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    in risposta a: Il Silenzio #11789

    Ho letto l’articolo citato da Mandragora sulla rivista Le Scienze del 15 Dicembre u.s. Quello che i ricercatori hanno riscontrato e analizzato è che le aree della corteccia uditiva hanno una mappatura ben precisa di ricostruzione degli stimoli sonori che giungono all’apparato uditivo. Come ho detto nel mio post del 12 Dicembre (cui ti rimando) a proposito della ricostruzione molto dettagliata dell’immagine a livello della corteccia visiva così avviene per quella uditiva anche se meno conosciuto; in sintesi il suono viene, a livello dell’apparato uditivo, scomposto nelle sue caratteristiche peculiari (lunghezza d’onda, frequenza, intensità), poi viene ricostruito a livello della corteccia uditiva in suono semplice, complesso o rumore. In questa opera intervengono anche i Centri Associativi del riconoscimento e apprendimento di cui abbiamo parlato nel post citato e che determinano anche un’attenzione, se richiesta ed entro certi parametri, a determinati suoni rispetto ad altri. Tramite indagini radiologiche sofisticate i ricercatori hanno fatto prima una mappatura della stimolazione delle diverse aree della corteccia uditiva in funzione della frequenza del suono e poi hanno messo in correlazione questi dati con le caratteristiche dei singoli neuroni giungendo alla conclusione che il livello di mielina dei neuroni (presente normalmente e di fondamentale importanza nelle cellule nervose per la conduzione dello stimolo v.la grave alterazione nelle malattie demielinizzanti), in alcune regioni corticali uditive è simile e permette a quell’area di rispondere ad una frequenza del suono selettiva. Questo è importante per comprendere i meccanismi di attenzione e ricezione selettiva dei suoni che sono alterati in determinate condizioni patologiche.
    Gli organi di senso fanno affluire al Cervello (Corteccia e Aree associative) in contemporanea molteplici stimolazioni durante una particolare azione dettate dai profumi,lettura,suono delle parole espresse ecc. Quindi, secondo me,il silenzio è uno stato di essere a cui partecipano tutti questi stimoli con una valenza ben precisa e importante.

    BELL
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    Post totali: 79

    Ho trovato molto interessanti le opinioni riguardo all’ipotesi/domanda del 18 Dicembre che riprendeva lo stesso quesito del post precedente; spero di avere altre testimonianze che possano allargare sempre di più questa opera di ricerca che stiamo facendo insieme.
    Concordo con Tanaquilla9 e con Mercuriale2011 sull’utilità di tentare di trovare, per quanto possibile, una corrispondenza tra la ricerca scientifica e la Tradizione Hermetica in quanto questo lavoro ci è utile perché mettiamo le mani sulla materia nostra e non solo (come ha auspicato il Maestro nell’ultima riunione congiunta a Torino); cercando di comprendere in maniera concreta i meccanismi che andiamo a smuovere possiamo prendere sempre più consapevolezza dell’opera a cui abbiamo aderito liberandoci da illusioni e misticismi e acquisire sempre più quella sicurezza che è indispensabile per avere in modo costante quella tensione necessaria al raggiungimento dell’obiettivo prefissato al momento dell’iscrizione alla Schola. Inoltre un lavoro come questo è un modo concreto per applicare il Metodo Hermetico.
    Interessante il post di Seppiolina 74 sull’argomento della “Flora Batterica Intestinale”; ho letto che sono stati fatti dei passi in avanti importanti in questi studi e mi piacerebbe avere l’aiuto dei Medici che hanno quotidianamente esperienza con l’Apparato Digerente sia dal punto di vista chirurgico che clinico per saperne di più.
    Un Abbraccio a tutti

