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  • garrulo1
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6653

    Fa veramente riflettere quanto contenuto nella parte finale del Capitolo I° del Quaderno dell’Accademia Vergiliana: mi riferisco all’archetipo rappresentato dal Puer/Senex, contenuto anche nel mito di etrusco di Tagete, il fanciullo/vecchio che salta fuori dalla Madre Terra, con la Missione di insegnare le leggi di Natura all’Umanità intera. Quindi il piccolo Puer presenta la prerogativa di cogliere la sostanza delle cose, aldilà delle apparenze che ovviamente mutano in relazione ai tempi ed alle latitudini, renderle decifrabili mediante il sincretismo tipizzato nei Simboli che nulla hanno di nuovo sotto il Sole, ma presentano la caratteristica di scoperta di ciò che già esisteva ed esiste in Natura. Di conseguenza, sempre a proposito del Mito Etrusco, il Puer è capace di cogliere l’essenza delle cose in Natura, abilità legata alla vena entusiastica, giocosa, se vogliamo irrazionale (cioè non maculata dalla successiva razionalità direttamente collegata alla malizia che vanno poi ad innestarsi nei tessuti dell’essere umano man mano che cresce), mentre il Senex Verginale tali cose sa anche descriverle, cioè esporle con linguaggio comprensibile aldilà del puro Simbolo, affermandosi pertanto quale Vero fattore di equilibrio tra i due principi anzi descritti. Mi ha anche colto non poco di sorpresa, il probabile aggancio iniziatico contenuto nella Favola di Peter Pan, “l’eterno bambino”, che mai avevo valutato in tale ottica.
    Un caro saluto.

    garrulo1
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    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6646

    Nella trattazione presente nella parte finale del Quaderno dell’Accademia Giuliana, relativa alle proprietà tipiche del Mercurio in Natura, e di conseguenza sui corrispondenti contenuti analogici, mi pare di capire che, per come si propone il Mercurio nel suo ambiente, fa emergere proprietà umide, elastiche e soprattutto mobili, risultando pertanto in grado di liberare l’oro, sciogliendolo dall’impasto con gli altri elementi minerali in cui si trova quando è ancora nella roccia viva, lasciandone però le caratteristiche inalterate, facendo quindi da presentatore della manifestazione fisica dell’oro allo stato puro. L’aspetto analogico, credo stia nel fatto che, così come il corpo mercuriale a sua volta fa da intermediario tra la forza magnetico-espansiva del corpo solare e l’azione della forza stessa sul corpo fisico (saturnale) nelle più disparate modalità di manifestazione, che possono diventare man mano più consapevoli (trasmutarsi) se direzionate da una volontà potente.
    Non va dimenticato che, la Natura, nella Sua incessante opera di spinta verso la superficie della terra del Mercurio (e qui l’analogia grafica con il Timbro dell’Accademia mi pare calzante), credo vada a specificare i diversi tipi di metalli in ragione del grado di purità della terra stessa. Come logica conseguenza, nei vari metalli, il Mercurio si annida nello stato di progressiva purezza raggiunta, stato cd. “Regolo”. Quindi, affinchè anche il Mercurio nell’essere umano si manifesti man mano più prepotentemente, penso proprio che debba incontrare un terreno il più possibile purificato, al fine di espletare poi, le funzioni tipiche anzi descritte.
    Un caro saluto

    garrulo1
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6643

    La parte finale del Capitolo II°, nella quale vengono trattate le peculiarità tipiche del Mito di Hermes-Mercurio e della intrinseca ecletticità del Dio, in particolare in relazione alle prerogative di creatività, manualità, ma soprattutto plasticità e intermediazione tra due estremi che altrimenti non potrebbero trovare una qualche forma di contatto, mi ha fatto tornare in mente una probabile radicale etimologica agganciata all’ebraico “marcor”, traducibile in mercato, in quanto le caste intellettuali ebraiche affibbiavano al Dio la caratteristica funzione di protezione e promozione di qualunque forma di scambio tra persone e parimenti tra popoli, di cui l’attività mercatale ne rappresentava una concreta modalità di espressione. D’altronde, anche la moneta dalla quale, con ogni probabilità è stato tratto il Simbolo dell’Accademia Giuliana, tipizza sincreticamente la funzione di scambio ovviamente ad ampio spettro, ma che nello specifico, nelle aree mercatali, le monete con valore corrente, circolavano e circolano con grande disinvoltura.
    Un caro saluto

