-
AutorePost
-
Introduzione: il filo di Arianna
Si vuole introdurre brevemente la storia documentata e divisa in periodi che seguirà, dedicandola a tutti coloro che su di essa s’interrogano e non si accontentano di risposte astratte, nebulose o dogmatiche provenienti da più parti. A coloro che anche nel campo della così detta “spiritualità”, non credono a ciò che sfugge alla logica e al buon senso, né sono disposti ad abdicarvi sulla base di soluzioni rapide e sorprendenti loro promesse col minimo dell’impegno e con modica spesa su libercoli e riviste.
I nostri Maestri, Veri Iniziati alla Scienza dell’uomo e alle leggi della Natura Mater, ci hanno trasmesso di diffidare di ogni ricetta presentata come infallibile, di ogni enunciato che non sia dimostrabile, di ogni atto che non sia coerente per interconnessione sia con quanto lo abbia preceduto sia con quello che lo seguirà! Di evitare di accomodarci a una mensa in cui la pappa, servita calda e già scodellata, è stata cotta in un indefinibile soffritto d’ingredienti! Di non credere, come le allodole, a tutto ciò che luccica, ma che spesso oro non è! Ci hanno trasmesso con l’esempio che il percorso evolutivo della coscienza umana è talmente arduo, che non può bastare una vita sola per raggiungerne il fine. Ci hanno ammonito che le tappe della Conoscenza si susseguono come nodi in un filo infinito che Arianna, la Signora del labirinto, del periglioso intreccio della Vita, premurosamente ci porge, GRATIS, senza nulla in cambio, perché la vita non si scambia a nessun prezzo ed è un diritto per tutte le creature, nell’identica misura in cui lo è il diritto alla Verità e alla Conoscenza.Forse non a tutti interesserà la storia ultracentenaria della n/s Schola, ma anche se così fosse, vi invitiamo a prenderla come prototipo, come storia di un’I-DEA antica quanto il mondo, anzi, primigenia, che si dà in pasto per moltiplicare sé stessa e proiettarsi all’infinito, pur rimanendo UNA e incontaminata. Un’I-DEA che sposa, ma sarebbe meglio dire ingloba, una Saggezza antica, fautrice, legislatrice e promotrice di millenni di civiltà, dispensatrice di verità incomprese o negate, implacabile giudice delle sorti di uomini e dei. Da un simile connubio, sancito da un indissolubile patto, supponiamo che prenda il via una catena progressiva di trasmissione di dati che consentano a chi li recepisce, li immagazzina e li elabora, di sintonizzarsi liberamente sulla stessa lunghezza d’onda di chi li trasmette. Supponiamo ancora, che in questi dati si riconosca, per pura fatalità, casualmente, il proprio codice genetico, il linguaggio delle proprie cellule, la musica della propria anima, la parte luminescente del proprio essere, e ci si senta così pervasi da un senso globale di appartenenza alla Vita, che unisce, aggrega, fonde in un tutto unico, I-DEA e coscienza, origine e fine. Sì, perché ciascuno in questa storia, fatta di protagonisti e comparse, di soli e stelle cadenti, di eroiche gesta e umane debolezze, potrà individuare una corrispondenza con la propria storia, quella più antica e confinata negli estremi recessi della memoria, quella che non osa raccontare nemmeno a sé stesso, quella che pare vagheggiare un ritorno ineluttabile alle primigenie origini.
La Schola del Kremmerz ha oltre un secolo di vita e di operatività, e attraverso la n/s associazione ne è stato veicolato dal 1985 il patrimonio iniziatico e documentale. Ma va rilevato che dallo studio scientifico di questo patrimonio tradizionale e autentico, emerge pure, a partire dalla fine dell’Ottocento, la portata storica e socio-antropologica di un dibattito filosofico e culturale che ha animato e trasversalmente sollecitato le coscienze verso nuovi modi d’intendere e vivere la spiritualità, propiziandone la graduale integrazione ai paradigmi etico-scientifici più all’avanguardia. Quanto seguirà ha principalmente lo scopo di raccontarne e testimoniarne la continuità ortodossa nella sua funzione iniziatica ma, per garantirne l’attendibilità, vi abbonderanno date, nomi e riferimenti a documenti atti ad inquadrarla storicamente e filologicamente nella realtà concreta. Poiché, come il Maestro tenne a precisare, l’iniziazione la danno gli uomini, cioè esseri viventi, in carne ed ossa, e non fantasmi, spiriti guida o angeli cascati dal cielo! Ma siccome pure precisò che questa Schola è iconoclasta, e non fa dei suoi Veri Maestri dei “santini” da adorare esaltandoli nella loro personalità fisica e profana, la sua attuale Delegazione Generale ha deciso, a scanso di equivoci, di non pubblicare le loro immagini in questo sito. L’unica eccezione (che conferma la regola) è stata concessa per il Kremmerz, sia perché le foto di Ciro Formisano sono già state rese di pubblico dominio dai suoi congiunti, commercializzate all’interno di varie pubblicazioni e presenti