NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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  • Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Grazie Buteo per le chiarificazioni: tuttavia mi sembra che le stime sulla mortalità potrebbero essere di gran lunga inferiori al 2% se si considerasse che molti contagiati sono asintomatici. Voglio dire che se correggessimo l’equazione della mortalità in morti/(contagiati censiti+ contagiati asintomatici) il numero che otterremmo potrebbe essere ben inferiore a quello ad oggi stimato. Ovviamente condivido al 100% le tue considerazioni sul fatto che stiamo rapportando i numero dei morti con il numero di tutti i contagiati (anche quelli contagiati di recente). I numeri veri li conosceremo a regime ed in ogni caso senza una stima degli asintomatici è complicato stimare la mortalità anche a regime: cosa ne pensi?

    Personalmente sto affrontando questo periodo seguendo le disposizioni del Ministero ma senza paura: i rischi ci sono ma la paura (secondo me) amplifica le possibilità di essere contagiati (belle le considerazioni di GELSOMINO in tal senso).

    Sento forte l’afflato della Miriam e questo mi infonde un senso di protezione che placa la paura: è un vero privilegio essere Miriamici e/o essere nelle condizioni di rivolgersi alla Miriam per ottenere aiuto. Peccato che taluni non lo comprendano, mi dispiace molto per loro.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Ritorno alla COVID-19 per l’interrogativo posto da m_rosa.
    Non ho la competenza per esprimermi sulla metodica individuata per la diagnosi d’infezione da SARS-CoV2.
    Il riscontro diretto del virus è fondamentale per identificare le persone che hanno l’infezione in atto e che, eliminando il virus, propagano il contagio e possono necessitare le cure. La ricerca degli anticorpi rivela invece se si è venuti in contatto con il virus di recente o se l’infezione è stata superata. Trattandosi di un virus ‘nuovo’ è stato importante isolarlo e sequenziarne il corredo genetico per allestire i test diagnostici e predisporre lo studio di un vaccino.
    Il virus va cercato laddove colonizza l’organismo. Poiché il coronavirus infetta l’albero respiratorio, con il tampone si preleva muco nel naso-faringe, che conterrà anche cellule infettate dal virus.
    I tamponi, conservati a 4°C, sono inviati ai laboratori di riferimento Regionale, per garantire lo standard di qualità.
    Il virus, che vi giunge vivo, quindi ancora pericoloso, deve essere inattivato ed estratto dalle cellule infettate. Il materiale genetico virale (RNA) è sottoposto ad ‘amplificazione tramite PCR’ (Reazione a Catena della Polimerasi: metodica messa a punto a metà degli anni ‘80 da K.B.Mullis, che vinse nel 1993 il premio Nobel per la Chimica). Con questo procedimento si ottiene la moltiplicazione (amplificazione) di frammenti del materiale genetico, che facilita l’identificazione del virus.
    In caso di riscontro, il test è positivo e deve essere confermato dal laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, per abbassare la probabilità di un “falso positivo”.
    Se negativo, in presenza di ‘caso sospetto’, si ripete il test più volte.
    Nella diagnostica microbiologica (virus, batteri, funghi) si utilizza il test più funzionale, che abbia la miglior specificità (= pochi falsi positivi) e la miglior sensibilità (= pochi falsi negativi), che sia il più veloce possibile e a un costo accessibile.
    Inoltre l’impiego della stessa metodologia consente che i risultati nei laboratori delle differenti nazioni siano omogenei.
    Ti ringrazio anch’io Guglielmo Tell che, postando lo scritto del Maestro, mi hai dato modo di rileggerlo.

    Sal
    Partecipante
    Post totali: 23

    Ho trovato l’articolo interessantissimo specie per l’evidenza che l’essere umano è legato agli altri esseri viventi in modo profondo e oggettivo, di là da ogni chiacchiera sentimentale. A mio parere, questa prospettiva ci avvicina a un modo diverso di intendere la Fratellanza e il Popolo di Miriam in un momento in cui queste parole suonano più che mai prossime.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Buongiorno a tutti. Ringrazio Buteo per le spiegazioni chiare ed efficaci. Approffito anche io per una domanda, se è possibile avere una risposta. I soggetti sottoposti a terapia immunosoppressiva (Rituximab), nei quali vengono portati a livello zero i CD 19 e CD 20, sono esposti maggiormente al rischio infettivo, sopratutto perchè il farmaco in oggetto, purtroppo, ha effetti collaterali proprio sull’apparato respiratorio. Da un punto di vista della protezione personale, le c.d. mascherine FFP3, svolgono davvero un lavoro protettivo in ambienti in cui sono presenti possibili infezioni? Quali precauzioni dovrebbe mettere in atto un soggetto compromesso da un punto di vista immunologico?. Grazie e un abbraccio a tutti.

