LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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  • m_rosa
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    Post totali: 574

    Perfettamente d’accordo, cara Buteo, ma come sai non è così semplice, non credo si possa andare avanti ancora per molto senza lavorare…Io mi concentrerei più sulle cure, settore questo, lasciato in disparte.Buona giornata

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Cara Buteo, viene lo scoramento! Penso ai ragazzi fragili, ai bambini con certificazioni che non è facile gestire, che si tolgono continuamente la mascherina, che ti vengono vicino, ti toccano e tu non sai come proteggere e proteggerti…Aiutiamo ad esempio le famiglie a gestirli in casa? No…
    La motivazione poi che la didattica a distanza faccia danni enormi ai giovani e al loro futuro mi sembra assurda. Se non ci fosse stata la pandemia quanti 100 e lode abbiamo perso? Avremmo avuto ragazzi più studiosi, più preparati, professionisti pronti a incarichi lavorativi?
    Con la Didattica Digitale Integrata abbiamo perso i Pascoli, le Deledda, i Da Vinci del futuro…? Se non fosse seria la cosa, per il messaggio negativo che rimbalza continuamente a questi ragazzi, verrebbe da ridere.

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Perfettamente d’accordo con voi! Con due ragazzi in età scolare, medie e superiori, ne sto vedendo e sentendo di ogni. Purtroppo è vero che, soprattutto tra i ragazzi più giovani, schiere di genitori sono completamente fuori di testa, preoccupati, a detta loro, del peso che avranno queste chiusure sul futuro dei loro figli…Si giocano il futuro….??! Forse non si ricordano quanti anni passano solo per capire cosa fare ” da grandi”. Mah…! Mi ricordano tanto i negazionisti,solo mascherati con altro. Comunque, è un periodo davvero complesso, dove anche la pazienza è messa a dura prova!

