Daniel56

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  • Daniel56
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    Bella domanda Mag. Proprio ieri mi sono incuriosito su questa concomitanza e in rete ho trovato una nota: “Si tratta dell’allineamento tra il solstizio d’estate e l’Equatore galattico (nell’emisfero nord), un fenomeno che gli studiosi attendono da millenni. Il verificarsi di un’eclissi nel giorno preciso del prossimo 21 giugno 2020 è una circostanza unica, destinata a non ripetersi per centinaia o migliaia di anni.” Quindi ci saranno più fenomeni astronomici insieme il che è appunto piuttosto raro. I pochi auspici che ho trovato sono positivi e generici, ma va da sé che le fonti non sono qualificate. Comunque se si pensa che possa essere un “segnale di svolta” da parte degli Astri “Celati” credo che gli effetti saranno progressivi in una fase di tempo che non saprei valutare. L’altra cosa interessante alla nostra latitudine è che il Novilunio inizierà poco dopo la fine dell’eclisse. In mancanza di lumi, non ci resta che aspettare e vivere questa giornata speciale.

    Daniel56
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    Le considerazioni di Alef mi hanno fatto ricordare i tanti passi del Maestro Krememrz quando cita le “epidemie morali” contagiose quanto le biologiche a cui talvolta si affiancano. Forse il senso di irresponsabilità è tale proprio per esorcizzare un male di cui si sa ancora poco. Fa riflettere il rapido collasso economico di vari sottosistemi economici-sociali (forse già fragili di loro) che imporranno “ob torto collo” un ripensamento anche dei comportamenti individuali. In bene o in meglio? In giro “sento” una prevalenza positiva (tralascio i media) con più consapevolezza come se ci si stesse “risvegliando” da una realtà virtuale, forse a causa dell’isolamento forzoso. Certo non mancano segnali inquietanti, anche recenti, di come istinti negativi siano solo stati sopiti. Ma se queste sono tendenze in atto per l’umanità, più o meno a noi prossima, sono ancor più convinto di proseguire per la strada che abbiamo intrapreso verso la Luce e l’Amore. Altro, per ora, non ci è dato di capire, ma forse non è così importante. Nella certezza di poterci rivedere presto, vi abbraccio fraternamente.

    Daniel56
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    Un laboratorio di ricerca israeliano (Visto su Speciale TG1 di venerdì 13/2) ha fatto delle ricerche per la cura di un virus simile al Corona, che attacca gli ovicoli, scoprendone una struttura molto simile a quello che appunto ci attacca e ciò li sta indirizzando verso una cura. Come in altre pandemie (Suina, aviaria ecc) pare evidente che alcuni virus delle specie animali, possono avere delle mutazioni che li rendo aggressivi per noi in determinate condizioni. Ho pensato che quasi siano una reazione della Natura alle violenze che subisce ormai dal genere umano: più fonti scientifiche infatti ritengono l’antropizzazione spinta (cambiamento climatico, inquinamento ecc) una delle concause di tali fenomeni. Forse sarà il momento di rivedere il nostro paradigma socio-economico?
    Ringrazio ancora la D.G. che ha permesso la realizzazione di questo sito, permettendoci anche di “sentirci” in questi tempi di isolamento fisico.
    Un abbraccio a tutte le Sr+ e Fr+.

    Daniel56
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    Condivido il quesito di Gelsomino con alcune considerazioni “storiche” perché guardando il passato credo si possono ipotizzare scenari ragionevoli.
    Nel XIII secolo la peste infuriò in Europa a più riprese tra il 1250 e il 1300, praticamente dimezzandone la popolazione e innescando, per forza di cose, dei cambiamenti sociali. Nemmeno la Spagnola nel 1918/20 con oltre 50 mio di morti ebbe un impatto radicale sugli assetti sociali. Possiamo pensare quindi che solo la durata e purtroppo il numero di vittime fanno di una epidemia uno spartiacque da sé nella Storia. Peraltro i cambiamenti di “paradigma” sono il risultato di concause a cui manca l’innesco per dispiegarsi, cioè deve esserci un “Punto Critico” da superare e che diventa catalizzatore. Potrebbe essere questo il caso? Non lo so e ho letto invece molte ipotesi “millenaristiche” su cambiamenti epocali post epidemia. Mi sono sembrati solo personali “desiderata” senza alcun sostegno né scientifico né sociologico degni di nota. Per ora la penso come Holvi49 anche perché non abbiamo diversi elementi di valutazione. Come scrisse N. Bohr, “Fare previsioni è difficile, specie se riguardano il futuro” e gli Astri faranno il loro corso, a noi di restare uniti in catena. Un fraterno abbraccio.

    Daniel56
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    Tanti auguri a tutte le Sr+ e Fr+ in Miriam per il nuovo Solstizio d’Inverno che preannuncia la nascita del Sole Bambino. Che possa aiutarci a trovare in Luce e Amore.

    Daniel56
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    in risposta a: Notizie dal web #14822

    Bellissima storia. Sembra incredibile che ci possa essere oggi tanta poesia e amore per la natura. Vuol dire che c’è speranza.

