Medicina tradizionale: la Lunazione di agosto

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    Ringraziamo il fratello medico per le integrazioni alla lunazione di agosto di seguito trascritte.

    Per suffumicazione si intende l’esposizione al fumo o a esalazioni di gas o vapori.

    L’uso di effettuare suffumicazioni è molto antico e comune ai popoli di ogni continente: di solito la finalità della pratica era terapeutica , disinfettante o votiva ed era rivolta a singole persone, comunità intere o ambienti e divinità. Le assemblee del popolo ebraico erano precedute dalla suffumicazione dell’ambiente con incenso, così come, ancora oggi, i luoghi di culto di ogni religione sono preparati e purificati preventivamente dal fumo dell’incenso.
    L’usanza è quindi viva tuttora ed oggetto di pubblicazioni soprattutto nell’ambito della new age(vedi “Incenso e benessere spirituale” di Fred Wollman edito da Tecniche Nuove).

    Wollman osserva acutamente che a differenza dell’aromaterapia, la suffumicazione richiede un maggiore tempo di preparazione, che ha l’effetto positivo di far riflettere, durante l’allestimento e l’esecuzione della pratica, sul proprio stato di salute e sulle cause che lo hanno squilibrato. Ciò predispone l’ammalato a formulare programmi di tipo terapeutico inerenti abitudini e stile di vita e lo pone in condizione di attiva recettività all’azione terapeutica dei fumi odorosi .
    Gli odori sprigionati dalla combustione delle piante deriva dal loro contenuto di oleoresine, che possono essere estratti, cristallizzati e conservati a lungo (incenso, mirra, pino).
    Gli odori originati dalla combustione di piante e resine mostrano la possibilità di “assottigliamento” della materia e di transizione dal piano fisico a quello iperfisico e pertanto sono stati da sempre ritenuti capaci di creare comunicazione tra il mondo sensibile e quello ultra-umano: agli dei, alle entità e allo spirito dei defunti si offre per tradizione il profumo degli incensi ritenendo possibile che possano fruirne. Un odore, quindi, agisce su se stessi, sull’ambiente che ci circonda e su tutte le entità viventi che lo occupano.
    Interessanti sono anche le suggestive affermazioni di Cornelio Agrippa nella sua opera “La filosofia occulta o la magia” che evidenzia le strette interrelazioni tra disposizione astronomica di astri e pianeti e i profumi ad essi correlati, suggerendo un uso consapevole e motivato dei profumi in relazione al momento in cui vengono adoperati (ad esempio la verbena “che fa vaticinare e scaccia i demoni”, il lauro, l’incenso e l’ambra sono profumi “solari” così come il rosmarino che Orfeo chiama solis thymiama.)

    Timo
    Il nome del Timo Serpillo deriva dal greco Thumos, che significa fumare o fumigare, perché i Greci usavano bruciarlo sugli altari quando celebravano sacrifici in onore degli dei ricavando, inoltre, un incenso per respingere insetti e infezioni. In ogni caso i Greci lo consideravano simbolo di coraggio e intraprendenza, e ai tempi della cavalleria, le dame ricamavano un’ape che ronzava su un rametto di timo, sulle sciarpe da donare ai loro cavalieri che partivano per andare a combattere, allo scopo di infondere in loro il coraggio. I romani dormivano su strati di timo, aspirandone la dolce fragranza per combattere la malinconia, mentre in altre tradizioni si usava per placare timori e incubi. Ai tempi di Bacone e della Regina Elisabetta il suo dolce profumo era tanto gradito che veniva coltivato nei luoghi di passaggio, in modo che, calpestato, spargesse la sua fragranza in tutto il giardino, procurando un piacere costante.

    Lavanda
    La lavandula angustifolia è ricca di una sostanza volatile o terpene molto profumata ed ha svariate indicazioni terapeutiche: in aromaterapia è praticamente una panacea, ma il suo maggiore utilizzo riguarda l’equilibrio e la serenità per le sue proprietà rilassanti, antidepressive e cicatrizzanti.

    Lauro
    L’alloro o Laurus Nobilis viene utilizzato contro l’insonnia sin dall’antichità (Giulio Cesare ne beveva l’infuso a tale scopo); inalato, pur avendo un’azione stimolante sul sistema nervoso, placa le paure e gli stati ansiosi che generano insonnia nei bambini.

