garrulo1

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  • garrulo1
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    Certo Angelo, viviamo il presente per continuare l’enorme lavorio di trasformazione di noi stessi, il fuoco sacro o scintilla divina che abbiamo dentro, quando ne sentiamo i lontani rintocchi ci sprona nell’Opera! Provo a spingermi oltre, sperando di non andare fuori pista. Credo che l’indole, cioè il nostro modo di essere ed il destino abbiano analogia di forma: ciò che noi siamo dentro poi si rappresenta e si materializza fuori di noi, nella realtà ordinaria con la quale poi dobbiamo sempre e comunque fare i conti. Se di carattere siamo un po’ fatalisti, tendiamo a vedere ed esasperare le difficoltà, parlo per me, ho incontrato ed incontro realmente parecchie difficoltà, mentre viceversa, quando mi impegno a non affrontare una o più situazioni con tale tipologia di approccio, a conti fatti, quando tiro le somme, vedo che le cose questa volta non sono andate poi così male, anzi…… Chiaro, per una persona con un carattere come il sottoscritto, è uno sforzo enorme l’ipotesi “B”, in quanto per svariate ragioni diciamo che la vita non è stata tenera, ma sappiamo che nulla accade per caso, nulla accade come diceva il M. Kremmerz, che non sia “Magistralmente giusto”, aggiungo io anche se può affondare radici in un lontano passato che non riusciamo a ricollegare. Questo comunque per ribadire l’importanza di come si affrontano le situazioni nella quotidianità, e per quanto ne so, uno dei principi cardine della meccanica quantistica, sta nel fatto che proprio il punto di vista dell’osservatore va ad influenzare e forse plasmare la realtà che poi si va ad incontrare.
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti

    garrulo1
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    Cara Silvana, questa Massima, con la M maiuscola che Tu citi, in latino “Voluntas est potentias”, alla quale il Maestro Kremmerz ci riporta quando afferma nei suoi scritti “Siamo quel che fummo, saremo quello che vogliamo essere”, ci fa una volta di più comprendere quanto il destino o fato, cioè ciò che è stato fissato e quindi pronunciato, sia però plastico, in diretta relazione alla nostra attivazione nel momento attuale, giorno per giorno nell’esplicazione della nostra esistenza, e che a sua volta ci porterà verso “nuovi lidi”, una volta di più affini ed in armonia verso dove noi vogliamo andare. Parecchi anni fa, ricordo che domandai ad un caro amico, anch’egli impegnato nella ricerca ermetica: vorrei proprio sapere chi sono stato, almeno nell’ultima puntata, intendendo…. la puntata precedente….. Lui mi rispose.”Vedi caro mio, fossi anche stato Domineddio, quello che conta è quello che sei adesso, ed è con questo potenziale che ti devi misurare ed attivare, per il momento, il resto sono solo chiacchere!!!” Credo proprio che la mutabilità del destino sia direttamente proporzionale ad una attivazione nella giusta direzione di marcia, che proprio la Nostra Schola Ortodossa garantisce!
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti

    garrulo1
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    D’accordissimo Wiwa, più che d’accordo m_rosa, il condizionale per i Padri Latini neanche era ipotizzabile. Ha cominciato, per quanto ne so, a prendere piede nella Roma dei fasti, nel periodo di flessione della curvatura di un Impero nato per essere grande ai bei tempi della “Res Publica”, poi finito nel mostrare le falle agli invasori del Nord Europa!! Aggiungerei una scaletta cromatica al negativo circa l’importanza del vivere la vita all’insegna, nel giusto e nell’equilibrio, del verbo “Voglio”: innanzitutto il “desidero”, il più perfido, al punto che il Maestro Kremmerz definiva il desiderio “un meccanismo dell’illusione che paralizza la volontà”, e poi ovviamente il vorrei, che terra terra vuol dire voglio, ma non ne sono sicuro fino in fondo, magari affrontare quella cosa fa anche paura, magari più avanti….. e via di questo passo!! E’ come al solito un meccanismo di cui è facile a parole prenderne le distanze, ma poi, fatti alla mano, nella quotidianità, è sempre in agguato pur tentando di allertare al massimo il livello di consapevolezza per resistergli! Io lo vivo e lo sento così.
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti

    garrulo1
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    “Nihil est in intellectu quod non fuerit in sensu” Nulla è nell’intelligenza che prima non fosse nel senso e come logica conseguenza, “Prima fa’, poi filosofeggia”. Queste due frasi, cara Tanaquilla, fanno intuire che in Natura si procede come hai citato, non a salti, ma in ragione di una crescente e consapevole conoscenza esperienziale. Sono le esperienze, i vissuti con Scienza e Coscienza che entrano nel profondo di noi e lì restano, a “futura memoria”, l’apprendimento razionale, scolastico passa per altre vie ma tende più facilmente ad affievolirsi se non vi è un interesse particolare per un determinato argomento. Verissimo, nessun idioma come il latino stimola così tanto il pensiero analogico. Forse che alle origini, sia un linguaggio creato ad arte per avvicinare l’essere umano a penetrare, un po’ per volta, le leggi di Madre Natura!
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti.

