Angelo

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  • Angelo
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    È verissimo seppiolina74. Sono spesso gli adulti ad “utilizzare” computer e telefonini per togliersi a volte il “problema” di stare con i propri figli. È l’asilo (o il dopo scuola), o meglio il parcheggio, che consente di non preoccuparsi della loro gestione. Gli adulti dovrebbero dare l’esempio, ma quale esempio può dare chi non passa il proprio tempo con i figli? È la stessa struttura sociale che ci ha condotti a questo punto. Gli adolescenti che hanno una visione non conformata, si sentono dei diversi, vivono con disagio il fatto di non essere “uguali” a tutti gli altri. Il problema é certamente l’adulto, ma vedo con molta preoccupazione la grave incapacità di trasmettere insegnamenti che aiutino i piccoli a “crescere”.
    manca un vero confronto sui temi importanti, temi che ormai sono raramente affrontati all’interno delle famiglie.
    Un abbraccio a tutti voi.

    Angelo
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    Post totali: 178

    Vi è un aspetto, più volte ribadito, che è ovviamente sotto gli occhi di tutti.
    Eravamo tutti ben consapevoli che la riduzione dei contagi dopo l’ondata di inizio anno, era semplicemnte dovuta al fatto che durante il lockdown le persone, smettendo di circolare avevano confinato il virus, evitando così la trasmissione del contagio.
    L’apertura estiva, rispettosa delle “libertà” individuali, ha riacceso i focolai, essendo gli asintomatici i diffusori più efficaci e silenti.
    Come si poteva pensare che la ripresa dell’epidemia non sarebbe ripartita con numeri esponenziali non appena tutto fosse ripreso come prima?
    La dura realtà è che la difesa della salute si scontra con la necessità economica di riprendere tutte le attività.
    Il DCPM delle ultime ore ne è la prova: si ha paura di prendere decisioni che compromettano, nuovamente, la situazione economica, e così lo stato, devolve ad altri sub poteri (province, regioni, comuni, sindaci) la scelta di inasprire misure quelle misure adottate, che però risultano tutto inutili al fine del contenimento dell’epidemia (se non per dare l’idea che delle decisioni sono state comunque assunte).
    Sul piatto della bilancia si pongono due pesi: economia e salute. Credo che il piatto penda da parte dell’economia, a scapito del resto.
    Da un punto di vista personale, non posso non essere d’accordo sull’utilizzo della mascherina, secondo me fondamentale per il contenimento della trasmissione del virus, ma vedo ancora persone che non la portano o la portano in maniera del tutto inefficace (abbasata sulla bocca, appesa al braccio, appesa ad un orecchio…).
    Manca una visione reale del problema, legata alla confusione che regna nelle notizie. Troppa abitudine a fare parte della corrente comune, e poca capacità di valutazione personale, lontano dagli schemi prefissati.
    L’uomo ha la necessità di avere indicazioni precise dall’alto, in quanto manca di una personale capacità di valutazione della realta.
    Mi spiace avere una visione così negativa della nostra società, ma anche i nostri giovani sono figli di questo appiattimento mentale, dove la socialità, il rapporto con gli altri, la voglia di scoprire attraverso le proprie esperienze, è stata soppiantata dai social, dai computer e dai telefonini, dove la paura di rapportarsi con gli altri e di mettersi in gioco, è ormai sostituita da una realtà non realtà.
    Essere parte di coloro che continuano ad applicare ed a studiare quello che il Maestro ci ha trasmesso, ci rende estranei a questa corrente comune, dandoci gli strumenti per valutare, con oggettività ed esperienza, la realtà che ci circonda.
    Non posso che ringraziarVi per tutto questo.
    Un abbraccio a tutti i naviganti