    Daniel56
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    Se è pur vero che il web pullula di tante storie fasulle, o peggio fuorvianti, talvolta si trovano documentari interessanti e ben fatti sulle capacità terapeutiche dell’uomo. Spesso sono opere fuori dal circuito mediatico e su personaggi decisamente poco noti al pubblico italiano. Questo è il caso di Joralf Gjerstad, un anziano chiaroveggente e guaritore norvegese. Il documentario non analizza la cause dei fenomeni e tratteggia con delicatezza e discrezione il suo profilo umano che ha una chiara visione mistica della sua opera e le sue pratiche (pranoterapia, magnetizzazioni ecc.) non rientrano come ben sappiamo, e più volte ribadito, nella Nostra Terapeutica Magica ed Ermetica. Mi ha colpito la chiusa in cui Gjerstad esprime con semplicità il suo messaggio di Amore e di Bene quali uniche fonti delle guarigioni che vanno trovate in sé stessi. Nei casi presentati alcune non sono state definitive ma hanno alleviato le sofferenze e, peraltro, invita sempre tutti ad avere fiducia nei medici talvolta suggerendo di fare degli esami specifici, proprio perché “la medicina moderna fa la sua opera e lui fa altro” con l’assoluta convinzione che il Bene trionfa sempre perché è nella natura della vita.
    Il documentario, edito alla televisione svizzera italiana è visibile a questo URL: https://www.youtube.com/watch?v=MmC7V43Q7Rw&t=4539s.
    Un fraterno abbraccio.

    Daniel56
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    Salve Alef2006, la visione e le considerazioni relativistiche che fai sul tempo sono interessanti e fanno riflettere su come il mistero del tempo e della vita siano indissolubilmente legati. Peraltro le percezione nel mentale è appunto diversa da quella nel sensibile e questa è una esperienza che che credo abbiamo fatto tutti almeno nel piano onirico. Perciò se è pur vero che la contingenza (almeno nel mondo “occidentale”) ci spinge a maggior velocità, possiamo, e forse dobbiamo, saper rallentare e sintonizzarci seguendo il ritmo della natura e del cosmo che ineffabile scandisce il ciclo della vita, sottraendoci al vortice di illusioni che ci circonda. Anche così si percepisce il respiro profondo dell’Universo che indipendentemente dall’osservatore alimenta la vita. Che poi spazio e tempo si fondano in una unica entità è un concetto difficile da astrarre appunto perché viviamo materialmente a “bassa velocità” ma mentalmente i vincoli si possono allentare. In fondo, vivere con lentezza non è male…

    Daniel56
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    Caro Mercurius3 sono d’accordo con te sull’approccio da tenere. Circa i “compiti a casa” erano una obbligazione facente parte delle modalità di partecipazione (volontaria) del corso (pagato dal Min.) e di cui avrei fatto volentieri a meno dato che dovetti esaminare circa 8×30=240 test…Feci del mio meglio per “trasmettere” empaticamente le mie esperienze e competenze e, come in ogni contesto, ci furono accettazioni e rifiuti a prescindere dai contenuti specie da parte di chi voleva “ottenere” solo con l’atto di presenza e senza alcun lavoro. In ciò mi riallaccio alle pratiche della Schola: senza il lavorio costante non si avanti e, come ben puntualizza M_Rosa, senza fare alcun paragone tra docente e Maestro: diversi i piani, il metodo e certamente tanto altro ancora. Poi per apprendere bisogna volerlo: mettersi nelle condizioni, in “sintonia”. Mi ha fatto riflettere che una modalità di insegnamento atta a stimolare la ricerca delle risposte (anziché darle) è più efficace con gli studenti che non con i docenti a comprova che le sovrastrutture sono un ostacolo che cresce di pari passo con l’esperienza di vita. Considerazione forse semplice ma che ho imparato a tenere ben presente nei miei tentativi di comprensione degli insegnamenti della Schola. Un fraterno saluto.