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6642

    Ancora una cosa a proposito del Capitolo sugli elementi costitutivi del Timbro dell’Accademia Giuliana: nell’analisi dei vari significati con cui il serpente ha permeato civiltà e culture, compare una citazione tratta dagli studi portati avanti dall’autorevole antropologa Marija Gimbutas, la quale, nell’opera “Il linguaggio della Dea” si è spinta fino all’analisi dei sigilli di argilla a spirale, che fin dal VII millennio a.C. simboleggiavano la prima modalità di manifestazione della Dea Mater, gestante la vita, ed esplicitatasi nella sua intrinseca prerogativa (epifania) sotto forma di spirale, la cui configurazione ci rimanda dritti al serpente. Mi preme a questo punto una riflessione: la rappresentazione oggettiva, scientifica anche nella grafica, del DNA, mattone fondamentale per la concretizzazione della Vita, alla cui conoscenza oggi possiamo agevolmente accedere anche solo a livello di informazione scientifica, che ci rinvia ad una struttura perfettamente elicoidale, potrebbe risultare in rapporto analogico proprio con il Principio Vitale anzicitato, espresso simbolicamente, fin dalla più profonda antichità, con questo carattere spiraliforme o elicoidale, di cui il serpente ne è una rivelazione in campo biologico.
    Un caro saluto

    garrulo1
    Partecipante
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6641

    Eccoci al Capitolo sugli elementi del Timbro dell’Accademia Giuliana: alla pagina 54 viene focalizzata la vera etimologia del termine gerarchia: nello specifico, dal greco letterale, il gerarca stava ad indicare un sommo capo spirituale, e da qui, le debite distanze rispetto al significato corrente che oggi viene attribuito a tale parola, affibbiata ad una modalità di concretizzazione di un qualsivoglia ordinamento a carattere verticistico. Compare invece nel Quaderno, una radicale filologica agganciata ad una modalità di espressione di una condizione di superiorità di ordine spirituale, regolata da legge di Natura e pertanto anche testimone della manifestazione del Divino. Quindi, se l’etimologia scientemente ci rimanda a quanto appena descritto, credo che stia proprio in tale chiave di lettura l’importanza fondamentale del rispetto della Gerarchia Naturale che contraddistingue la Pragmatica Fondamentale, e come logica conseguenza, l’intero impianto della Schola Ortodossa, struttura meglio evidenziata (anche graficamente) in tutta la sua dinamica evolutiva dal Maestro M.A. Iah-Hel nella Via della Rosa.
    Un caro saluto a tutti.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6639

    Un’ultima cosa per oggi, sempre in relazione al Quaderno della Giuliana, questa volta però nella lettura, per quanto più possibile analitica, del Capitolo II: siamo nell’analisi del simbolo del Caduceo a partire dal VI – V secolo a.C., ove compare in questa epoca provvisto di ali, presente nelle mani di Hermes, quest’ultimo in coppia con Cibele, altre volte raffigurato sempre nelle mani di Hermes ma in terna sequenziale Cibele-Hermes-Hecate e/o Cibele-Hermes-Attis. Qui si impone una profonda ed innata riflessione: Cibele compare sempre nel ruolo di autorità principale, alla quale sono subalterni gli altri soggetti della triade. Le ali in questione, sono quindi traslate dalla Dea ad un soggetto intermediario, ambasciatore sì, ma con potere di ulteriore conferimento di tale peculiarità. Quindi il moto, qui rappresentato dalle potenzialità alari, diventa un mezzo di realizzazione della progettualità della Dea Mater Primigenia, e proprio in ragione a tale Principio Tensivo, le peculiarità della Dea (con estrema, immensa fatica condivisibili), da Essa decollano, e ad Essa, se l’impervio viaggio non si è snaturato lungo la via, rientrano. Il successivo riferimento al Principio del “do ut des” che permea l’intero impianto Iniziatico della Schola, naturalmente si armonizza con quanto appena scritto: il Lievito Iniziatico, Compositum di Amore, Salute e Luce, fluisce proporzionalmente alla tensione verso il Centro Erogatore di ogni Anello della Catena che se ne nutre, lo digerisce progressivamente rigenerandosi di momento in momento, per proiettarlo sistematicamente Verso la Miriam Suprema, mediante però l’attivazione nell’Opera pro-salute-populi, con l’unica finalità Terapeutica di Bene e Salute.
    Un caro saluto e buon novilunio a tutti.