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    13) In alcuni post si notava che l’interesse dell’industria farmaceutica sembra indirizzato alla ricerca e produzione di vaccini per il SARS-CoV-2, piuttosto che a farmaci per la cura.
    Su AIFA possiamo leggere quali molecole siano oggetto di ricerca, quanti e quali studi siano in corso in Italia, quali in collaborazione internazionale, quali siano stati interrotti o conclusi, quali i risultati preliminari.
    In altri post, da media e internet, si riprendono esempi di successi nella cura precoce del Covid-19, dai quali emergerebbe una non velata denuncia di mancato o ritardato intervento medico, responsabili di progressione drammatica della malattia. Più medicina del territorio, più cure subito al domicilio e, così, nessun ricovero! Già, molto accattivante! Sarà davvero così?
    Innanzitutto, uno sguardo, anche veloce, a quella che è l’evoluzione naturale della malattia dal suo inizio, quindi dal contagio, perché l’intervento medico deve, ovviamente, rapportarsi alla patologia nelle sue fasi e alle condizioni di base del paziente, con attenzione al rapporto costo/beneficio, dove il costo non è solo da intendersi in termini economici, ma in potenziali effetti avversi dei farmaci.
    Il contagio: nel caso del SARS-CoV-2 quasi mai conosciamo quando l’infezione avviene. Potremmo venire a sapere di essere stati in contatto un certo giorno con un soggetto risultato poi positivo, oppure potremmo iniziare a manifestare sintomi, senza avere idea della tempistica del contagio. Però sappiamo che appena il virus raggiunge le vie nasali, inizia a replicarsi nelle cellule della mucosa e sappiamo che subito il sistema immunitario attiva prontamente i fattori della risposta immunitaria, sia ‘innata’ sia ‘ritardata’ (v. post precedenti). E qui, da subito, entra in gioco la variabile individuale: se consideriamo tutti i soggetti attualmente infetti, un’altissima percentuale di loro risponderà così efficacemente da evitare la comparsa di qualsiasi sintomo: è importante sapere che tutti, quindi sempre il 100% degli infetti, presentano un periodo d’incubazione asintomatico di 5-7 giorni, durante il quale il virus si replica e il contagio si trasmette.
    Tolti coloro che resteranno asintomatici fino alla completa eliminazione del virus, nei successivi 5-7 giorni tutti gli infetti inizieranno a manifestare sintomi, secondo lo spettro della malattia, che saranno lievi e tali da non consentire, né i sintomi, né la visita medica, né le eventuali indagini di laboratorio o strumentali, di prevedere per il singolo l’evoluzione. Ma, sicuramente, entro i successivi 5-7 giorni, almeno l’80% di tutti coloro che hanno contratto il virus, o persiste asintomatico o va incontro a risoluzione spontanea della Covid-19.
    Nel restante 20% dei casi, verso la fine della settimana in cui sono comparsi i sintomi, si osserva aggravamento per progressione dell’infezione alle vie polmonari o ad altri organi. La malattia evolve in quella che è detta fase moderata, con comparsa di tosse, generalmente senza affanno e auscultazione toracica da parte del medico facilmente silente, nonostante possano esserci iniziali lesioni al polmone. L’ossigenazione del sangue, misurabile con gli ormai noti ossimetri, inizia a scendere, ma a livelli non ancora preoccupanti e può esserci un po’ di affanno col movimento fisico, oltre ad altri sintomi associati alla malattia. Tuttavia, circa un altro 15% del totale di quei contagiati iniziali, nei successivi 5-10 giorni al massimo, andrà in remissione spontanea.
    In genere, solo quando saranno trascorsi circa una quindicina di giorni dal contagio, quel restante 5% inizierà a presentare desaturazione di ossigeno e peggioramento clinico, entrando nella fase grave della malattia. A questo punto, se vogliamo avere una speranza di non perdere il paziente, dobbiamo tempestivamente procedere al ricovero. Non è possibile curare il paziente a casa, sia perché non disponiamo di farmaci utilizzabili al domicilio, sia perché occorre non solo somministrare ossigeno, ma monitorare e mantenere stabili i parametri vitali, con mezzi strumentali e laboratoristici, supportare l’equilibrio metabolico e fornire attento e adeguato apporto terapeutico, pur in assenza, a oggi, di farmaci che abbiano dato sicura prova di efficacia, anche per uso ospedaliero. E, di nuovo, importanti saranno le risorse proprie di ogni organismo.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    14) Ora guardiamo i numeri. Prendiamo i dati ufficiali del giorno 05 aprile 2021 (Aggiornamento casi Covid-19, Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità):
    570.096 persone sono il totale dei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 = questo è il 100% dei positivi (accertati) in Italia al giorno 05/04/2021.
    537.574 persone sono in isolamento domiciliare = il 94,3% ca. degli infetti sono a casa perché o asintomatici o con sintomi lievi o moderati, senza necessità di terapia, se non blando supporto.
    28.785 persone sono ricoverate in reparti Covid = il 5% ca. ha una forma severa o moderata in aggravamento.
    3.737 persone sono ricoverate in Terapia Intensiva = lo 0,7% ca. ha una forma critica. La mortalità sarà dal 40% al 70%.
    Il 2% del totale di tutti gli infetti non sopravvivrà.
    Sappiamo che sono a rischio di forma severa e critica i soggetti più anziati e quelli con alcune patologie preesistenti all’infezione, variamente associate fra loro. Ma sappiamo anche che buona parte di coloro, che appartengono a categorie ritenute a rischio, supera indenne o con lievi sintomi l’infezione. Come sappiamo anche che chi appaia in buona salute può manifestare forma che improvvisamente diventa grave: ricordiamoci del paziente n.1 di Codogno, un maratoneta…