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Ritornando alla terapia delle Degenerazioni Maculari e non solo osserviamo che nelle Lunazioni è riportato il seguente rimedio come per le Patologie Oculari: “prendere un vetro o caraffa di forma sferica e si riempie di olio, indi si espone al sole. La persona che vuole guarire dall’infermità deve coprirsi la testa di un mantello nero e non guardare la luce se non attraverso l’olio della bottiglia. Si prolunga quanto si può al sole meridiano questa forma di irradiazione gialla sull’occhio. L’effetto non si vede immediatamente, ma l’occhio ammalato riprende le sue funzioni gradatamente, come rifatto”.
    Vediamo, per quanto possibile, di interpretare questo rimedio alla luce delle conoscenze di oggi.
    L’utilizzo di una caraffa o bottiglia di forma sferica equivale all’utilizzo di una lente biconvessa in cui i raggi solari posti al meridiano e cioè paralleli all’asse della lente e in particolare all’asse ottico convergono raggi luminosi di una determinata lunghezza d’onda (perché attraversano l’olio) che vengono percepiti come colore giallo.
    L’ammalato deve guardare la luce solo attraverso questa lente che quindi converge o meglio focalizza questi raggi paralleli sugli organi all’interno dell’occhio. Il mantello nero ha la funzione di contenere pigmenti che assorbono la luce evitando la riflessione dei raggi luminosi periferici che potrebbero interferire su questo fenomeno della convergenza.
    Alla visione del colore giallo sono attribuite diverse azioni terapeutiche dal tono dell’umore in senso di stimolare ottimismo e creatività e quindi la coesione e la comunicazione, stimola la memoria e il sistema nervoso. Inoltre, senza entrare in questioni complesse e ultra specialistiche, si è visto che a livello retinico esistono tre tipi di fotorecettori che sono stimolati da diverse lunghezze d’onda (e quindi da diversi colori); il giallo è percepito quando i raggi luminosi hanno una lunghezza d’onda in grado di stimolare le due popolazioni più rappresentate. Inoltre a livello retinico esistono cellule che hanno campi recettivi complessi per cui sono eccitate dalla presentazione di un colore e inibite da un altro producendo una risposta nervosa totalmente differente. E’ importante anche l’intensità dello stimolo che è massima in determinate ore del giorno.
    In campo chirurgico oculare in questi ultimi anni la ricerca ha modificato molte linee guida tra cui il tipo di lente da utilizzare in un intervento di Cataratta. In sintesi tale intervento consiste nel frammentare e riassorbire il Cristallino naturale mantenendo il sacco capsulare (l’involucro che lo contiene) dove è alloggiata una lente artificiale il cui potere diottrico è calcolato in base alle caratteristiche dell’occhio del paziente. Il Cristallino naturale ha due compiti principali: convergere i raggi luminosi sulla retina e neutralizzare quelle lunghezze d’onda che possono essere nocive per i fotorecettori. Una lente artificiale bianca utilizzata sempre fino a poco tempo permetteva la convergenza ma non assicurava alcuna protezione visiva; la ricerca in questo senso ha portato all’utilizzo sempre maggiore di una lente biconvessa di colore giallo che sembra avere un effetto protettivo nei confronti della Degenerazione Maculare e anche di rallentamento del progredire della Patologia (vedi i post precedenti in cui abbiamo parlato del ruolo importante della foto ossidazione). Abbiamo visto che la via visiva è un’unità con il restante cervello e quindi possiamo renderci conto della grande potenzialità della presentazione della luce gialla sul nostro essere. Infine il Maestro afferma che ”l’effetto non si vede immediatamente, ma l’occhio ammalato riprende le sue funzioni gradatamente, come rifatto”; quindi dietro al termine rifatto possiamo ipotizzare una rigenerazione che porta alla ripresa graduale delle sue funzioni. Alla luce di tutti questi studi scientifici che stanno emergendo appare chiaro che la Tradizione Terapeutica Millenaria, di cui il Maestro Kremmerz è stato un divulgatore nei rimedi delle Lunazioni, abbia anticipato quello che solo oggi la scienza inizia a intravedere.
    Ho notato che in diversi punti delle Lunazioni il Maestro consiglia, almeno per le Patologie Oculari, rimedi che hanno in comune un’attivazione della funzione rigenerativa per l’organo e questo mi riporta a quell’ipotesi/domanda con cui concludevo il post del 7 Dicembre:
    “ in molti organi sono state individuate delle cellule staminali ipotizzandone l’esistenza in tutti gli organi; potrebbe essere questo il Meccanismo, in stato latente, su cui poggia il concetto di Auto-Guarigione sempre asserito dalla Tradizione Hermetica”; meccanismo che viene attivato con la Terapeutica Hermetica.
    Mi farebbe piacere leggere la vostra opinione al riguardo.
    Un abbraccio a tutti.

    BELL
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    Post totali: 79
    in risposta a: Il Silenzio #11679

    Ricollegandomi al post di Garrulo vorrei far presente che il silenzio inteso come momento di non vocalizzazione o di non rumore percepito è anche questo uno stato neuro sensoriale, quindi fisico, ben preciso che produce nei nostri centri uno specifico messaggio che comporterà una cascata di effetti.
    Ad esempio il non vedente ha sviluppato in maniera accentuata gli altri organi di senso in maniera da rispondere al non segnale visivo.
    Inoltre quando al termine di una pratica rituale spegniamo la luce e stiamo in silenzio ecco che viene attivata una particolare attività visiva che scatta al buio e che è bloccata alla luce, stimoliamo la funzione olfattoria ecc.
    Buonanotte a tutti