    Incenso
    Resina estratta dalla Boswellia Sacra, viene bruciato perchè i suoi fumi hanno tra le varie azioni anche quella di placare l’ansia e la depressione.

    Ambra
    L’ambra fossile è un minerale organico costituito da resina di decine di milioni di anni fa; accanto all’ambra fossile si ricorda l’ambra grigia che è invece il prodotto del metabolismo intestinale della bile del capodoglio. Entrambe possono essere bruciate e sviluppano un odore simile a quello dell’incenso. Durante la combustione libera elettroni e a questo effetto pare sia legata la capacità di purificare gli ambienti e probabilmente quella di proteggere dalle malattie cardiache.

    Mastice
    E’ la resina trasparente del lentisco o Pistacia Lentiscus, un arbusto diffuso nell’isola greca di Chios ma anche in Sardegna.
    Adoperato sin dagli antichi egizi per il profumo che si riteneva gradito agli dei e per i buoni effetti sulla funzione gastrica che produceva la sua masticazione è stato il precursore della moderna gomma da masticare.
    L’olio viene estratto dalle bacche, che strofinate tra le mani sviluppano il gradevole odore, citato già da Dioscoride e da Plinio.
    L’olio di lentisco, dal sapore amaro, usato nell’antichità dai romani per le lampade a cui forniva il caratteristico profumo, viene oggi usato in piccole dosi anche nell’alimentazione per condire insalate o verdure.

    Incenso di Pino
    Il mugolio, miscela di oli essenziali estratti dal Pino Mugo, è usato da sempre per l’azione antinfiammatoria, balsamica, espettorante e antisettica sulle vie aeree per inalazione.

    Mirra
    Il prodotto della Commyphora Myrrha è una resina usata da tempi antichissimi.
    Gli egizi la chiamavano Bal, che significa scongiuro della pazzia, per il suo potere di sedare i malati e Plutarco scrive: “i suoi fumi gradevoli e rinfrescanti non modificano soltanto l’aria, essi invogliano il nostro corpo ad assaporare i piaceri del sonno. Gli affanni che gravano sulla nostra giornata si dileguano e l’immaginazione viene levigata a tal punto da divenire uno specchio.”
    Attualmente la mirra viene usata per la confezione di prodotti farmaceutici per le proprietà disinfettanti.

    Ruta
    Meno famosa della più nota Ruta Graveolens l’Asplenium Ruta – Muraria o Ruta di Muro è il nome, che origina dal greco spleen che significa appunto milza, di una pianta spontanea che cresce tra le crepe dei muri a secco, nota presso gli antichi per la sua capacità di curare appunto le malattie della milza quali linfomi e splenomegalie.

    Verbena
    Dal latino verbaene e dal celtico ferfaen, la verbena è il nome generico del genere a cui appartengono 125 specie diverse, di cui le più diffuse sono la Officinalis e l’Hastata. Sacra a Iside e usata da egizi, romani, celti e nativi americani per il profumo e le qualità benefiche nella calcolosi renale (fer= scacciare via faen=pietra) oltre che afrodisiache e magiche, ha azione antidepressiva, anti-ansia e riequilibrante il tono dell’umore.

    Concludendo: terapie sottile per malattie sottili quelle veicolate dalla suffumicazione, agenti soprattutto nel campo delle malattie mentali e in quelle infettive, in cui il “sole” dell’organismo illumina con meno vigore e predispone a malattie viscerali.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
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    Sono preziose queste Lunazioni, perché ci fanno considerare l’olfatto, canale – spesso sottovalutato – di accesso al nostro cervello e quindi matrice dei nostri pensieri.
    E dopo tutti gli odori che siamo costretti a subire ogni giorno – dagli scappamenti delle auto, all’inquinamento delle fabbriche – finalmente la possibilità di diventare attivi e usare il naso per curarsi appare quantomeno entusiasmante!!!
    Anche se…
    Non si può evitare di soffermarsi sugli effetti – credo sempre ignorati – della combustione del petrolio, dei gas e di tutto il resto con cui la moderna società riesce ad appestare l’aria. Chi sa che l’aumento nei nostri tempi dei casi di depressione, insonnia e squilibrio mentale non sia stato originato dalla semplice respirazione, distorta nei suoi effetti dalla chimica inadatta che ci siamo apparecchiati!
    E chi sa che l’uso costante della mirra, come ci viene indicato, non possa venirci in aiuto ancora una volta, come sempre accade attingendo dalla tradizione ermetica della Schola!
    Original author: catulla

