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E’ proprio vero, la difficoltà di andare controcorrente la esperimentiamo tutti i giorni, su di noi.
A me, che purtroppo non ho mai avuto per ora la possibilità di incontrarmi con tutti Voi, e che ascolto le vostre esperienze con una passione grandissima, andare controcorrente mi ricorda l’arduo percorso che compiono i salmoni, che a rischio della propria vita, ma con la consapevolezza che quello è l’unico modo per garantire la sopravvivenza della specie, risalgono i fiumi, in mezzo a mille pericoli.
E’ forse anche per noi questo un concetto da prendere in considerazione? La nostra sopravvivenza (solo terrena?) è così profondamente legata alla nostra “risalita”, alla nostra capacità di lottare e di correre pericoli per raggiungere il luogo dove finalmente possiamo riprodurre noi stessi in un altro essere umano, uguale nella forma ma diverso nella sostanza?, Io credo di sì….
Vi abbraccio forte forte.Buongiorno a tutto il Forum.
Caro Angelo con l’esempio dei salmoni ti sei collegato al +++++Maestro che, proprio in quella circostanza all’Infernaccio, assimilò gli Ermetisti che vanno contro corrente fino alla Sorgente a questi eroici e impavidi pesci!L’amore la la guida della Delegazione, e sentirci uniti nel percorso, sapendo che affrontiamo le stesse difficoltà con sempre maggiori tentativi di coerenza e di volontà è un sostegno ineguagliabile, caro Angelo. Si, anch’io penso, come m-rosa, che rivedere le proprie esperienze alla luce di una coscienza diversa acquisita grazie alla Schola, come ha fatto Tulipano, sia chiarificante del proprio percorso che ha portato alla scelta ermetica. Perché la coscienza di sé e di quanto si fa è importante e la Schola ne permette sempre più l’approfondimento.
E’ vero, carissime Sorelle, concordo. Come dice tanaquilla “rivedere le proprie esperienze alla luce di una coscienza diversa acquisita grazie alla Schola” è chiarificatore…ed è importante x testimoniarle… x trasmetterle.
Siamo tramiti gli uni per gli altri, oltre che per noi stessi… cooperiamo…
L’anelito di Angelo, ad esempio, mi ha spinta ad approfondire il significato di ‘salmone’ che presenta degli aspetti significativi dal punto di vista ermetico.’Salmone’ deriva dal celtico, poi dal latino ‘salmo salar’, da cui deriva la parola ‘salmo’, e ‘salire’… arriviamo poi all’ebraico ‘salomone’ da cui derivano i concetti di ‘saggezza’ e di ‘pace…
In ‘salmone’ c’è pure la parola ‘sale’ che rimanda alla pratica di conservazione, purificazione e fissazione…Io non c’ero quella volta, però quello che voi dite sulle esperienze col Maestro che sono per tutti lo trovo giusto e sento che vale anche per me che non c’ero. Come il Sole illumina tutto la stessa cosa fa il Maestro, ha illuminato anche me.
Che siamo come i salmoni l’ho già condiviso in un’altra cosa che ho scritto.
Rispondo ad Angelo che secondo le leggi che regolano la natura, nel senso di tutto l’universo, direi di sì, magari non riproducendoci ovvero reincarnandoci proprio uguali a prima, ma sperando di aver salito qualche scalino. Uguali no, non può essere!
Salute a tutti.E’ vero dafne, uguali no, non può essere. Questa frase la ricorderemo ogni volta che ci sentiremo scoraggiati, ogni volta che ci sembrerà di non muoverci o di ricadere negli stessi errori, e allora ci concentreremo sui piccoli o grandi passi che abbiamo fatto da quando siamo entrati nella Miriam. Ho voluto parlare al plurale perché credo che, come è stato detto, condividiamo tutti il medesimo cammino
E’ vero m_rosa, noi siamo “fortunati” perchè abbiamo intrapreso una strada che percorriamo mano nella mano, e quando ci giriamo intorno, vediamo che tra noi esiste solo Amore e Bene. Quando mi accorgo di essere così “fortunato”, e guardo il mondo che ci circonda, mi rendo conto che l’Amore che ricevo dalla Schola, dai Maestri, dal delegato Genrale e dalla Miriam, ha un valore così alto che rende tutto il resto superficiale. Si comprende allora la vera finalità terapeutica del nostro percorso, quando è rivolto all’esterno, perchè il dolore umano riposa sempre lì. Ma ci dobbiamo fermare laddove l’aiuto no è richiesto, perchè non possiamo interferire. Ma a volte si sente sulla nostra pelle questo dolore umano, questa sofferenza, negli occhi di chi ci guarda e non comprende che ci sono “verità” che potrebbero aiutarli. Ma questa è la nostra strada. E’ vero, anche io sono convinto che non ritorneremo uguali, ma ritoneremo con dentro di noi un tasselo un più, se ce lo saremo meritati per giustizia, e questo tassello forse ci aiuterà a risvegliarci prima rispetto ad oggi, in quanto il nostro lievito aveva già inzito il suo lavoro.