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Credo che il Pensiero sia un concetto astratto mentre preferisco concretamente parlare che noi siamo il risultato di quello che ascoltiamo, che vocalizziamo, che vediamo, che odoriamo e gustiamo; tutto ciò ha costruito nel nostro cervello una memoria da cui scaturiscono dei sistemi di riconoscimento ed apprendimento che poi caratterizzano tutto il nostro comportamento.
    Il Maestro è prima di tutto un Terapeuta e quindi in grado di produrre in noi, attraverso una stimolazione sensoriale sanatrice (i così detti input o semi), una modificazione di questi sistemi.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Il bambino alla nascita, per quanto riguarda gli organi di senso e non solo, ha dei meccanismi in potenza che appartengono all’essere umano e che diventeranno capacità effettive solo con il contributo degli stimoli esterni. Il tronco encefalico, il talamo, le aree sensoriali e motorie, il sistema limbico, nei primi mesi di vita sono strutture funzionali ma non mature; dobbiamo entrare nell’ottica che ogni stimolazione che raggiunge, attraverso gli organi di senso, il cervello crea nuove sinapsi o incrementa quelle esistenti o rende la via nervosa più facilmente utilizzabile. Questo avviene principalmente nel bambino dalla nascita ai primi anni di vita ma anche l’adulto mantiene questa capacità plastica. A livello del Cervello per ogni organo di senso abbiamo uno o più centri principali che hanno il compito di ricomporre tutti gli elementi dello stimolo come potremmo fare componendo un puzzle composto di tantissimi pezzi. Ad esempio nella corteccia visiva, durante la lettura la parola è ricomposta partendo dalle varie lettere analizzando dimensioni, tratti orizzontali, verticali curvi, colori, contrasti ecc. La ricerca si è sempre più incentrata nello studio di quelle aree del cervello chiamate “associative” in cui arrivano gli elaborati di tutti gli organi di senso e che sono chiamate associative o di riconoscimento e da cui partiranno gli stimoli che porteranno alla vocalizzazione, alla capacità di una lettura corretta, al movimento, alla manualità, alla grafia ecc. Se porgo al bambino due figure di lettere e gli chiedo di prenderne una il primo passo, tramite l’udito e la visione, è il riconoscimento della lettera che poi mi porgerà; se io chiedo che lettera è quella mostrata, tramite l’udito e la visione, avremo per primo un riconoscimento della lettera poi una nominazione verbale. Inoltre durante la lettura si hanno delle modificazioni vegetative che interessano tutto il nostro organismo come il battito cardiaco, la pressione arteriosa ecc. Oggi si sa che, se le capacità di movimento degli occhi non sono completamente sviluppate e sinergiche, queste possono rappresentare una restrizione anche allo sviluppo del linguaggio. La visione e il linguaggio sono funzioni strettamente collegate tra loro, si aiutano e si sviluppano in modo sinergico. Gli schemi di movimento oculari iniziano a diventare una guida per gli schemi di movimento manuali e quindi permettere al bambino, una volta raggiunto un determinato livello di maturazione, di coordinare il suo corpo; egli può esplorare, i suoi due occhi lavorano insieme per determinare la distanza di un oggetto interessante, permettendogli di avvicinarsi, afferrare ed esaminare l’oggetto stesso.
    Questi meccanismi ci fanno capire la complessità dei circuiti che stanno all’origine di quello che noi chiamiamo ”cattiva abitudine” visiva, motoria, olfattiva, fonatoria ecc.; effettivamente tutto ciò che entra attraverso gli organi di senso incide sui centri del riconoscimento e della comprensione comportando un rinforzo di determinati meccanismi oppure può attivare modificazioni di questi circuiti che poi influenzano tutto il nostro essere. Quindi se nutriamo in maniera sempre più costante un riconoscimento finalizzato attraverso le pratiche ripetute della Schola effettivamente la reazione sarà apprezzabile su diversi piani.
    Nei prossimi post possiamo analizzare lo sviluppo visivo nel bambino dalla nascita ai primi anni di vita e correlarlo allo sviluppo della vocalizzazione; in questo chiedo aiuto ai Pediatri inscritti alla Schola.
    Concludo con una ricetta della cucina povera Italica tratta dal libro del Dott. Buratto che fa bene alla vista e non solo.
    QUARTA RICETTA
    TAGLIOLINI AI CARCIOFI (ingredienti e dosi per 4 persone)
    – 300 g di tagliolini
    – 4-6 carciofi ( ricco di fibre, minerali e acido folico)
    – 2 tuorli di uovo ( sono una buona fonte di luteina)
    – 60g di pecorino piccante grattugiato (ricco di calcio)
    – ½ cipolla ( contiene vitamina C e flavonoidi
    – ½ bicchiere di vino bianco (contiene flavonoidi)
    – 30 g di burro
    – 1 cucchiaio di olio
    – sale e pepe q.b.

