LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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  • Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    …ma sai Kridom , si è propensi a pensare, e dire, che gli anziani siano più soggetti a cedere di fronte ai traumi degli eventi. Ma, per contro, si può anche dire, che i giovani siano più colpiti dalla limitazione di libertà, perché più abituati ad espandere le attività quotidiane e sociali. Qui siamo tutti chiamati in causa.
    Il coronavirus ci ha insegnato che nessuno si salva da solo, perché la catena della vita necessita di una collaborazione “a catena”, in cui ogni anello deve svolgere il compito di sapersi agganciare e di poter fare agganciare. La mancanza di collaborazione, di maturità, di saggezza e di tolleranza, non sono buoni amici in questo percorso difficoltoso.
    Inutile ripercorrere cio’ che abbiamo vissuto nei tre mesi precedenti , ma utile è sapere che oggi non si può avere un atteggiamento irresponsabile, come se fosse passato un uragano ed ora dobbiamo solo guardare cio’ che si deve buttare e cio’ che si deve ricostruire. L’uragano ha spezzettato la sua forza e ora circola a vortici liberi qui e là. Vecchi e giovani sono la vita circolante su questa Terra, ancora una volta la chiamata alle armi proveniente dal proprio profondo e dalle proprie forze vitaminizzate dalla filosofia ermetica, saranno le possibilità per crescere e per evolverci, se lo vorremo. Ancora una volta La Suprema Miriam si presenta con tutta l’ampiezza amorosa del suo mantello, chi vorrà potrà essere inglobato nello spazio di Amore, a “patto” che le sue intenzioni siano conformi alla catena di cui sopra, avere e dare, senza riserve e con onesto passo.
    Carissimi, nel frattempo si sono create sul Sito Sezioni molto interessanti. Manco da un po’ nel Soggiorno , ma mi arriva il piacere di Unum dappertutto, dove vi trovo ringiovaniti…eheheheh…qualcuno, per caso, a dieta? Un abbraccione

    guglielmo tell
    Ospite
    Post totali: 112

    Ma e’ un impression solo mia, o la situazione sociale che stiamo vivendo sembra perfettamente incarnare l’Appeso dei Tarocchi? un caro salute a tutti.

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Cara Mercurius3, condivido quanto scrivi in merito al fatto che anche i giovani possano essere colpiti dagli effetti della pandemia, ma non ho elementi empirici per affermarlo. In base ai miei rapporti interpersonali, che ovviamente non sono una base statisticamente valida e significativa, posso solo dire di aver riscontrato 3 casi di persone anziane che hanno subito effetti presumibilmente riconducibili alla quarantena del Paese. Cerco di interpretare le cose in base a quello che riesco a vedere o sapere per evitare di fare troppe generalizzazioni che possono portarmi fuori strada e che possono essere connesse a pre-giudizi o al “sentire con la pancia”. Mia mamma mi dava sempre del “S. Tommaso”. mi sa che aveva ragione 🙂

    Qui vedo che ci sono alcuni che sembrano essersi lasciati alle spalle la quarantena, per cui cene, aperitivi e feste varie, ma vedo tanti altri che continuano a stare molto attenti e ad evitare troppi contatti sociali. Per cui, guglielmo tell, mi sembra che più che un’atmosfera da Appeso ci sia un’atmosfera da guardingo, e anche timoroso, ritorno alla vita precedente.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    quello che vedo io, oltre i comportamenti più o meno responsabili, è una quantità di gente che questo lock down ha messo ko. La forzata solitudine ha fatto sì che a molte persone fragili siano tornati a presentarsi problemi che prima riuscivano a tenere sotto controllo. La solitudine ,la crisi economica, l‘incertezza del futuro,stanno uccidendo le speranze di molti, soprattutto giovani. La mia speranza è che questo malessere porti ad una vera Krisis, alla greca maniera, che presupponga un radicale cambiamento in tutti quei modi di vivere superficiali, egoistici e promiscui insieme, che sicuramente hanno contribuito a costruire, se non il virus, il suo propagarsi
    Benvenuto tra noi Nicolò e grazie per i tuoi contributi

