Accademia Giuliana

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    Nella Riunione di domenica scorsa dell’Accademia Giuliana il filmato dell’evento DEI SENTENTIAE SONANTES è stato spunto di riflessione sul campo di applicazione voluto dalle Gerarchie per ortodossamente sperimentare la Tradizione Ermetica. Il Concerto (ma era solo un concerto?!?), che insieme all’Agape ha segnato i giorni dell’ultima Riunione Plenaria, a distanza di tempo è risuonato ancor più pregnante e significativo, specie alla luce delle fonti che lo hanno caratterizzato e su cui ci si è soffermati.
    Si guarda ora con entusiasmo al prossimo incontro collettivo per cui, nella seconda parte della Riunione, abbiamo cominciato a organizzare e predisporre un cammino operativo sperando di ben cogliere e coltivare nella nostra ricerca gli input copiosamente ricevuti della Direzione.
    Buon lavoro a Tutti noi!

    Accademia Giuliana
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    Oribasio nacque a Pergamo intorno al 325 d.C. e trent’anni dopo il suo talento medico era tanto conosciuto da valergli il favore del giovane Giuliano non ancora imperatore ma già cesare in Gallia. Allievo di Zenone di Cipro, come quasi tutti i medici della sua città natale, Oribasio era seguace della filosofia greca e della religione pagana che, con Giuliano, cercò di restaurare. Benché la morte del giovane imperatore nel 363 d.C. l’avesse precipitato in disgrazia, Eunapio ci testimonia che il suo talento medico gli valse la stima delle popolazioni germaniche e, di rimando, la ritrovata stima degli imperatori romani successivi a Giuliano: questi infatti, benché cristiani, lo richiamarono in patria con tutti gli onori.
    Oribasio seguì Giuliano sino alla fine, combattendo con lui ed essendo presente anche il giorno della sua morte. Come Giuliano iniziato ai misteri eleusini, l’opera di Oribasio ne evidenzia la scuola medico-filosofica che ne ispirò la formazione: era infatti figlio di quella tradizione ispirata alla schola di Galeno secondo cui “il medico deve essere anche filosofo e praticare la logica, la fisica e l’etica”. Monumentali le Collectiones Medicae nate per istanza di Giuliano e a lui dedicate: costituiscono una vera e propria enciclopedia non solo delle conoscenze dell’epoca ma pure delle tecniche farmacologiche e terapeutiche più efficaci. Gli scritti, nel genere di quelli di Plinio il Vecchio, mostrano estratti di vari rimedi a proposito di una medesima patologia, ma soprattutto sono un compendio di conoscenze di botanica, fisica, mineralogia e meccanica.
    Per i medici della Schola e per tutti i ricercatori che conoscono il francese e volessero cimentarsi nell’approfondimento, ecco il link delle sue opere tradotte in quella lingua:
    http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k28930q/f12.item.zoom
    Invece, nonostante i rimandi in tedesco, è in inglese la traduzione di cui al seguente link
    https://books.google.ch/books?hl=de&output=html_text&id=M-2km-gwsKQC&focus=searchwithinvolume&q=oribasius

    Accademia Giuliana
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    A proposito dell’amore, l’Accademia Giuliana si era trovata a lavorare su uno spunto interessante dell’ultimo imperatore pagano dato dalla sua lettera a Teodoro più conosciuta come Frammento 89. In quella il filosofo affermava:
    “E trovo che prima di amare, bisogna conoscere, e che, per conoscere, bisogna praticare”.
    Si era riflettuto quindi su cosa si intendesse per amore e cosa si intendesse per praticare, ricordando quanto affermato dal Maestro Kremmerz (S.M., Vol. I, p. 14) sul fatto che l’amore è materia e che tutta la magia pratica procede per amore (…) intuito di abbraccio divino tra la materia finita e il mondo infinito (S.M. Vol. I p. 323).
    All’epoca si era notato che la memorizzazione naturale – che tutti conosciamo come ricordi – si avvale di un duplice messaggio chimico innescato dal cervello: uno, quello dell’informazione, l’altro, quello dell’emozione che all’informazione si accompagna.