    Angelo
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    Post totali: 178

    Credo che, purtroppo, il reale pericolo, avvertito o meno, dalla maggior parte delle persone, scatti solo nel momento in cui ci si trova all’interno del meccanismo della “malattia”.
    Troppo spesso le persone pensano:”A me non capiterà”. Quando invece avvine il contatto con il problema, gli occhi si apalancano.
    Vi è troppa distanza tra il problema vero e l’avvertire che il problema possa colpire.
    Viviamo in una società che trascura, in maniera molto pericolosa, il principio e la tutela della Salute, con la “S” maiuscola, laddove si è preferito mandare allo sfascio un sistema sanitario territoriale che avrebbe perlomeno garantito il rapporto diretto tra medico e malato, lasciando al servizio ospedaliero la gestione delle situazioni più gravi, ed evitando così che gli stessi ospedali divenissero luoghi di trasmissione senza controllo.
    Mia sorella, mio cognato e miei due nipoti a marzo hanno contratto il Covid. La trafila burocratica, la paura della malattia, il confinamento domiciliare senza supporto da parte di un servizio pubblico, del tutto incapace di gestire la situazione, avevano trasformato la loro vita in un incubo. Poi tutto è andato bene, ma il senso di essere lasciati completamente a se stessi è stato per loro enorme.
    Credo che l’uomo impari solo a seguito del senso di paura che lo accompagna quando si trova nei momenti difficili, ma poi, forse per un sistema di autoprotezione, dimentica, e tutto torna come prima, come se nulla fosse successo.
    Da qui la doverosa necessità di dover essere obiettivi e consapevoli: ma quanti lo sono? Se ci fosse il vero concetto di Bene e di Amore all’interno della nostra società, quel Bene e quell’Amore disinterassato, pieno e attivo, al quale ognuno di noi dovrebbe aspirare, il mondo sarebbe diverso, perchè ci sarebbe veramente un sano concetto di salute populi, che ormai non trova più spazio nella nostra società.
    Confido di avere sempre quella Forza che ci consente di combattere per la nostra e per la salute degli altri, confidando che un domani tutti possano essere uomini e donne di buona volontà.
    Per il momento, mascherine, distanza, lavaggio delle mani e tanta consapevolezza che l’arma più grande è Amore e Bene.
    Prima o poi vedremo i risultati del nostro impegno, tutti parti di quell’UNO che era, che è che in eterno sarà.
    Un abbraccio e un grazie a tutti Voi e ai Maestri per tutto quello che ci hanno fornito, che ci forniscono e che ci forniranno in questa e in tutte le altre nostre vite.
    Buona navigazione a tutti.

    Angelo
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    Post totali: 178

    Sulla purificazione dell’aria, segnalo questo articolo molto specifico e chiarificatore:https://www.ingenio-web.it/27368-la-sanificazione-dellaria-e-delle-superfici-attraverso-la-fotocatalisi.
    Un caro saluto a tutti.

    Angelo
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    Post totali: 178

    Ritornando si simboli, mi ha colpito in un negozio un piccolo anello, sul quale era incisa una croce a bracci uguali, e su di ogni braccio vi erano 3 punti, per un totale di 12 sulle quattro braccia.
    Ho poi scoperto che questo tipo di simbolo viene chiamato croce dell’Occitania.
    Ho cercato un pò in internet, ma in realtà ho trovato scarsissime notizie in merito alla sua storia, se non l’unica curiosità che parrebbe essere derivata dai Catari (anche se in realtà gli stessi non utilizzavano simboli per la raffigurazione della loro fede).
    Alcuni ritengono che i 12 punti sulle quattro braccia, siano i segni zodiacali, rappresentando così questa croce l’unità tra altro e basso e l’intero universo.
    Come sempre, un grande abbraccio a tutti Voi.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Verissimo Mercurius3. E condivido appieno anche le precisazioni, interessantissime, di Buteo. alla fine credo vi sia un solo ed unico problema. L’egoismo individuale nel quale ci troviamo a navigare quando ci “adagiamo” nella corrente comune. sembra essere più importante il fastidio di indossare la mascherina, rispetto al risultato di evitare il contagio se la portiamo.
    Purtroppo vi è una cattiva interpretazione dei risultati ai quali porta non indossarla, e qui penso che questa visione sia purtroppo addebitabile alla grande “confusione” che deriva da continue e difformi informazioni che vengono date.
    Rimaniamo fermi sull’esame obiettivo ed oggettivo della realtà che ci circonda, affidandoci a tutti gli strumenti utili che la scienza e la Schola ci mettono a disposizione.
    E’ sempre bellissimo ritrovarsi qui per questi importanti confronti.
    Grazie a tutti Voi e un grande abbraccio a tutti.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Il simbolismo ricopre praticamente tutta la nostra vita.
    Mi ricordo quando lessi la Divina Commedia alle superiori. Era un bel poema, ma tutto finiva lì (sopratutto di difficile comprensione). Quando si pensa che dietro alle parole di numerosissimi grandi scrittori e poeti vi era un significato nascosto, ci si ritrova in un mondo rivestito di nuove verità.
    Riporto, solo per spirito di confronto con tutti Voi, una bellissima rilettura del Purgatorio di Dante, che è certamente una fonte di riflessione su come, il sommo poeta, voleva inoltrare un messaggio importantissimo.