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Un caro saluto a tutti. Sono pienamente d’accordo che è del tutot inutili riperccore quanto accaduto (perchè oenso che siamo tutti consapevoli degli avvenimenti almeno in questa sede) ma il vero problema è che l’uomo tende a rimuovere (a volte incosapevolmente, al fine di salvaguardare la propria “salute mentale”) gli eventi negativi, ributtandosi completamente nella c.d. normalità, al fine di riprendere quella vita che ha avuto paura, sino a quel momento, di aver perduto.
    Qui a Milano gli effetti della malattia sono stati devastanti, ma pensare che la moltitudine abbia imparato qualcosa, è veramente difficile, in quanto si vedono ovunque persone di nuovo ammassate e senza che si preoccupino di alcunchè (ovviamente non tutti).
    Credo che parte del problema sia anche legato all’informazione altalenante che proviene dai canali ufficiali, dove anche i c.d. esperti si alternano in dichiarazioni una diversa dall’altra, immettendo nel canale infomativo una molteplicità di notizie che non aiutano certamente a comprendere quale possa essere la reale gravità della situazione.
    E’ chiaro che si sente dire “non possiamo vivere nella paura”, e così ci si riponde che “dobbiamo riprendere la nostra quotidianità”.
    Per noi, la quotidianità è un percorso che ogni giorno ci porta a vedere la vita con occhi nuovi. Purtroppo per la gente comune tutto il mondo viene visto sempre con gli stessi occhi. Non si impara se non con difficoltà e con la volontà di superare il famoso “senso comune” smantellando gli edifici che ha costruito intorno a noi. Quanto sarebbe bello se l’intera umanità conquistasse questa consapevolezza.
    Forse, vita dopo vita, vedremo questo traguardo, e solo allora vedremo un mondo nel quale l’uomo è diventato davvero quell’UNO nel quale tutti noi vogliamo finalizzarci.
    Un abbraccio a tutti i Naviganti.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    quello che vedo io però, è anche che tra noi miriamici questo lock down abbia contribuito in qualche modo a una maturazione complessiva. L’allontanarci dalla corrente comune ci ha aiutato; l’introspezione, così come l’attività onirica, si sono giovate del “silenzio” che si sentiva intorno, naturalmente parlo per esperienza personale , ma anche da ciò che traspare nei post. Ho l’impressione che il periodo di isolamento abbia fatto emergere un po’ quello che siamo, e per noi che lavoriamo per trasformare il nostro mono mentale e corporale , ciò è una gran bella opportunità

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Concordo con quanto dici m rosa è una gran bella opportunità! Ora sta a noi riuscire a fissarla.
    Il nutrimento ricevuto dalla frequentazione del Sito è stato per me fondamentale, e per tanto nuovamente e sempre grazie alla Direzione e a tutti voi che sento così vicini.
    Buona giornata a tutti i naviganti

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    In uno di questi giorni, mentre mi affaccendavo in qualcosa, mi giungeva dalla Tv una frase del tipo ‘dalla storia non impariamo niente’…
    Ieri sera ero in collegamento con un gruppo di persone variamente impegnate, quando una di loro dice ‘ma proprio nel mio centro (centro estivo per bambini e ragazzi) deve ripartire il Covid?’. Mi è venuta in mente l’intervista al paziente n. 1 di Codogno, al quale, in crisi respiratoria, il collega del Pronto Soccorso rispondeva nel dialetto locale ‘a Codogno il Coronavirus non sa neanche dov’è’. Già, Codogno. 16.000 abitanti, bassa padana, una tradizione secolare di prodotti caseari, tele di lino e seta, toccata dalla peste nel ‘500, e poi dalla peste manzoniana nel ‘600, ancora oggi fiorente centro soprattutto agricolo. Vogliamo scagliare il sasso su quel medico, quando quella domanda se l’erano probabilmente sorrisa nelle sedi nazionali, e dovrei dire, sovranazionali, istituzionalmente deputate all’osservazione e prevenzione epidemiologica? Mi ricordo di una battuta letta o ascoltata (purtroppo non l’autore): ‘attendevamo pronti lo sbarco del virus dai barconi e quello se n’è arrivato comodo comodo in business class’. Già, da quegli aerei, come poi detto, che l’hanno sparato ovunque, manco fossero fucili caricati a pallettoni..
    E ora? Ora, nella bassa Lombardia, dove svolgo l’attività di pediatra in convenzione con lo Stato, in una zona dove, pur non essendo intervenuto l’esercito a far da monatti, le bare si erano esaurite e i morti negli ospedali giacevano nei sacchi, immagino voi diate per scontato che da quegli stessi Enti nazionali siano ora state diramate e siano giunte a noi, pediatri e medici di famiglia, precise indicazioni procedurali per evitare il rinfocolarsi dell’epidemia. Ecco, anch’io, come voi, immaginavo…

