LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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  • ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Osservo che da un po’ di post l’attenzione si è spostata sulla contrapposizione vaccini-no vaccini-sì: sarà forse per precorrere il momento in cui verrà annunciata la disponibilità di un vaccino idoneo a contrastare e, sperabilmente, a fermare la diffusione del Covid-19?
    Se così fosse, non potrei che rilevare l’attinenza delle considerazioni al tema del thread, diversamente, sarei portato a interrogarmi sulla utilità di trasferire in questo forum una diatriba già ampiamente presente in rete, con l’immancabile corredo di informazioni e disinformazioni buone per tutti i gusti e per tutti gli orientamenti. Nondimeno, devo rilevare che l’approccio adottato nei tanti post riflette spesso la volontà di adottare un punto di osservazione se non equidistante almeno il più possibile sereno e questo mi induce a portare anche un mio contributo, non nello specifico del tema, ma nei termini di considerazioni più generali che tuttavia non potranno non muovere dall’argomento in questione.
    In uno dei percorsi formativi della mia vita aziendale mi fu spiegata una verità elementare: lo scopo di un’azienda, qualunque essa sia, non sta nella mission dichiarata e neppure nella promozione, nell’ampliamento e nel consolidamento del proprio core business; l’una e l’altro sono i mezzi che permettono all’azienda di conseguire il solo e vero scopo: generare profitti. Le aziende farmaceutiche non fanno differenza: producono farmaci non per vocazione filantropica ma per produrre profitti dai farmaci collocati sul mercato e indubbiamente quello della salute è un mercato assai redditizio. Che poi le strategie messe in campo per il conseguimento dello scopo suddetto siano più o meno etiche, più o meno trasparenti, più o meno condivisibili è argomento, questo, dalle troppe sfaccettature per essere approfondito qui con una seppur minima pretesa di disamina seria e circostanziata. Soprattutto, sarebbe di scarsa o nessuna utilità per il tipo di percorso sul quale ci siamo incamminati. Lasciamo allora che siano complottisti e simpatizzanti a cibarsene come meglio aggrada loro e che procedano pure ad accumulare i pro e i contro a loro uso e consumo.
    Altra cosa è poi la comunità scientifica, con le sue regole, i suoi protocolli, il proprio rigore epistemologico e metodologico e, perché no, anche i propri errori. Anch’essa, per altro, essendo costituita da esseri umani, non può dirsi esente da alcuni dei vizi che intaccano l’umana natura. In essa, tuttavia, agiscono come potenziale scudo protettivo l’ampiezza della stessa comunità scientifica e i meccanismi, universalmente condivisi dai suoi membri, di verifica e di controllo.
    Tornando al merito della questione, devo dire che quando per la prima volta mi sono imbattuto in essa sono stato colpito da un dato sorprendente per chunque abbia un minimo di cognizioni di statistica: l’assoluta inconsistenza, sul piano dell’affidabilità ai fini del calcolo di una correlazione, del numero decisamente esiguo del campione considerato: appena 12 casi esaminati. Ora, perché una correlazione sia statisticamente significativa occorre che il numero di casi in esame sia sufficientemente grande da garantire una reale rappresentativita’ del campione. Va poi considerato che una correlazione statistica è sempre indicativa di una tendenza delle variabili prese in esame e mai di una relazione causa-effetto fra loro. Alla inconsistenza metodologica e procedurale, propria della sedicente indagine su una possibile correlazione tra vaccini trivalenti e autismo ha posto rimedio, seppure con qualche ritardo, la stessa comunità scientifica, procedendo negli anni a seguire a molte altre verifiche, tutte basate su campioni statisticamente significativi e caratterizzate da inoppugnabile rigore metodologico. Un esempio è dato dal lavoro dei ricercatori dell’Università di Copenhagen, dello Statens Serum Institut della stessa città e della Scuola di medicina dell’Università di Stanford. Lo studio, che ha preso in esame 657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010, monitorati fino al 2013 a intervalli regolari, ha inequivocabilmente attestato l’assoluta mancanza di correlazione tra vaccinazioni e un qualunque disturbo dello spettro autistico.
    E veniamo allora alle considerazioni generali.
    Come esseri umani e come entità sociali possiamo avere tutte le opinioni che vogliamo; ci sta ed è anche legittimo. Come Miriamici, tuttavia, siamo impegnati a separarci quanto più possibile dalla corrente comune e dai frastuoni che essa produce, comprese disinformazioni, pseudoinformazioni, chiacchiericci, punti di vista e chi più ne ha più ne metta, badando, come e quando possibile, a non alimentare il rumore già assordante che ci sommerge. Il nostro modo di procedere ci inchioda inesorabilmente ai fatti e alle esperienze probanti. Le opinioni e la loro manifestazione non sono vietate – ci mancherebbe! – ma, ricondotte al nostro metodo e alla nostra finalità, diventano stimoli utili in particolare quando emergono da vissuti esperienziali essi stessi sottoposti al vaglio della verifica e della conferma. Sul nostro percorso siamo costantemente stimolati a ritenere ciò che è essenziale e ad abbandonare il superfluo, avendo come obiettivo quello che ci ricordava il Maestro Benno: la conquista della neutralità ermetica. Mi rendo conto che ci viene richiesto un lavorio terribilmente spoetizzante, terribilmente asettico, terribilmente defatigante. Ma anche terribilmente necessario.
    Un caro saluto a tutti.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    Naturalmente sarebbe auspicabile che l’esistenza di danni da vaccino sia oggettiva e non limitata all’opinione o esperienza soggettiva del singolo medico. Tuttavia tale dato esiste: l’AIFA fa una relazione delle reazioni avverse; ricordo che durante l’approvazione della legge Lorenzin non fu possibile ai parlamentari di consultare questi dati in quanto l’AIFA rifiuto’ di fornirli, e solo a seguito del ricorso del Codacons e l’intervento del magistrato l relazione uscì ( a legge già approvata). Ricordo che in seguito la regione Puglia fece un test di farmaco vigilanza attiva (anziché passiva come si fa di solito, vedi trasmissione report già citata) ed il numero di reazioni avverse era di gran lunga superiore. Altra prova dell’esistenza delle reazioni avverse è che in Italia c’è una legge che tutela i danneggiati da vaccino e ci sono famiglie che hanno ottenuto i rimborsi (sempre meno e spesso dopo estenuanti battaglie in tribunale). Diversa la situazione negli Stati Uniti, dopo il numero dei rimborsi ha raggiunto cifre tali che da alcune decine di anni le case farmaceutiche sono esonerate dal rimborso che ricade esclusivamente sulle casse dello stato. Nel dettaglio, il servizio pubblico si faceva carico dei rimborsi affinché il denaro risparmiato dai produttori fosse reinvestito nel migliorare la sicurezza dei vaccini. In pratica, i produttori avrebbero dovuto presentare al senato una relazione biennale sul lavoro svolto. Il già citato Kennedy ha chiesto di poter visionare queste relazioni ed ha scoperto, tramite sentenza della magistratura che dall’approvazione della legge tale relazione non è mai stata presentata (20 anni:se non hanno fatto la relazione, significa che non hanno investito i soldi per migliorare la sicurezza sui vaccini?). Comunque come dicevo all’inizio, per me la discussione non è vaccino si o no, ma come usarlo al meglio quando serve veramente. siamo sicuri che tutti questi vaccini servano? Siamo sicuri che non sia meglio farli un po’ più tardi, quando il sistema immunitario è più formato? Siamo sicuri che non sia meglio farli separati anziché molti insieme? Siamo sicuri che non sia possibile trovare adiuvanti più sicuri di alluminio e mercurio? Siamo sicuri che non sia possibile migliorare il processo di produzione affinché all’interno non finiscano particelle di materiali estranei come formaldeide o calce? Un Caro saluto a tutti

