-
AutorePost
-
Che meraviglia la Sala della Sfinge! Chissà quanti tesori si trovano ancora celati sotto la nostra terra italica…Sembra una di quelle favole in cui da un grande paiolo magico, si continua a tirar fuori ogni sorta di monile prezioso o marchingegno misterioso,pronto a stupirci per ciò che può fare!
Non sapevo dell’esistenza del manoscritto Voynich di Ischia del XV secolo (datato al carbonio). Piante medicinali, acque termali, astronomia questi sarebbero i temi del manoscritto. Sembrerebbe molto interessante. Ma, a quanto pare, la sua decifrazione è contestata da esperti medievali. Certo è che le illustrazioni del manoscritto sono davvero belle.
Pare che Wilfred Voynich lo ritrovò nel 1912, nella biblioteca dei Gesuiti di Villa Mondragone a Frascati.
In precedenza era stato in quel di Praga di proprietà di Rodolfo II, imperatore e noto alchimista.Un saluto a tutti e in particolare a guglielomo tell che ci aggiorna puntualmente con notizie utili.
-
Questa risposta è stata modificata 5 anni, 11 mesi fa da
mandragola11.
In un momento di calma ho guardato meglio alcune immagini del manoscritto Voynich. Oltre che belle sono singolari.Tutte queste donne nude nell’acqua, o collegate a una specie di rubinetti a due uscite sul dorso di un grande uccello a tre teste, o inserite in una serpentina, o tenendosi per mano all’interno di un vaso dal quale esce liquido, o anche in un tubo con una croce in mano, sotto una specie di doccia, mentre dall’altra uscita del tubo fuoriesce vapore, hanno un gran sapore alchemico e sembrano celebrare rituali. E poi altre illustrazioni sono astrali con animali zodiacali, molte stelle e ancora le donnine nude in piccole vasche d’acqua intercomunicanti, ognuna con una stella in mano. Il legame tra donne nude, acqua, apparecchi da laboratorio e stelle è costante. I fiori e le piante sono poi fantastici. Anche i più semplici commenti su queste illustrazioni parlano di cure e rimedi medici ed erboristici legati al mondo femminile, alla fecondità e alla generazione. Se avete tempo guardatele.
nella puntata odierna di quante storie, tra le altre cose, si e’ parlato della rocchetta Mattei.
per vedere la puntata e’ necessaria la registrazione al sito
https://www.raiplay.it/video/2019/05/Quante-storie-3fef7049-1060-45f0-aada-0b7c6b87e0c4.htmlCorrado Augias “uno spermatozoo dentro c’è Napoleone”… Bah!
Rocchetta Mattei prende gli ultimi 5 minuti di trasmissione.
Volevo chiedere ai nostri medici, l’assunto che “l’elettromiopatia è l’avanguardia della moderna omeopatia” ha qualche fondamento di verità?
Un abbraccio a tutti e grazie a Guglielmo Tell per il linkInfatti cara seppiolina abbiamo tantissimo sotto di noi. Oggi ho sentito che a Roma è riaffiorata una bella testa, intatta, di un dio, forse Dioniso. Ogni giorno emerge qualcosa.Una storia infinita che chissà quante volte abbiamo vissuto.
Sempre a proposito dei Babilonesi e della loro straordinaria conoscenza geografica qui è descritta la più antica mappa della storia con una “rosa dei venti” ante litteram.
Ciao a tutti! Volevo condividere con voi questo articolo che ho trovato interessante sulla capacità al femminile antichissima di preparare profumi e unguenti a scopo terapeutico adottando mirra e resine naturali utilizzando l’alambicco, testimonianza anche di come nell’antica Babilonia il ruolo femminile come alta dignitario di palazzo reale era concesso alle donne. Buona giornata e un caro saluto
Buongiorno Wiwa70 e tutti, grazie per la condivisione. Certo, colpiscono da subito la capacità di sintesi della scrittura cuneiforme e poi l’orientamento convenzionale della “bussola” verso Est. Tutto un piccolo mondo in segni minimi ed essenziali, ma che descrivono perfettamente una grande conoscenza geografica ed anche l’idea astratta di ciò che si trovava fuori dal mare, quei triangoli che si allungano verso vertici ignoti ( città , continenti?, chissà cosa si aspettavano in quei punti i cartografi babilonesi).
E poi Tapputi che focalizza sull’importanza del solvente, nei profumi, e aggiungo in tutto ciò che deve esprimere in modo essenziale la natura di qualcosa. Vale per la pittura, per il cibo, per ogni manipolazione e trasformazione della materia. E poi non ultimo, analogicamente, quel solvente/farmaco universale che il nostro Azoth. A presto!Si, wiwa, grazie di aver condiviso. La mappa geografica babilonese riflette l’interesse per l’astronomia di quel popolo. Infatti sembra una stella.
Ho letto alcune descrizioni (nel testo cuneiforme che affianca la mappa) delle località cui dovrebbero alludere i triangoli. Una parla di un luogo dove “l’uccello alato non finisce il suo volo”, un’altra si riferisce ad un posto ove “la luce è più chiara di quella del tramonto e delle stelle”, e un’altra ancora parla di un luogo dove “non si vede nulla” e “il sole è invisibile”. Per me sono descrizioni affascinanti in cui il territorio è vivo ed ha un’identità che esula da dati puramente materialistici. E’ un linguaggio mitico che, tuttavia, non dimentica la scientificità. -
Questa risposta è stata modificata 5 anni, 11 mesi fa da
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.