    ““Per correr migliori acque alza le vele
    ormai la navicella del mio ingegno,
    che lascia dietro a sè mar sì crudele;
    e canterò di quel secondo regno
    dove l’umano spirito si purga
    e di salire al cielo diventa degno”.

    Inizia così il Purgatorio, la fase alchemica dello albedo, della purificazione, della caduta delle scorie sotto l’effetto del fuoco, in cui è finalmente possibile intraprendere la salita alla montagna che a ogni passo porta al distacco dai valori del piano orizzontale e alla conquista della libertà.

    Con Casella, Dante vede quanto leghi la stessa bellezza della terra, con Manfredi scopre l’effetto dei rancori, con Jacopo del Cassero constata come i ricordi possano pietrificare l’anima, con Bordello è la polemica politica a legare. Insomma con i personaggi mano a mano incontrati, Dante scorge i suoi legami interiori da sciogliere per aspirare alla libertà.
    All’ingresso un angelo su 3 gradini, ancora contrassegnati dai 3 colori dell’opera alchemica, lo segna sulla fronte come i salvati dal Signore di biblica memoria: sette “P” sono tracciate sulla sua fronte, i sette peccati capitali secondo la critica, comunque sette ostacoli da sciogliere nel processo di purificazione per rendere possibile la visione, l’apertura del terzo occhio, l’accensione del candelabro dai 7 bracci. Solo con il passaggio per le 7 cornici – come i 7 gradini dei misteri mitriaci e massonici – Dante può essere idoneo agli stati superiori dell’essere, alla trasformazione più radicale che lo porterà dal piombo all’argento e quindi all’oro.
    Nel ricevere i doni delle sette forze dello Spirito, superando le prove a esse connesse, Dante purifica il suo essere e il suo fardello si alleggerisce preparandosi a una frequenza vibratoria superiore. La scala a sette gradini suggerisce altrettanti livelli d’iniziazione: la guida è ancora Virgilio, perché il suo strumento più elevato è la mente illuminata che lo induce a neutralizzare i legami con il mondo, senza reprimerli, vigilando, osservandoli obiettivamente, come Dante appunto fa con i personaggi che incontra.
    Staccarsi dalle abitudini del sangue, dai pregiudizi, dal sentimentalismo oscurante, costituisce la base per quella trasformazione fondamentale che porta l’iniziato a liberare la vera facoltà del pensiero, a realizzare l’iniziazione di Mercurio, del potere del pensiero che porterà alla conoscenza di prima mano, alla vera saggezza. A Mercurio segue Venere, fonte di amore che guida l’iniziato a porsi al servizio di Dio per compassione verso il mondo.
    La Gnosi penetrata nel sistema del candidato ai Misteri conquista i santuari della testa e del cuore, ma ora i nuovi potenziali sviluppati devono essere concretizzati al servizio del piano divino, attraverso una forte volontà nella quale si esprima la potenza creatrice, il fiat lux: è l’iniziazione di Giove, il dio del fuoco, del mago che tutto può perché saggio, pieno d’amore e fornito di volontà divina, è il sacerdote che collega le terra al cielo e che ripristina il piano divino. Quando non vi è purificazione e non viene compiuto il giusto procedimento alchemico, si rischia di divenire maghi luciferini che hanno acquisito poteri per accrescere il proprio ego e non per eseguire la volontà di Dio.
    Non a caso nella fase dell’albedo gli alchimisti pongono la prova del drago, dell’anima liberata dal corpo che si trova ad affrontare una forza tremenda pronta a destarsi per prendere il sopravvento e imprigionare l’anima, se l’attenzione dell’iniziato si indebolisce, soggiogata dagli antichi legami: il rischio di tale fase è di perdersi nell’ingannevole mondo tenebroso, nel divenire operatori dell’occulto, al servizio di Lucifero.
    Il processo continua il suo sviluppo sotto l’effetto del fuoco dello Spirito: ora è Saturno, responsabile del processo di cristallizzazione della struttura fisica, a essere dominato per lasciare il posto al nuovo Saturno che, dopo aver eliminato con la falce gli impeti passionali della vita inferiore, le forze della personalità dialettica, segna il passaggio tra una vecchia e una nuova dimensione. Dal nuovo Saturno, nascerà l’uomo celeste. Aperta la porta di Saturno al limite della dimensione dialettica, l’uomo divino inizia a manifestarsi e diviene esso stesso sorgente d’amore, di un amore impersonale che abbraccia l’intera umanità.
    Nel Purgatorio, dunque, l’iniziato domina gli aspetti inferiori dei pianeti, per consentire a quelli superiori di manifestarsi, al fine di conseguire il Paradiso. Alla settima cornice Dante attraversa un cerchio di fuoco (in greco pur), estrema prova di purificazione possibile solo per chi ha già compiuto un graduale, consapevole processo di liberazione dell’anima dai legami della materia. L’iniziato è pronto per la Gnosi: “…tra Beatrice e te è questo muro”, dice Virgilio.
