NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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  • m_rosa
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    Post totali: 574

    Cara Buteo sono d’accordo con le premesse del tuo ragionamento, ma non pensi che il rifiuto del cibo sia già l’espressione della sua volontà, visto che tra l’altro la signora è parzialmente consapevole?

    decla
    Partecipante
    Post totali: 57

    Su queste argomentazioni così importanti, così difficili da affrontare, che spingono a porsi mille interrogativi io, personalmente, non riesco ad esprimere un’opinione in merito senza il rischio di cedere il passo a quel lato razionale del nostro essere che poi nella realtà si dissolve quando ci troviamo in determinate condizioni sia per se stessi che per gli altri o per i nostri cari …. però a tutto questo si pensa sempre e comunque ci si chiede ….. e più che una risposta che mai riesco a dare, in queste circostanze mi capita quasi sempre di andare con la mente a quell’attimo, ultimo, di consapevolezza e di saluto di una delle persone a me più care al mondo, in cui le sue parole sono state “ … non dovete piangere, io sono felice perché ho avuto tutte voi per più di cinquant’anni e vi ho amato con tutto il cuore … ” …. ecco in queste situazioni di sofferenza, io credo che sia difficile stabilire quali possano essere le scelte giuste o sbagliate …. Io penso che poi, come sempre, la cosa più importante sia l‘amore e che ogni sforzo umano deve essere rivolto verso questo obiettivo … secondo me la morte va da sé …. fa parte del “pacchetto” della Vita e mi dico sempre che si può morire “bene” (che sicuramente purtroppo non significa sempre senza sofferenza) solo se tutti i nostri sforzi sono rivolti a vivere bene …. nella speranza che in quegli attimi così decisivi possa sempre essere presente il rispetto dell’altro per chi purtroppo non ha la possibilità di poter decidere per sé ….. scusate il mio dire forse anche un po’ “fuori traccia” ma è solo un pensiero ….
    Un caro abbraccio fraterno a tutte/i …..

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Esprimere con delicatezza, con discrezione, il proprio sentire non è un “fuori traccia”, ma un modo per confermare il voler sentirsi Uno con tutti. Un caro abbraccio a te, Decla, e un saluto a tutti.

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Ed è bello Ippogrifo anche il tuo collante, dopo aver espresso un parere col cuore in mano, a volte chiedendosi se opportuno, il tuo avvolgente Amore possibilista, come è l’Amore stesso possibilista a tutte le sfaccettature delle creature, ti alimenta, ti incoraggia e, come disse m_rosa , non solo toglie la solitudine ma ti fa sentire petalo della Rosa.
    Un concetto base ma di cui a volte si necessita portare alla memoria morale del Patto. E forse le cose semplici e sacralmente arcane, chiedono solo di Vivere nei Tempi. Buonagiornata a tutti