    Daniel56
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    Cara m_rosa, capisco la malinconia per il commento della studente, ma pensa che la stessa frase mi fu rivolta da una docente in un “vivace” scambio di opinioni durante un corso che ho tenuto a insegnanti di più licei in qualità di formatore…ovvero la versione direi italica del coach, termine che per la solita nostra esterofilia, è alquanto in voga. Del resto chiamiamola come vogliamo ma la figura di chi allena, insegna, aggiorna e/o mette a confronto i risultati di chi ha seguito in un percorso non ha vita proprio facile di questi tempi. Nel caso citato molto docenti semplicemente si rifiutarono di fare dei “compiti a casa” entro una certa scadenza, sopratutto perché sarebbero stati (non sia mai!) “misurati” da qualcuno non facente parte del loro ambiente.
    Di fronte alla mia osservazione che i ritardi nella consegna dei test mi avrebbero costretto a fare gli straordinari per valutarli e rispettare le scadenze (ovvero fare notte per più giorni) mentre loro non trovavano un paio di ore a settimana per farli, la serafica risposta della docente fu che “IO ERO PAGATO PER FARLO”…come se loro invece lavoravano gratis e non era loro obbligo seguire i corsi. Alla fine oltre la metà dei docenti non fece niente e di comune accordo con i Presidi non rilasciammo loro alcuno attestato. Morale, anzi doppia morale: quando si è dall’altra parte della barricata le regole cambiano o non si rispettano. Citando un proverbio yiddish: “Alla verità non piace guardarsi allo specchio”…ma mi permetto di aggiungere che se devi farti la barba, non puoi farne a meno: nel nostro percorso non si procede senza “esami” e il primo passo è essere giudici di sé stessi come insegnava Pitagora con la pratica di ripassare, prima di addormentarsi, la giornata trascorsa, soppesando i pro e contro delle proprie azioni, per correggersi. Fatica improba e ben venga se ci perviene un aiuto, un consiglio, un indirizzo…invece nella profanità vige altro.
    Un fraterno abbraccio.

    Daniel56
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    Cara Tanaquilla9, in effetti proprio un paio di giorni fa ho letto “Il prologo del pazzo” edito nell’ultimo numero dell’IBIS,(copia originale del 1950) e mi è sembrato attinente al tema per l’ironia che spesso ha contraddistinto gli scritti del M. Kremmerz, nel suo stile a tratti bonario anche nell’affrontare argomenti impegnativi. Del resto, specie quando fece fronte alle tante critiche che all’epoca sappiamo Gli furono rivolte da polemisti o “addetti ai lavori” usò spesso l’ironia per ridimensionarle e mettere in “garbato ridicolo” certe strampalate tesi, senza peraltro mai mancare di rispetto. Credo che anche questo approccio ci debba essere di lezione in questi tempi in cui l’astio e la protervia permeano le discussioni. Nel ’68 c’era lo slogan “Una risata vi seppellirà” che dette la misura (purtroppo quasi persa) di come il senso del ridicolo sia una altra manifestazione di intelligenza… e dello spirito italico.
    La figura del Pazzo dei Tarocchi non è per me di facile comprensione (e non solo quella…) per cui ben venga di scriverne e confrontarci.
    Un fraterno saluto.

    Daniel56
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    Non credo che lo “spirito due tempi” (Zeitgeist) sia univoco perché i tempi della storia sono più lunghi, complessi e invero su più piani. Al più i nuovi media facilitano il “contatto” che nel nostro caso ha radici più profonde. Il “tutto e subito” è una interpretazione sociologica/filosofica (non saprei quanto genuina o manipolata…e poi chi lo stabilisce?) da approfondire e le cui cause risiedono nell’educazione, nel contesto ecc. ovvero non nell’Essere Storico ma nella contingenza e le sovrastrutture. In rete si può reperire l’ultima puntata di Presadiretta, un programma Rai di approfondimento, dedicata all’impatto delle nuove tecnologie informatiche sul piano cognitivo. Tra le altre tesi viene sostenuta quella, suffragata da studi neurologici, di come cambi addirittura la fisiologia e la struttura del cervello a seguito dell’abuso di Device come lo smartphone. Tale ipotesi, per ammissione di chi la sostiene, richiederà tempi più lunghi per essere completamente apprezzata nelle generazioni, ma mi ha colpito l’idea che si possa modificare il sistema nervoso centrale che quindi non è una struttura, dopo lo sviluppo, stabile quanto un organo che si può modificare in bene…o in male. Per cui su come si evolverà il comportamento è un quesito ancora in cerca di risposta (e non sarà facile darne) ma nel nostro caso le cause “dell’approdo”a questo Lido credo prescindano da un contesto tecnologico che rimane un mezzo, quello sì, dei tempi.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 5 mesi fa da Daniel56.
    Daniel56
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    La chiusa del Maestro Kremmerz nel “Prologo del Pazzo” è folgorante: ” Quando l’ingiustizia acquista le parvenze di virtù, v’è il pazzo che ride: quando l’ignoranza nega la verità, il pazzo piange”. A distanza di un secolo in fondo sembra che il senso del ridicolo continui a latitare perché forse i più si prendono troppo sul serio, mentendo sopratutto a sé stessi. Saperci ridere sopra fa buon sangue e aiuta la verità, evitando almeno le lacrime…più o meno storte.

    Daniel56
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    Post totali: 47
    in risposta a: Novilunio ed eclissi #12939

    Ringrazio il M. L.J. Aniel per i chiarimenti sul ciclo di eclissi che si sta profilando e che in effetti mi era sfuggito. Ricambio gli auguri, estendendoli a tutte le Sr+ e Fr+ per un prossimo novilunio di luce e salute.

    Daniel56
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    Post totali: 47

    Auguro a tutte le Sor+ e Fr+ che questa Prima-Vera sia di Luce e Amore, e che il Rito di Kons, che ci accingiamo a iniziare con i migliori auspici dei recenti sviluppi, possa illuminarci e darci forza e salute.

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