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Mesi di Luglio – Agosto 2017

     

    Il Sole entra in Vergine il 23 Agosto alle ore 00.20

     

    Primo Quarto 30 Luglio ore 17.23
    Luna Piena   7 Agosto ore 20.11
    Ultimo Quarto 15 Agosto ore 03.15
    Novilunio 21 Agosto ore 20.30

     

     

    Anonimo
    Inattivo
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    Ringraziamo il Fratello medico per l’integrazione alla Lunazione di Agosto che di seguito si riporta:

    A proposito di zolfo…
    Lo zolfo è un metalloide abbondantemente presente in natura allo stato nascente (nei terreni di origine vulcanica) o sotto forma di solfuri (pirite, galena) o solfati (gesso, barite). Nei tessuti biologici umani è presente nella costituzione di due aminoacidi, cisteina e metionina, presenti in molte proteine come la cheratina, importante costituente di cute, unghie e capelli. Si trova nella costituzione di vitamine del gruppo B come la B1 e la B8, nel fegato in cui è indispensabile nei processi di disintossicazione e nella formazione della bile, nell’insulina indispensabile al metabolismo del glucosio, nelle articolazioni, in molti enzimi vitali.
    Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
    In omeopatia è uno dei principali policresti, tipico della diatesi psorica e della costituzione sulfurica ma si adatta a tutte le costituzioni e ai soggetti con temperamento sanguigno. Caratteristiche della diatesi psorica sono la frequenza di patologie della pelle accompagnate da prurito, un atteggiamento mentale ansioso e tendenzialmente depresso, cefalea e riniti, cattive abitudini alimentari e igieniche con lento e progressivo affievolimento della reattività.
    Il soggetto sulphur tende ad auto-intossicarsi per scarsa capacità di espulsione delle tossine attraverso cute, polmoni, fegato e reni e manifesta quindi patologie croniche a carico di questi organi soprattutto della pelle.
    Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
    Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali ilsolfuro d’idrogeno (H2S).L’andamento della sintomatologia è lentamente ingravescente e sempre lentamente si manifesta la guarigione. Caratteristica è la sensazione di bruciore e di calore che accompagna la sintomatologia e l’alternanza dei sintomi che testimonia l’altalenante presa in carico dell’intossicazione da parte di uno degli organi emuntori.A seconda della velocità delle reazioni di ossidazione che intervengono nei processi di disintossicazione i soggetti sulfurici vengono divisi in magri ossigenoidi (che hanno un alta velocità di ossidazione e accumulano pertanto grandi quantità di scorie metaboliche) e in grassi pletorici ( con lenta velocità di ossidazione e segni di accumulo di tossine).Dal punto di vista neurologico il soggetto sulphur è per lo più apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
    Il Sulohur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.Si ricorda di utilizzare basse diluizioni ( 5-7-9 CH) per problemi di recente insorgenza e diluizioni maggiori (30 CH) per quelli cronici. Si consiglia in ogni caso di utilizzare la minore diluizione possibile per evitare riacutizzazioni fastidiose.
    Il pesce bianco è quello considerato magro perchè contiene una quantità di grassi uguale o inferiore a 10 grammi per 100 grammi di alimento crudo. Includiamo nella categoria orata, sogliola, spigola possibilmente pescati e non allevati, in quanto il pescato fresco ha maggiori percentuali di acidi grassi polinsaturi, quelli “buoni” per intenderci, come gli omega3. Ed anche il polpo, pur non essendo un pesce, ha un basso contenuto di grassi nocivi.
    Quanto ai legumi freschi mi pare che i fagiolini e i fagioli borlotti siano ora presenti nei mercati, mentre di erbe da lessare c’è una scelta vasta e variegata a seconda della regione in cui si vive. Buona luna a tutti!

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Grazie per l’invio. terrò ben presente la nota circa i cibi da evitare per questa lunazione.. Un fraterno abbraccio a tutti.
    Original author: enrico

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