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    La mia esperienza personale con i vaccini: per 11 anni su base volontaria ho assunto quello proposto dall’azienda per l’influenza, sia a Praga che in Svizzera (in nessun caso mi hanno informato di eventuali rischi o ho dovuto firmare moduli di consenso informato). Ho smesso quando la discussione della legge Lorenzin mi ha spinto ad approfondire ed ho valutato che il rischio di assumere metalli pesanti inoculati direttamente nei tessuti (e pertanto di maggior difficile espulsione rispetto a quanto assunto normalmente con l’alimentazione) non valeva la candela di evitare una settimana a casa malato con l’influenza. Ho poi avuto modo di confrontarmi con un amico biologo che lavorava per una grossa ditta farmaceutica a Praga (lì è pieno di queste società) ed era dichiaratamente Provax: ebbene proprio lui mi ha detto che non se lo era mai fatto perché l’antinfluenzale era il più inutile dei vaccini basandosi su una previsione dell’anno prima (un po’ la stessa obiezione all’ attuale vaccini contro il covid19). Un ultima riflessione: Durante il dibattito pubblico sui vaccini abbiamo avuto l’impressione di una scienza monolitica e compatta pro vaccini, senza se e senza ma, e siamo rimasti pertanto scioccati da tante divisioni tra menti illustri sul coronavirus. Be’ la mia personale idea è che sui vaccini esistano analoghe divisioni nel mondo scientifico, ma che per motivi che possiamo solo supporre, si è preferito mostrare al grande pubblico solo una faccia della medaglia. Abbracci