    Guglielmo Tell
    Ospite
    Post totali: 112

    riallacciandomi al post di Ippogrifo11, sull’uso di droghe a fini rituali, mi ricordo delle letture dei libri di Carlos Castaneda, in cui un antropologo viene iniziato da uno sciamano messicano con l’uso di funghi allucinogeni.
    E’ lo stesso sciamano pero’ che spiega poi all’antropologo che lo ha fatto solo per scuoterlo un po’ dale sue certezze, ma a rischio di danni permanenti, mentre e’ comunque possibile attraverso altre pratiche che non fanno uso di droghe di arrivare a quello stesso stato di coscienza fornito dai funghi, in modo piu’ lento
    Quindi se chi usa I funghi in modo rituale conosce modi piu’ sicuri per arrivare a trasformare la coscienza, e’ plausibile pensare che nella nostra Tradizione la trasformazione di coscienza sia lenta ma sicura, di questo secondo tipo. D’altro canto lo stesso Kremmerz, in angeli e demoni dell’amore, fa capire la conoscenza delle sostanze psicotrope usate dale streghe in occidente, alcune spalmandosele sul corpo. Un caro saluto a tutti

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    In risposta ad Angelo, giro il link dell’AIRC dedicato all’argomento:
    https://www.airc.it/news/covid-19-e-malati-di-cancro-le-precauzioni-da-tenere-nelle-risposte-degli-esperti-0220
    Al momento non esistono dati né sui rischi di contrarre l’infezione da SARS-CoV2, né che l’andamento della malattia sia condizionato dal trattamento immunosoppressivo, pur essendo ragionevole pensare che si possa incorrere in maggiori complicanze, analogamente a quanto accade con l’influenza stagionale. Non c’è indicazione alla sospensione della terapia.
    La mascherina deve essere indossata (come sempre) da chi presti assistenza e dal familiare, quando affetti da forma respiratoria e quando nel paziente sia in atto un abbassamento dei globuli bianchi.
    I pazienti in trattamento con immuno-soppressori devono attenersi alle stesse norme protettive adottate verso qualunque altro agente infettivo, in aggiunta alle attuali disposte dal Ministero della Salute per l’epidemia in corso.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Grazie mille Buteo. sei sempre gentilissimo.
    Un abbraccio a tutti.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Riprendendo il post di Guglielmo Tell, credo che la necessità per l’uomo di usare sostenze allucinogene, sia legata alla necessità di riuscire a “sganciare” i propri sensi dalla realtà, nella ricerca, secondo me illusoria, di riuscire ad entrare in contatto con una relatà alternativa, svincolata dai sensi comuni. Come è chiaro da quanto la Schola insegna, il distacco dai sensi è fondamentale per raggiungere uno stato svincolato dalla corrente comune, ma io credo che lo si debba fare, ovviamente, solo con un grande lavoro su se stessi. E’ chiara la conferma che per riuscire a “vedere” oltre quella che è la realtà comune, sia necessario non fidarsi dei nostri sensi, e la storia c’è lo insegna da tutti i punti di vista. E’ una conferma che il percorso che seguiamo non ci può che portare sulla strada della verità, strada lunga e articolata, piena di insidie e prove da superare. Ma se non fosse così credo che la scoperta del nostro Io antico e dell’Uno che tutto racchiude, sarebbe solo una favola per bambini. Con tutto il rispetto delle verità anche contenute nelle favole stesse.