pure sul web, sia perché è L’UNICO MAESTRO che ha fatto eseguire nel 1910, sotto sue (visivamente evidenti) istruzioni, un ritratto incorniciato. Questo Quadro (di cui si è resa pubblica una recentissima foto), che lo raffigura nella sua veste iniziatica di Delegato Generale del Grande Ordine Egiziano per la costituzione/riattivazione della Schola Ermetica, fu da Egli valorizzato e trasferito, come “Vessillo” e segno identificativo della continuità ortodossa della Sua Fratellanza Ermetica, a Benno (Domenico Lombardi), affinché di poi giungesse, di mano in mano, ai successivi Responsabili. Un’unica eccezione quindi, e per giunta finalizzata a confermare, nel tempo, il collegamento iniziatico fra l’Ordine Egizio e i Suoi Delegati alla direzione della Schola. Anche perché, stando agli articoli 49 e 50 della Pragmatica Fondamentale, NESSUNO, a partire dal Kremmerz, suo primo Delegato Generale, può attribuirsi successo e riconoscimento pubblico a titolo personale, e pertanto si dovrà addebitare “ogni cosa riuscita alla Scuola Ermetica o Fratellanza di Miriam” nella sua personalità collettiva che non dovrà essere “posposta o impersonata da un nome o da alcuni nomi, anche che questo uno o questi più ripetano i miracoli taumaturgici dei grandi iniziati di tutti i tempi e di tutte le razze”. Perciò sarà data sì la parola agli uomini, ma solo individuati in un’ottica impersonale come veri iniziati e Maestri Ermetisti che in missione terrena hanno nutrito e promulgato il sacro Ideale della Miriam Suprema, lasciando al lettore intelligente, attento e privo di pregiudizi, e a quegli studiosi e uomini di scienza che sapranno valutarne i fatti per come si sono effettivamente svolti, la porta aperta alla conoscenza del VERO. E tenendo ben stretto questo filo di Arianna, addentriamoci insieme in questa storia infinita. (vai a: La Storia)*N.B. Si ammonisce il lettore di non farne commercio né di stravolgere la consecutio e i contenuti di questa Storia, precisando che è coperta legalmente dal copyright della S.P.H.C.I. Fr+Tm+ di Miriam e dai diritti d’autore dei suoi compilatori.
**N.B. Si dichiara che i nomi, gli atti, e i fatti relativi a tutti i personaggi menzionati in questa Storia, come pure tutti i documenti pubblicati in questo Sito, vanno letti e interpretati, esclusivamente, nell’ottica storica e iniziatica che li ha collegati o li collega direttamente o indirettamente alla S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam di Giuliano Kremmerz.
Questa pagina è dotata di vibrazione propria e perciò accade che col suo contenuto ci si possa solo sentire in concordanza armonica oppure, al contrario, in inconciliabile dissonanza per eccessiva distanza della personale frequenza vibratoria. Quanto emerge dallo scritto è il riflesso della stessa I-Dea che informa vita e finalità della Schola: l’evoluzione per la progressiva integrazione dei Numeri in quel disegno unitario che è Armonia nel Bene e Ordine nella Giustizia. Del resto, che scopo potrebbe mai avere un ascenso fine a sé stesso e circoscritto al solo Io, per quanto scarnificato e spersonalizzato possa essere?
Original author: ippogrifo11A proposito del Quadro-vessillo di J.M. Kremm-Erz. Ricordo che quando chiesi l’iscrizione alla Fr+Tm+ di Miriam all’allora Maestro preposto Harahel, Egli mi chiese di guardare il Quadro di J.M.Kremm- Erz posto sulla parete sopra la Sua scrivania, definendolo Vessillo e Bandiera della S.P.H.C.I.. E mi domandò: Cosa ci vedi? All’epoca, nulla. Dopo molti anni mentre lo riguardavo in altra sede, mi resi conto che il Quadro era vivente, cioè – per non apparire troppo fantasiosa – il Quadro manifestava visivamente una serie di Presenze che si alternavano, sovrapponendosi, alla vista. Tale esperienza, è bene precisare, non è solo mia.
L’ipotesi secondo cui la coscienza sarebbe basata su vibrazioni quantistiche nei microtubuli all’interno dei neuroni cerebrali è indubbiamente affascinante. Nondimeno credo che, così come ogni suono per essere udito necessita di una cassa di risonanza, la memoria perfetta di chi fummo necessita di un ambiente scevro da ogni macchia entro cui possa specchiarsi.
Mi piace quindi ricordare cosa ne diceva il Maestro M. A. Iah-Hel:
“Un’I-DEA antica quanto il mondo, anzi, primigenia, che si dà in pasto per moltiplicare sé stessa e proiettarsi all’infinito, pur rimanendo UNA e incontaminata. Un’I-DEA che sposa, ma sarebbe meglio dire ingloba, una Saggezza antica, (…) I-DEA e coscienza, origine e fine. Sì, perché ciascuno in questa storia, fatta di protagonisti e comparse, di soli e stelle cadenti, di eroiche gesta e umane debolezze, potrà individuare una corrispondenza con la propria storia, quella più antica e confinata negli estremi recessi della memoria …”.
Original author: fler95 -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.