    garrulo1
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    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6638

    Nella parte terminale sempre del Capitolo I, compaiono i riferimenti alle opere di Giuliano Inno al Re Helios e Inno alla Madre degli Dei. In sede di lavori accademiali, personalmente non avevo pensato all’analogia concettuale con i primi due versi del Credo della Schola, proprio in relazione per quanto riguarda il primo, all’espressione del Principio Maschile operante nel Cosmo mediante la Potenza/Virtù trasmutatoria della funzione Solare, ed il secondo in connessione alle potenzialità generative del Principio Femminile attivo nell’intero Universo, qui identificato nella matrice delle forme o utero lunare. Da queste poche righe, colgo però un altro spunto: proprio dall’Inno al Re Sole di Giuliano, dopo il verso 133 compare la seguente frase: “ Perciò la sua luce, penso, ha con il mondo visibile la medesima analogia che la verità ha con il mondo intelligibile”. Da qui l’accostamento coerente e anche rigoroso con l’Inno al Sole del Maestro Kremmerz (Unus, pollentissimus omnium), con più citazioni, tra le quali tengo a ricordare l’inizio del secondo passo che così recita: “ O Sole, tu, che spazzi le tenebre della gran notte dei fantasmi passionali, degli spettri delle concupiscenze più sfrenate, delle superbe creazioni dell’orgoglio umano…… chiudendo il periodo con la frase augurale, diretta, latu sensi, all’umanità intera, di avvertire il prima possibile il raggio divino ed in questo modo, preparare veramente l’avvento individuale, e di conseguenza anche sociale, del Cristo.
    Un caro saluto ed al prox post

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6637

    Nell’appendice al Capitoli I, relativamente al paragrafo “sul nome dell’Accademia e su Giuliano Imperatore”, compare una sintesi estrema sul logo accademiale: nello specifico rappresenterebbe sia la condizione “giuliana” o “solare-umana”, sia il percorso da compiere al fine di realizzare tale ultima condizione. Nelle riflessioni nel corso delle attività di preparazione del Quaderno, in particolare già in stato di avanzamento dei lavori, era maturata in me una considerazione, ovviamente, per ovvi limiti, molto meno sincretica: il primo serpente che esce eretto dalla terra rappresenterebbe l’incessante spinta dell’energia ctonia che così si manifesta, quindi a questo livello di espressione dell’Impulso Regolatore, il simbolo serpentino è tutto orientato alla soddisfazione dei bisogni fisici. Quando poi tale serpente eretto, si dota simbolicamente di ali che compaiono ai lati della testa, (sede dell’intelletto, che, per analogia di forma, ha la stessa espressione grafica del globo terrestre, ove tra l’altro, tutte le forze in esplicazione delle loro finalità, sono omologhe alle stesse forze presenti nei Centri produttori dell’Universo), letteralmente morde agganciandolo il secondo serpente ciclico, e qui la manifestazione dell’Intelligenza Creatrice, comincia ad anelare un percorso ciclico progressivo teso alla consapevolezza dei Rapporti Causali, mediante la rappresentazione grafica della forma ellittica, a significare il ciclo ( o meglio gli innumerevoli cicli ) di trasformazione fenomenica della materia. D’altronde, come scrive il Maestro Kremmerz nell’Avviamento, “il moto è il movimento base di ogni rinnovazione, nel mondo fisico e in quello della mente umana”. Il terzo serpente disposto a falcata crescente, con capacità di contatto ed aspirazione diretta dell’Energia Cosmica, visto il foro boccale aperto, pur poggiandosi necessariamente sull’Uroboros, graficamente gli sta al di sopra, nell’espletamento operativo di apertura espansiva al Mondo delle Cause, o in stato di cosciente convibrazione con tale dimensione, rappresenterebbe tale potenzialità, altrimenti presente solamente in condizione embrionale.
    Ho piacere comunque di continuare ad approfondire, per quanto mi è possibile, questa trattazione, man mano che scorrerà la lettura del Quaderno, che sicuramente offrirà nuovi spunti.
    Un caro saluto.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6636