    Buona serata a tutti.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Facendo riferimento al post di Ippogrifo di oggi sulla terapia sperimentale con cellule staminali per la cura delle Degenerazioni Maculari il dato evidenziato è che le cellule staminali di provenienza embrionale hanno la possibilità di differenziarsi in cellule retiniche nervose (fotorecettori) uguali a quelli presenti in condizione fisiologica a livello della retina sia per morfologia sia per la funzione; le cellule “Riprogrammate Geneticamente” sono molto simili nella loro struttura e funzione ma non uguali ai fotorecettori retinici.
    Alcuni Autori riportano in alcuni casi che con l’utilizzo di queste cellule riprogrammate si è avuto un peggioramento del quadro clinico.
    Considerati i problemi Etici che esistono nell’utilizzo di Cellule Staminali di provenienza Embrionale, la scoperta che nel liquido amniotico, prelevato durante l’Amniocentesi, si evidenziano cellule staminali molto vicine a quelle embrionali può aprire nuovi orizzonti di ricerca molto interessanti.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Le cellule staminali sono particolari cellule che si trovano in qualsiasi organismo e che si caratterizzano per essere ancora non differenziate completamente, non avendo ancora raggiunto un grado di specializzazione definitivo, sia nella struttura sia nella funzione.
    Le cellule staminali sono presenti nell’embrione, nel cordone ombelicale, nel liquido amniotica, nei villi coriali e in alcuni tessuti dell’adulto. Bisogna però sottolineare la diversa potenzialità delle cellule staminali a seconda dell’origine in quanto molto più marcata in quelle embrionali.
    Queste cellule hanno due proprietà: autorinnovamento e potenzialità di differenziarsi dando origine a una o più linee cellulari.
    L’autorinnovamento è la capacità delle cellule di compiere un illimitato numero di cicli replicativi senza modificare il proprio stadio differenziativo.
    Le cellule staminali sono generalmente classificate in base alla loro capacità di differenziarsi nei vari tipi o linee cellulari:
    Staminali totipotenti – Hanno la capacità di dare origine a qualsiasi tessuto da quello cardiaco a quello nervoso, sanguigno o anche osseo.
    Staminali pluripotenti – Sono cellule in grado di dividersi e differenziarsi in tutti i tipi di cellule di un soggetto adulto, fatta eccezione per le cellule extraembrionali (placenta).
    Staminali multipotenti – Sono in grado di differenziarsi in un numero limitato di tipi cellulari. Sono in grado di generare tutti i tipi di cellule che compongono un determinato tessuto. Tipico esempio di cellule staminali multipotenti sono le cellule ematopoietiche (le cellule staminali del sangue).
    Staminali oligopotenti – Sono cellule che sono in grado di differenziarsi soltanto in alcuni tipi di cellule che compongono un determinato tessuto. Tipico esempio sono le cellule staminali vascolari che formano la parete muscolare dei vasi sanguigni.
    Staminali unipotenti – Sono le meno versatili. Sono in grado di differenziarsi in un solo tipo di cellule (epatocita del fegato, della cornea).
    Le sedi in cui è possibile ritrovare cellule staminali negli adulti sono il midollo osseo (alcune forme di Leucemia sono curate con queste cellule) il cuore, il cervello (Ipotalamo), i vasi sanguigni, il fegato, la pelle e la retina. Quindi sono presenti in molti tipi di tessuti (alcuni studiosi pensano in tutti) e sono capaci di produrre delle cellule di ricambio per mantenere in condizioni ottimali e fisiologiche il sistema; un’alterazione di questa capacità sembra essere alla base di molte patologie. Inoltre molti studi hanno dimostrato che le cellule staminali adulte potrebbero essere in grado di dar luogo ad altri tipi di cellule che derivano dallo stesso foglietto germinativo (capacità germinativa intergerminale) e addirittura a tessuti di altri foglietti germinativi (capacità plastica germinativa transgerminale).
    Il premio Nobel per la medicina S. Yamanaka ha ideato una tecnica detta “riprogrammazione genetica”. Si possono cioè utilizzare alcuni geni per avviare un percorso a ritroso di cellule adulte (es. quelle dell’epidermide), che torna così allo stadio di staminale pluripotente e quindi essere utilizzata nella cura di M. Degenerative Centrali come il M. di Parkinson, M. di Alzheimer oppure nella terapia del Diabete, nell’infarto del Miocardio
    Le cellule staminali retiniche ottenute con questa metodica, almeno in linea di principio, possono essere utilizzate per riparare la retina nella Degenerazione Maculare legata all’età e nelle altre Maculapatie.
    In campo Oculistico l’unico utilizzo approvato è a livello della Cornea e più precisamente al Limbus (periferia della Cornea) dove si trovano cellule staminali che hanno la possibilità, sotto l’azione di fattori di crescita, di rigenerare la cornea; inoltre da qualche anno si utilizza la m. amniotica per curare lesioni corneali da ustioni o infezioni.
    La sperimentazione attraverso una “riprogrammazione genetica” può comportare dei rischi quali una proliferazione incontrollata che potenzialmente può provocare una Neoplasia; inoltre c’è il rischio che le staminali adulte riprogrammate possano non funzionare esattamente come quelle embrionali: sono quasi uguali, ma non perfettamente identiche. Ad esempio, le cellule cardiache non si coordinano tra loro se sono state riprogrammate da cellule adulte, mentre il loro battito avviene all’unisono se sono state sviluppate da embrionali.
    Lo stato attuale di queste ricerche senza dubbio fa nascere all’aspirante Terapeuta Hermetico tutta una serie di ipotesi e domande.
    In molti organi sono state individuate delle cellule staminali ipotizzandone l’esistenza in tutti gli organi; potrebbe essere questo il Meccanismo, in stato latente, su cui poggia il concetto di Auto-Guarigione sempre asserito dalla Tradizione Hermetica.