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Decido di intervenire sulla COVID-19, malattia da infezione da coronavirus SARS-Cov-2 perché in questi ultimi due giorni inizia ad aleggiare, fra pazienti e conoscenti, l’idea che si tratti di forma forse anche più leggera dell’influenza stagionale.
    Fra i molti report, mi è sembrato esplicativo l’articolo di cui al link:
    https://www.focus.it/scienza/salute/tasso-di-mortalita-covid-19, che, pur essendo un po’ complesso, invito a leggere, in quanto evidenzia come la stima del tasso di mortalità non sia affatto precisa se effettuata quando l’epidemia è in corso.
    Nel caso, ad es. della SARS (2002-2004), se durante il contagio l’OMS parlava di una mortalità del 4%, al termine il ricalcolo dimostrò che fu invece del 9,6%.
    Infatti, il calcolo comunemente utilizzato (morti/casi) è impreciso perché dividendo il totale delle morti a oggi per i casi a oggi registrati, s’includono anche i nuovi infetti, dei quali non si sa ancora se guariranno o moriranno.
    Il tasso di mortalità della Covid-19 che, per ora, appare inferiore al 2,5%, sarebbe quindi decisamente sottostimato.
    L’articolo espone due modalità di calcolo per arrivare a un’indicazione più affidabile del tasso di mortalità quando l’epidemia è in corso.
    Col primo, che cerca di “riallineare” i dati di morti e contagi, il tasso diventerebbe del 5,7%.
    Col secondo, che propone la formula: morti / (morti + guariti), il tasso a livello mondiale salirebbe all’11%.
    Oltre alla mortalità, che al momento risparmia la popolazione più giovane, a preoccupare è il numero di persone che necessitano di ricovero, e non tanto per i 345 pazienti sintomatici al 28 febbraio ricoverati in Italia in ambiente ospedaliero, quanto per i 64 pazienti gravi in terapia intensiva, ai quali, verosimilmente se ne aggiungeranno altri, e non sappiamo quanti, nei prossimi giorni. Sappiamo però che i posti letto nelle Unità di Terapia Intensiva rischiano di essere presto saturati.
    Ritengo che l’invito a non farsi travolgere dalla paura, non debba mutarsi nella minimizzazione del potenziale pandemico del SARS-Cov2. Come i coronavirus umani, (responsabili d’infezioni respiratorie generalmente lievi, quali riniti e tracheiti) mostra anch’esso notevole capacità diffusiva, ma, diversamente da quelli, possiede uno specifico tropismo per le parti più interne del polmone, dove avvengono gli scambi gassosi. Se a ciò si somma la mancanza di memoria immunologica dell’organismo umano (perché non lo ha mai incontrato), si spiega l’alta potenzialità di infezioni polmonari severe.
    I nostri Maestri, che ringrazio, ci hanno insegnato a proteggerci con gli strumenti della Medicina Ermetica, che inoltre coadiuvano e potenziano quelli messi in atto dalle conoscenze scientifiche e ci ricordano l’importanza di attenersi alle disposizioni del Ministero della Sanità, espressione delle linee guida dettate dall’OMS, per evitare di contagiarsi e di diffondere il contagio.
    Sarebbero ancora molte le cose di cui parlare. Penso però che sia preferibile venire incontro a eventuali vostre domande, alle quali potrò cercare di rispondere, entro i limiti delle mie conoscenze, insieme ai colleghi medici e soprattutto per ricevere le indicazioni dei nostri Maestri.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    M_rosa, riprendo solo ora le tue considerazioni del 18 febbraio.
    Anch’io avevo avuto lo stesso tuo pensiero, perché spesso accade così. E la signora è mancata la mattina successiva.
    Tuttavia un organismo in sofferenza (e l’ho osservato anche nei miei cani) può sospendere o ridurre molto l’alimentazione per riprendere a nutrirsi se c’è ancora spazio di recupero. Inoltre mi risuonava il monito dei nostri Maestri di non dare mai per finita una vita quando ancora è in essere.
    La figlia ha colto il senso del rispetto della vita e della volontà della madre e l’ineluttabilità di lasciar scegliere a lei quando e come andarsene…

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Grazie Buteo delle delucidazioni sui rischi del COVID-19, mi sembra che il tuo punto di vista sia assolutamente condivisibile, non lasciarsi prendere dal panico e neppure sottovalutare il virus, seguire le indicazioni dell’OMS e soprattutto seguire le indicazioni della nostra Educazione Ermetica: essere attenti al funzionamento del nostro corpo, mantenerlo in salute e in equilibrio il più possibile e proteggerci con i mezzi che la Tradizione ci ha dato. Buona giornata a tutte/i

    Sal
    Partecipante
    Post totali: 23

    Anzitutto grazie a Buteo per il parere puntuale e oggettivo oltre che visibilmente competente. Sono felice che i medici della Schola intervengano in un momento così pandemico anche per quanto riguarda l’informazione. Mi domando inoltre se la paura della malattia non sia talora peggiore della malattia stessa nel causare non già la giusta prudenza (che non dovrebbe mancare innogni tempo!l bensì l’incontebile illogicità. A che scopo chiudere università, scuole e musei se poi la gente comunque deve andare al lavoro e prende mezzi di trasporto pubblico? E perché vietare manifestazioni all’aperto ma non allenamenti e corsi (ginnici, musicali, linguistici) in strutture private consentiti a patto di ‘non fare la doccia”?!?
    L’aerobica non favorisce il virus se lo si ammazza di sudore?
    Purtroppo la serietà dell’emergenza viene minata da quanto appare ridicolo a chi – come me – non ha nozioni per darsi ragione delle incongruenze apparenti.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Pienamente d’accordo con m_rosa che è importante accompagnare agli strumenti che la Schola offre per contrastare epidemie e influenze un comportamento di buon senso e il più possibile equilibrato.
    Buteo ti ringrazio anch’io per le puntuali delucidazioni e per la disponibilità, sempre utile.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Buteo, da medico, che ne pensi del rimandare a scuola in 6-7 giorni di assenza un caso di polmonite, in cui pare comunque che il tampone per coronavirus abbia dato esito negativo? Si è tenuto conto della rosa delle possibilità a fronte di un virus ancora sconosciuto?

