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in risposta a: Biblioteca on-line #29577
Chiarissimo! Grazie Admin!
in risposta a: Biblioteca on-line #29572Salute a tutti! Ritorno dopo un periodo tipo zig-zag, ma vi ho letto con costanza e mi è piaciuta alla grande la biblioteca on line. Ho già cominciato a leggere diverse cose, a partire dai libri che non sono più in circolazione e mi sto chiarendo le idee, anche se non sempre è facile. Poi, ogni tanto, ci sono post che mi mettono a dura prova, come l’ultimo di m_rosa proprio in questa discussione. Io credevo di aver capito, leggendo La Via della Rosa, che non fossero gli anelli della catena a produrre energia terapeutica, anche se trasformata, ma il centro, che fa da erogatore autonomo producendo quella forza N che poi viene canalizzata attraverso la catena come energia terapeutica. Però poi ricordo che Kremmerz diceva, sempre che ricordi bene, che la forza della catena dipende da quanti anelli sono collegati e attivi, e questo farebbe pensare a quello che dice m_rosa… E allora? Credo di avere di nuovo le idee un pochino traballanti… Qualcuno mi aiuterebbe a chiarire la faccenda?
Grazie in anticipo e saluti a tutti.Buongiorno a tutti e bentrovati!
In questi ultimi tempi ho sentito dire più volte nei tg che i consumi sono crollati, fatta eccezione per i generi alimentari e per i farmaci. Allora, sul filo delle vostre considerazioni ho provato a fare una scala di priorità delle cose e la porto alla vostra attenzione:
Ci sono delle cose assolutamente indispensabili;
alcune sono necessarie;
altre sono semplicemente utili;
altre ancora, ma non troppe, sono opportune;
tante sono voluttuarie;
tantissime, infine, forse sono del tutto inutili, ma non ci appaiono tali per via dei condizionamenti ai quali siamo sottoposti.
Ovviamente, il giudizio su come disporre su questa scala le cose che intervengono nella nostra vita è del tutto soggettivo; io ho provato a fare l’esercizio e ne è venuto fuori un risultato per certi aspetti sorprendente, che mi ha fatto pensare. Sarà stato un effetto della lunga quarantena forzata? Adesso aspetto di vedere se, col ritorno a una certa normalità, l’ordine della mia scala rimarrà inalterato oppure si ritroverà rimescolato.
Buona giornata a tutti!Prendo spunto dalle considerazioni di Buteo su generali e piante.
Nella stragrande maggioranza delle cosiddette democrazie occidentali i governanti sono espressione dell’elettorato e talvolta, loro malgrado, si trovano a dover rivestire il ruolo di generali, con responsabilità e oneri annessi. L’ideale sarebbe avere governanti che, all’occorrenza, sapessero trasformarsi in generali onniscienti e, novelli Ulisse, fossero in grado di ascoltare e comprendere la voce della Dea e assumere le decisioni appropriate alla bisogna. Purtroppo, per avere generali di tal fatta, bisognerebbe che gli elettori fossero essi stessi in grado di riconoscere nei candidati le qualità richieste, cosa che presupporrebbe che tali qualità non fossero a loro estranee. O no? Ma, mi domando, se così fosse, ci sarebbe ancora bisogno dei generali? Ed ecco che ci si troverebbe nella condizione degli alberi, integrati nella natura e nell’ambiente in ogni loro parte e perciò non necessitanti di una mente pensante che prenda decisioni e impartisca input. Ma, mi domando ancora, noi comuni mortali siamo in questa condizione? Mi pare proprio di no, e così ci tocca prendere dei semplici soldati e dare a loro l’uniforme dei generali, sperando di avere azzeccata la scelta giusta o che, alla peggio, non facciano troppi danni. Pandemia docet. E non solo in Italia.in risposta a: La Schola e la sua continuità #21810Riprendo l’argomento sulle comete sollevato da G_B, che mi ha stuzzicato un tantino.
