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in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33365
Sono perfettamente d’accordo con quanto scrive garrulo1. Come ho già esposto in altri post, io penso che noi siamo quello che siamo anche grazie a quello che ci è successo. Se non avessimo conosciuto il Male, non sapremmo, nella realtà, in cosa consiste il Bene. Combattere il Male (che correttamente garullo1 riassume nelle “tentazioni”) ci porta ad affrontarlo, a riconoscerlo, a combatterlo. Noi evolviamo sulla base delle nostre esperienze, da un punto di vista prettamente personale, e con l’aiuto della Catena e dei Maestri “evolviamo” anche grazie al loro costante supporto. Senza il Male esisterebbe il Bene? Io credo di no, Da qui il concetto che uno sia funzionale all’altro.
Vi abbraccio.in risposta a: Libere testimonianze #33361Caro Nico, è vero che riuscire a definire la felicità è una cosa difficile, perchè per ognuno di noi riveste caratteristiche diverse. Questo se ci atteniamo però ad un discorso prettamente materiale. So non che non è semplice, ma per chi presegue un cammino come il nostro, e da un punto di vista ermetico, io credo che felicità risieda nel raggiungere il proprio equilibrio. Non voglio essere nemmeno frainteso, facendo pensare che non mi attengo al fatto che la nostra vita, questa vita, sia legata ad aspetti materiali importanti (il lavoro, le difficoltà economiche, i sacrifici che ognuno di noi affronta per andare avanti quotidianamente), ma se per qualche attimo, ci distacchiamo da tutto questo, ci rapportiamo alla Catena, agli insgenamenti dei Maestri, alle loro parole, allora appare quel raggio di Luce che ci riporta ad una condizione “staccata” (perdonatemi l’uso di questa parola) dalla realtà ordinaria, facendoci sentire la gioia dell’unione in qualcosa di più grande. Poi, è vero, a volta di ritorna con i “piedi per terra”, come è giusto che sia, ma le nostre difficoltà, i nostri problemi, i nostri guai, ci hanno portato ad essere ciò che siamo, senza di loro magari non saremmo qui, chissà…
Vi abbraccio e ringrazio i nostri Maestri tutti ed il delegato Generale per lOpera grandiosa che compiono ogni giorno.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33290A volte penso che la Natura, intesa come Madre, sia in grado di produrre manifestazioni così grandi e a volte inspiegabili, tali da farci ricondurre al “Mistero” del nostro cammino. Penso al buco nero, e penso alla potenza che sprigiona da quell’effetto cosmico, in grado di “smantellare” la materia, di trasformarla, di inghiottirla dentro di se. E allora penso alla nostra trasformazione, dove il nostro “buco nero” siamo noi stessi, vive in noi, laddove non siamo in grado di trasformare, coscientemente, noi stessi, e ci limitiamo ad inghiottire, senza uno scopo vero, tutto ciò che ci circonda, senza elaborarlo e senza fare in modo che ciò che “inghiottiamo” venga vermanete “digerito” e “trasformato”. Siamo un Uno con il Tutto, e se la Natura è in grado di trasformare la materia, in maniera così evidente, allora anche noi possiamo essere in grado di farlo, una volta che entriamo nel nostro “buco nero”, e lo gestiamo, con Amore e Bene. E allora ci accorgiamo che veramente Tutto si trasforma, e niente si distrugge.
Vi abbraccio.in risposta a: Il Silenzio #33308Cara m-rosa e cara tanaquilla, non sò se si tratta di essersi avvicinati alla concretezza del cammino evolutivo, ma certamente quelle che noi definiamo, per convenzione, delle “sensazioni”, credo che siano le risposte alle nostre richieste. Molto spesso ci arrabbiamo per fatti negativi che ci capitano, ma se poi, nel nostro silenzio, ci rapportiamo a loro, ci accorgiamo che sono i segnali che ci pervengono per indicarci quali sia la strada da percorrere. Ultimamente, da ogni evento negativo, ritrovo in esso la spiegazione di un mio nodo, l’indicazione concreta che mi riporta al mio cammino. Senza i nostri errori, non saremmo quello che siamo, e se lo siamo, lo siamo anche grazie a loro. Solo dal silenzio si traggono queste indicazioni, perchè è il solo momento nel quale ci ascoltiamo. Poi, piano piano, si arriva ad ascoltarsi anche nel frastuono, ma è dura, è difficle. Ma si riesce. Il silenzio è ritrovare noi stessi per ritrovare il collegamento alla Catena, ai Maestri, ai Fratelli e alle Sorelle. In quel punto tutti ci incontriamo, sempre.