    Vi abbraccio.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Ringrazio anche io Buteo per le informazioni puntuali e asettiche, ricordando che la Schola ha con insistenza richiamato la nostra attenzione sulla necessità della prevenzione, imprescindibile dalla corretta applicazione del metodo ermetico che, fra le altre cose, ci invita a non allentare la consapevolezza nei nostri atti, ossia, nel caso specifico, ci richiama all’importanza dell’essere permanentemente vigili. Pertanto, il rispetto delle regole di buon senso che vengono indicate dagli organi competenti, unitamente a una sana prudenza, che dovrebbe sempre e comunque caratterizzare l’operato dell’ermetista, sono elementi concorrenti alla preservazione nostra e di chi ci sta intorno.
    Un saluto a tutti.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    In pieno accordo con le parole di Ippogrifo.
    Siamo davvero fortunati che la Schola ci dia la possibilità di questo spazio dove, fra l’altro, beneficiamo delle giuste informazioni e abbiamo modo di comunicare in uno spazio sano, aperto ed evolutivo.
    Per Angelo: non è, per caso, che i sensi siano necessari sempre, ma che vadano tuttavia educati e purificati?
    Ulisse lo sente con le orecchie il canto delle Sirene, anche se si è fatto legare all’albero maestro della nave per avere il comando su se stesso.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Concordo con te Alef, sarà impossibile conoscere il numero reale dei decessi da infezione da SARS-2: occorrerebbe il numero effettivo dei contagiati, comprensivi degli asintomatici, che, in quanto tali, non saranno testati e non rientreranno nel computo. Sarà fatta una stima secondo gli algoritmi adottati dall’ISTAT, come avviene per l’influenza e le altre malattie infettive.
    Tornerò sul tema della paura, che mi sembra importante indagare in noi, come tu e i fratelli state facendo.
    Mi premono al momento alcune considerazioni, anche riprendendo il post di Sal, che non si capacitava di alcune incongruenze, e mi scuso per chi fosse ormai stanco di leggere ovunque di questo argomento.
    La chiusura di asili e scuole è importantissima: i bambini non sono in grado e gli adolescenti, ancorché resi consapevoli dell’importanza della distanza fisica, possono essere refrattari al rispetto delle regole. Dopo aver visitato fino a ieri bambini e ragazzini con forme respiratorie febbrili, noto oggi una deflessione nelle richieste di visita, il che coincide sicuramente con una deflessione della diffusione di virus/batteri respiratori. Ci si aspetta che sia così anche per il coronavirus.
    Importantissimo è lo spazio raccomandato fra le persone: i virus sono organismi intracellulari e le goccioline respiratorie, che emettiamo parlando, tossendo e starnutendo, trasmettono l’infezione perché contengono cellule infettate dal coronavirus. Non sappiamo ancora quanto sopravviva al di fuori delle cellule, ma s’immagina non a lungo, analogamente agli altri virus. Ci si contagia e si trasmette il contagio lavorando e conversando vicini, scambiandosi effusioni, soprattutto negli ambienti chiusi, che è bene siano arieggiati di frequente.
    Non sono da temere incontri ravvicinati ‘momentanei’: s’ipotizza necessario un contatto di almeno una quindicina di minuti. Come per tutte le forme virali, occorre una ‘carica’ (= un quantitativo di virus sufficiente) per causare malattia. È molto probabile che, sempre come per gli altri virus, le piccole quantità non solo non determinino la malattia, ma stimolino il sistema immunitario, in una sorta di vaccinazione naturale.
    Per questo riterrei opportuno di non chiudersi in casa, anzi, di incontrarsi fra persone, magari all’aria aperta, e comunque di mantenere la distanza di sicurezza consigliata.
    Sempre per queste motivazioni ritengo giustificate e da rispettare tutte le misure che evitino l’accalcarsi sia negli spazi chiusi, sia all’aperto. E che tutti noi ci comportiamo come ‘portatori sani’ del virus, mettendo in atto tutto quanto consigliato per non diffondere il contagio.