Senza dubbio, l’ipotesi che le comete si prestino alla trasmigrazione di anime terrestri verso altri mondi è suggestiva e, per certi versi, anche romantica. Tuttavia, alla luce delle conoscenze scientifiche di oggi essa appare poco verosimile e sarebbe poco efficiente anche per le stesse anime. Basta fare qualche piccolo calcolo. Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro sistema planetario, dista 4.2 anni luce, ossia viaggiando alla velocità della luce (circa 300 mila chilometri al secondo) si impiegherebbero 4.2 anni per coprire la distanza che ci separa da quella stella e dai pianeti che eventualmente le orbitano intorno. Una cometa interstellare, che viaggia a una velocità intorno ai 150 mila chilometri all’ora impiegherebbe all’incirca 30 mila anni per coprire la distanza che separa il sistema solare da quello di Proxima Centauri, e cioè un periodo di tempo che va dall’apparizione dell’uomo di Cro-Magnon a oggi. Ripeto, tutto questo alla luce delle conoscenze attuali. E poi resta la domanda: quanto sono rilevanti 30 mila e più anni rispetto ai tempi cosmici e all’eternità della vita?
Un saluto ai naviganti!in risposta a: La Schola e la sua continuità #21216Interessante la ricostruzione sull’attività della schola e ho molto apprezzato gli aggiornamenti fino all’anno scorso. Il link del post di ippogrifo mi ha facilitato. e così ho potuto visionare un argomento che probabilmente mi sarebbe sfuggito. Grazie.
Buteo ci ha riproposto i punti salienti della nostra interazione sull’argomento del coronavirus, riconosco che di persona ho interagito poco, però grazie.
Girando sui social ho trovato il post di una signora conosciuta in Sicilia un po’ di tempo fa; la signora è titolare di un piccolo esercizio di specialità gastronomiche del luogo, prodotte in proprio e davvero buone. In buona sostanza, la signora dice che, passata l’emergenza, dovrà rivedere le priorità della sua vita, perché la vita è una e va vissuta per quello che ha davvero valore (parole sue).
Questa dichiarazione di intenti mi sembra in linea con alcuni commenti che sto leggendo qui. Ho però un timore, riassunto nel detto ‘passata la festa, gabbato lo santo’, anche se di festa non si tratta, anzi!, e c’è poco da gabbare. Voglio sperare di sbagliarmi, voglio proprio sperare che sia così e che dopo resti qualcosa dello spirito che anima i tanti flash mob che corrono sui social. Sarebbe un bel modo per dire grazie agli operatori sanitari che il tempo per fare a sé stessi la stessa dichiarazione di intenti non l’hanno avuto e non ce l’hanno. Le priorità della loro esistenza sono state rimescolate dalla necessità e da quella strana propensione al proprio dovete che si chiama senso civico.
Sono pessimista? Sono scettico? Vorrei davvero sbagliarmi. Un saluto a tutti.in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #20614Salve a tutti! Rieccomi e mi aggancio all’ironia di kridom sul genio italico a proposito di quello che si sta vedendo in questi giorni e con la stessa ironia amara ricordo che il confine tra genio e follia è sottile. Vogliamo allora parlare di follia italica? Non mi piace generalizzare e penso che come il genio non è appannaggio di tutti, lo stesso deve valere per la follia, anche quando si presenta sotto le apparenze di fenomeno di massa. La responsabilità dei comportamenti è sempre individuale, anche quando la forza emotiva del gregge sembra avere il sopravvento sulla forza del singolo, anche quando l’egoismo individuale pretende di giustificarsi confondendosi nell’egoismo collettivo. Frequentando questo sito sto imparando che non è facile sottrarsi a quella che voi chiamate corrente comune, prima di tutto perché questo ci mette di fronte alle nostre responsabilità. E allora sono d’accordo con kridom quando dice che non è più il momento dell’irresponsabilita’. Ma perché, vi è forse qualche caso in cui è ammesso comportarsi da irresponsabili?