    Inoltre mentre la Scienza Biologica e Medica in laboratorio cerca di costruire un modello riproducibile e uguale per tutti, l’aspirante Hermetista lavora su se stesso in virtù di quel “quid” che gli arriva dall’appartenere ad una Schola Iniziatica Ortodossa con le relative pratiche cercando di riprogrammare le cellule in situ nel suo organismo finalizzandole alla sua salute. Ecco che molte guarigioni considerate “miracolose” rientrerebbero in un meccanismo perfettamente Naturale.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Nell’Unione Europea sono circa 760 persone su 100.000 a soffrire di problemi importanti alla vista; nei paesi Occidentali i principali disturbi visivi sono rappresentati dalla Cataratta, Degenerazione Maculare e Glaucoma.
    Molti studi affermano che oggi l’occhio è sottoposto a un grande stress dovuto alla richiesta di sempre maggior impegno da parte della società moderna e alla modalità delle immagine artificiali che arrivano ad esso; a ciò bisogna poi aggiungere l’azione di fattori come lo stress psicofisico e l’inquinamento atmosferico e ambientale.
    Ne risulta che, da alcuni decenni, si è amplificata e continua ad aumentare la necessità di preservare gli occhi ed il loro funzionamento e sicuramente la terapia della DMLE è più che mai legata alla prevenzione e i micronutrienti hanno un ruolo fondamentale nel prevenire o ritardare l’evoluzione della Degenerazione maculare legata all’età ( DMLE).
    Per comprendere qual è la connessione tra cibo e salute, e in modo particolare tra cibo e vista, analizziamo le connessioni tra alimentazione e visione.
    La ricerca attuale dimostra che i nutrimenti antiossidanti possono aiutare o ritardare l’insorgenza dei disturbi visivi in età avanzata.
    Gli alimenti ricchi di Antiossidanti proteggono l’apparato visivo e tutto il nostro organismo dall’effetto negativo dei radicali liberi che accelerano l’invecchiamento cellulare e in particolare in campo oculistico si è dimostrato che l’assunzione di una maggiore quantità di Vitamine ed altri micronutrienti può aiutare a prevenire o ritardare lo sviluppo di alcuni tipi di Cataratta e della Degenerazione maculare ecc ma anche può aiutare a risolvere molte sintomatologie sfumate che fino ad oggi non erano prese in considerazione perché ritenute di poco conto o a volte frutto di esagerazioni da parte del paziente
    Uno studio condotto dalla Dott.ssa Joanne Seddom, ricercatrice presso la Harvard University in Massachussets, ha evidenziato che le proprietà antiossidanti di alcune verdure aiutano a proteggere la Retina dalle radiazioni ultraviolette che sono nocive per i fotorecettori.
    La Luteina è un pigmento naturale, un carotenoide, presente in molti prodotti di origine vegetale, negli ortaggi a foglia verde scura (gli spinaci per esempio, nel tuorlo d’uovo, nel grano e nella frutta rossa; questa sostanza è un potente antiossidante ed è uno dei pigmenti maculari contenuti nel corpo cellulare dei fotorecettori.
    I Pigmenti Maculari proteggono dal danno foto-ossidativo e nello stesso tempo migliorano la funzione visiva in quanto assorbono la luce nella frequenza blu-verde quindi gli ultravioletti; cioè riduce lo stress ossidativo prima che esso comporti un danno a livello dei fotorecettori ma anche a carico degli organi più esposti alle radiazioni nocive della luce come per esempio il Cristallino che è la lente attraverso cui i raggi luminosi convergono sulla retina stimolando i recettori ed iniziando il processo di trasduzione elettrica che porterà alla formazione dell’immagine.
    Nell’uomo la riduzione del pigmento maculare è associata alla comparsa di Drusen cioè dei depositi di materiale cellulare catabolico dovuto ad un patologico invecchiamento retinico.
    Nei fumatori indipendentemente dall’ingestione con la dieta il livello dei Carotenoidi nel sangue è basso e ciò causa l’impatto ossidante del fumo.
    La Luteina e in generale i Carotenoidi proteggono dalla DMLE insieme ad alcune vitamine e sostanze minerali che hanno caratteristiche antiossidanti:
    -Omega 3 sono presenti nel pesce azzurro, salmone, tonno, crostacei.
    -Zinco presente nella zucca, cereali e noci.
    Lo Zinco è altamente concentrato a livello della retina dove interviene nella formazione del segnale elettrico dei fotorecettori. e la sua carenza è associata all’insorgenza della D.M.L.E..
    Altri antiossidanti importanti per la funzione dei fotorecettori sono:
    -Composti di Zolfo presenti nei porri, aglio e cipolla
    -I Flavonoidi e i Tannini presenti nel finocchio, thè verde, uova, broccoli, ciliegie, melograno, fragole,lamponi, mirtilli, uva, vino rosso e cacao.
    -Il Retinolo e i Carotenoidi sono indispensabili per la visione in quanto componenti della Rodopsina che è la sostanza sensibile alla luce che arriva su alcuni fotorecettori retinici.
    Il Retinolo acido ed alcolico rientrano nella Vitamina A.
    La Vitamina A è rappresentata in natura solo nei tessuti animali però nei vegetali sono presenti i carotenoidi che funzionano da pro vitamine cioè possono essere trasformati in Vitamina A.
    Il Retinolo è in alta concentrazione nel fegato, nelle uova e nel latte mentre i Carotenoidi sono presenti in notevoli quantità nei vegetali a elevato contenuto di pigmenti, frutta e ortaggi di colore giallo arancio.
    Una carenza di tale vitamina è una patologia frequente nei casi in cui non si abbia una corretta alimentazione, e può favorire oltre alla DMLE anche un rapido affaticamento degli occhi, sensibilità alle variazioni della luce, colorazione tipica della congiuntiva con tendenza alla cheratinizzazione, palpebre secche con tendenza alla cheratinizzazione, predisposizione alle infezioni oculari, possibili ulcerazioni e nei casi più gravi la cecità notturna.
    Ricordiamo le ricette povere della Tradizione culinaria Italica del Dott. Buratto per mantenere sano l’apparato visivo.