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    L’ironia amara di Buteo è comprensibile e, se vogliamo, anche condivisibile. Qualcuno diceva che l’esperienza non serve a evitare di commettere gli errori già fatti, ma solo a riconoscerli quando stai per cascarci nuovamente. Può essere che il velo di sarcasmo che ammanta questa considerazione copra un fondamento di verità, riguardante in particolare chi segue la marea ondeggiante della corrente comune nella rincorsa frenetica di mete effimere. E intanto la vita passa, e con essa se ne va la risorsa più preziosa dell’esistenza: il tempo. Prendiamone atto e guardiamo avanti, procedendo con determinazione per il sentiero tracciato dai Maestri, lungo il quale l’esperienza fatta e i significati che se ne traggono alimentano quelle che ancora verranno, in un avvicendarsi continuo di occasioni di crescita.
    Una giornata serena ai naviganti del sito!

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 221

    Per imparare dagli errori occorre una dote fondamentale: l’umiltà. Ammettere a se stessi, prima che agli altri, di aver sbagliato è un esercizio duro da praticare, specie per chi è abituato ai piedistalli. Dopo aver individuato gli errori però occorre la determinazione e la forza di volontà per correggersi. Non è un esercizio semplice per quanto possa sembrare banale: umiltà, determinazione e forza di volontà sono doti rarissime infatti. In questo esercizio divinizzante noi possiamo contare sul collegamento al Centro e sull’Esempio e l’Amore dei Maestri e tuttavia (parlo per me) è sempre molto difficile analizzarsi e correggersi. Immaginiamo quanto possa essere difficile praticare questo esercizio per chi non goda del privilegio di essere Miriamico. Non voglio giustificare nessuno: sto analizzando in modo spero razionale ciò che osservo da sempre e che in questi mesi si è reso ancora più manifesto. L’umanità evolve molto lentamente e forse il motivo di questa lentezza risiede nell’incapacità di analizzare i propri errori e correggersi.

    Saluto tutti Fraternamente sperando di potervi presto rivedere: mi mancano molto quelle giornate di emersione totale e collettiva e quell’atmosfera densa di Amore che abbiamo respirato nel recente passato.

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Concordo con il post di Ippogrifo.Penso che per le persone e in particolare i giovani che hanno avuto a che fare con questa esperienza del coronavirus direttamente o indirettamente, avranno avuto impresso un segno del quale non perderanno facilmente e presto la memoria.Tutto ciò servirà, spero a trarre le giuste conclusioni ed a rivedere la priorità delle scelte della propria vita. In mente mi ritorna il tono della voce di mio figlio che al telefono mi descriveva lo stato d’animo, la consapevolezza della gravità del coronavirus, nel vedere le colonne dei mezzi dell’esercito che trasportavano le bare, lui che un po’ di giorni prima insisteva nel dire che in fondo si trattava di un’influenza un po’ più forte! Mi aggancio al post Di Alef e concordo. Però credo che alla parola umiltà si debba dare la giusta interpretazione e avere la vera consapevolezza del suo significato. Molto spesso abusiamo del suo uso con molta leggerezza, un po’ come l’uso della parola amore. E’ un mio pensiero scaturito da personali considerazioni ed esperienze!Devo dirvi che è bellissimo sentirsi attratta da questo spazio e concretizzarne l’azione,e per questo non finirò mai di ringraziare il D.G.e i Maestri! Un saluto a tutti!

