la storia di guglielma la boema

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  • guglielmo tell
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    garrulo1
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    Ci tengo a fare un commento su Guglielma da Milano detta anche “la Boema”per le sue presunte origini ungheresi. Siamo all’incirca alla metà dell’anno 1200 dC, in pieno oscurantismo della triste età di mezzo, all’inizio del periodo inquisitorio che per ha forzato la “rotta” spirituale nella vecchia Europa.
    Taumaturga per testimonianza dei suoi diretti discepoli, al punto da vedere sorgere un movimento religioso spontaneo noto come “guglielmiti”, includente al suo seguito anche donne dell’alta società milanese del tempo, che ne avevano intuite le caratteristiche di guaritrice e modello di carità (forse che le due cose siano in reciproca relazione!!!). Purtroppo parecchi discepoli/e a decorrere dall’anno 1300, circa vent’anni dopo la morte di Guglielma, vennero condannati al rogo, all’abiurazione e delazione perpetua altri, mentre i probi viri del santo tribunale pronunciavano contestualmente la condanna alla damnatio memoriae nei confronti della defunta, ordinando all’atto pratico l’oblio mediante la bruciatura di quanto rimaneva delle spoglie, nonchè la distruzione di altari e manufatti oblativi riconducibili alla stessa. Ma guarda caso, dopo il “solito” percorso arzigogolato, che il destino ha sempre in serbo, alcuni atti del procedimento inquisitorio, restati intatti, sono finiti in un lascito nientemeno che alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Fondata in piena inquisizione, anno 1607, dall’Arcivescovo Federico Borromeo, sotto l’egida di papa Clemente VIII, ma fatalmente inglobante questa storia di prevaricazione medievale, e propedeutica all’attenzione, ed alle conseguenti pubblicazioni in materia, di autrici contemporanee che hanno contribuito a fa conoscere al grande pubblico e parimenti rendere onore ad una donna che come tante, prima e dopo di Lei, hanno perfettamente incarnato e vissuto l’idea del Sacerdozio al femminile. Tra l’altro, proprio oggi, se non vado errato, è una giornata dedicata alla protezione ma anche all’esaltazione della figura della donna, stimolando il coraggio di non subire ma denunciare qualunque tentativo di prevaricazione, comunque si manifesti.
    Un caro saluto a tutte/i naviganti, e buon proseguimento di domenica.

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