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    in risposta a: Il Silenzio #12011

    Durante l’ultima riunione dell’Accademia Giuliana ci siamo trovati a riflettere sul silenzio e anche noi, come kridom, tra le varie valenze, ci siamo soffermati anche sul silenzio come incubazione di un pensiero. Abbiamo fatto un parallelo col seme messo a dimora nella terra che, se esposto prematuramente alla luce, brucia. Da lì si è evidenziato come ciò avvenga anche in noi, ad esempio dopo un colloquio con il Maestro o più semplicemente dopo una riunione accademiale quando, naturalmente, viene di non parlare e di rifuggire da ambienti rumorosi o distraenti. È come se gli input ricevuti abbiano bisogno di un tempo loro per prendere forma e sedimentare. E dopo viene il momento della condivisione che non necessariamente è sulle certezze perché, come ci ricordava ippogrifo “le domande che si pongono gli altri ci fanno riflettere”.

    Accademia Giuliana
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    Il concetto di Schola è stato affrontato a partire dal Forum del nostro sito, considerato come estensione dei lavori accademiali. Nel corso del dibattito, circolando l’hermes, è emerso che il Forum, come le riunioni di Accademia o altre iniziative promosse dalla Schola, fa parte della condivisione e del sentirsi parte di un’unica Fratellanza. È inoltre un modo per porsi delle domande, avere chiarimenti e input da elaborare successivamente e mantenersi in contatto costante, sia tra FFrr+ che con il Centro. Come in tutte le nostre cose, anche per il Forum vale il principio secondo il quale caviamo la teoria dalla pratica, cioè dell’imparare facendo, nella consapevolezza – come disse il M+ – che questo mezzo è stato ritualizzato e valorizzato allo scopo.

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    Nella lettera numero 40 di Giuliano, Imperatore e filosofo, questi recita: “Esculapio non guarisce gli uomini per speranza di ricompensa, ma lo spirito filantropico che lo anima è la scienza stessa che l’aiuta a spandere ovunque i suoi servigi”.
    Asclepios, romanizzato in Esculapio, era figlio di Apollo come sua sorella Panacea, mentre la di lui figlia Igea era preposta alla salute sia individuale che collettiva. Asclepios istituì degli ospitali che furono anche templi in quanto la sua Schola era insieme curativa del corpo e della psiche.
    Fra i Greci antichi religione e medicina avevano forti legami con il mito. Omero, vissuto secondo gli storici approssimativamente intorno al IX – VIII secolo a.C., descrisse il mondo miceneo di quattro secoli avanti presentandoci dei e semidei la cui specifica virtù tutelava la salute. In tutto il periodo storico narrato nell’Iliade (vedasi es. Iliade, canto XI) la Medicina appare mutuata da dei o semidei la cui tradizione insegna ad usare “succhi di erbe per lenire piaghe” e “farmachi blandi, miracolosi per tergere il livido sangue”. Ed ecco che il centauro Chirone istruisce all’arte medica vari discepoli fra cui Achille (che la trasferirà a Patroclo) ma pure Ercole, Enea, Teseo, Diomede…
    Si legge ne la “Storia della Farmacia: dalle origini al XXI secolo” di GianCarlo Signore che i pazienti dell’epoca erano predisposti alla terapia entro un sanatorio dove il malato, ripulito e sottoposto a specifico regime alimentare, era indotto a sognare la propria cura. Accanto a loro strisciavano i serpenti, quegli stessi che l’iconografia associa ad Esculapio e ad Ermete.
    Nel libro “Storia, filosofia ed etica generale della medicina” di Angeletti e Gazzaniga, viene evidenziato come i templi dedicati ad Esculapio presentino caratteristiche comuni: “un luogo dedicato al culto e alle offerte, una fonte sorgiva, un edificio in cui si svolge l’incubatio, un anfiteatro per i riti collettivi, uno iatreion dedicato all’esercizio dell’arte medica vera e propria”. Anche Julien Ries in “Le costanti del sacro: Mito e Rito” coglie il fatto che vi sia “combinazione costante tra incubazione e processi medici, tra medicina sacra e medicina scientifica”.
    Nei lavori svolti presso l’Accademia Giuliana, e come pure riportato nel suo primo Quaderno, è emerso che Esculapio fu simbolo del Sole all’equinozio d’autunno e 13° segno dello Zodiaco.