    Con il supremo sforzo di volontà, spinto dal desiderio del divino, Dante realizza l’albedo, l’opera al bianco: “Non aspettar mio dir più nè mio cenno: libero, dritto e sano è il tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e mitrio”. La creatura già in balia del karma e di autorità esteriori, diviene rex pontifex, Cavaliere Kadosh che riunisce in sé corona e mitra, potere temporale e spirituale, per cui è libero e finalmente responsabile, capace di ascoltare la saggezza che può acquisire solo l’anima, non più condizionata dai legami della materia, grazie alla luce divina che non incontra più ostacoli nell’inondare l’intero essere trasformato.
    Ora Dante incontra Beatrice, di cui darà la definizione nel VII canto del Paradiso: “… il santo rivo ch’esce da fonte onde ogni Ver deriva”. È la Gnosi, l’intelligenza dei trovatori, la donna, la sapienza divina, la luce di Dio, la Grazia. Il viaggio per il Purgatorio è concluso e l’iniziato è “…rifatto sì come piante novelle rinnovellate di novella fronda, puro e disposto a salir alle stele”. “Novelle, rinnovellate, novella”, una triplice esaltata sottolineatura dell’Uomo Nuovo che è nato dalla vecchia natura, ormai nel fondo dello athanor.
    “Nel ciel che più della sua luce prende fu’ io…”, qui Dante si sente trascendere i limiti della condizione umana e s’innalza attraverso la sfera del fuoco. L’iniziato oltrepassa la natura umana, è rinato nella luce nella quale fissa lo sguardo: la trasfigurazione è compiuta e, non a caso, il poeta passa nel cielo della luna, simbolo alchemico della fase al bianco.
    In questo passaggio l’iniziato richiama l’attenzione di chi è in grado di comprendere il suo discorso:
    “O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi di ascoltar, seguìti
    dietro al mio legno che cantando varca,
    tornate a riveder li vostri liti:
    non vi mettete in pelago, chè, forse,
    perdendo me, rimarreste smarriti”.”.
    Un caro abbraccio a tutti Voi.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Bellissime parole m_rosa.
    Mi è tornato in mente un vecchio libro che ho letto molto tempo fa. L’ho ripreso, e riporto un passo dell’autore che trovo veramente straordinario:
    “Per comprendere il mondo dei simboli bisogna capire che cos’è un seme. Voi avete un seme, è minuscolo, ma se lo ponete sotto terra un giorno diventerà un albero formidabile. I saggi del passato avevano constatato che dappertutto, nella natura come nell’anima, si sviluppano gli stessi processi, così anche loro hanno appreso a condensare un intero albero in un seme. Il seme è un simbolo. L’iniziato lo semina nella propria testa, lo annaffia spesso, e quando l’albero appare, egli lavora e si rallegra alla sua ombra…Poi raccoglie i semi e tutto inizia di nuovo…La vita lavora con dei simboli e si manifesta attraverso di loro. Per penetrare la vita, bisogna lavorare con i simboli e, vicevrsa, per scoprire i simboli e comprendere tutto ciò che contengono, bisogna vivere la vera vita”.
    Auguro a tutti che i semi che piantiamo, che innaffiamo tutti i giorni, diventino quella bellissima foresta in grado di cambiare il mondo.
    Un abbraccio a tutti.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    E’ vero, ci sono molti farmarci che vengono utilizzati, ma la maggior parte è finalizzata ad abbattere l’alto valore infiammatorio provocato dal Covid, soprattutto a livello polmonare. Sembra che la momento l’unico antivirale utilizzato sia il Veklury (Remdevisir) che viene utilizzato per l’ebola.
    Purtroppo le numerose patologie collaterali rpovocate dal virus (e sembra che le maggiori siano a livello vascolare) colpiscono non solo i polmoni, con la ormai famosa polmonite interstiziale, ma anche molti altri organi, con tutte le problematiche collegate.
    Anche io, che non ho figli, vedo con molta preoccupazione i miei nipoti riprendere a frequentare la scuola, ed una di loro, di undici anni, avendo manifestato i sintomi di un leggero mal di gola, deve rimanere a casa per una settimana.
    Probabilmente dobbiamo eliminare il senso di paura dai nostri pensieri (non è certamente facile), ma la paura penso una delle chiavi per aprire, in maniera subdola, le difese che possiamo porre in essere.
    Distanziamento e mascherina credo siano gli unci elementi di difesa tecnica che possiamo porre in essere (oltre a quelle che la Schola ci fornisce).
    E’ davvero molto triste cara tanaquilla9 pensare che, purtroppo, la salute non viene posta al primo posto sulla scala delle priorità della nostra società.
    Un classico esempio è lo sport del calcio: nonostante tutte le nuove infezioni, c’è ancora qualcuno che vorrebbe riaprire gli stadi… Troppi interessi e troppe spinte da coloro che vedono come unico obiettivo l’interesse economico, a scapito di tutti noi.
    Speriamo che si riesca veramente a prendere decisioni “cum grano salis”, altrimenti continueremo a dover vedere nuovi malati e nuovi contagi.
    Passano gli anni, passano le generazioni, passano i governi, ma tutto resta immutato con riferimento all’accanimento nella ricerca di una ricchezza che porta soltanto diseguaglianze e problemoi (non è un discorso politico, che non mi interesse minimamente e dal quale sono completamente staccato, ma una valutazione oggettiva di come il nostro mondo stà girando).
    Confidiamo in noi e nella nostra Schola.
    Vi abbraccio forte.