    garrulo1
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    Bellissima l’immagine che hai postato Mandragola. La Madonna sulla Falce Crescente intenta ad allattare dice davvero tutto!!! A quanto so, il tema della Vergine con il Divin Fanciullo, ricorre in molti dipinti di Albrecht Dùrer, e se ben ricordo, anche il Maestro Kremmerz qua e là lo cita. Evidentemente questo pittore, specialista nella tecnica del dipinto a olio su tavola di legno di pregio, aveva intuito o forse meglio conosceva l’aspetto simbolico che si celava dietro a ciò che dipingeva, anche perché sappiamo che la vena artistica, comunque si manifesti, è una delle modalità di espressione del Divino che caratterizza l’essere umano man mano che ne diventa consapevole.
    D’altronde, proprio Giordano Bruno affermava che la pittura è poesia, musica e filosofia, la vera poesia o musica è sapienza divina e pittura, nel senso che, credo di comprendere che l’arte, nelle varie sue modalità di espressione, ha la caratteristica di un Geroglifico del Divino, quindi di una chiave per il contatto con il Mondo delle Cause.
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti

    garrulo1
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    E cosa non dire della cultura delle donne tanto intellettuali quanto guerriere nel lontano Giappone, le Onna-Bugeisha, nobildonne guerriere appartenenti alla stessa classe nobiliare dei samurai (detta Bushi), e, durante l’età di mezzo, alle donne giapponesi, diversamente da quanto accadeva in Occidente, veniva impartita un’educazione intellettuale e marziale nello stesso tempo, e, credo, da lì ad avvicinarsi anche alla terapeutica, non passava poi così tanto.
    La prima in ordine di tempo, fu l’Imperatrice Jingu, secondo secolo d.C., che sostituì il marito morto in battaglia, alla guida del Governo e quindi anche dell’esercito.
    Quello che come al solito colpisce, è che alla stragrande maggioranza di noi tutti, è giunto solamente l’eco mascolino dell’arte del Bushido, i Samurai nell’immaginario collettivo sono solo al maschile, gli ultimi echi di questa casta di donne filosofe, intellettuali con la I maiuscola e parimenti guerriere, ha tenuto fino alla fine del 1700, poi l’ondata potente dell’affermazione patriarcale ha invaso anche il Sol Levante. Ma come detto prima, così è stato per almeno un paio di millenni.
    Ultima, ma non ultima cosa, parecchi ritratti di Onna-Bugeisha, legate a periodi storici diversi, ne ritraevano anche la bellezza, quasi a voler dire che l’etica nobilissima che le caratterizzava dentro, trovava poi l’espressione con il mondo esterno nell’estetica, che ne contraddistingueva molte di queste nobildonne.
    Un caro saluto a tutti.

    garrulo1
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    Prendo spunto dalla citazione di m_rosa sulla tecnica del “kintsugi”, dove le “cicatrici” sono così impreziosite che le linee di rottura, unite con lacca urushi, sono lasciate visibili, evidenziate con polvere d’oro. Dal punto di vista Iniziatico, un’esperienza fatta, magari dolorosa che ha visto il frantumarsi di una qualunque preesistente sovrastruttura, è davvero un mattoncino fondamentale per proseguire in modo più consapevole il Cammino, la conoscenza esperienziale che prende quella piccola forma più perfetta credo sia a tutto tondo “polvere d’oro”.
    Buon pomeriggio a tutti.