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    Oggi i FFrr+ e le SSrr+ dell’Accademia Giuliana hanno ricevuto il primo Quaderno e ringraziano la D+G+ che ha permesso, con la Sua guida, di pervenire alla realizzazione e pubblicazione del loro lavoro. Tutti si sono dimostrati entusiasti non solo dei contenuti – frutto del travaglio di mesi – ma anche della veste grafica e, in particolare, del colore rosso cinabro che richiama – guarda caso! – il solfuro di mercurio, minerale dal quale il mercurio si estrae.
    Sono stati inoltre letti alcuni passi che ci hanno spinto a parecchie riflessioni, non ultima quella sul significato del termine ‘quaderno’. Tutti hanno convenuto che tale termine rispecchia la finalità estremamente pratica che i lavori accademiali rivestono.

    Accademia Giuliana
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    Nel corso della riunione di domenica ci si è soffermati su quanto è accertato e accettato dalla medicina, circa l’influenza esercitata dalla sfera psicologica nella determinazione di alcune patologie, in relazione alla concezione derivante dalla medicina ermetica secondo la quale le patologie sono conseguenti a situazioni di squilibrio. In proposito si è osservato che la medicina ermetica interviene sulle cause determinanti gli squilibri, cause che possono anche essere remote. L’approccio della Scienza Ermetica all’origine delle patologie fu spiegato, già un secolo fa, dal Maestro J. M. Kremmerz e trova oggi sempre maggiori conferme attraverso gli studi e le ricerche sulla relazione inscindibile esistente tra sfera psichica e sfera organica, separate solto concettualmente ma non funzionalmente.

    Accademia Giuliana
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    Nella riunione di ieri, l’Accademia Giuliana ha avuto il piacere di accogliere
    un nuovo fratello che si è subito inserito attivamente nei lavori accademiali.
    Tanti sono stati i temi trattati, in particolare si è parlato, anche a beneficio del nuovo iscritto e non solo, di terapeutica e di come i risultati che si ottengono non sempre sono in linea con quelli che la nostra limitatezza vorrebbe prevedere. Quello che si attiva nella Miriam e grazie alla Miriam non è un meccanismo lineare di causa ed effetto, dove ad ogni causa corrisponde sempre un effetto già definito, ma piuttosto funziona in senso di circolarità e di interessenza di vari elementi che determinano un risultato i cui frutti non sono sempre direttamente e tempestivamente evidenti. Le Forze e le Intelligenze che concorrono a determinare le guarigioni possono operare anche in modo inaspettato e sorprendente, e di questo sono in molti ad aver dato testimonianza.

    Accademia Giuliana
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    L’Accademia Giuliana, nella seduta odierna, si è soffermata a riflettere sul significato del Rito d’Ariete nel suo duplice aspetto di rito individuale e collettivo, ovvero sia come mezzo di evoluzione personale che come rito per la salute dell’intero Popolo di Miriam.
    In questo senso l’augurio della nostra Accademia è che ciascun numero veda esaudite le proprie richieste di salute e luce così da poterle riverberare, insieme a tutti gli altri numeri della catena, all’interno della Fratellanza tutta.

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    in risposta a: VENERE DI BILANCIA #7282

    L’Accademia Giuliana si associa al ringraziamento delle altre Accademie per l’opportunità di confronto e di crescita avuta nell’incontro del 25 e 26 ottobre.
    Con la guida sapiente del Delegato Generale Maestro M.A. Iah-Hel, si è riusciti, nell’analisi dei lavori fin qui svolti, ad estrapolare i significati più profondi nonché a meglio evidenziare i nessi di collegamento tra i lavori di tutte le Accademie. Senza contare gli input ricevuti per i compiti futuri. Grazie anche all’Accademia Vergiliana per essersi fatta carico di tutta l’organizzazione dell’incontro, e che i semi germoglino!

