UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS

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  • Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    “Immaginare” un mondo composto solo da forze del bene sarebbe bellissimo, ma pensiamo a quante volte, nel nostro piccolo, pur aderendo ad una corrente “non comune”, commettiamo errori. Quando cadiamo, con forza e tenacia ci risolleviamo e continuiamo a navigare per il bene, ma solo grazie al fatto che abbiamo deciso di seguire una strada tortuosa, difficile e piena di prove. Non è molto più semplice, come fa la corrente comune, continuare a navigare senza chiedersi il vero senso della vita? Le bruttezze del mondo sono anche figlie della mancanza di voglia di guardarsi dentro e di migliorarsi, perchè costa fatica, tempo e studio. Se riflettete della completa incapacità del c.d. Homo Sapiens di accorgersi di come stiamo distruggendo il nostro mondo, le nostre tradizioni, i piccoli capisaldi della famiglia e della società, commettendo atti in nome della tecnologia e del progresso, ci siamo fatti un quadro chiaro della mancanza di volontà dell’uomo di accorgersi che il nostro mondo sta lentamente morendo. Non siamo più in grado di difendere i deboli, non siamo più in grado di difendere gli ammalati e i bisognosi, non siamo più in grado di aiutare l’intero nostro pianeta. L’uomo preferisce voltarsi dall’altra parte. E’ più facile e più semplice. Rimane solo la speranza che una forza vivida, globale, ricca di amore, possa cambiare le cose. Ho ancora la speranza che uomini e donne di buonsenso e capacità critica, riescano a dare una svolta al decadimento che è in atto. Lavoriamo, studiamo ed esercitiamo tutti i nostri sensi per la conquista di un bene comune, che accomuna l’uomo alla ricerca della verità. Un abbraccio a a tutti Voi e sono contentissimo che il post continui ad essere così “animato”.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Buongiorno a tutti, Cara m_rosa , mi piacerebbe avere una risposta ad una domanda che anch’io spesso mi faccio. Purtroppo questi deliri passionali, queste forme condensate di possessività e desiderio di controllo, di sopraffazione dell’altro, sappiamo che scatenano pensieri ossessivi, che assumono anche l’aspetto di entità fluidiche vere e proprie e da qui in poi, il caos. Pensieri ossessivi, deliri di ogni sorta e ancora una volta, assistiamo alla traduzione prima in parole e poi drammaticamente ai fatti, di uno scenario pronto a scatenare effetti a catena per le vite dei poveri esseri coinvolti e dei loro familiari, vite devastate ( e chissà, forse un legame che si protrarrà anche dopo…)
    Sono d’accordo con Vitriol quando dice che è un problema culturale, di conoscenza di se…e dell’altro, io non sono pessimista ma il nostro paese da questo punto di vista è abbastanza indietro secondo me, pregno fin troppo di quella cultura dualistica, con una visione retrograda dei ruoli uomo-donna nella società, ancora separati, confusi. Confusi sono gli sguardi sul mondo, troppo ancorati paradossalmente alla paura e all’odio.
    Ma si può fare, tanto o poco non importa, per contribuire a un miglioramento, d’accordo con Angelo, un “fare” che io vedo come parte di quell’ingranaggio che qui abbiamo metaforicamente chiamato Bussola: una coscienza serena ci fa rimanere in piedi durante le tempeste e diventa strumento necessario per metterci in ascolto delle idee dell’unità universo. Nell’arte, nella ricerca scientifica, in ogni piccola attività alla quale si è dedica la propria esistenza, credo che questo sia il segreto di molte persone che operano per il bene di tutti noi e anche della nostra ricercatrice dell’ospedale Spallanzani, che si mi da grande motivazioni e nella quale ritrovo la grandezza Italica. Auguro a tutti noi una felice giornata!