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214
    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Grazie Buteo per le notizie, anche perché quelle che si ricevono dai media sono spesso poco attendibili.Concordo anch’io che oltre ciò che la Schola ci mette a disposizione per evitare il contagio sia un bene essere prudenti, per quanto è possibile.
    Ti chiedo Buteo : i tamponi danno subito e irrevocabilmente un esito o possono anche essere negativi mentre invece c’è positività?

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    In risposta a Mandragola, in generale, nei bambini e ragazzini sono relativamente frequenti episodi broncopolmonite il cui l’agente eziologico è, solitamente, uno dei virus stagionali responsabili di sintomatologia simil-influenzale, a decorso benigno. Il bambino/ragazzino può ritornare in comunità quando guarito, cioè sfebbrato da 2 o più giorni, e possibilmente senza più sintomi respiratori (tosse e secrezioni nasali), cosa solitamente disattesa perché la completa risoluzione può richiedere anche diverse settimane.
    Il decreto ministeriale ha reintrodotto l’obbligo di certificazione medica per il rientro a scuola, il che può ingenerare falsa sicurezza, perché il medico non ha strumenti per accertare chi stia eliminando il virus. Si ritiene tuttavia, sui modelli d’infezione virale respiratoria, che l’agente infettivo si trasmetta in maniera significativa solo durante la fase sintomatica.
    Nella situazione attuale riterrei opportuna la riammissione in comunità alla completa remissione dei sintomi, misura però difficilmente adottabile verso quei bambini che frequentano Nidi e Scuole d’Infanzia (e direi che sono la maggioranza) nei quali non si riesce quasi mai a ottenere la completa risoluzione dei sintomi. Anche per questo motivo è importante la chiusura delle scuole nelle aree epidemiche.
    Riguardo agli interrogativi di Sal, il razionale è limitare il più possibile l’aggregazione fra le persone negli ambienti chiusi e negli spazi aperti laddove le persone si accalchino. Il che si scontra con la necessità di proseguire le attività lavorative e con le esigenze di svago. Difficile oggi discriminare quali le scelte opportune e quali no.
    Riservo un altro spazio riguardo ai tamponi.

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Buonadomenica a tutti. Leggo e rileggo le importanti comunicazioni. E mettendo insieme “scienza e fede”, credo che l’aggregato completo sia osservare le disposizioni ministeriali ed utilizzare con grande forza tutti i mezzi a noi forniti, sapendo che la volontà non è l’ultimo farmaco attivo e rimpolpante l’immunodeficienza. Al momento l’aggregato funziona…
    Un abbraccio caro

    GELSOMINO
    Partecipante
    Post totali: 141

    C’è una Scienza ufficiale a cui grati ci riferiamo e c’è una Scienza Ermetica a cui con fiducia ci approcciamo per sperimentare in prima persona.
    La situazione attuale sembra riprodurre quanto già a suo tempo scritto dal Kremmerz e ci spinge a mettere in atto l’esercizio del meccanismo volitivo. Riporto a tal proposito dal pdf suggerito da Guglielmo Tell, le parole del Maestro :
    “Aver fede in sé è creare la propria individualità volitiva la quale ha come prima irradiazione effettiva azione sul proprio organismo, fino a sviluppare intorno a sé un’aura o involucro di difesa. Napoleone era invulnerabile perché si faceva tale.
    La verità scientifica di questa autocreazione è dimostrata da mille casi provanti i disastri organici negli uomini che hanno paura.
    Nei casi di epidemia i paurosi si predispongono ad esserne le vittime rapidamente.”
    E concludo con queste Sue parole che ho trovato bellissime per come esprimono l’Amore per il prossimo e la capacità di infondere forza e coraggio :
    “Diciamo la verità umile: abbiasi almeno l’audacia di suggestionare in bene le masse, agguerrirle contro il male, nutrirle, educarle, imprimere loro il coraggio dei combattenti in un pericolo comune, non avvilire i meno codardi con una incoscienza spaventosa… Poiché ogni male fisico si combatte col coraggio – che è divino – nel senso che procede dalla coscienza dell’uomo, la quale comanda alla materia del suo corpo.”

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