UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS

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  • garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Un saluto a Ospite, che mi ha esortato il ricordo di un passo importante presente negli scritti del Maestro Kremmerz: cito testualmente: “Provvidenza e Necessità presiedono al destino, che ha per istrumento gli Astri”. Sicuramente il Maestro intendeva che gli astri bisognava e bisogna saperli leggere, altrimenti non se ne fa nulla. Ma nel termine destino vi è insita la radicale di “sta”, ciò che per sua natura è stato (in qualche modo) fissato. Per quanto ho compreso negli anni, da questo solco di partenza si snoda poi il cammino, e se a suo tempo il solco fu ben tracciato o almeno abbozzato…….., la traiettoria magari non è poi così impossibile da individuare innanzitutto e poi da seguire “a ragion veduta”.
    Ancora una buona serata a tutti.

    anima critica
    Partecipante
    Post totali: 31

    Caro Ospite, siccome in questo sito è di casa la più larga ospitalità, mi permetto di darti il benvenuto, così come a suo tempo fu fatto anche con me.
    Sarei propenso a condividere quanto affermi, ma non riesco a esimermi da una piccola riflessione:
    a) bisognerebbe che tutti condividessimo lo stesso significato sotteso ai concetti di “destino” e di “provvidenza”;
    b) ammesso, ma non è scontato, che tale condivisione ci sia, bisognerebbe anche che tanto il destino quanto la provvidenza fossero esattamente corrispondenti ai concetti che ne abbiamo. Ma ne siamo proprio sicuri? E se invece, per usare un termine caro ai frequentatori di questo sito, si trattasse di sovrastrutture,?
    Tuttavia convengo che la Volontà sia una forza che tutto può, mentre su destino e provvidenza ognuno, forse, avrebbe da dire la sua.
    Buona serata a tutti.

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Carissimo Sal anche a me le tue parole sono andate dritte al cuore e ti ho sentito tanto vicino.
    E’ vero la Schola non ci insegna non ci impone atteggiamenti o l’omologazione a un pensiero comune, ma ci da strumenti che ci consentono di provare a conoscere noi stessi e a modificare le nostre difettività o, per meglio dire, sciogliere i nostri nodi. Questo è possibile solo attraverso un costante lavoro, che nel rispetto dei tempi naturali di ciascuno, dà inesorabilmente il risultato. E’ attraverso la pratica e la sperimentazione che ciò accade e mano a mano ci si riconosce, ci si affratella sempre di più nella condivisione di un’ Idea e di un cammino comune.
    Il prezioso setaccio a cui si riferisce Anima critica è dentro di noi e lo si impara ad usare affrontando i propri limiti, mettendosi a nudo sinceramente. La differenza con un comune percorso di analisi è che nella Miriam, come già detto, vi è il sostegno costante delle Gerarchie e dei nostri amati Maestri. Mi sento di testimoniare che quando mi è capitato di perdermi nelle tempeste della vita ho sempre avuto un faro luminoso che mi ha dato l’opportunità di ritrovare la strada. Per me far parte di questa Schola è davvero un’immensa fortuna!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Benvenuto/a ospite…

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Buona domenica a tutti e un saluto a ospite. A me pare che ci sia invece molto da discutere su quanto hai scritto. Non possiamo fare come quegli alchimisti che dicevano che per l’Opera serviva solo: sale, zolfo e mercurio e non c’era altro da dire… si ma magari per chi l’Opera l’aveva già fatta e riconosceva gli ingredienti e come usarli e tutti gli altri?
    Rifuggiamo da dogmatismi… alle cose bisogna arrivarci sperimentandole.
    Fra i tre ingredienti la Volontà apparentemente è il più comprensibile.Ma il destino cos’è? ce lo facciamo noi? E’ una tendenza? è il nostro agire? certo non è una carta già scritta e firmata.