    Proseguendo nella lettura del Quaderno dell’Accademia Giuliana, si evince chiaramente l’interesse ad inizio ‘900 per Giuliano l’Apostata da parte dello scrittore Prezzolini. E’ lo stesso Prezzolini unitamente ad alcuni suoi contemporanei che deliberatamente attacca il senso comune dell’epoca (“il mare morto della volgarità”), riscontrandolo antitetico rispetto alla potenziale espansione di cardini dell’Arte in senso lato, quali Verità e Bellezza. A questo proposito, compare in calce alla pagina la citazione tratta dalla Pragmatica Fondamentale nella quale il Maestro Kremmerz scrive: “E’ questa una società in cui l’assoluto non è concepito né nell’espressione artistica del Bello, né nell’immagine del Vero”. Più di cento anni or sono, il Maestro già intravedeva questa decadenza di valori permeare l’intero sistema sociale, in particolare nella non considerazione dell’Assoluto, ed a scalare nella negazione del Bello e del Vero. La progressiva degenerazione di tali qualità di Natura sublime, ha poi portato, complice anche l’evoluzione tecnologica dei sistemi mediatici, ad identificare il Bello con la rincorsa a stimoli artificiali filtrati ad arte (arte con la a minuscola), ed il Vero non come spunto di ricerca mediante l’utilizzo soggettivo delle capacità tipicamente intellettive (l’Intellectus di greca memoria), ma invece in ragione al carisma sociale spesso artefatto, con il quale si sono baloccati i vari arrampicatori probabilmente di tutte le epoche, con effetto sicuramente devastante proprio grazie alla tecnologia mediatica degli ultimi decenni a questa parte. Questo per dire che stiamo sempre più spostando l’attenzione dalla sostanza delle cose a discapito dell’apparenza, l’essenza di un prodotto viene subordinata alle modalità con le quali lo si presenta.
    Avanti tutta nella lettura, con la giusta attenzione agli spunti razionali ma anche emotivi.
    Un caro saluto.

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Quanto appena scritto da Sal, sulla scorta degli accenni di “oniromanzia medicale” nella Schola, mi pare trovi riscontro immediato in un passo dell’Avviamento alla Scienza dei Magi: intendo dove il Maestro Kremmerz, a proposito delle potenzialità insite nella Mente Umana opportunamente allenata, accenna alla capacità terapeutica dell’Immagine Mentale, ove, nello stato di pace o meglio di equilibrio nella Volontà Ermetica balisticamente calibrata per la proiezione, sarebbe possibile immaginare ad Arte per poi Realizzare infallantemente. Se ricordo bene, a questo proposito il Maestro scrive: “Pace tra l’Idea immaginata e l’Idea Vissuta” per propiziare il Miracolo, con tanto di riferimento filologico: “Imago aut – In mag”. Probabilmente, questo può avvenire anche durante il sonno, ad Arte per Chi ha raggiunto tale capacità evolutiva, ma credo eccezionalmente, e del tutto inconsciamente , anche nelle condizioni di sonno ordinarie.
    Un caro saluto.

    garrulo1
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6635

    Il post di wiwa pone l’attenzione su di una questione affrontata enne volte, che però è sempre bene rimarcare: i disastri provocati nei secoli, specialmente negli ultimi dalla cultura patriarcale a Madre Natura, il cui approccio nel tempo si è letteralmente spostato da una dimensione di ossequio per ogni cosa offerta, tipica delle culture originali e dei popoli indigeni prima di essere inquinati in tutti i sensi, all’ormai consolidata direzione di sfruttamento delle risorse oltre ogni limite imposto dalla logica. La violenza verso questa prerogativa della Vita, e di riflesso verso la condizione femminile nella sua interezza, porta oggi ai risultati di estremo impatto su tutto l’ecosistema perfettamente evidente anche a coloro che non lo vogliono vedere. Ma fermiamoci alla prima componente grafica del Timbro che compare sulla copertina del Quaderno dell’Accademia Giuliana: il primo serpente che esce eretto dalla Terra, ci comunica l’incessante spinta dell’Impulso Regolatore che a questo livello si manifesta come energia ctonia pura, di Natura più Fisica (da Fisis=Natura) che mai. E forse non a caso, come opportunamente citato da wiwa, proprio nel serpente l’impulso vitale impone una maggiore responsabilità al femminile, in quanto nella radice istintuale anche se non mediata da relativa capacità cognitiva, è codificata tale competenza tipica delle femmine delle varie specie e sottospecie, alle quali spetta di decidere il timing propizio alla fecondazione e conseguente partogenesi della prole. Questo credo stia a significare che, nella scala evolutiva o zoografica che dir si voglia, la peculiarità della dimensione femminile inizia veramente da lontano.
    Un caro saluto