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    14) Ora parliamo di terapia, precoce e tempestiva.
    Poiché l’80% degli infetti guarisce spontaneamente in pochi giorni e con pochi o nulli sintomi, percentuale che raggiungerà circa il 95% in 15-20 giorni, possiamo considerare eticamente (e anche economicamente) corretta la somministrazione precoce di farmaci antivirali o immunomodulanti (Ig iperimmuni) a tutti? Ammesso, e non concesso, che esistano e che ne disponiamo.
    In (10) riportavo, a titolo di esempio, la modalità di intervento validata nella prevenzione della trasmissione, dalla madre al neonato, del virus dell’epatite B, responsabile di patologia frequentemente grave. Poiché è certo che il contagio avvenga al parto, s’interviene entro poche ore dallo stesso, con Immunoglobuline iperimmuni e vaccino, perché sappiamo che qualunque terapia con anticorpi, che siano Ig iperimmuni o monoclonali, ha effetto solo se precocemente somministrata. Se aspettassimo l’insorgenza di sintomi o segni di epatite, possibili anche dopo anni o decenni, il loro utilizzo non arrecherebbe beneficio: questi motivi giustificano assolutamente la somministrazione di Ig iperimmuni al neonato sano.
    Ma può essere altrettanto giustificato l’impiego di anticorpi ove il 95% degli infetti presenti forma asintomatica o lieve-moderata e guarisca spontaneamente in pochi giorni?
    Le immunoglobuline iperimmuni, per qualunque patologia siano confezionate, sono un emoderivato, ottenuto dalla lavorazione industriale di migliaia di donazioni di plasma di soggetti vaccinati o guariti dalla malattia per la quale si ricercano gli anticorpi. Sono disponibili preparazioni per infusione endovenosa, intramuscolare e sottocutanea. Per il SARS-CoV-2 non esistono preparati e, anche se ne disponessimo, la loro somministrazione, che deve essere precoce, quindi avvenire nelle fasi iniziali della malattia, sarebbe uno spreco immorale. Perché le immunoglobuline sono preziose e vanno riservate a portatori di patologie rare o a prevenire/trattare infezioni a decorso invariabilmente grave.
    Stesso discorso per gli anticorpi monoclonali: molto costosi, potrebbero diventare disponibili in grande quantità, ma è ingiustificato il loro uso nelle fasi iniziali sia per i possibili eventi avversi, sia per il costo elevato. Più giustificato, sul piano teorico potrebbe apparire l’utilizzo dei monoclonali ad azione antinfiammatoria nelle fasi severe. Peccato che dagli studi non emerga efficacia significativa.
    Il plasma iperimmune contiene sì anticorpi anti-SARS-CoV-2 ed è anch’esso molto prezioso. La sperimentazione nelle forme critiche non ha sortito i risultati sperati, probabilmente essendo i pochi vantaggi più da correlarsi ai componenti plasmatici piuttosto che agli anticorpi presenti.
    I farmaci antivirali, attualmente proposti, sono scelti fra quelli in sperimentazione o già approvati per il trattamento di infezioni causate da altri virus, come HIV, virus dell’epatite C e B, dell’influenza. Perché abbiano una possibile efficacia, devono essere somministrati in fase molto precoce: vale quindi il discorso di cui sopra.
    Dobbiamo ammettere che al momento non esistono terapie antivirali o immunomodulanti o altre terapie efficaci per il trattamento del COVID-19.
    Di integratori, qualsiasi essi siano, non voglio nemmeno parlare, come di qualsiasi altro prodotto sia apparso o appaia da qui in poi pubblicizzato su qualsivoglia rivista generalista, scientifica o pseudotale. Fin troppo facile, nonché immorale, millantare meriti dove il 95% della popolazione guarisce spontaneamente. E guarisce grazie all’eccezionale sistema immunitario di cui siamo andati dotandoci nel trascorrere di millenni e millenni.
    L’unico strumento scientificamente ed eticamente valido è il vaccino.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    “Più medicina del territorio, più cure subito al domicilio e, così, nessun ricovero!” Mi associo, Buteo, e incrociamo le dita per una cura efficace il prima possibile! Giorni fa Mantovani l’immunologo era ottimista… entro fine 2021.🤞