    Angelo
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    in risposta a: Novilunio ed eclissi #27049

    Caro Kridom, ho trovato questa spiegazione, che mi sembra abbastanza chiara, ma come tutte le spiegazioni, va correttamente interpretate (e io non sono in grado di farlo), ma lascio aperta la discussione per chi ne sa molto più di me:

    “Ogni stagione ha di norma tre lune piene, ma poiché il ciclo della luna, come quello della donna, è di 28 giorni, mentre ogni mese ne contiene mediamente trenta, succede che sette volte ogni 19 anni si verifica una stagione con quattro lune piene, dando luogo al tredicesimo plenilunio.
    Quando due plenilunii cadono nello stesso mese, la tradizione assegna alla seconda luna piena il nome di Luna Blu.
    Naturalmente ciò non ha nulla a che vedere con il colore della luna, anche se in modo assolutamente imprevedibile la luna può anche assumere questa insolita colorazione, dovuta alla presenza di polveri nell’atmosfera.
    Fu quanto accadde nell’ultimo secolo e mezzo per tre volte: nel 1883 in occasione dell’eruzione del vulcano Krakatoa, nel 1927 a causa dei monsoni seguiti ad una stagione particolarmente secca, e nel 1951 in seguito ad un enorme incendio della foresta canadese.
    Sarà per via dell’eccezionalità di tale evento che in inglese si usa dire “Once in a blue moon” per indicare un fatto rarissimo, proprio come noi diciamo “a ogni morte di papa”.
    Secondo il Maine Farmers’ Almanac del 1937 si attribuisce ai primi coloni inglesi la tradizione di dare un nome a ciascuna luna piena dell’anno. Sarebbero dunque stati loro a chiamare Blue Moon la tredicesima luna, per non confonderla con le altre.
    In realtà l’origine è controversa: secondo alcuni il termine deriva semplicemente dal fatto che su alcuni calendari la seconda luna piena del mese veniva stampata di colore blu per distinguerla dalla prima, secondo altri deriva da una antica tradizione popolare ceca, secondo altri ancora da una storpiatura del termine francese double lune in Blue Moon.
    Queste teorie non sono suffragate da prove, mentre molto più credibile sembra essere chi ritiene che la tradizione abbia origini molto più vicine a noi e che derivi da un banale errore di interpretazione.
    Infatti in un articolo apparso sul numero di luglio del 1943 della rivista Sky & Telescope, l’autore Pruett interpretò malamente la tradizione attribuendo l’appellativo di luna blu alla seconda luna piena del mese.
    La questione si sarebbe risolta rapidamente e la cattiva interpretazione sarebbe rimasta confinata ai lettori della rivista se nel 1980 l’articolo non fosse stato riproposto durante una trasmissione di carattere astronomico della radio nazionale americana. Da allora, potere dei mezzi di comunicazione, l’errata interpretazione sostituì la tradizione originale.”
    Un caro saluto a tutti.