    decla
    Partecipante
    Post totali: 57

    “L’umanità evolve molto lentamente “ … nel condividere questo pensiero di Alef2006, che non vuol essere assolutamente una espressione di giudizio rivolta nei confronti degli altri, mi inserisco in primis in questo movimento evolutivo molto, molto lento nonostante io creda di avere, almeno per certi versi, piccole consapevolezze di quali possano esserne anche alcune cause , consapevolezze che comunque, come è anche già stato detto , molto spesso non bastano per poter “accellerare” o comunque non ricadere negli stessi errori….. ma quello che mi sembra di osservare , aggiungendo una nota personale a questa affermazione, è che vi sia in genere proprio una “resistenza” a intraprendere un percorso evolutivo … trovarsi in questa realtà di pandemia è come se questa esperienza di vita abbia acceso dei fari sul sentire e sull’agire di ognuno ma, si sa, una luce intensa può permettere di vedere meglio oppure può accecare… quando si sente dire “ da noi non ci sono più morti , è grottesco continuare ad andare in giro con queste ridicole mascherine “ …. oppure … “ l’invito a questa festa di compleanno è stata determinante per capire chi ha paura di continuare a vivere (quelli che hanno rifiutato per evitare assembramenti senza protezioni) e chi invece non si è fatto sconfiggere dalla paura e si è ripreso la propria vita (inutile specificare chi…) … credo che alla fine ognuno possa trarre da queste considerazioni e/o convinzioni quello che è più vicino a se stesso …. ciascuno poi ha la libertà del proprio pensiero ma comunque penso che noi, ognuno con i propri tempi, con i propri innumerevoli errori , o smisurate lentezze (parlo soprattutto per me) abbiamo la fortuna di aver trovato una strada, di aver scelto di percorrerla con cuore sincero, non solo per il proprio bene ma anche per l’altrui, una strada indicata da un Faro Luminosissimo … che sicuramente non acceca ….
    Abbracci fraterni a tutte/i …..

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Il problema, con gli errori, non sta solo nel riconoscerli e nell’attribuirsi la responsabilità, se c’è, ma nel cercare di non ricaderci. Nell’analizzare noi stessi, grazie alle pratiche della nostra Schola, alla fine si riesce a capire perché, al dunque, inciampiamo sempre sui medesimi gradini, e allora cominciamo a “vederci” mentre stiamo sbagliando (a volte subito dopo, sigh!) ovvero riconosciamo quella sfaccettatura nel momento in cui si presenta e forse, dico forse, riusciamo a correggerla. Non so se Capita così anche a voi

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Insisterei su quanto ha scritto m_rosa che si tratta anche di prendere coscienza del perché incorriamo spesso negli stessi errori. Cosa che non appare immediatamente perché sappiamo camuffare la verità in molti modi. Ma un po’ alla volta, avendo a cuore il nostro miglioramento sopra ogni ostacolo, la verità viene a galla e allora si può operare ancor più efficacemente con gli aiuti adeguati pratici ed orali della Schola ad un reale e definitivo superamento. Nosce Te Ipsum. Ma ci vuole costanza e tempo.
    Si è più volte detto, Apuleio scelse l’asino perchè è un animale molto testardo.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Per quanto riguarda invece la crisi causata dalla pandemia che potrebbe preannunciare un miglioramento sul piano etico e della coscienza delle persone, mi pare una utopia. Pochi mesi non sono sufficienti a cambiare alcunché. Anzi al contrario … come alcuni di noi hanno scritto.
    Si ripropongono alcune reazioni già appartenute all’umanità nel passato. Leggevo, ad esempio, che anche nei confronti della Spagnola si pensò ad un complotto di qualcuno ai danni di altri. Sembra assurdo ma l’uomo non accetta di essere figlio della terra e delle forze cosmiche sì da subirne tutti gli effetti.
    Un aspetto positivo è stato il tempo concesso alla Natura per rigenerarsi dall’inquinamento … ma anche questo è durato poco.

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