    GELSOMINO
    Partecipante
    Post totali: 141

    Tornando indietro di qualche post quando Anima critica chiedeva a quali criteri ci si dovesse ispirare per fare selezione dentro di noi e se ci fosse qualcuno titolato ad indicare il metodo e la via, penso che la risposta possa essere interessata o neutrale.
    Chi,per qualsivoglia motivo, è interessato a portare acqua al suo mulino , cercherà in tutti i modi di dimostrare la bontà della sua scelta ; chi non ha alcuna aspettativa di tipo personale , si limiterà a testimoniare la propria esperienza.
    D’altronde, mancando una logologia comune,è più facile fraintendersi che capirsi a causa del diverso significato che da ciascuno si attribuisce alla medesima parola.
    Leggere,parlare,informarsi,confrontarsi, questi sono i mezzi che abbiamo per valutare ,ma credo che alla fine quello che ci spinge in una direzione piuttosto che in un’altra sia qualcosa che viene dal profondo di noi e ,che il più delle volte ,agisce in modo a noi inconsapevole per la nostra difficoltà ad ascoltare questa parte più profonda del nostro essere.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    D’accordissimo con Mara329: rifuggiamo dai dogmatismi, è davvero più facile fraintendersi che comprendersi, proprio in ragione al diverso significato che ognuno tende ad attribuire alla stessa frase o semplicemente parola. Sulla spinosissima questione se il destino ce lo facciamo noi oppure quanto sia già una carta stampata “ex tunc”, voglio dilungarmi un attimo oltre al concetto etimologico della radicale di “sta” a cui ieri ho accennato. Nei Dialoghi sull’Ermetismo, alla fine del Primo Dialogo, il Maestro ricordava al Discepolo che l’onnipotenza di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose passate o decretate, facendo sì che non siano mai esistite. Nel Primo Volume della Scienza dei Magi, all’inizio della pagina 223, compare la frase “l’individuo viene al mondo fisico con coefficienti propri dell’individualità che incarna”, e nel Volume Secondo, sempre Scienza dei Magi, alla pagina 259, compare un preciso riferimento all’atavismo, “eredità psichica e morbosa”, praticamente un destino in embrione. Credo a ragion veduta, ritengo e ci metto in ultimo anche spero, che dalla nascita in poi ci si muova da questa base di partenza, circostanze, contingenze, fatti e misfatti in ordine strettamente concatenato, condizioneranno l’esistenza e le scelte di ognuno secondo il proprio margine di azione, sempre soggetto a modifiche “in corso d’Opera”, spingendo progressivamente l’acceleratore, un pizzico per volta, sulla Volontà, fedele alleata, ma da coltivare sempre ed in ogni luogo.
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti i naviganti

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Ben arrivato tra noi, caro/a ospite, è sempre un piacere ascoltare nuove voci che trattano argomenti a noi cari.
    Per quanto mi riguarda ho sempre creduto e seguito la massima “Astra inclinant non necessitant”,gli astri, così come la storia pregressa, ci influenzano, ma non possono , da soli, costringerci a fare una cosa piuttosto che un’altra. Ciò che ci guida, che da’ la direzione al nostro vivere, lo ribadiamo tutte le mattine recitando il Credo della nostra Fratellanza. Buona giornata a tutte/i

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Buonagiornata anche a te m_rosa, intanto rifletto sui tre “pilastri” , se non crollano, proposti da Ospite, due dei quali mi sembrano pericolanti. Sul terzo, la volontà, farei un po’ piu’ di affidamento. Il destino (bho) lo vedo labile, puo’ andare da ogni strada a seconda della decisione del nostro passo e non credo che nulla venga scritto se non da noi stessi, man mano che ci liberiamo dalle scorie inutili di sofferenze inutili e poi, con ciò che resta cominciare davvero a cammninare; la provvidenza (bho) chi sia non so, forse chi incontriamo, chi ci ama, la solidarietà (a cui fa accenno Sal), ma anche questa è sottoposta al nostro agire e al nostro saperla vedere (quante volte siamo ciechi all’aiuto perchè non corrispondente alla testardaggine di una convinzione?). La volontà. Si questa forse è meglio, purchè anch’essa viaggi verso la voglia di evoluzione, di Amore, di determinazione sana e, come diceva un Fratello in riunione congiunta, con la sapienza del “do ut des”.
    Un saluto a chi naviga nei mari della conoscenza e sa scansare i pirati
    Abbracci

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Benvenuto ospite, salve a tutti. Io credo che la volontà, o meglio atto di volontà consista nell’immediatezza del pensiero all’azione volta chiaramente soprattutto al Bene. L’esercizio costante che facciamo con gli strumenti in nostro possesso fa sì di avere questa immediatezza e che rallenti il formarsi di congetture che calcificano le nostre sovrastrutture. Forse questo è uno dei tanti aspetti. Per quanto riguarda la Provvidenza io credo(per esperienza fatta ed è un mio modesto parere),che sia una risultante dei nostri pensieri ed azioni che dovrebbero essere fatti sempre con rettitudine.Per il destino,mah non saprei rispondere, però una cosa è certa che con la Schola e la sua compagine Miriamica ho dato una sterzata o una raddrizzata alla mia vita! Vi chiedo scusa se forse non mi esprimo bene, ed il mio elaborato è molto semplicistico, con il tempo migliorerò. Un abbraccio a tutti!