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Buongiorno, ritengo che il popolo italiano abbia sempre avuto, nelle proprie “maglie”, personaggi di una grandezza inaudita (solo per fare due nomi, Dante e Leonardo), personaggi certamente “illuminati” e guidati da una forza che diventa difficile definire semplicemente terrena. Abbiamo avuto artisti che hanno illuminato il mondo con le loro opere, opere che restano nel nostro bagaglio culturale e umano. Poi, piano piano, ci siamo quasi spenti, per lasciare spazio, ongni tanto, a degli sprazzi di luce (come la dottoressa dello Spallanzani e altre personalità che sono emerse in tempi diversi). Si deve lottare e faticare per non fare cadere nel “vuoto” quello di buono che abbiamo faticosamente costruito. Qualcuno dice che un edificio si costruisce con la pietra, ma che una sola pietra lo sostiene tutto. La nostra pietra è per noi visibile, e ci sorregge tutti come noi ci sorreggiamo vicendevolmente. Facciamo in modo che il nostro edificio possa continuare a crescere, nella verità e nella consapevolezza di fare del bene, bene che è diventato così opzionale nella vita dell’uomo da essere quasi dimenticato. Il nostro ottimismo e la nostra visione della vita deve accompagnarci tutti i giorni, perchè il riflesso della nostra volontà diventi una forza sempre più consapevole ed efficace per aiutare noi e gli altri ad essere veramente uomini e donne ricchi di amore. Vi abbraccio tutti come sempre.

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Riprendo il post di Mercurius3 e di Tanaquilla9 del 29/1 e lo condivido. L’essere Miriamici porta a fare: ad una selezione delle persone senza per questo allontanarle o non amarle o addirittura troncare i rapporti. Questo cambiamento è avvenuto con naturalezza dopo poco tempo dalla mia iscrizione alla Schola. Mi sono ritrovata a sottrarmi da quella corrente profana ben volentieri,dolcemente e senza forzatura. Magnifica Miriam! Sono una persona allegra e stare in compagnia mi piace. Incomincia a cambiare la percezione delle cose che ti circondano e si acquisisce che hai una marcia in più; l’Amore per questa diversità di persone. Non so se sono stata chiara. Un abbraccio a tutti i partecipanti

    GELSOMINO
    Partecipante
    Post totali: 141

    ciao Tulipano, mi verrebbe da dire che la selezione delle persone (come di tante altre cose e situazioni) avviene naturalmente a mano a mano che iniziamo a fare “selezione” dentro di noi , quando la smettiamo di guardare al mondo esterno cercando negli altri o nelle situazioni ideali la soluzione ai nostri nodi interiori.Solo quando iniziamo a fare questo lavoro su di noi e finalmente spostiamo il focus dall’esterno all’interno le cose cominciano a cambiare , o per meglio dire , comincia a cambiare la nostra percezione delle cose.

    anima critica
    Partecipante
    Post totali: 31

    In linea generale, non faccio difficoltà a condividere quello che scrive Gelsomino; i problemi nascono quando si passa alla pratica. Mi spiego: quali criteri, quali parametri si devono utilizzare per fare selezione dentro di noi? Chi è titolato a darci l’infallibile setaccio col quale separare la crusca dalla buona farina? c’è una morale, un’etica alla quale ispirarsi o uniformarsi, oppure ciascuno deve costruirsi da sé i propri riferimenti?
    Questo mi pare un problema serio. Qualcuno ha delle indicazioni da suggerire?

    decla
    Partecipante
    Post totali: 57

    Quando ero molto giovane (che significa più o memo cinquant’anni fa) era molto sentito l’attivismo politico e quando mi chiedevano , con espressioni molto spesso di disapprovazione, come mai fossi “diventata cosi” io rispondevo che non ero “diventata” ma che semplicemente avevo ritrovato me stessa, quello che ero e i valori importanti per me in quel determinato movimento che mi faceva sentire bene se davo il mio piccolo contributo affinchè si potessero realizzare cambiamenti e realtà migliori per tutti …. ora racconto questo piccolo frammento personale della mia vita, sicuramente non di grande interesse, solo per cercare di esprimere con parole semplici e con questo esempio il mio pensiero in merito alle domande che tutti ci poniamo quotidianamente, in ogni aspetto della nostra vita, quando dobbiamo passare dalle parole ai fatti … io penso che per quello stesso principio di “essere” e non di “diventare” noi siamo miriamici non perché abbiamo fatto nostro un credo ma perché ci siamo ”riconosciuti” ….. noi sappiamo già quello che siamo e quali sono le scelte migliori da fare per noi e per gli altri solo che molto spesso è difficile intraprendere strade che inevitabilmente ci portano a dover guardare in faccia le nostre paure, i nostri limiti… e qui la Miriam… l’immensa fortuna della nostra vita di poter far parte di questa Schola, che non insegna, non dà ricette da seguire, ma ci aiuta … sempre …, a trovare la strada giusta (che non significa facile come già qualcuno ha detto) .. d’altronde non potrebbe essere diversamente perché altrimenti ci sarebbe prevaricazione e la Mriam è Amore e quindi anche rispetto e libertà di ogni essere e di “essere ” …. uniti sempre nel Bene comune…..…..
    Vi abbraccio tutte/i …..