Vi abbraccio forte forte.E’ vero angelo, siamo ‘fortunati’…
C’è una bella immagine seicentesca che, x la mia modesta opinione, ben rappresenta il concetto ermetico/italico di ‘fortuna’, imprescindibilmente collegato al fare, al lavorìo ortodosso … in sintonia con la Natura Mater-ia… nei tempi rituali giusti e con finalità specifica…
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900598152#lg=1&slide=0
La scena agreste sembra richiamare il Timbro della Vergiliana.Bellissima stampa Mandragola, davvero ricca di spunti di riflessione. Come evidenziavi, di simile al Timbro della Vergiliana c’è la Ruota poggiata sul terreno ( i raggi ricordano una stella fiore a sei petali). Anche le morbide colline ricordano il paesaggio agreste del timbro, le linee scure sembrano solchi…Mi colpisce la Fortuna cieca che semina,ai miei occhi potrebbe significare che, lavorando indefessamente, i doni arrivano abbondanti e secondo giustizia.Alle spalle il dio Saturno che decreta e sancisce inesorabile ogni nostro atto con la falce e… la clessidra dello scorrere del tempo ( invito a non sprecarlo??). La dea armata chi è ? Giunone? Diana?A presto, un abbraccio fraterno
…penso sia Minerva Memor e Medica, l’etrusca Menrva, talvolta assimilata a Diana a cui è associata la civetta…
Riporto da “La mitologia pagana greco-romana in alcune interpretazioni del Kremmerz” in:https://www.kremmerz.it/la-mitologia-pagana-greco-romana-in-alcune-interpretazioni-del-kremmerz/
“…Minerva è il pensiero armato, il pensiero energia e il pensiero non solo intelligente, ma volitivo, creatore, cosciente che si esteriorizza, individualizza, agisce, impera, domina. Concezione che dovette essere etrusca di origine. Posteriormente assimilata con Athena greca – coincidenza impropria – Minerva è idea viva e vivente in azione; l’arma è difesa e resistenza… Quindi luce omnisciente quando in noi è armata, quando si muove e esplode in Giove, luce divina, Monitum (il verbo caro) dei magi, partorita è sapienza in atto; l’idea realizzata. Minerva Medica ebbe tempio, ex voti, adoratori, guariva. Quando vi ho palato della Myriam vi ho figurato Minerva Medica…”Provo a fare una riflessione sull’immagine postata da Mandragola. La Fortuna o Dea Bendata si presenta cieca come il Destino. Non guardano in faccia nessuno, belli o brutti, poveri o ricchi, potenti o umili, non ce n’è per alcuno. Cieca perché se si semina in un certo modo, in un certo tempo, con certe sementi, il frutto inesorabilmente a tempo e ora riemergerà alla luce del mondo, mentre se invece o non abbiamo seminato, o peggio abbiamo seminato zizzania, Messere Destino elabora il prodotto finale, nel bene e nel male. Scriveva il Maestro Kremmerz che nel termine destino vi è la radicale di “sta”, ciò che è fissato e che nessun Nume può cancellare, può attenuarne i contraccolpi, di modo che il “figliol prodigo” ravveduto e divenuto più consapevole possa mettervi mano portando sì la Croce, senza che però gli spezzi la schiena, altrimenti sarebbe un disastro. Aggiungo solo che all’ingresso del cortile della Sapienza a Roma, vi è la Statua della Dea Minerva, con una civetta sulla spalla, civetta dal latino “Athene noctua”, forse a significare che vedendo chiaramente nella notte, riesce a scrutare in un mondo dove nella dimensione ordinaria la pluralità delle persone non lo possono neanche lontanamente percepire.
Un caro saluto ed una buona domenica a tuttiBuongiorno a tutto il forum, per testimonianza riporto brevemente la vicenda di mia madre. A Maggio scopriamo attraverso esami specifici, la presenza di una grossa neoplasia a livello midollare che le impedisce di camminare bene. Intervento abbastanza delicato di rimozione della stessa, Ad oggi il neurochirurgo che l’ha operata , si ritiene estremamente soddisfatto della riuscita dell’intervento ed inoltre ha detto sia a me che a mia sorella in due momenti distinti testuali parole: ” dopo la tac e risonanza fatta in luglio (la seconda, quella per programmare l’intervento), temevo che sua mamma arrivasse all’intervento in autunno già senza funzioni motorie, sicuramente in sedia a rotelle, dunque è doppiamente miracolata , sia per come è arrivata all’intervento che come si sia ripresa nel post.”
Considerando che abbiamo iniziato tenendola in catena già a luglio , ritengo queste parole molto importanti.
Viva la Miriam! Grazie da parte di mia mamma!! che comunque ha ben compreso, a suo modo e nelle sue possibilità come per ciascuno di noi, la presenza e l’intervento totale della Miriam tutta, dei Maestri e dei fratelli medici.
Riporto una cosa che mi ha sorpreso più di tutte, dopo qualche settimana che era in catena, ha iniziato a riprendere coraggio, buon umore, poi si è persino spinta nel raccontarci per la prima volta alcuni fatti molto duri della sua vita, come se non servisse più dopo 70 anni tenerli li in religioso pudore. Dunque penso e credo che agire sulla materia è agire sulla vita direttamente, coscienza inclusa.
Esperienza straordinaria! certamente la più importante della mia vita.Sono certo che il nostro incessante cammino, illuminato da eventi così importanti, da darci conferma nella nostra quotidianità che la strada che percorriamo, anche se a volte sembra sempre in salita, ci “regala” momenti così carichi di Amore e Bene, e che ci unisce tutti mella nostra Catena, interviene sempre, nel momento del bisogno, grazie al Centro dispensatore di quel Bene mugnifico che non ha confini.
Vi abbraccio nella certezza che la nostra Opera è sempre proficua di bene e balsamo di ogni male per chiunque si rivolge alla Miriam.E’bello sentirsi affratellati nella gioia di G_b e condividere con Angelo la “certezza che la nostra Opera è sempre proficua di bene e balsamo di ogni male per chiunque si rivolge alla Miriam.”
Buona domenica!Caro g-b , mi riempie di gioia sapere che tua madre sta meglio !
Quanto hai raccontato offre molti spunti di riflessione sulla modalità proteiforme e a tutto campo con cui si esplica la Terapeutica Ermetica
Un fraterno abbraccio -
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