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    “Quante volte siamo ciechi all’aiuto perché non corrispondente alla testardaggine di una convinzione?”
    Da leggere, rileggere e leggere ancora. Per poi riconoscersi.
    Grazie, Mercurius3, per lo spunto ad ampia angolatura. Un caro saluto a te e ai naviganti tutti.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Buongiorno a tutti, bellissima discussione, ma credo che il vero problema deriva dallo “stato” in cui una persona si trova qaundo affronta il problema.
    Credo sia necessario avere gli “strumenti” giusti per poter rispondere con sicurezza a certe domande, il primo dei quali è certamente la volontà di trovare strada e risposte.
    I concetti variano dall’angolazione dalla quale li si esaminano, e pertanto è importantissimo, credo, trovare la giusta “angolazione” dal quale vedere le cose. In questa Schola sono solo ai primi passi (sono in attesa di terminare il secondo corso), e pertanto non credo di avere risposte giuste ed adeguate, se non semplicemnte dettate dalla mia angolazione visuale. Volontà, costanza, studio, applicazione e tanto amore verso quello che ci circonda, verso il Tutto. Credo queste siano le basi, poi, per discutere, del resto, credo sia prima necessario acquisire il proprio equilibrio, sentire di avere imboccato la strada, sperimentare e continuare a confrontarsi. L’aiuto che mi fornite è una guida che mi illumina piano piano la strada, anche con il semplice confronto che trovo nelle Vostre risposte.
    Vi abbraccio.

    ondina
    Partecipante
    Post totali: 80

    Si è proprio vero le parole di Mercurius, sottolineate da Ippogrifo, risuonano forti dentro….ci si riconosce! Tante volte nel mio percorso mi è capitato di essere ceca a ciò che era per il bene del mio essere più profondo.
    Per me il cammino è iniziato quando davvero sinceramente ho provato a mettermi in gioco….e ho compreso che tutto quanto proviene dal Centro è e sarà sempre solo per il Bene del nostro essere. In tal senso si deve avere Fiducia nelle Gerarchie, fiducia intesa non in senso mistico ma frutto dell’esperienza.
    Un saluto a tutti i naviganti

    ospite
    Ospite
    Post totali: 112

    caro moderatore, così facendo ogni mattina eserciti la tua VOLONTA’, che modificherà inesorabilmente il filo del tuo DESTINO e propizierà l’intervento del principio PROVVIDENZIALE. Il Kremmerz, dialogando con uno dei suoi Maestri, diceva <i tempi bui sono lontani e adesso bisogna divulgare e diffondere>. L’altro, G.L. lo guardava sornione e sorrideva, memore dei secoli passati, più del giovane Maestro.
    Esperienza docet!!
    Meno male che avevo scritto <senza dilungarmi in disquisizioni filosofiche>
    Ringrazio tutti per l’accoglienza calorosa ma sono solo di passaggio.
    Sentiti auguri

    catulla2008
    Partecipante
    Post totali: 244

    Divulgare…Diffondere.
    L’ho visto fare – ininterrottamente e magistralnente – nei decenni passati nella Schola. E a tutti i livelli: da quello quotidiano del fornaio a quello dei professori universitari anche di altri paesi.
    Però, perché il proprio ‘destino’ cambi, occorrono la predisposizione all’ascolto e la volontà (appunto!) di spogliarsi da idee fatte o preconfezionate. Così, di tanta semina, c’è chi ha raccolto e sperimentato ieri e chi lo fa oggi. E chi lo farà domani.
    L’importante è cambiare il nostro parametro e non costringerlo entro i limiti del breve arco di una vita umana.
    La Miriam è una Fratellanza, ed evidentemente ha in sé Qualcosa capace di attirare e toccare anche chi fosse solo di passaggio.

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