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Carissima tulipano, se ho capito bene, quello che dici è che andando avanti sulla nostra Strada, cose che prima ci divertivano ora non lo fanno più, anzi ci annoiano, ma nel momento in cui sentiamo che gli altri sono in uno stato di sofferenza, allora una Forza grande ci porta ad amare quelle stesse persone che un attimo prima ci annoiavano, e tutto ciò avviene con la semplicità di tutto ciò che è Naturale. Mi trovo perfettamente d’accordo

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    In fondo “i nodi e le sovrastrutture” di ognuno non sono poi così diversi da quelli degli altri, anche se assumono forme e fogge apparentemente differenti, e ognuno – forse in qualche momento della sua vita – si sente unico nel suo problema. Decla giustamente scrive che la Schola non uniforma né appiattisce perché non è di ordine religioso. Quindi per ognuno il I passo è riuscire a riconoscere i propri nodi che di solito si nascondono e si camuffano ben bene, spesso e volentieri facendoci credere ciò che non siamo. L’aiuto della pratica e della Schola è determinante.
    Il “Nosce Te Ipsum” sembra avere un moto elicoidale: si gira su se stessi a livelli sempre più profondi.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Io non credo che le “cose” che facevamo prima ora ci annoiano o non ci appassionano più credo semplicemnte che le vediamo con degli occhi diversi, e le misuriamo e le prendiamo in considerazione per quello che sono realmente, dandogli il giusto peso. Ognuno di noi, credo, viva conflitti quotidiani con se stesso e con il mondo che lo circonda, ma mentre prima si affrontavano con il semplice riferimento alla corrente comune, adesso si affrontano e si elaborano, alcmeno per me, con una concezione ed una prospettiva diversa. Io credo di essere ancora ai primi passi (anche se sono ormai 10 anni che leggo e studio libri e trattati di diverso tipo (classici dell’alchimia, trattati di filosofia, testi sulle religioni), am una certezza l’ho acquisita: esiste una visione ed una realtà del nostro mondo che supera i nostri sensi, e una volta che iniziamo a percorrere una strada che ci apre una visione del mondo legata all’amore e ad un tutto che ricomprende il mondo visibile (e non solo), anche i nostri problemi e i nostri nodi possono essere risolti con una prospettiva tutta diversa. Non è semplice, è un duro lavoro, ma sono certo che riuscire a raggiungere le risposte sul perchè della nostra vita, sia il trguardo più importante che ci possiamo prefiggere. Qualcuno scrisse:”Uomo, uccidi la morte. Una volta morta la morte non potrai più morire”. Secondo me sono parole che hanno un grande significato. Sant’Agostino (e anche qui non voglio fare un riferimento di tipo religioso, ma le parole sagge, da chiunque dette, devono essere un ounto di riflessione), nel suo discorso 65 ha detto: ” “Non ho paura, perché ho paura. Se Dio non lo vorrà tu non potrai far nulla di quel che minacci; egli invece da nessuno può essere impedito di fare ciò che minaccia. In secondo luogo anche se ti si permette ciò che minacci, che puoi fare? Potrai incrudelire solo sulla carne, ma l’anima non corre alcun pericolo. Non potrai uccidere ciò che non vedi; tu che sei visibile atterrisci uno ch’è visibile. Ambedue abbiamo come creatore l’Invisibile, che dobbiamo temere entrambi. Egli creò lo stesso uomo con una sostanza visibile e con un’altra invisibile: quella visibile l’ha plasmata con la terra, l’invisibile è stata animata dal suo soffio”.
    Le nostre paure sono legate alla nostra materialità, come i nostri nodi. se abbiamo la visione dell’invisibile, possiamo raggiungere un equilibrio del nostro essere. L’amore, in primo luog, forza per alcuni concettuale, ma certamente forza invisibile ai nostri occhi (ma non per questo ne dubitiamo dell’esistenza) ha una tale potenza da cambiare il mondo intero. Facciamoci abbracciare dall’Amore e trasmettiamolo agli altri. Qusto è i lprimo cambiamento che io, nel piccolo, sto cercando, e da qualndo lo cerco sono sereno.
    Un abbraccio a tutti Voi.