Buona settimana a tutti!in risposta a: Il Carnevale #20276Buon pomeriggio a tutti. Purtroppo siamo passati dal carnevale con le maschere a quello con le mascherine. Per favore non fraintendetemi, ho il massimo rispetto verso la sofferenza altrui, ma non ho potuto fare a meno di cogliere l’amara ironia del caso nella concomitanza di eventi che stanno agli antipodi dei sentimenti umani: da un lato la spinta liberatoria che esplode nella sfrenatezza graffiante e anche dissacrante della spensieratezza collettiva e dall’altro la paura cupa, giustificata o meno, ma anch’essa collettiva, verso un pericolo impalpabile che spinge a isolarsi, a incellofanarsi – l’immagine me l’ha suggerita ippogrifo con la sua montagnola di bugie – in un ambiente fattosi d’un tratto ostile.
Speriamo che alla fine vinca il carnevale, quello vero, con una ritrovata gioia di vivere e la propensione all’incontro, con o senza maschera, ma rigorosamente senza mascherina.
Un saluto a tutti.in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #20110Buongiorno a tutti, un’anima critica non è detto che sia anche un’anima arida e perciò devo dirvi che mi piace quello che scrivete. Una boccata di aria sana fa bene e va respirata per come è. E ci sta bene anche un grazie.
in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #19993Caro Ospite, siccome in questo sito è di casa la più larga ospitalità, mi permetto di darti il benvenuto, così come a suo tempo fu fatto anche con me.
Sarei propenso a condividere quanto affermi, ma non riesco a esimermi da una piccola riflessione:
a) bisognerebbe che tutti condividessimo lo stesso significato sotteso ai concetti di “destino” e di “provvidenza”;
b) ammesso, ma non è scontato, che tale condivisione ci sia, bisognerebbe anche che tanto il destino quanto la provvidenza fossero esattamente corrispondenti ai concetti che ne abbiamo. Ma ne siamo proprio sicuri? E se invece, per usare un termine caro ai frequentatori di questo sito, si trattasse di sovrastrutture,?
Tuttavia convengo che la Volontà sia una forza che tutto può, mentre su destino e provvidenza ognuno, forse, avrebbe da dire la sua.
Buona serata a tutti.in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #19940In linea generale, non faccio difficoltà a condividere quello che scrive Gelsomino; i problemi nascono quando si passa alla pratica. Mi spiego: quali criteri, quali parametri si devono utilizzare per fare selezione dentro di noi? Chi è titolato a darci l’infallibile setaccio col quale separare la crusca dalla buona farina? c’è una morale, un’etica alla quale ispirarsi o uniformarsi, oppure ciascuno deve costruirsi da sé i propri riferimenti?
Questo mi pare un problema serio. Qualcuno ha delle indicazioni da suggerire?in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #19867Cari naviganti, un saluto a tutti voi. E una domanda:
Non intendo mettere in discussione che gli iscritti abbiano, come dice m_rosa, una bussola infallibile che non fa perdere la rotta neanche nelle tempeste più cupe, ma non capita mai di perdere la bussola? E se capita, cosa succede al navigante inesperto o a quello che si è messo incautamente alla mercé dei flutti?
Metaforicamente parlando, io il naviglio credo di averlo, ma per ora è ben assicurato al molo e ancora non mi decido a mollare gli ormeggi…in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #19423Salve a tutti! Mi rifaccio vivo nel bel mezzo di un periodo turbolento, a dirla tutta più lento che turbo, per farvi gli auguri, anche se con qualche giorno di ritardo, di un bel 2020. A me auguro di potervi leggere con lo stesso interesse di sempre. A presto!
in risposta a: Il cibo filtrato dai 5 sensi e… sublimato dal sesto senso #18781Caro garrulo, mi ha sorpreso la ,
“mozzarella amche cruda da gustare”. Ma come, mi sono detto, la mozzarella si mangia prevalentemente cruda! Poi mi sono ricordato di un tuo post nel quale parlavi di un amico che aveva piantato un albero di banane nei dintorni di Torino… e allora ho capito! Quella specie di polistirolo espanso, che alle tue latitudini passa per essere mozzarella, forse può essere mangiato solo cotto! Ma la mozzarella, quella vera, è tutta un’altra cosa!
Una buona serata a te e a tutti i naviganti. -
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