    TERZA RICETTA

    IL PINZIMONIO (Ingredienti e dosi per 4 persone)

    -Verdure varie di stagione: carote (ottima fonte di beta carotene), carciofi (ricchi di fibre, sali minerali e acido folico), ravanelli (sali minerali, Vitamine B e C, flavonoidi), radicchio rosso, fincchio (flavonoidi), insalata romana (tutte le insalate in genere contengono carotenoidi e flavonoidi, il colore verde è dato dalla clorofilla che copre il giallo dei carotenoidi), cipollotti freschi
    -2 limoni: il succo
    -16 cucchiai di olio extravergine di oliva
    -sale e pepe nero q.b.

    BELL
    Partecipante
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    Dopo, questa interessante discussione sui vaccini, voglio ritornare al tema iniziale e parlare della Degenerazione Maculare Legata all’età che coinvolge, in Campo Oculistico, un numero sempre crescente di persone.
    Il dato Epidemiologico, in continuo aumento, è legato, come dice il nome, ad un invecchiamento retinico patologico e quindi all’aumento delle aspettative di vita, ma di recente si è dimostrato che è la patologia oculare che più è legata al nostro stile di vita ed in particolare all’alimentazione.
    La Retina è il tessuto Nervoso composto dai Fotorecettori che, una volta impressi dalla luce esterna, producono un segnale elettrico che è trasmesso attraverso il Nervo Ottico al cervello dove è ricostruita l’immagine di quello che stiamo vedendo.
    Questa funzione è legata a quella delle cellule dell’Epitelio Pigmentato Retinico sottostante che hanno il compito di consentire il passaggio di elementi nutrizionali ai fotorecettori e nello stesso tempo ne rimuovono le parti invecchiate consentendone un continuo rinnovamento.
    La Macula è quella regione centrale della Retina che ha la più alta concentrazione di Fotorecettori ed è deputata alla visione centrale cioè se io guardo un oggetto, il volto di una persona ecc. l’ immagine è elaborata da questa zona che possiamo dire ha un ruolo principe nella visione.
    I Fotorecettori e le cellule dell’Epitelio Pigmentato Retinico sono cellule che fino ad oggi non sembrano avere la possibilità di essere rinnovate per cui un’alterazione di questo meccanismo porta alla una morte di queste cellule con una gravissima compromissione della visione centrale per cui il paziente convive con una macchia nera centrale, spesso bilaterale, che lo accompagna in ogni immagine.
    Ho usato il condizionale perché gli ultimissimi studi basati sull’utilizzo di cellule provenienti dal liquido amniotico, come accenneremo in seguito, forse smentiscono questo dato.
    Nei prossimi post affronterò, spero insieme a tutti voi, il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e cura di questa patologia ricollegandomi anche alla Lunazioni e infine parleremo degli ultimi risultati della ricerca sulle cellule staminali.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Ricollegandomi al post di wiva 70 e basandoci su dati concreti bisogna capire che la trasmigrazione di popolazioni in tempi veloci e spesso con scarso controllo sanitario ci espone al pericolo di riattivazione di Malattie che erano considerate nel nostro paese ormai debellate per cui si era abbandonata l’obbligo di vaccinazione.
    Un esempio pratico: la Tubercolosi.
    Durante il mio corso di studi per gli studenti di Medicina e per altre categorie sanitarie c’era l’obbligo della vaccinazione anti TBC in quanto particolarmente esposte al rischio di contagio; in seguito una volta considerata debellata in Italia questo obbligo è stato rimosso.
    Ebbene nella mia pratica clinica ho notato numerosi casi di questa patologia in pazienti italiani.
    Per fortuna oggi la TBC non è invalidante come un secolo fa, ma costringe il soggetto affetto ad una massiva e prolungata terapia antibiotica che lo espone a numerosi effetti collaterali anche a livello oculare che possono essere invalidanti.
    Quindi direi di non cedere a paure incontrollate che a volte possono essere strumentalizzate ma anche di osservare attentamente l’evoluzione sanitaria ed epidemiologica di questa trasmigrazione che per lo meno nel nostro paese appare essere con uno scarso controllo sanitario.

    BELL
    Partecipante
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    Buongiorno a tutti, vorrei aggiungere a tutto quello che è stato detto un piccolo aspetto che secondo me non è da sottovalutare e per questo voglio raccontare la mia esperienza personale.
    L’anno scorso c’è stata una grossa discussione sul fatto se era oonsigliabile la vaccinazione verso quei ceppi di Menigococco che non rientravano nella vaccinazione obbligatoria che è effettuata nei primi anni di vita e che sembravano causare una epidemia di casi di Meningite spesso con esito infausto per il paziente.
    Essendo un Medico ma anche un padre di una bambina di 8 anni di fronte alle continue pressioni mediatiche ed alla corsa a vaccinarsi mi sono trovato di fronte a prendere una decisione; allora sono andato in Clinica Pediatrica da un collega di cui ero sicuro che mi avrebbe dato informazioni reali.
    Il Collega mi ha detto che i dati epidemiologici riguardanti la nostra zona di residenza e non solo non erano variati in senso statistico ed inoltre mi ha parlato, all’interno della nostra penisola, di una mappatura per esistevano aree a rischio più alto o meno.
    Inoltre mi ha detto tutto ciò che si sapeva sul vaccino in senso di immuninizzazione e potenziali effetti collaterali.
    Dopo questo consulto ho preso una decisione che non dirò perché questo rientra nel personale approccio nei confronti della Malattia.
    Indipendentemente dalle mie decisioni personali ritengo che sia di fondamentale importanza cercare di documentarsi sulla reale situazione cercando fonti che siano il più possibile reali e concrete.
    Tutti ma in particolare l’aspirante Terapeuta Hermetico deve cercare di analizzare i dati scientifici su basi sicure senza entrare in balia delle varie correnti di pensiero spesso basate su stati emotivi in senso positivo e negativo.