Vi abbraccio.in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33305Se rimandiamo le nostre osservazioni al processo dell’evoluzione sociale, ci rendiamo conto che laddove la donna non viene tenuta in considerazione, la stessa viene, dal pensiero comune, vista e sentita come some semplice “incubatore” della vita, come strumento della riproduzione umana.
Ebbene, se penso alla donna come semplice “incubatore”, allora ne vedo l’immensa grandezza, l’immensa forza, l’immensa potenzialità che l’uomo, nella sua piccolezza, ha sempre sottovalutato. Non dimentichiamo neanche che nelle culture più antiche, la donna primeggiava, e dove primeggiava regnava anche la pace: “Ci sono studi che indicherebbero come nell’Europa antica fosse esistita una forma di società pacifista, matrilineare ed endogama, che era egualitaria sul piano economico e che poneva le donne al centro delle cerimonie spirituali.1 All’interno di questa stessa Europa, in Irlanda e Inghilterra, ritroviamo il culto di una grande dea. I luoghi di culto delle dee matriarcali hanno il loro apogeo in Austria, Germania, Italia e in Svizzera. Alcuni esempi di questi luoghi: Le Vergini Nere in Baviera e in Svizzera, il mitico paesaggio di Lenzburg, le montagne sacre di Rigi e Pilato, le incisioni rupestri della Val Camonica, i menir d’Yverdon. Ai tempi di Cesare, presso i Bretoni delle isole, i fratelli di una stessa famiglia diventavano i mariti della moglie del fratello maggiore e, viceversa, le sorelle cadette della donna diventavano le spose di questa associazione matrimoniale”. Marija Gimbutas/Joan Marler Gimbutas: Le Dee e gli Dei dell’Antica Europa, Londra 1974, 1989 (Thames&Hudson) – https://www.armoniedonnebologna.it/studi-matriarcali-2/le-societa-matriarcali-nel-mondo/.
Dal mio piccolo punto di vista, comprendo il pensiero di Dafne, e sono convinto che l’uomo abbia paura della donna semplicemente perchè ha paura che gli venga tolto il controllo, gli venga tolto il potere di decidere, gli venga tolta l’autorità che la storia ha sempre decretato che gli spetti.
Quanto è piccolo questo punto di vista. E’ dimostrato che l’equilibrio perviene solo ed unicamente nel momento in cui parti distinte trovano il loro punto di incontro, il loro esatto concatenamento, la loro unione: se l’uomo fosse in grado di percepire solo un milionesimo della potenzialità di essere un Uno con il Tutto, si verificherebbe quella Unione indissolubile tra uomo e donna che porterebbe alla comprensione che non esistono differenze, ma solo false concezioni di quello che siamo.
Vi ritrovo sempre qui in un meraviglioso scambio di idee.
Vi abbraccio.in risposta a: Il Silenzio #33180E’ una canzone bellissima m_rosa, mi ricorda la mia gioventù in questa vita. Acoltarci, e non profanare con la parola il nostro cammino, è fondamentale.
Io lego il pensiero all’immaginazione, collegati fra loro e potenza in atto, quando finalizzati. Auguro a tutti i Maestri, i Fratelli e le Sorelle un Novilunio fonte di continua rigenerazione.
Vi abbraccio.in risposta a: Il Silenzio #33169Il silenzio. A volte spaventa, perchè siamo troppo abituati ai rumori che ci colpiscono dall’esterno. Una piccola cosa però credo di averla compresa, grazie alla Schola. Nel silenzio, e solo nel silenzio siamo in grado di ascoltarci, acoltarci davvero. Udiamo quella parte di noi che nel rumore viene azzittita, messa da parte, esclusa. Nel silenzio la ritroviamo, ed impariamo piano piano ad ascolarla anche nel rumore. Ci parla, ci consiglia, ci aiuta, ci apre gli occhi. E’ una osservazione di noi stessi che è favolosa, perchè non è solo il “nostr modo di pensare”, è qualcosa di più, perche ogni giorno che passa, se ci chiudiamon nel silenzio e chiudiamo anche gli occhi, piano piano, oltre che a sentirla, impariamo a vederla.
Nel silenzio udiamo noi stessi. e solo allora ci accorgiamo di parti di noi che non pensavamo che esistessero, e ci confrontiamo con loro, imparando a scoprire insegnamenti nuovi, che ci modificano sempre di più. Il silenzio è potere scrivevano gli antichi alchimisti. Nel silenzio si sente il proprio respiro, si sente il proprio cuore che batte. Nel silenzio si sente.