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Care Sorelle, Fratelli e simpatizzanti, forse siamo arrivati ad un possibile nocciolo della questione (di una questione che ha più noccioli comunque, perchè molte sono le sfaccettature).
    Riprendo l’interessante articolo postato da Guglielmo tell sui casi di poliomielite causati dal vaccino, ebbene il dilemma che ne emerge è: visto che il vaccino in questione ha anche dei possibili effetti negativi, conviene farlo oppure no? Qui entrano in gioco componenti che vanno anche, ma non solo, nel campo della soggettività e quindi le evidenze oggettive, per quanto presenti, possono non essere sufficienti a fare una scelta su cui concordino almeno il 99% degli esseri umani.
    Prendo quest’ultima osservazione per riportarla al tema del Covid, ci sono stati leader di alcuni paesi (mi riferisco in particolare alla Svezia) che hanno scelto di lasciare aperte le attività economiche e/o sociali del loro Paese perchè hanno preferito preservare le attività economiche e le libertà individuali. Credo che sia una scelta legittima, soprattutto perchè nel caso svedese sembra una scelta ponderata (forse basata anche su una diversa gerarchia di valori morali), sebbene io non la condivida.
    Nessuno di noi, ritengo, fa scelte che sono basate solo su componenti oggettive ma vi entrano sempre elementi soggettivi di cui non sempre siamo consapevoli. Forse la cosa importante, cara Buteo, è fare scelte ben ponderate, accettando le conseguenze delle proprie scelte. Il resto rimane alla libertà dell’individuo.
    Caro Guglielmo tell, concordo con te sul fatto che bisogna acquisire quante più informazioni possibili e ne abbiamo sempre poche a disposizione perchè le infomazioni costano, richiedono ricerche lunghe e investimenti significativi e, spesso, viene tutto lasciato all’industria privata, con conseguenti conflitti d’interesse. D’altro lato, tanta informazione alternativa mi sembra come tanti siti pseudokremmerziani e anche qui il problema è saper discernere.
    Per fortuna noi abbiamo strumenti sacri che ci sono stati affidati e, inoltre, le Gerarchie che ci aiutano sempre quando chiediamo. Per il resto la nostra difesa rimane sempre nella nostra capacità di analisi, nel metodo che ci diamo. Ad esempio, la trasmissione Report è basata sempre su ricerche, elementi concreti, riscontri plurimi. Non solo teorie discusse come chiacchiere da bar (come purtoppo avviene in tante trasmissioni giornalistiche).
    Un abbraccio