    BELL
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    Il Dott. Matthias Rath è stato il primo ricercatore che lavorando insieme con altri studiosi insigniti del premio Nobel ha introdotto il concetto di Nutrizione Cellulare cioè lo studio del rapporto tra alimentazione, inteso come regime alimentare, e lo stato di salute o malattia cellulare e tissutale in rapporto all’organismo: quindi egli parte dal presupposto che tutti gli organi del nostro organismo, occhi compresi, sono formati da cellule che richiedono nutrienti specifici per funzionare al meglio.
    Questi studi hanno dimostrato l’importanza della sinergia tra i vari nutrienti nel favorire uno stato di salute dell’apparato sensoriale visivo e più in generale del nostro organismo.
    Dalle cellule del Nervo Ottico che comunicano i segnali di luce al cervello, a quelle dei muscoli che consentono i movimenti sinergici oculari, a quelle dei vasi sanguigni incaricate di portare sangue e nutrimento all’apparato visivo, tutte hanno bisogno di particolari nutrienti in modo bilanciato.
    Inoltre si è visto che gli Antiossidanti e gli altri Micronutrienti hanno azione positive non solo su le cellule del sistema visivo ma anche su tutte le cellule le cellule del nostro organismo e nello stesso tempo il prevalere eccesivo di uno di questi porta allo squilibrio dei rapporti tra le varie cellule con conseguenze anche gravi.
    A questo punto dobbiamo chiederci: qual’è la reale situazione in campo scientifico medico?
    Intanto questi studi e la metodologia applicata riguardano solo una piccola parte dei ricercatori e nello specifico in campo Oftalmologico sono veramente pochi per cui è da considerarsi ancora una “Oculistica di Frontiera”.
    Gli impulsi Cartesiani e Newtoniani, che hanno caratterizzato la Medicina per secoli, non si sono dissolti alla luce di passi di conoscenza a volte insperati; il limite che vedo al momento invalicabile, anche in questi studi sperimentali, è di catalogare un risultato con un rapporto ancora molto rigido sotto forma di causa-effetto che si possa riprodurre per qualsiasi essere umano e in ogni momento temporale; cioè una sostanza ha la stessa finalità terapeutica, la stessa azione e il medesimo risultato su tutti e in ogni momento.
    Non si tiene conto dell’essere inteso come individuo unico e diverso l’uno dall’altro che va considerato come un microcosmo non ripetibile per storia e caratteristiche,come la moderna mappatura genetica ci conferma.
    Ricordiamo le ricette povere della Tradizione culinaria Italica del Dott. Buratto per mantenere sano l’apparato visivo e non solo.

    Seconda Ricetta
    ALICI MARINATE
    – 500 G di alici fresche che contengono Omega 3
    – 3 limoni dosi elevate di Flavonoidi, carotene e vitamina c
    – 1 spicchio di aglio selenio zinco e allina
    – il succo
    – 4 cucchiai di aceto bianco
    – 2 cucchiaini di aceto balsamico
    – 1 mazzetto di prezzemolo fresco che contiene flavonoidi e apiolo ( antispastico , antipiretico e stimolante la contrattilità uterina)
    – 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
    – sale e pepe nero q.b.

    Buon appetito a tutti !

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Abbiamo ritrovato l’Aurum nelle Lunazioni del Maestro Kremmerz che lo consiglia come rimedio elettivo nella terapia del glaucome. Questo ancor oggi è confermato nella farmacopea omeopatica in cui questo principio, in ambito oculare e nervoso centrale, trova varie applicazioni: Iperemia congiuntivale, Congiuntiviti, Irite e Coroidite, Ipertensione oculare ed Emianopsia orizzontale (la metà superiore del campo visivo non è visibile).

    Quindi osserviamo che la Tradizione Ermetica trasferita dal Kremmerz nelle lunazioni, sin dalla notte dei tempi utilizzava questo rimedio per la cura delle malattie degli occhi anticipando quanto lo stesso Hannemann formulerà, nella sua Materia Medica, nell’Ottocento, sino alle più recenti scoperte e conferme della medicina ufficiale.

    Glaucome e alimentazione:

    Alla luce di quanto detto nel precedente post il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e terapia del glaucoma può essere inquadrato nei seguenti tre punti:

    1) All’alimentazione più appropriata per la riduzione della pressione oculare tramite un miglioramento del deflusso dell’umor acqueo dall’interno dell’occhio, possono concorrere:

    -La Vitamina C: utile contro la ipertensione del Glaucoma ma anche per la cura delle Ulcere Corneali, e per prevenire o combattere infezioni oculari.

    La possiamo ritrovare in alcune verdure quali cetrioli, pomodori e broccoli, e in alcuni tipi di frutta come fragole, arance e kiwi.

    -La Vitamina b12: che oltre a ridurre la pressione oculare, stimola la crescita e lo sviluppo cellulare, il metabolismo degli alimenti ed il sistema immunitario.