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Ti ringrazio Buteo per le ulteriori delucidazioni, in particolare il chiarire il discorso del contagio per “avvicinamento momentaneo” e il tempo reale che intercorre per potersi mettere a rischio: questo non era ancora stato detto, in tanti TG .Un caro saluto a tutti.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Ci stiamo interrogando sulla nostra paura. Mi sono tornati in mente i pensieri che ebbi quando vidi il film: ‘La vita è bella’ di R. Benigni. Non riporto la trama perché penso che tutti la conosciamo, avendo il film avuto uno strepitoso successo (e che comunque si può leggere su Wikipedia). Ci sono un padre che si chiama Guido e un figlio che si chiama Giosuè…
    Nei giorni successivi alla visione del film, mi erano venute in mente le immagini delle gazzelle nelle steppe africane, come le vediamo in quei bei documentari… in branchi, pascolare, madri e i cuccioli a fianco, che un po’ si allontanano e la madre li raggiunge… tutto così in pace.. tutto così sereno… E la madre drizza il collo, si fa immobile.. ascolta…e il figlio anche…percepisce…cos’è? è tensione… è paura! E la mamma scatta e corre corre ..e il piccolo appresso.. corre…lei sa perché corre.. lui non sa, ma corre corre… spavento… angoscia… e corre appresso alla madre… la stessa corsa della madre che corre tenendosi vicino al piccolo, e corre lei e corre il piccolo… in una sola paura in una sola angoscia… E poi la madre allenta il passo, ancora all’erta.. si ferma …ascolta osserva… il piccolo anche, ha assorbito e assorbe tutte le forti emozioni della madre… sono diventate le sue… impara e ha imparato che esiste il pericolo…anche quando tutto appare sereno… impara e ha imparato che nel pericolo si ha paura… ma si corre! Sì, si corre e corre… e se si corre forse ce la si può fare…
    Possiamo domandarci cosa avrà imparato Giosuè…
    E possiamo domandarci cosa avrebbe imparato il cucciolo di gazzella se la madre gli fosse rimasta accanto fingendo che nulla stesse accadendo? Temo non ci sarebbe stato il tempo d’imparare nulla…
    Forse ai bambini potremmo raccontare la favola, o meglio, la storia vera della gazzella…

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Per rispondere a tanaquilla9. Certamente, l’utilizzo dei nostri sensi è fondamentale, e proprio per questo sottolineavo come l’uso delle droghe credo sia finalizzato ad astrarsi da essi, nell’illusione di raggiungere uno stato che permetta l’accesso a dimensioni diverse. Credo che l’educazione che dobbiamo mettere in atto per riuscire ad utilizzare i nostri sensi nel modo più efficace, sia comunque quello di non fidarsi completamente degli stessi fino a quando non abbiamo raggiunto un certo grado di preparazione, che ci dia l’opportunità di “filtrare” le situazioni nel modo corretto. Avendo poca esperienza, ma cercando di sperimentare quotidiamente quello che la Schola propone (ed ovviamente non ho una preparazione tale da poter valutare appieno l’esperienza diretta delle poche informazioni che ho recepito) mi sono accorto che la mia sensitività quotidiana si è modificata, e ciò semplicemente con l’attuare quotidianamente quello che mi avete trasmesso. E’ vero che tutto è fatto e sperimentato dentro di noi, dentro il nostro laboratorio, e nel mio caso, essere riuscito a percepire che operare dentro di noi, ponendosi anche come spettatore attivo di quello che, sperimentando, accade nella nostra mente, nel nostro corpo (pertanto utilizzando ovviamente i nostri sensi), travalica quelle percezioni che sino a ieri consideravo la mia vita. Non è facile da spiegare, ma grazie a tutti Voi, ogni giorno è un giorno diverso, più ricco e più completo. Sono piccoli passi, ma la risposta del nostro laboratorio è quotidiana, giorno dopo giorno. Grazie per tutte le Vostre preziosissime osservazioni e per i Vostri consigli. Leggo ogni giorni i Vostri post, e grazie anche a questo il mio lavoro su me stesso, appena agli inizi, mi sta aprendo a sperimentare la realtà della strada che sto percorrendo. senza presunzione, ma con la certezza che i risultati sono veramente oggettivizzabili.
    Un abbraccio a tutti Voi.

    Mag
    Ospite
    Post totali: 112

    Buongiorno,
    voglio sottolineare l’importanza della sospensione delle lezioni nelle scuole, come ha già precisato Buteo, perfetti luoghi di trasmissione di contagi: gli alunni vengono a scuola abitualmente con febbre, tosse e raffreddore…A scuola non si riescono a rispettare le minime regole comportamentali dettate dal Ministero della Sanità da quella semplice del lavaggio delle mani perché manca il sapone nei bagni, allo starnutire o tossire nel gomito o nel fazzoletto monouso perché non sono abituati a farlo, impossibile rispettare la distanza di sicurezza in quanto le aule sono piccole e i ragazzi sono costretti oltre che avvezzi a stare sempre molto vicini, tendono sempre ad abbracciarsi e a baciarsi e sono CONTRARI al rispetto della regola di mantenersi a distanza
    Un caro saluto a tutti

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