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    A volte il progresso non ci assicura che le nuove frontiere della scienza siano lo specchio della verità dei tempi.
    Se torniamo indietro negli anni, Galileo affermava che: 1) non dobbiamo cercare perchè la natura opera in un certo modo, ma solo come opera; 2) lo scienziato deve occuparsi solo delle leggi che regolano i fatti. Lo scienziato deve osservare, ragionare senza pregiudizio e sperimentare formulando delle ipotesi, ossia “escogitare” delle spiegazioni per i fenomeni che osserva. E deve essere pronto ad abbandonare le proprie ipotesi se si accorge che non funzionano.
    Albert Einstein affermò che nessuna montagna di esperimenti potrà mai dimostrare che ho ragione fino in fondo, ma un unico esperimento potrà sempre dimostrare che ho torto.
    Nella scienza non ci sono dogmi, ma soltanto ciò che può essere provato alla luce dei fatti. E’ questo lo spirito del metodo sperimentale che al tempo venne formalizzato dal Galileo.
    Quante assonanze con il percorso che ognuno di noi sta perocrrendo? Quante verità formulate in anni nei quali la scienza era agli albori, eppure pochi “illuminati” (mi scuso del temine improprio) già osservavano la natura con gli occhi del vero sperimentatore? Forse ci sono troppi interessi economici, troppi egoismi sociali, che oggi impediscono di avere le idee chiare su quali siano realmente le finalità di determinate ricerche e di determinate applicazioni mediche. Non tutto è cosi chiaro.
    Un caro abbraccio a tutti Voi.

    Miriana33
    Partecipante
    Post totali: 4

    In questo periodo di pandemia da covid19,il mio pensiero è che noi come Fr+ Tm+ di Miriam,con i riti,abbiamo un’ancora di salvezza per preservarci e anche per dare agli altri il nostro piccolo contributo per alleviare la sofferenza che tutti i popoli della terra stanno sperimentando. Ringrazio la Del+ Gen+ e i Maestri tutti per questa opportunità che ci danno sempre con Amore. Un caro saluto a tutti.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Giustamente Miriana33 ricorda che, grazie al collegamento col Centro, la nostra Fratellanza contribuisce con la terapeutica ermetica ad alleviare le sofferenze dei nostri simili e in particolare in un momento così difficile come quello attuale. Nel contempo va ricordato quanto, a proposito dei vaccini nel thread Nuove Frontiere della Medicina, era segnalato da Admin a Dicembre 2017: “questo è un forum che non prevede discussioni socio-politiche”.
    Ci distinguiamo come miriamici e fratelli nell’ambito della Tradizione Ermetica per il metodo ermetico da applicare in ogni frangente. Noi ci schieriamo unicamente con la via evolutiva. Con la necessità, come dice Ippogrifo, di tendere ad una neutralità che è anche mancanza di passionalità, dogmi e idee preconcette in un senso o in un altro. Con la necessità di non farci sommergere dalla corrente profana e da un pensiero frutto solo dell’elaborazione di ciò che viene dall’esterno. In questo abbiamo l’immancabile e irrinunciabile aiuto dei Maestri.
    Ricordiamoci che ogni farmaco può essere valorizzato dalla nostra terapeutica ermetica e che l’attività terapeutica avvolge il richiedente in un’aura benefica per cui l’aiuto può arrivare da ogni parte.

    • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 9 mesi fa da tanaquilla9.
    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    Avevo deciso di fermarmi per non monopolizzare ulteriormente la discussione, come da suggerimento di Ippogrifo. Tuttavia poiché quest’ultimo cita lo studio danese, mi sembra giusto segnalare le controdeduzioni. Anche se non volete pubblicarle, per conoscenza personale.abbracci

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Perché non pubblicare questo tuo post, caro guglielmo tell?! Non amiamo la censura!
    Ma forse va ricordato che la Schola si pone se non al di sopra, sicuramente al di fuori delle parti in qualsivoglia conflitto di opinioni e si circoscrive nei risultati delle proprie esperienze, specie se tutte riconducibili alla Pragmatica Fondamentale cui dal 1909 si uniforma.
    Pertanto, e nel merito della questione che tanto ti sta a cuore, va sottolineato che laddove, per legge dello Stato in cui si vive, esiste un obbligo, tale obbligo va sempre e comunque rispettato.
    Parallelamente, dato che non si può avere certezza alcuna sull’infallibilità delle leggi umane, né contezza sulla bontà di quanto potrebbe da esse conseguire, non ci rimane che attivare costantemente i mezzi e gli strumenti che la Tradizione Ermetica ci fornisce per creare quegli SPECIALISSIMI e SOTTILISSIMI ANTICORPI atti a renderci immuni da qualsivoglia negatività, controindicazione ed effetto collaterale derivino dal mondo che ci circonda, dal cibo di cui ci nutriamo, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo… ecc. ecc…
    Lungi da ambizioni salvifiche che non ci devono competere e da qualsivoglia misticismo, compreso quello nei confronti della scienza ufficiale, e dando per scontato di non essere avulsi da TUTTO e da TUTTI, spanderemo così a macchia d’olio una sorta di immunità che parimenti andrà a beneficio di quanti liberamente a noi si accostano per affinità e simpatia o per semplice contatto occasionale… pur nel rispetto della storia, del retaggio socio-culturale, della libertà e della dignità di ciascuno.
    E chissà che il nostro particolarissimo modus operandi, solidale e disinteressato, non porti prima o poi a quella “immunità di gregge” o meglio “di comunità” foriera per l’umanità e per ogni essere vivente di ogni bene e salute.
    Fraterni abbracci.

    Daniel56
    Partecipante
    Post totali: 47

    Il Post di Admin chiarisce bene, non potrebbe essere altrimenti, l’approccio ortodosso, e aggiungo efficace, anche nei confronti della pandemia e di riflesso sulle vaccinazioni, argomento di per sé complesso e nel caso del CoVid ancor di più stante le tante incognite che gravano su questo morbo. Sappiamo che dobbiamo cercare di non farci coinvolgere dalla corrente profana di cui fa parte anche la polemica No Vax, che come hanno ben testimoniato i tanti contributi postati, è alimentata da interessi, manie, ignoranza. Peraltro, come ci ricordano i nostri Maestri, la storia della medicina (per sua natura empirica) è costellata di tante mutevoli opinioni, scelte terapiche ed altro, che mettono in dubbio risultati dati per acquisiti. Allora che fare in questa babele? Seguire l’Ortodossia, provando e riprovando i rimedi e le prescrizioni della Schola, e che ci sono state donate anche in questo frangente, con Amore per questa Umanità sofferente che ci circonda.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214
    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Grazie Admin per la chiarezza del tuo intervento che ci sarà utile e di beneficio per qualunque altra tematica affronteremo.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Quando m’iscrissi alla Fratellanza, il Maestro m’incaricò di preparare una relazione sull’alimentazione del bambino… Ogni ‘cosa’ ti dia il Maestro ha un significato evolutivo, sei libero di farla oppure no, sta a te. Ah! e che c’azzecca l’alimentazione con l’evoluzione? E poi non ho esperienza e non mi piace quest’argomento, è terribilmente noioso, e non lo saprò trattare… Ovviamente non dissi nulla. Forse non era necessario. Non saprei dire se ‘evoluzione’ ci fu, certo è che in quella ricerca emersero elementi e significati che influirono e modificarono il mio modo di sentire.
    Più avanti sentivo ripetere, sempre dal nostro Maestro, che il Forum della Schola era stato pensato proprio perché ognuno di noi vi scrivesse e leggesse, e fin qui direi, ovvio, ma non altrettanto ovvio era che fosse per noi strumento di evoluzione. E poi, non scrivo su Facebook, né su alcun social network, né altro. E che devo scrivere? non basta leggere? Forse, in effetti, non basta. In effetti, qualcosa poco per volta cambia, spesso molto poco per volta, ma cambia. Non mi è possibile dire cosa e quanto. Può essere che si acquisisca una capacità migliore di mettere insieme gli elementi di un puzzle o.. che si veda che proprio non ne valga la pena. Anche qui non saprei dire se, quale e quanta ‘evoluzione’ ci sia stata, ma in me sono cambiate cose.
    Ringrazio il nostro Maestro, che tollera le nostre intemperanze e non ci censura, che ci ricorda che, per quanto possa sembrarci più nobile il tempo dedicato alla Rituaria e alla lettura dei Testi, il miriamico è tale 24 ore su 24. In ogni cosa faccia e di qualsiasi argomento parli, sempre vive nell’etica ed estetica miriamica. Sarebbe una gran bella meta da raggiungere..
    E d’ora in poi dirò anch’io ‘immunità di comunità’: rende molto meglio il concetto di una potenzialità che fluisce fra gli esseri umani, come fossimo uniti in una catena, ‘foriera per l’umanità e per ogni essere vivente di ogni bene e salute.’ Grazie Admin Kremmerz.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 366