    garrulo1
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    Credo sia proprio così cara Mandragola, Nicola Flamel, in quel frangente mette realmente a “fuoco” il ruolo fondamentale del Femminile in Natura al fine di poter procedere nel percorso di purificazione della materia grezza, difatti, mi vien da dire che Pietra o Petra, che dir si voglia (la Meta Finale di ogni Iniziato/a quando “levigata” fino in fondo), è già di per sé una forma di identità di genere, o se vogliamo un’indicazione di come funzionano le cose sulla Via Iniziatica per tutte le “operazioni verso il rientro alla Matrice Originaria”.
    Un caro saluto ed una buona giornata

    garrulo1
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    Hai perfettamente ragione Mandragola! Il Femminile credo per sua Natura è destinata a fare più fatica diciamo “della media”, il Biblico sudore maschile è oltremodo compensato dalle doglie e dalle incombenze a tutto tondo che competono alla donna. Così, “pur parlè” detto un po’ alla piemontese, mi viene in mente, quanto contenuto in uno scritto del Maestro Kremmerz, dove Nicola Flamel, alla vista della consorte che “casualmente” si chiamava Petronilla, mentre impastava con celerità e sudore in fronte, lui davanti a quell’immagine affermò “Ora ho tutto capito”!!! Credo si riferisse all’enorme fatica che bisogna porre in essere affinchè la Meta (Pietra) si possa far avvicinare dal Pellegrino, ben ben motivato a cercarla!!!
    Un caro saluto ed una buona domenica.

    garrulo1
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    Approfitto anch’io per gli Auguri di un Buon Novilunio a tutti, Novilunio particolare, a ridosso dell’Equinozio di Autunno, in pieno ingresso nella Bilancia, il segno più elegante e raffinato dello zodiaco, dotato di spirito di adattamento ed empatia, dominato dal Pianeta Venere, l’Equilibrio per Eccellenza, che, guarda caso, porta l’impronta del Femminile e non della Maschia Potenza.
    Buon Novilunio e buona domenica a tutti

    garrulo1
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    Cara Mandragola, fa sempre bene rileggere post passati, a volte anche già datati, ma sempre ovviamente attuali. Fa bene ricordare il Nobel per la Medicina dell’anno 2016 al Prof. Yoshinori Ohsumi, scopritore della capacità cellulare di autoeliminazione delle parti inutili di sé stesse attraverso l’azione dei macrofagi, azione particolarmente attiva in regime di limitazione alimentare.
    Il millenario Serpente, si morde la coda sempre, da solo, la Direzione della Schola aprì con post ed immagine dell’Ouroboros la discussione di allora. Se ricordo bene, è esistita agli inizi della Storia del Cristianesimo una setta cristiana, quelle degli Ofidi, adoratori del Cristo quale forza occulta della divinità, rappresentato anche sotto forma di serpente, e, guarda caso, qua e là, nelle catacombe, si incontra la forma del serpente bicefalo, probabilmente la rappresentazione sempre della stessa cosa, la della forza della vita che si esprime anche mangiando se stessa, intendo le parti non più utili di se stessa alla Vita che avanza. E, riflettendo ad alta voce, mi vien da dire che anche la Morte risponde alla stessa legge, Vita Nova, condensata in una estrema sintesi di ciò che è stato, lasciando alla terra ciò che è diventato inutile, come le cellule malate anzicitate attaccate dai macrofagi, guardiani della vitalità cellulare.
    Un caro saluto a tutti