    garrulo1
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    Giornata Accademiale ricchissima ieri nella Sede della Giuliana. Tutti abbiamo accolto, bisogna dirlo, con una certa carica emotiva, la consegna della copia del Quaderno dell’Accademia, che fisicamente aveva già visto la luce contestualmente al Solstizio d’inverno dello scorso 22 dicembre. Sui contenuti, peraltro su alcuni passi già oggetto di riflessioni nel contesto accademiale, seguiranno i prossimi post man mano che la lettura e successive riletture avanzeranno di fatto, ma sulla copertina, recante l’espressione grafica del Timbro, ha colpito non poco la scelta del colore rosso cinabro. Colore mercuriale per eccellenza, ricco anch’esso di significati analogici che spero proprio di cogliere almeno in parte per fissarli nell’esperienza personale, in quanto un primo timido approccio esperienziale era già stato posto in essere nella partecipazione attiva ai lavori preparatori. Per il momento un Grazie immenso va alla Delegazione Generale, che anche così ha dato modo ad ognuno di sviluppare una progressiva presa di coscienza del Principio Ermetico e del senso di appartenenza che da sempre caratterizzano la Schola nella sua Integrità, ed ogni singola Accademia quale cellula pulsante dell’Intera Struttura Iniziatica.
    Un caro saluto

    garrulo1
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    in risposta a: Comunicazioni flash #7930

    Preme anche a me ringraziare la modalità asettica che contraddistingue la recensione del dr. Hakl relativa al primo volume della Pietra Angolare. Uno dei motivi portanti dell’intero commento sta proprio nella messa a fuoco della principale ragione di essere del volume stesso: una prima testimonianza cronologica circa la continuità ininterrotta nel contatto tra l’Ordine Egizio e la Direzione della SPHCI (alla quale seguiranno, come peraltro già anticipato anche nel sito, le atre fonti testimoniali e documentali che caratterizzeranno i prossimi volumi), Schola da inquadrare quale emanazione diretta dell’Ordine stesso, nonché serbatoio idoneo a contenere Energie e Forze individuate in una Finalità esclusiva: Terapeutico – Evolutiva, tra l’altro combinate tra loro secondo una modalità inscindibile, in quanto procedenti mediante attivazione reciproca riflessa. Una considerazione però è d’obbligo: già nel lontano 1989 era stata pubblicata la prima Pietra Angolare, Edizioni Rebis Viareggio, una cronologica stesura di atti e documenti inconfutabili, tra l’altro nella piena ed esclusiva disponibilità dell’Associazione Culturale SPHCI presieduta allora dal Maestro Iah-Hel. A questo punto, si impone una ulteriore considerazione: circa 10 anni dopo la prima Pietra Angolare, nel Volume “La Via della Rosa” – Casa Editrice Miriamica, compaiono a chiare lettere le ragioni teoriche ed i presupposti fondamentali della legittimità e modalità del Collegamento alla Catena Iniziatica, ma vi è di più: oltre alla dettagliata descrizione, al fine di argomentare con estrema profondità l’Idea delle Basi del Collegamento Iniziatico, è stata utilizzata una rappresentazione Ideografica che definisce, circoscrive e blinda l’esistenza della Schola esclusivamente all’interno del meccanismo Vitale formato dalla Collana Ininterrotta di interconnessione tra Catene Energetiche e Forze di Natura Cosmica, anche se opportunamente Mediate, ed Anelli Nodali Deputati, in ragione del loro Livello Evolutivo raggiunto (i vari Maestri Integrati, nonché Delegati Generali manifesti o non, dal Kremmerz in poi), a veicolare nel contenitore Miriamico tali Forze Cosmiche con le finalità sopramenzionate. Come sempre, ma è d’obbligo farlo, un ringraziamento particolare va al Maestro M.A. Iah – Hel che ha curato le pubblicazioni anzi descritte, e per quanto ne so, nessun critico sia a livello informatico che più in generale mediatico, ha in qualche modo messo in discussione o anche solamente scalfito con qualche elemento di analisi non strumentale tali opere.
    Un caro saluto