Vi abbraccio.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33064Cara m_rosa, la nostra comprensione dell’infinito, anche se sembra un paradosso, è limitata. Noi riusciamo, a causa dei nostri limiti, a non comprendere come un “qualcosa” più grande di noi, possa essere veramente senza confini, in quanto la nostra mente, non è stata abituata al concetto di infinito (infinitamente grande e infinitamente poccolo) perchè le nostre concezioni fanno fatica a vedere qualcosa che non sia racchiuso in uno stato definito e limitato.
Se chiudiamo gli occhi, e viaggiamo dentro di noi, abbiamo la piccola percezione del non finito, dell’immenso, del senza limiti.
Se noi siamo questo infinito e pensiamo a ciò che stà fuori, se vediamo l’infinito dentro di noi, e noi siamo tutto con l’Uno, i mondi, gli universi, gli esseri, non possono che essere qualcosa che non può ne essere definito ne contenuto in un ambito limitato e specificato.
Anche quando osserviamo le stelle, il cielo, la nostra percezione è limitata dai sensi, e tutto appare essere quello che è perchè lo vediamo. Ma se guardiamo ad occhi chiusi (ed è vermanete difficile, ma piano piano lo si riesce a fare), allora vediamo veramente il mondo, la vita, lo spazio, per quello che è: un infinito di pianeti, di galassie, di mondi che al solo pensarci ci perdiamo anche noi. Spero di riuscire ad afferrare quel concetto di infinito che il Maetro Kremmerz ci ha indicato, per toccarlo. Ma una cosa credo di saperla: lo abbiamo certamente dentro di noi. e se è in noi, non può essere che ovunque. L’energia si muove, si sposta, si trasforma. Noi siamo energia, la vita è energia, l’Amore è energia. Ci muoviamo, con forze che travalicano anche lo stato di materia in senso stretto (anche se tutto è materia, ma su piani diversi), e allora perchè limitare il viaggio?
Vi abbraccio.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33051Non avevo dubbi sul punto cara m_rosa.
Vi abbraccio.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33047Cari Tutti, il fatto che noi non siamo soli, credo sia fuori di dubbio. Comprendere l’esistenza di essere al di fuori della nostra materiale umanità, è dato certo, e questo non ci può non portare a pensare che altri Esseri esistono, su altri mondi certamente, ma anche sul nostro. L’evoluzione scientifica, certamente utile, ha però portato alla distruzione di parti della storia che certamente contenevano conoscenze ben più alte delle attuali, dove la comprensione del tutto, era molto più allineata a quella che possiamo definire come realtà.
La comprensione: una parola così tanto personale da sfuggire a definizioni generali. Per comprendere bisogna essere veramente parte del Tutto. Comprendere una cosa vuol dire diventare la cosa stessa. Per comprendere l’Universo bisogna essere parte dell’Universo. Forse qui stà il punto: chi comprende lo fa perchè è veramente parte del tutto. Chissà, forse qualche essere di un altro pianeta ha fornito indicazioni a quell’architetto, o forse quell’architetto le ha comprese perchè era parte veramente del tutto. E’ vero che sono conoscenze relative a cose pratiche, ma forse, a volte, la pratica apre porte su realtà così grandi, che rinchiuderle nella sola pratica sembra difficile, se non la intendiamo una pratica così evoluta, così pura, così forte, da riuscire a viaggiare dentro stati della materia e dentro mondi che al momento non si vedono, ma si riescono solo a percepire.
Vi abbraccio.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33031Sulla rigenerazione, anche nell’uomo, date un’occhiata a questo articolo: https://cordis.europa.eu/article/id/411406-trending-science-humans-have-regenerative-powers-study-says/it
Con riferimento alle nostre pratiche, in particolare sul digiuno, segnalo: https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/salute/digiuno-cellule-staminali/
Chissà, forse è proprio vero che cio che noi pensiamo di scoprire oggi è già stato scritto.
Vi abbraccio.Cari Tutti, non sò neppure io se esista un collegamento tra tutto quello che stà succedendo, ma penso che l’umanità abbia perso il vero senso delle cose. La follia degli ultimi mese, senza che dobbiamo schierarci, mantenendo qualla neutralità che ci permette una osservazione delle cose lontano da pregiudizi ed idee preconcette, ci permette di esaminare le situazioni da un angolo visuale diverso, anche se non è sempre così facile. La nostra corresponsabilità esiste sempre quando lasciamo che i nostri bisogni personali ed egoistici soffocano la nostra capacità di elargire Amore, di pensare agli altri come ad un tutt’uno. Ma l’uomo è fatto così, lo è sempre stato. La Natura ha un proprio modo di correggere gli errori umani, a volte in maniera dolorosa, ma sempre legata al principio del giusto e necessario. Confidiamo in noi e nel nostro lavoro, per un mondo migliore.