    Sal
    Partecipante
    Post totali: 23

    Per motivi personali ho frequentato diversi ospedali negli ultimi mesi. Ho osservato che nascita e morte non sono poi così diverse.
    Quando l’essere è pronto al passaggio, si agita finché non è compiuto, e quanto lo ha nutrito – placenta o corpo morto – passa in un secondo momento, staccato com’è ormai dalla sua funzione.
    Tutto molto semplice.
    Come il feto è stato portato a compimento dalla madre, chi muore ha tratto alimento da ciò che ha scelto: ambizioni, affetti, potere, solidarietà… Lista lunga, complessa e variegata, che porta la sua sintesi nel frutto che trapassa.
    Io vorrei, vorrei tanto, che col tempo la mia lista si assottigliasse fino a lasciarvi solo l’Amore. Quello vero,
    E nel frattempo mi stringo alla Miriam perché mi continui ad educare e accompagnare.

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Confermo quanto scritto da Decla: la mia vita scorreva senza che io mi fossi mai appassionato o interessato al tema dell’evoluzione intesa in senso Miriamico. Poi ad un certo punto dal giorno alla notte, senza alcuna gradualità apparente, si è manifestata l’esigenza di colmare un grande vuoto: un baratro interiore accompagnato da una voglia inesauribile di Conoscere la Verità, intesa come Legge Scientifica che governa il Tutto. Ho impiegato quasi dieci anni ad approdare finalmente alla Miriam e la pratica quotidiana mi dimostra materialmente che la strada è quella giusta. Ogni volta che una realizzazione arriva si placa (temporaneamente) l’uragano interiore che da sempre cavalco. Vi abbraccio. Alef

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    “…Fino a lasciarvi solo Amore. Quello vero”. Questa frase Caro, carissimo Sal non la dimentichero’ mai, l ho attraversata per un po’, la comprendo per un po’, perchè non sono tanto espansa, ma mi è entrata dentro con tutto il calore che la Miriam sa dare. Non la dimentichero’. Grazie SAL !

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Non posso che condividere quanto affermato da Gelsomino. Un lento ma progressivo lavorio di setaccio operato sempre a fatica su se stessi, porta mi pare pian piano a rovesciare il paradigma di partenza: la realtà si comincia a guardarla (fin dove possibile, per quanto possibile) dall’interno, resettando progressivamente le sovrastrutture (le maschere di questo periodo…..) acquisite nel corso del tempo, non cambiando tanto le cose, ma dissipando la percezione delle cose stesse. Parto da un banale esempio: una situazione conflittuale sul lavoro o in altre aree della vita ordinaria, se anziché concentrare l’attenzione su cosa non va dell’altro, tento di osservare cosa non è andato di me stesso, magari il dissidio da gestire è più semplice e naturale del previsto. Io stesso anni fa, parecchi per fortuna, ritenevo la gelosia un normale impulso vitale, legato per lo più a ragioni biologiche inconsce, di naturale tutela del proprio patrimonio genetico. Comincio una volta di più a comprendere, vivendola giorno per giorno, una massima del Maestro Kremmerz che definì la gelosia “condensazione dell’egoismo in amore”. La massima è sempre la stessa, è la nostra percezione che cambia, ma ripeto, va scoperta ….. solo vivendo, come in quella famosissima canzone, molto conosciuta da chi (come me) è diversamente giovane!!!!!
    Un caro saluto ai naviganti con l’augurio di una buona giornata

    ospite
    Ospite
    Post totali: 112

    Il filo evolutivo dell’uomo si fonda esclusivamente su tre pilastri: il destino, il principio provvidenziale e la Volontà. Senza dilungarmi in disquisizioni filosofiche, dico che il terzo di questi: la Volontà, è la molla potente che modifica il destino e propizia la Provvidenza. Altro non c’è da aggiungere.

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