    Davvero grazie per le illuminanti parole di Admin Kremmerz! Esse ci aiutano e ci invitano con tutto l Amore e la Forza possibili,a richiamare l IDEA di CATENA AGENTE Attiva ,proponendo ancora una volta di porci in una prospettiva VERAMENTE altra al dilagare della corrente comune, la quale ci lascia normalmente inermi a subire gli eventi in balia di noi stessi! Alla “immunità di comunità” dunque, per il Bene, Luce e Salute di tutta l Umanità

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Leggo oggi gli ultimi post presenti in quest’area del Sito. Davvero interessanti, forieri di stimoli per le più diverse riflessioni, frutto di conoscenze personali più sublimi per chi è più addentro la “materia medica”, comunque stimolanti per tutti coloro che in qualche modo, dedicando più o meno tempo alla ricerca e conoscenza personale, si inoltrano nella questione. Sto attraversando un periodo decisamente faticoso per enne ragioni, per dirla un po’ all’orientale, sono sovente in groppa alla tigre mio malgrado, ma tuttociò, mi sono accorto che rappresenta un ulteriore stimolo a considerare e cercare di vivere come un ostacolo le troppe certezze, e parimenti, considerare i dubbi come un’opportunità di indagine. Per mia indole, sto però molto attento perché strutturalmente sono incline al dubbio, ma tale tipologia di dubbio quando mi accorgo che esce da un contesto razionale lo contrasto nell’immediatezza. Chiaro che il proposito di mettere in discussione qualche certezza, di qualunque natura essa sia, entra facilmente e a piedi giunti dalla porta principale, ma altrettanto facilmente ed in punta di piedi tende ad uscire da quella di servizio. Il post di Ippogrifo, che ci ricorda quanto sia importante tenerci aggrappati il più possibile all’essenziale ed abbandonare il superfluo, fondamentale, come precisava il Maestro Benno, verso la conquista della neutralità ermetica, che credo, penso, ipotizzo essere uno Stato che se non lo si vive non lo si può neanche immaginare, mi fa comunque tornare in mente una massima, almeno così l’ho sempre considerata in campo scientifico/epistemologico, non ricordo chi la elaborò, ma la sostanza stava e ritengo stia nel fatto che, ogni ricercatore veramente neutro al cospetto di una nuova scoperta o creazione, dovrà attivarsi il più possibile nel suo campo e nella massima sincerità ed onestà intellettuale alla ricerca di eventuali possibili smentite utili a correggere magari di poco “il tiro” oppure no, e non focalizzare troppo l’attenzione nella ricerca di conferme. Ringrazio anch’io la Direzione del Sito per il chiaro riferimento all’immunità di comunità, con il solito Sublime fine “pro-salute-populi”.
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.

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