    garrulo1
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    Interessante caro Angelo il link che hai postato. Non sapevo di questi cibi “sirt” in grado di attivare le sirtuine, stimolanti del metabolismo, e se funziona quello, anche dell’immancabile azione di dimagrimento!!
    Leggo che una dieta ricca di cibi sirt, riesce a “mimare” gli effetti del digiuno. Noi conosciamo l’importanza dell’autofagia, uno dei processi fondamentali che permette alle nostre cellule di riciclarsi e rinnovarsi. Processo autoterapeutico di purificazione, rigenerazione e per forza di cose di prevenzione di cui il digiuno, punto in comune a molte Tradizioni Sacerdotali, ne costituisce una modalità di realizzazione. Mi pare, tanto per cambiare, che “tutto torni”, man mano che cresce nel profondo di ognuno di noi la nostra consapevolezza, utile, anzi fondamentale per mantenersi in equilibrio anche sul fronte alimentare, vista sempre e comunque l’importanza della sensazione di pacatezza (né troppo, né troppo poco) al cospetto dell’impulso base circa lo stimolo alla nutrizione.
    Un caro saluto a tutti i naviganti in questa bella e ventilata domenica di settembre.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Bello Mandragola il monologo di Syusy Blady. Siamo sempre lì. Questo è argomentato come l’Innno a Inanna, questa Dea dai mille nomi ma che è sempre la stessa. Trasfigurata poi al maschile durante tutti i millenni di oscurantismo patriarcale. Lo dice Syusy nel monologo, Lei è l’inizio e la fine, (l’alfa e l’omega abbinate successivamente alla figura di Cristo), è tutto e l’esatto contrario, figlia, ma anche madre del padre di se stessa, la sposa e lo sposo nel contempo, e così via!! Inno tutto al femminile, dedicato alla Dea Madre dalla Sacerdotessa Enheduanna, in Missione per l’esercizio di tale ministero nel nome della Dea! Nella Ur mesopotamica, questa volta la Dea Madre si chiamava Inanna, ma credo di poter dire che assume tutte le sfaccettature in relazione ai tempi ed alle latitudini, ma sempre quella è!! E’ la Coscienza Originaria (da cui tutto trae origine) ed è il Principio Femminile che regge l’universo/a, e faccio una riflessione “ad alta voce”, forse che in Origine, per l’esigenza ontologica di contemplare se stessa, come guardandosi allo specchio, per riflessione si sdoppia, e da lì trae origine tutta la creazione, basata su di una operazione di dualità, così la Monade Iniziale comincia a frazionarsi, ma ogni frazione conserva l’Impulso di tornare a Lei, alla Creatrice. E guarda caso, anche nella Tradizione Cattolica, Anna è la Madre di Maria, la prima concepisce senza il Mestruo, la seconda senza alcun concorso esterno a se stessa, entrambe in uno stato di Purità Ideale. E poi la Adda Nari Indiana, che il M. Kremmerz cita in alcuni suoi scritti, la “Iside Nera”, con 4 braccia perché è padrona degli elementi, con il latte della Conoscenza che scorre abbondante per chi se ne rende degno, con intorno al collo il Serpente, rappresentazione Simbolica della Fonte della Vita, (Uno il Serpente, Una la Vita, ma la lingua si biforca nella proiezione dell’incanto, ha scritto a suo tempo il Maestro Kremmerz)!
    Mi sono un pò dilungato, ma queste riflessioni, sperando di non andare troppo fuori tema, male non fanno, ho notato che alcune cose mi rimangono nel tempo meglio impresse, sempre suscettibili di variazioni, ci mancherebbe, man mano che si procede lungo il cammino e si tenta, a tentoni, di ampliare la Conoscenza!
    Un caro saluto a tutti ed una Buona giornata.

    garrulo1
    Partecipante
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    Buon fine Novilunio e Buona Domenica a tutti. Quando guardo la luna e le sue fasi, la vedo crescere e decrescere in una perfetta progressione, mi evoca la figura del Viandante, Colei che non ha luogo, ma nella Realtà permea e condiziona (con le sue potentissime influenze magnetiche), ogni luogo su questa terra.
    Ancora una Buona Festa.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Condivido in toto, anzi di più caro Guglielmo Tell il Tuo Post. In primis dall’inizio:
    “Partecipare all’Agape. Rinnovare il Patto. E banchettare con gli Dei.”
    Quando mi sento, parlo volentieri di me, è l’unico Sito in cui sono presente. Essendo diciamo un po’ “sfigato”, fin da ragazzo, come già ho fatto qualche flash in altri post, la vita è stata un po’ dura, gli acciacchi parecchi! I pathos non messi in quadro, non sono però peggiorati, non sono mai degenerati, in questo ho colto l’impronta della Myriam, perché anche questo è essere davvero aiutati. E poi la Forza che ci da la Schola, per affrontare ogni squilibrio del nostro essere ed ogni situazione complicata. Chiaro, se una malattia arriva e sparisce praticando secondo Ortodossia, il riscontro è immediato, l’esperienza più forte, ma non per forza le cosa debbono o vanno sempre così. Ho notato invece su altri, anche per patologie gravi il risolversi delle cose, peccato che in alcuni casi (uno in particolare), lo abbia percepito solo io, ma non ho mai nemmeno pensato per una sola volta di lasciarmi sfuggire con la persona interessata, che dietro tutto un lungo percorso clinico fatto di terapie ed interventi chirurgici, magari una qualche Entità aveva dettato la terapia al medico competente e diretto la mano del chirurgo!!
    Pertanto alzo anch’io il calice, anche il mio toglierei il forse, non ancora ricolmo abbastanza di sangue (e, come ebbe a scrivere il Maestro Kremmerz, “Il Calice del Cristo va versato fino in fondo”, poi, forse, così penso, le cose davvero cambiano, ma prima….), e brindo oggi che è Domenica, incidentalmente il giorno più Sacro della Settimana su questa Terra!
    Buona Festa a tutti

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