    Accademia Giuliana
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    Ieri, nella riunione accademiale della Giuliana, per avviare il filo della memoria, si sono riletti i post dei FFrr+ e delle SSrr+ successivi all’Agape 2013… Così, taluni sull’onda del ricordo, e i nuovi iscritti su quella dell’immaginazione, ci si è concentrati sulla sacralità di un momento conviviale unico a essere sancito dalla Pragmatica Fondamentale. L’obbligo, infatti, ricorre solo per questa “festa” che è anche pasto e rito collettivo. Ci si è soffermati sul momento astronomico particolarissimo, espressamente indicato dall’articolo 23, e sul significato di questo evento annuale ove è presente tutto il Popolo di Miriam di ogni ordine e grado, visibile come invisibile: le forze della Natura in uno con tutti i numeri della Fratellanza fanno del plenilunio di solleone Qualcosa di prezioso da custodire per l’intero anno e generosamente aperto a beneficati e simpatizzanti attratti dal profumo della Rosa.
    A presto, dunque, con l’umano affetto e la tensione impalpabile verso l’Amore: AGAPE per ciascuno come può e come sa.

    Accademia Giuliana
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    Partendo dal DO UT DES per cui la Schola fornisce gli strumenti per un progresso individuale più rapido a patto che lo si riconduca alla Sua finalità, ci siamo chiesti se veramente nella nostra quotidianità applichiamo tale legge, ovvero se finalizziamo i nostri progressi alla terapeutica intesa come salute integrale. Inoltre è emerso che anche il lavoro Accademiale deve essere inteso come opera da restituire alla finalità della Schola, così come il maggior grado di consapevolezza individuale di ogni singolo Fr+, risultante dalla ricerca specificamente effettuata e modulata dagli input delle Gerarchie, va restituito nell’ambito del lavoro accademiale per l’evoluzione di tutti i FFrr+.

    Accademia Giuliana
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    Anche la riunione dell’Accademia Giuliana è stata allietata e arricchita dal collegamento via Skype con il Maestro. Anche noi abbiamo brindato ad un nuovo anno magico ricco di Salute e Luce per tutti e abbiamo approfittato della presenza, seppur virtuale (ma solo apparentemente), del Maestro per chiedere approfondimenti sul concetto e sul significato del porsi nelle giuste condizioni per poter essere dei tramiti fattivi della nostra Fratellanza, in particolare del significato dell’essere “passivi e attivi” contemporaneamente. Come al solito il Maestro è stato illuminante, dopo aver riportato il discorso al concetto di androginia, ha condotto tutti i Fratelli e le Sorelle presenti alla sua comprensione, inquadrandolo in una dimensione del tutto concreta e pratica. L’Accademia Giuliana ringrazia ancora e si augura di ripetere l’esperienza al più presto.

    Accademia Giuliana
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    Nel corso dell’ultima riunione dell’anno magico, l’Accademia Giuliana si è soffermata nuovamente sul concetto di “Fratellanza”, stimolata dalla rilettura di un intervento di qualche anno fa del Maestro M.A. Iah-Hel all’Accademia Pitagora di Bari, ove veniva spiegato che tale concetto, nell’ambito della Schola ortodossa, non può essere ricondotto a un generico “volersi bene”. Si è così avuto modo di chiarire che per “fratellanza” si intende in primis il riconoscersi nella medesima I-Dea e nella consapevolezza che si è tutti, per scelta operata liberamente, impegnati su un percorso volto a una indiscussa finalità di Bene. All’interno di tale percorso, tuttavia, ciascuno segue una propria traiettoria e un proprio ritmo, con tempi e fasi che sono peculiari alla sua natura e alla sua storia e rispetto ai quali nessuno dei Numeri della Schola è chiamato a interferire. Dunque, “fratellanza” è anche consapevolezza del rispetto dovuto alla libertà inviolabile di ciascun iscritto, il cui cammino sulla via del progresso e dell’evoluzione individuale resta sottoposto unicamente all’occhio vigile e amorevole delle Superiori Gerarchie. Nondimeno, ciascun Numero, così come augura a sé stesso Salute e Luce, non può non rivolgere lo stesso augurio a tutti gli altri Numeri che come lui tendono alla stessa meta.
    È in questo spirito e con questa consapevolezza che le Sor+ e i Fr+ dell’Accademia Giuliana estendono l’augurio sincero a tutti i Numeri della Schola, individualmente, e alle Accademie regolari nel seno delle quali essi operano, per l’inizio del nuovo anno magico, propiziato dal Rito di Primavera che ci accingiamo a compiere.

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