    Fonti di approvigionamento delle vitamine di gruppo b sono i piselli, le lenticchie, i cereali integrali, il germe di grano, uova, carne e fegato.

    2) Agli alimenti che favoriscono un ripristino del normale flusso sanguigno al nervo ottico sono quelli che contengono:

    -Gli Omega 3: che migliorano il flusso sanguigno centrale e periferico con effetto protettivo contro la morte neuronale. Si possono ritrovare nel pesce azzurro, salmone, tonno e crostacei.

    -Alcuni estratti dal Ginko biloba hanno dimostrato di avere pure questa funzione e di essere dei neuroprotettori.

    3) All’aspetto innovativo nella Terapia del Glaucoma, previo l’utilizzo di sostanze che favoriscono la neuroprotezione, cioè prevengono, rallentano, o annullano, la morte dei neuroni a seguito di un insulto primario, indipendentemente dall’insulto stesso. In tal senso, si utilizzano sostanze neuroprotettrici che si sono dimostrate efficaci nella Sclerosi laterale Amiotrofica, nell’Alzheimer, nel Parkinson.

    Un esempio è la Lecitina che è presente nella soia ed è adoperata nell’industria alimentare come addensante. La sua componente principale, la colina, viene data anche per via orale ed ha la caratteristica di raggiungere agevolmente il sistema nervoso centrale dove stimola la funzione di alcuni neurotrasmettitori, producendo così, nel nel Glaucoma, miglioramenti del campo visivo.

    Comprendendo benissimo che il rischio è quello di perdersi nella ricerca delle singole sostanze, e per venire incontro sia alla comune fame di conoscenza che all’istanza di Mandragora (non è necessario essere medico per cogliere nei frutti della terra i principi utili alle terapie, basta conoscerli), vi presenterò, scadenzandole nella sequenza dei vari post, delle ricette tratte da un libro che lo Scienziato Lucio Buratto, uno dei padri dell’Oculistica, ha scritto, dedicandolo completamente all’alimentazione così detta povera e di origine Italica; pensando che questa modalità facilitasse la prevenzione e la cura delle patologie oculari.

    PRIMA RICETTA: Penne all’ortolana:

    INGREDIENTI:

    -PATATA: RICCA DI AMIDO, POTASSIO, VITAMINE C E B5

    -FAGIOLINI: RICCHI DI PROTEINE E FIBRE, SONO UNA BUONA FONTE DI CAROTENOIDI E FLAVONOIDI

    -CIPOLLOTTO: RICCO DI VITAMINA C E FLAVONOIDI

    -PEPERONE: RICCO DI CAROTENOIDI E SOPRATTUTTO DI LUTEINA

    -TIMO: CONTENENTE OLI ESSENZIALI E FLAVONOIDI

    Buon appetito a tutti!

    • Questa risposta è stata modificata 6 anni, 4 mesi fa da admin Kremmerz. Motivo: refuso
    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Stasera parlerò dei nuovi risultati nella ricerca del Glaucoma Primario ad Angolo Aperto che è una delle principali cause di cecità irreversibile in tutto il mondo.
    Recentemente l’uso di tecnologie avanzate di Risonanza Magnetica per immagini ha dimostrato l’alterazione della connettività cerebrale ed atrofia della materia grigia e del sistema visivo in pazienti con grave glaucoma.
    Fino ad oggi la causa di questa patologia era attribuita solo all’aumento della pressione oculare che, se non controllata farmacologicamente, portava lentamente alla morte delle cellule retiniche e del nervo ottico con una progressiva riduzione del campo visivo.
    Oggi questi studi capovolgono questa visione e inquadrano il glaucoma nel più vasto e complesso ambito delle m. neurodegenerative quali il M. di Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Multipla arrivando ad ipotizzare che una significativa ed estesa neuro degenerazione glaucomatosa potrebbe diffondendosi nel cervello testimoniando un feedback tra sistema visivo ed extra-visivo.
    In particolare è interessante la relazione tra la progressiva atrofia dell’ippocampo (caratteristica delle prime fasi del m. di Alzheimer) e l’aggravarsi del glaucoma.
    Ciò conferma che il solo controllo della pressione oculare, come accertato dalla casistica, in molti casi è un limite invalicabile che le nuove scoperte scientifiche tendono a superare prospettando nuovi orizzonti diagnostici e di cura in cui l’aspetto oculistico trova ampia sinergia con quello neurologico.
    In questo procedere verso una visione sempre più unitaria degli aspetti fisiopatologici non possiamo che rilevare una sintonia con la Visione Hermetica che da sempre ha considerato gli aspetti patologici dell’essere riflesso di uno squilibrio “nel centro di comando e controllo”.
    Da sempre si è detto che l’occhio è lo specchio dell’anima ed in futuro potrà essere la spia dell’insorgenza di squilibri a livello centrale e una porta aperta attraverso la quale diagnosticarli favorendone la cura.
    Tra i rimedi delle Lunazioni segnalo che il Maestro Kremmerz consiglia l’Aurum praecipitatum quale rimedio elettivo per il Glaucoma.
    Nei prossimi post, insieme a tanti di voi, mi auguro di approfondire questo aspetto cercando anche collegamenti con l’alimentazione.

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