    La sua energia

    Qualunque ne sia l’origine del nome, non c’è dubbio che la tredicesima luna è un evento eccezionale, legato all’energia di ciò che è insolito, raro e di conseguenza ancor più magico.
    Essa è la luna più stravagante e rara, quella che capita ogni tanto, e per questa ragione alcuni la considerano una Luna magica, altri una Luna pazza… e fu chiamata “La Luna Blu”.
    L’omonima famosissima canzone “Blue Moon” di Bill Monroe fa riferimento ad uno stato di particolare malinconia, così per taluni “avere la Luna blu” significa portare in sé tristezza e solitudine.
    Per altre tradizioni invece il carattere di eccezionalità conferiva a questa Luna caratteristiche di punto di riferimento per i propri traguardi, per vedere se i propri scopi fossero raggiunti, e per meditare sulle mancanze. Per questo si dice sia adatta alla divinazione e agli incantesimi più potenti.
    Nella pratica viene di associata ad animali di potere come serpenti e gufi, mentre i colori ricorrenti sono ovviamente le tinte più scure del blu ed il viola; la pietra per eccellenza è l’ossidiana e l’albero preferito è il sambuco.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Ho letto l’articolo, è molto interessante.
    Penso che si possa fare una riflessione in ordine a quale sia l’atteggiamento filosofico dell’uomo. Nell’antichità, gli eventi catastrofici venivano per lo più attribuiti alle forze divine, laddove l’uomo non riusciva a spiegare le cause e la natura degli eventi stessi. Si additavano le catastrofi anche come punizioni che il mondo divino scagliava sulla terra, per punire l’uomo peccatore, che si meritava il castigo.
    Poi, piano piano, la scineza ha inziato a scoprire le cause di molte malattie, inziando a comprendere che, in qualche modo, le poteva combattere, arrivando ad abbandonare l’idea che tutto ci “pioveva” addosso (e qui le grandi strutture religiose, hanno inziato a perdere il grandissimo potere che per millenni le hanno permesso di gestire la vita dell’uomo). Un ulteriore passo, è stato certamente l’enorme progresso tecnologico che ci ha investito, nel bene e nel male, a seguito del quale l’uomo ha ritenuto di essere diventato invincibile di fronte alla natura, ormai madre controllata.
    Solo una cosa non è mai cambiata: la paura della morte, inafferabile a mai ritenuta sconfitta dall’uomo.
    Progresso, scienza, comunicazione: tutti grandi passi dell’Umanità. Ma come per l’epidemia di Hong Kong, laddove non si e dato clamore alla cosa, anche oggi la notizia dell’epidemia di Covid19 è stata inizialmente sottaciuta per parecchi mesi. Poi l’esplosione dei casi non poteva passare “sotto traccia”, in quanto ha colpito in maniera massiva l’intero pianeta. Si ha più paura delle ripercussioni economiche che dei malati e dei morti. Per prima cosa l’economia, la ricerca del ritorno alla normalità a tutti i costi, anche a discapito della salute populi.
    Non sono un medico ne uno scienziato, e non posso certamente giudicare chi ha sbagliato e perchè ha sbagliato. Ma la “filosofia” attuale è certamente finalizzata alla salvaguardia del processo economico, prima che alla salvaguardia della salute. E’ interessante quello che viene scritto ell’rticolo: «All’epoca la prospettiva di morire per un’epidemia era terribile ma non inaccettabile. C’è stato un cambiamento di mentalità, oggi abbiamo passato uno “scoglio” antropologico, non accettiamo più la morte. Nelle nostre società, stiamo assistendo alla scomparsa della morte e alla sua rappresentazione».