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    15) E dopo aver ascoltato le canzoni, a emozionarmi solo per Vanoni e Battisti, e sì, forse Pavarotti, anche se non faccio testo perché non uso sentir musica, voglio ancora dirvi che l’8 aprile 2021 AIFA ha posto la pietra tombale sulla presunta efficacia del plasma iperimmune nelle forme gravi di Covid-19, mentre per chi rifiuti il vaccino e chieda a gran voce il farmaco, la buona notizia è il via alla sperimentazione in fase 1 del candidato antivirale di Pfizer, sviluppato da zero durante l’attuale pandemia, che, proposto per via orale, potrebbe essere somministrato al di fuori degli ospedali, se si dimostrerà sicuro ed efficace. Non resta che attendere con fiducia: se non questo, un altro o più d’un farmaco, vedrà la luce. L’approvazione vorrà i suoi tempi. Nel frattempo, magari si eviti l’infezione o si cerchi di superarla, come fa inconsapevolmente il 95% della popolazione, il più possibilmente indenni. Possibilmente, perché, oltre al long-Covid che si vede persistere in molte delle forme gravi, sempre più sono i casi segnalati in individui a basso rischio con COVID-19 lieve, che esitano in una varietà di sintomi a lungo termine.
    Penso di aver concluso. Mi pongo ancora domande: è stato tempo perso? Da alcuni post, direi di sì. Ma qui è un mio peccato originale: illudermi di accedere alla conoscenza tramite le informazioni. Illudermi che le informazioni rendano fruibile la verità. Forse non è così. Men che meno per me. Avrei dovuto saperlo perché l’avevo anche letto: se vuoi sapere cos’è una cosa, devi essere quella cosa. A conferma che il percorso di conoscenza non può che essere personale. Come lo era per gli eroi: erano predestinati? Sì, certo. Ercole, un semidio. E cos’è il semidio nell’eroe se non l’uomo storico che è in noi, se noi siamo ciò che fummo? In ognuno di noi c’è o ci sarebbe un differente uomo storico. L’eroe viene da un seme semidivino: un impulso divino in un ventre materno. Poi il seme è coltivato = è educato. E-ducere, in un post si notava. Quindi il seme, quello predestinato, che la Sibilla individuava perché poneva nelle condizioni di germogliare per primo. E individuati i semi, le giuste cure. Perché il contadino non abbandona i semi nei campi: né quando li copre nella terra, né quando intravvede germoglio e poi le foglioline, né quando si accrescono gli steli… dai semi al frutto il contadino accudisce = ama. E i semi amati daranno dolci frutti. L’eroe mitologico è quel seme sano e forte, che poi sarà forgiato nell’infanzia e adolescenza, fortificato dai maestri e dagli strumenti che i maestri gli metteranno in mano. Solo a lui disponibili? Non penso. Ma penso non per tutti. Guardiamo a noi. Una piccola parte dell’umanità è nella Fratellanza. Il giorno in cui fui accolta mi fu detto ‘se sei qui, è perché già ci sei stata’. Non avevo e non ho prove della reincarnazione, né del contrario. Avevo da poco scoperto che noi occidentali abbiamo la nostra ben radicata tradizione. Cercavo il Maestro in carne ed ossa. E qui c’era. Noi Sorelle e Fratelli abbiamo gli stessi Maestri, che a tutti noi mettono nelle mani gli stessi Strumenti. Eppure, c’è chi fra noi diventa Maestro e chi, come me, è fuori dal tempio, chi fatica e chi corre leggero… Chi sono io? Non è sufficiente poter accedere alle medesime informazioni, si deve acquisire e conquistare la conoscenza…

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Cara Buteo, grazie per i tuoi contributi.
    … e fu così che la scienza medica cedé il passo alla medicina ermetica! E nacque la MAGIA, Scienza Assoluta e Medicina INTEGRALE!
    Fraterni abbracci.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    No, nessuno corre leggero e per nessuno vi sono tratti di percorso più corti. L’intervallo che si compie lungo il percorso iniziatico è lo stesso per tutti: quello coperto dalla vita; solo cambia il punto di partenza, che dipende dalla storia di ciascuno. Predestinazione? No, Legge di Giustizia. Quanto poi alla fatica, non credo vi sia chi possa dire che il cammino iniziatico ne sia esente e, anzi, la vita dei Maestri ci dice che la loro stessa esistenza è spesso segnata da esperienze, contesti, vicissitudini che non si lasciano attraversare con leggerezza, non foss’altro che per l’accresciuto senso di responsabilità che, unitamente alla più estesa consapevolezza, in virtù proprio del percorso compiuto, pretendono vigilanza, coerenza e determinazione ferma.
    Su un punto, cara Buteo, mi sento pienamente in linea col tuo pensiero: il percorso iniziatico non è neppure lontanamente paragonabile a un percorso accademico; la conoscensa origina da realizzazioni fattive, suffragate dall’esperienza e confermate per via gerarchica. Dunque nulla a che vedere con l’accumulo di nozioni e di informazioni proprie al procedere del sapere profano, il quale, semmai, può aiutarci a irrobustire il nostro senso critico e ad affinare gli strumenti di confronto e di cernita. Ma l’esperienza concreta, condotta sulla base di verifiche probanti, quella, proprio quella, resta insostituibile.
    Un caro e fraterno abbraccio.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Cara buteo, perché pensi che i tuoi post non siano serviti? Credo, invece che siano stati utili per aiutarci a capire un po’ di più sul funzionamento dei vaccini, hai espresso sulla base di dati scientifici il tuo (e non solo tuo) pensiero riguardo al virus. È ciò che In molti ti avevamo chiesto, dunque perché questo pessimismo?
    Le magistrali parole di admin hanno detto il resto, che d’altronde già tu avevi capito come si evince nell’ultima parte del tuo post. “Non è sufficiente poter accedere alle medesime informazioni, si deve acquisire e conquistare la conoscenza…” aggiungerei solo “di se stessi” l’unica che ci può guidare nel fare le giuste scelte nella nostra vita.
    E per finire, posso testimoniare che percorsi in cui si “corre leggeri” io non ne ho visti!