    garrulo1
    Partecipante
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    Il post Augurale di Sal è naturalmente teso alla condizione di virtù agente che il Sole Bambino opera incessantemente, anche quando si trova oggettivamente in condizione astronomica sfavorevole, in quanto le ore di luce difettano al cospetto delle ore senza la luce solare. Ciò che emerge inequivocabilmente dalle righe dell’Inno in parte riportato, è proprio il potere trasmutatorio che la funzione solare sta ad indicare a tutti coloro che sono sinceramente motivati ad intendere e non “fraintendere”, come ricordato a chiare lettere dal Maestro Kremmerz nel secondo passo dell’Inno al Sole. Ma tale potenza trasmutatoria è poi la stessa che caratterizza il primo verso del Credo della Schola, che, non a caso, inizia proprio da tale anelito la ferma ed univoca dichiarazione di intenti. Ma anche nel Volume II della Scienza dei Magi, vi è un preciso riferimento a tale Virtù Universale: infatti a pagina 245 appare una dedica ad Amun, Dio Solare Egizio, all’interno della quale compaiono più riferimenti al potenziale in questione, quale “Tu sei la forza che cangi l’arena in oro, la pietra dura (silice) in gemma (credo per legge di evoluzione che caratterizza almeno potenzialmente anche il Regno Minerale) ”, e tutto trasmuti……., ed in chiusura “Tu sei il fortissimo trasmutatore che tutte le Dee amano e temono”. Quindi un sincero Augurio per l’Anno Solare appena iniziato, proiettato ad avvicinare, al fine di una progressiva conoscenza (Cum Scientia), una volta di più tale Virtù Trasmutatoria operante su tutti i piani della Vita Universa, tanto nel Macro quanto nel Micro.
    Un caro saluto a tutto il blog.
    By garrulo

    garrulo1
    Partecipante
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    Il commento di Fler 95 in relazione alla Concezione Ermetica della Forza Parte I, propone una riflessione: i limiti che noi mettiamo nella percezione soggettiva del mondo, sono la conseguenza della modalità di attivazione cerebrale che risponde al bisogno di concretizzare il pensiero in una dimensione razionale finita, che ha il suo naturale rovescio nella modalità percettiva Infinita, quest’ultima non raggiungibile o meglio, neanche ipotizzabile, nella realtà quotidiana nella quale letteralmente siamo immersi. Difatti, proprio all’interno del Credo della Schola, quando si anela l’ascenso dell’uomo all’Uno/Una Infinito/Infinita, e si comprende che non si tratta di atto di fede ma di dichiarazione di intenti, si fa espresso riferimento a questa potenzialità di espansione della Coscienza Individuale. Su tale argomento, in entrambe le parti della Concezione Ermetica della Forza, appaiono più riferimenti a questo potenziale inespresso insito nell’uomo “microcosmo”, ed a questo proposito compare anche una citazione nell’Avviamento alla Scienza dei Magi, nella parte dedicata all’analisi dell’impulso regolatore o Forza M, credo a simboleggiare l’iniziale di Mente Universale, in costante rapporto analogico ma anche omologico con la Mente Umana nell’esplicazione e gestione della moltitudine di Forze e stimoli che sistematicamente permeano quest’ultima, e qui il Maestro Kremmerz ne sintetizza l’etimologia facendo derivare il termine Mens dal binario Meus + Ens, cioè, se ho capito bene, rappresenterebbe per ogni singolo individuo, la Mia (o meglio Sua) Infinitesima parte dell’Ente Causale, scheggia sintetica che opportunamente provocata (solleticata ad arte), si presta (con fatica) ad essere progressivamente conosciuta.
    Un caro saluto.

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