Vi abbraccio.in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #33016Concordo con i pensiero di m_rosa. Anche io non voglio ne essere oscurantista ne tantomeno pessimista, ma gli ultimi avvenimenti ci riportano a tempi passati, dove la vita ed il pensiero umano non hanno fatto altro che riproprorsi con le stesse modalità, con gli stessi meccanismi.
La scienza, nel suo concetto e specifico significato (“Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati”), alla quale noi ci riportiamo come riferimento per la nostra osservazione, sperimentazione e conoscenza, è stata, purtroppo, utilizzata nel peggiore dei modi laddove il suo utilizzo è stato distorto per scopi ben lontani dal concetto di “utilità” per l’uomo. Anche la scienza medica, da un mio personale punto di vista, si è piano piano piegata al solo concetto di diventare fonte economica per pochi, a danno di molti. Sto vivendo la grande difficoltà di comprendere come possa l’uomo, costantemente, ripetere gli stessi errori che portano agli stesso orrori che hanno sconvolto la nostra storia. L’Amore, la Pace, la Luce, che noi ricerchiamo, dentro e fuori di noi, sembra essere, per il resto del mondo, una pia illusione. L’Amore, in Natura è ovunque, regola il ciclo delle cose, ci circonda, ma l’uomo è diventato cieco, schiavo delle idee preconcette che ci vengaono elargite con così tanta forza dai media e dalla c.d. scienza attuale. Che questo risveglio di Primavera possa essere veramente foriero di quell’Alba tanto attesa, di quel sorgere del Sole che ci possa portare veramente a dissipare quell’oscurità che regna sul mondo, aprendoci la porta verso un cammino luminoso e splendente. E’ l’augurio che faccio a Tutti voi. Vi abbraccio con Amore e con tutto il mio cuore.in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #32958Quanto sono vere le vostre parole. Purtroppo, con il passare degli anni, si assiste a quello che sembra essere un percorso finalizzato a privare l’uomo della sua individualità e della sua capacità di ragionare controcorrente. Si assiste ad una visione del mondo e dell’uomo che è dettata, regolata ed incanalata in un “pensiero” gestito in maniera così spersonalizzata, da additare, chi cerca di comprendere il significato delle cose in modo diverso, come un tempo venivano definiti gli eretici. Assistiamo a violenze, a sopprusi, a violazioni così profonde delle singole individualità, senza che un pensiero critico diffuso dia il giusto peso alle cose. Hanno abituato le persone a vivere in maniera del tutto automatica, come se la vita fosse un video games. A volte, davanti alle notizie che sento, mi vengono le lacrime agli occhi, per la sofferenza che il mondo sta vivendo. Anche io penso che la strada intrapresa dall’umanita non stia portando verso la direzione giusta. Noi, con il nostro modo di pensare, di vivere e di agire, siamo in grado di accogliere ogni idea, ogni pensiero, ogni diversità, lavorando per migliorare noi e chì ci circonda, grazie alla forza che i nostri Maestri, il delegato Generale e la Catena ci elargiscono quotidianamente, unitamente alle nostre pratiche.
Il futuro è segnato dal presente, che è figlio del passato. Tutto torna e si ripropone in un cerchio costante, ripetuto, continuo, infinito. Lottiamo per un mondo migliore, agganciati, uniti e consapevoli del nostro lavoro.
Vi abbraccio forte, sentendo sempre tutta la vostra vicinanza.in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #32935Sono d’accordo con seppiolina74. Dopo anni e anni che leggevo di alchimia ed ermetismo, mi informavo, navigavo su siti diversi, ho avuto la “fortuna” di “incappare” nel nostro sito, nel quale ho trovato una tale accuratezza di spiegazioni, di riferimenti e di materiale, che mi ha fatto “capire” di essere nel posto giusto.
L’incontro successivo con i Maestri, il Delegato Generale, che mi hanno donato parole così piene di Amore e di Bene, non hanno fatto altro che confermarmi che la mia “scelta” era quella giusta. Da soli non si va da nessuna parte, ci si perde nel proprio autorefenziarismo, nell’illusione di essere in grado di capire ciò che può essere compreso solo se “donato”.
E’ comprensibile perdersi, Ma agganciarsi alla vera Catena è qualcosa di più di semplice “fortuna”. E’ avere la certezza che quell’incontro ha risvegliato in noi qualcosa di dormiente, grazie al contatto che è avvenuto e a quello che ci è stato donato.
Vi abbraccio con Amore. In questo momento ne abbiamo Tutti bisogno. -
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