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Ciao Buteo! Personalmente ho trovato i tuoi interventi utili,anche se confesso di aver perso qualche colpo ogni tanto!! Ah ah! Ma spero davvero che tu riesca e ti senta di portare ancora la tua esperienza professionale e personale di medico. È così raro riuscire ad avere un libero confronto su temi tanto complessi! Spesso non ho trovato questa apertura e disponibilità nei medici con cui ho avuto a che fare:è vero anche che non è facile spiegare la medicina a chi non ha approfondito certi argomenti. Eppure quelle spiegazioni da te fornite sul funzionamento e sui meccanismi fisiologici del nostro corpo,sono importanti perché…siamo noi!
    È una realtà che ci appartiene più di quanto pensiamo e ci domandiamo! Grazie, dunque. A presto!

    GELSOMINO
    Partecipante
    Post totali: 141

    E’ plausibile che dai tuoi post ognuno abbia preso quello di cui aveva bisogno e se qualcuno non era interessato avrà fatto a meno di leggerli.
    Personalmente non mi pongo più il problema dei tempi e dei risultati perché, per come sono messo , mi ritengo già fortunato che quanto meno sono riuscito a trovare la Schola ed agganciarmi così alla Tradizione iniziatica.
    Ho l’impressione che in altre epoche non fosse così facile trovare l’aggancio come da quando hanno concesso la restaurazione della Fratellanza Terapeutica di Miriam , e chissà quanti non sono riusciti a far altro che maturare vivendo abbandonati a se stessi.
    Per quello che arrivo a comprendere ritengo che le Gerarchie , in questo momento storico, siano state particolarmente prodighe , dando più di quanto il nostro stadio evolutivo fosse in grado di metabolizzare , elargendo a piene mani con quella modalità dativa propria al Principio Femminile , che in nome di Amore e Giustizia non teme di assumere responsabilità, consentendo in questo modo, a chi fosse pronto,di poterne facilmente beneficiare.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Cara Buteo, nel rispetto delle tue considerazioni personali sul bilancio di questo nostro confronto sulla pandemia, nel quale era inevitabile che i dati oggettivi si scontrassero con le opinioni soggettive, vorrei dirti anch’io che il percorso fatto assieme è stato molto utile e benefico. Ognuno si è porto in questo Spazio per avere un aiuto dalla Miriam, aiuto che è arrivato grazie anche al tuo contributo come Sorella e come medico, in qualità di Tramite della Catena. Per me è sperimentazione ermetica come fossimo in Accademia o a una Plenaria, solo che è in rete e a distanza. Per cui sempre GRAZIE ADMIN per il costante aiuto che ci dai nella sperimentazione della Terapeutica Ermetica, per divenire Tramiti sempre più coscienti e ortodossi. Fraterni abbracci e buona domenica a tutti!

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Si, Buteo anche io ti ringrazio per l’impegno che ti sei assunta in questo thread e che non hai mai disatteso, rispondendo esaurientemente a tutti gli utenti che qualcosa ti hanno chiesto.
    Più di questo cosa c’è? voglio dire più che sapere che si è fatto, secondo coscienza e disinteressatamente, quanto richiesto cosa c’è?
    Non c’è né da inorgoglirsi, né da demoralizzarsi.
    Piuttosto ogni qual volta ci è richiesto qualcosa siamo anche noi che impariamo qualcosa… e nella nostra Schola quando ciò accade è una occasione preziosa per sperimentarci e metterci in gioco.
    Proprio perché, come tu e Ippogrifo avete scritto, non è una conoscenza accademica che cerchiamo ma la coscienza di ciò che siamo.
    Grazie ancora, cara Sorella, e alla prossima.

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