    Non credo che stiamo assistendo alla scomparsa della morte e alla sua rappresentazione: credo soltanto che l’uomo si sia abituato alla sua raffigurazione, convivendoci in maniera del tutto “amorfa” (ormai la morte è rappresentata quotidianamente in tutti i telegiornali, sul web, nei film, nei videogiochi dei ragazzi, è diventata quasi la normalità e da qui la mancanza di un vero senso della vita, che ha perso di significato – anche laddove si uccide per solo divertimento, come essendo in un videogame…).
    Anche le immagini della Bilorussia (che non c’entra con l’epidemia, dove ho cari amici e numerosi bimbi ospitati), ricche di vioenza, di sopprusi ed ingiustizzie (e non meno Honk Kong) non ci colpiscono più, passano sotto silenzzio, nessuno si muove per aiutare veramente queste popolazzioni. Inutile chiedersi il perchè: non ci sarebbe ritorno economico, ed allora è meglio girarsi dall’altra parte, tanto anche questi fatti sono “normalità”. Ma normalità non sono, e non voglio che lo siano.
    La coscienza comune, il comune senso del sentire, è ormai vincolato a principi e idee che non pongono l’uomo al primo posto della catena; la gerarchia è dettata all’inverso. Prima il resto.
    In questo mondo, però, vi è anche un “esercito”, fatto di persone di buona volontà, che combatte per un fine diverso: la terapeutica, quale unico e vero scopo. Non si ha paura della morte, non perchè ci si è abituati ad essa, ma semplicemnte perchè ci si rinnova continuamente, si lavora per evolvere di giorno in giorno, confidando che il lavoro fatto si estenda, di vita in vita, sempre verso più elevati livelli. Amore e Bene quali antidoti e vaccini contro il virus del senso comune.
    Un caro abbraccio a tutti Voi.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    E’ una sensazione bellissima avere “l’idea” dell’eternità del tempo. Ci si illude che quando gli anni passano la vita sfugga dalle nostre mani. Se l’uomo avesse la possibilità di fermarsi, di vedere con occhi nuovi la realtà che lo circonda, nella consapevolezza del moto continuo e del ritorno alla vita, si perderebbe molto meno tempo nella ricerca della felicità. Poi quale felicità? Ricchezza? Potere?
    Hai ragione guglielmo tell. L’uomo prende consapevolezza del tempo solo quando la vita lo mette di fronte alle difficoltà. Allora tutto scorre più lento, perchè si cerca di apprezzare ogni attimo.
    Non mi vergogno ad ammetterlo: anche io ero così. Poi la vita ti riserva sorprese, a volte molto amare. Allora ti trovi di fronte ad un bivio: o inizi ad odiare il mondo, perchè non ti ha “regalato” quello che desideravi (e non quello che volevi), o cerchi una strada che ti riporti a cercare l’equilibrio che avevi perso (o semplicemnte dimenticato).
    Non posso che essere riconoscente al Maestro, alla Schola e a tutti gli iscritti, per avermi fornito gli strumenti per cambiare la mia vita.
    Anche il tempo assume una veste diversa: non trascorre più senza un obiettivo che va al di là di quelli che erano i parametri del famoso senso comune: si “riscopre” una precisa finalità: Amore e Bene. Nulla è più buttato via. Tutto trascorre nel lento movimento del principio fondamentale: ciò che fù, che è.che in eterno sarà.
    Un abbraccio a tutti Voi.

    Angelo
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    Mi unisco all’augurio di Tutti Voi e condivido il mio. Buon Novilunio a tutti

    Angelo
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    Post totali: 178

    Un caro saluto a tutti. E’ un pò che non scrivo sul forum, ma Vi seguo sempre e leggo con interesse tutti i post.
    Leggendo questo forum, mi sono accorto dell’enorme sensibilità che traspare da ogni commento, anche laddove si tratti di sole valutazioni di carattere scientifico.
    Abbiamo a cuore il bene dell’Umanità tutta, e questo ci porta a “sezionare” ogni tipo di informazione che ci viene fornita, sia dai mass media, sia dai medici, sia dai presunti tali.
    Abbiamo una grande arma al nostro fianco: il Bene e l’Amore che sorregge la nostra vita, e la possibilità di valutare le situazioni al di fuori di quel senso comune che ormai ha pervaso da anni tutto il nostro povero mondo.
    Mi ripeto sempre un passo del nostro Credo: “La forza combattiva che vince pugnando invitta”.
    Al di là delle opinioni, tutte legittime e rispettabili, nei loro contenuti e nelle loro asserzioni, voglio pensare che la Forza che ha alimentato tutto coloro che hanno superato momenti difficili, sia la stessa Forza che, dentro di noi, “combattendo invitta”, ci porterà alla vittoria sul “male dei dolori umani”.
    Atteniamoci agli utili mezzi di difesa di cui possiamo fornirci: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. E continuiamo a combattere.
    Un caro saluto e un abbraccio a tutti Voi.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Bellissimo leggere i post che vengono pubblicati. Ci si ritrova sempre nel percorso che tutti insieme stiamo percorrendo.
    Dentro ognuno di noi vive e rivive, in circolo continuo, l’universo intero, con le sue leggi e le sue regole. Il nostro essere “UNO” con il tutto, ci porterà a scoprire le leggi che fanno di noi ciò che siamo, che eravamo e che saremo.
    La medicina compie passi da gigante, la scienza scopre sempre nuove frontiere, per il “bene” dell’uomo. Credo sia bellissimo avere la consapevolezza che dentro di noi vi è il tutto, e come la malattia si produce dentro il nostro corpo, così il nostro corpo, se ritrova la sua originaria capacità di “riorganizzarsi” e di equiiirarsi, può essere in grado di combattere efficaciemente gli “squilibri”.
    Sui colori vi è un aticolo interessante:
    https://www.bipolari.it/index.php/la-psichiatria/le-terapie/terapie-integrative/101-colori-ed-effetti-applicazioni-e-caratteristiche-dei-colori
    Ne riporto uno stralcio:
    “Recenti scoperte hanno dimostrato grazie alla teoria dei biofotoni, che luce colorata a bassissima intensità viene emessa dalle cellule e costituisce un rapido mezzo di comunicazione infracellulare. E’ possibile misurare questa mini energia emessa al nostro interno e si nota che se le cellule sono in uno stato di salute emettono un certo colore, mentre se sono in uno stato di disequilibrio emettono su bande più scure.
    Visto che l’intero organismo (come tutto l’Universo) è vibrazione, energia elettromagnetica, allora se interferiamo mediante l’uso di luci colorate, abiti colorati, occhiali con lenti colorate, visione subliminale, ecc. possiamo riportare l’equilibrio là dove è stato momentaneamente perso o indurre particolari stati. Questa tecnica integrativa è capace, grazie al fatto che ogni colore possiede uno spettro con specifiche proprietà curative, di riportare ordine ed armonia in un organismo che si è allontanato da questa situazione”.
    Chissà… se sono in squilibrioo la luce emessa è nera… E poi, l’intero organismo (come l’Universo) è vibrazione, energia elettromagnetica, la stessa enrgia che il Maestro già indicava nei suoi scritti quale energia curativa…
    A volte sembra che alcune delle nuove scoperte della scienza non siano altro che “rivisitazioni” di Leggi già annunciate ma poco ascoltate.
    Noi abbiamo la grande “fortuna” di leggerle, studiarle e farle nostre.
    Ringrazio ogni giorno di avervi “incontrati” e ringrazio il Maestro per tutta la Scienza che ci ha donato.
    Un abbraccio carico di Amore e di Bene a tutti voi.

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