LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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  • m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Caro ippogrifo hai scritto a G_B proprio quello che avrei voluto dirgli io, aggiungo solo caro G-B, che la nostra è Schola e non scuola, i “difetti” sono nodi da sciogliere e tutti ne abbiamo. Si va avanti, ognuno seguendo i propri tempi e secondo le proprie possibilità, con elasticità e serietà, immancabilmente i cambiamenti avvengono

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 367

    https://www.repubblica.it/tecnologia/2020/04/06/news/coronavirus_la_sua_struttura_tradotta_in_musica-253288442/
    Segnalo a tutti i cari naviganti questo articolo che mi ha molto incuriosito e interessato. Buona serata a tutti

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Sì, wiwa, effettivamente è curioso quanto riportato nell’articolo sulla sperimentazione fatta in USA per trovare punti deboli del corona virus traducendolo in musica. La ricerca le tenta tutte per risolvere il problema, questa è davvero particolare. Incrociamo le dita!
    Fra l’altro la musica risultante dall’esperimento è abbastanza dissonante e fastidiosa.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Buongiorno, qui a Milano è tornata la primavera e mentre leggo l’articolo postato da wiwa70, interessante esperimento , mi viene in mente un tour nei teatri che AIRC stava portando avanti nell’ambito della ricerca medica che incontra la ricerca musicale ( elettronica). Se vi capita, finite le quarantene, consiglio questa esperienza che si chiama DNA semplicemente.
    Consentitemi di tornare sul mio post precedente, per una doverosa precisazione: con “lezione chiarissima” intendevo non impartita da voi, assolutamente. Ma dalla mia esperienza dell’esser cascato nella condivisione (capita ) di un video ad effetto. Sarebbe grave se fossi qui in questa Schola, in questo luogo, non per incontrare ma per attendere lezioni di vita. Sarei fuggito subito, invece per inclinazioni trovo in questo luogo rarissimo ciò che ho sempre cercato. Col mio tutor ho messo a fuoco da subito la differenza tra scuola e Schola, facendolo un po’ esaurire magari prima di arrivarci, ma vi giuro che ce l’ho chiara ! Vi abbraccio virtualmente, cercherò di esprimermi meglio nei prossimi …

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Stupefacente sia la traduzione in musica della struttura della proteina spike del coronavirus, sia la finalità dell’esperimento tesa a trovare il “tallone d’Achille” del virus per azzerarlo. La musica ricca di contrasti e a volte stridente – dicono – riflette la complessa geometria della proteina. Sembra quasi un linguaggio pitagorico… ma per affermarlo bisognerebbe avere competenze che non ho e capire come è fatta la traduzione in musica. Comunque è confortante che in ogni modo si tenti di contrastare il virus, anche con metodi all’avanguardia. Nell’articolo segnalato da wiwa70, che ringrazio per la condivisione, si parla anche della ricerca di tecnologie spaziali per contrastare l’epidemia. Speriamo sempre in Bene.

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Buonasera, voglio condividere con voi una notizia apparsa in un comunicato stampa dell’Istituto Spallanzani in conclusione di una importante ricerca effettuata presso lo stesso Istituto. Il virus SARS-CoV-2 responsabile della Pandemia COVID-19 è attivo anche nelle secrezioni oculari. La ricerca è partita da un tampone oculare di una paziente positiva al virus ricoverata presso lo Spallanzani alla fine di Gennaio e che presentava una congiuntivite bilaterale; i ricercatori, per la prima volta in assoluto, sono riuciti ad isolare il virus, dimostrando così che esso, oltre all’apparato respiratorio, è in grado di replicarsi anche nelle congiuntive. Quindi, afferma la responsabile della ricerca, questo dimostra che gli occhi non sono solo una porta di ingresso del virus nell’organismo, ma anche una potenziale fonte di contagio; ne deriva la necessità di un uso appropriato di dispositivi di protezione in situazioni, quali gli esami oftalmici, che si pensava potessero essere relativamente sicuri rispetto ai rischi del contagio che pone questo virus.
    Inoltre la ricerca ha evidenziato che i tamponi oculari possono essere positivi quando invece i campioni del distretto respiratorio non mostrano più tracce del virus. I campioni respiratori della paziente, infatti, a tre settimane dal ricovero risultavano negativi, mentre il campione oculare era ancora debolmente positivo a 27 giorni dal ricovero.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Grazie Bell per la notizia che fa conoscere meglio il comportamento di questo virus e consente di proteggersi meglio. Chiedo: si sa, o non ancora con sicurezza, quanto si rimane contagiosi dopo aver contratto il virus?

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Le parole di Ippogrifo sono molto sagge tuttavia, per quella che è la mia esperienza di essere imperfetto, non è semplice esercitare la neutralità perché talvolta vengono immesse in circolo delle notizie che sembrano così assurde o così verosimili da indurci a prendere posizione. Sono un impulsivo all’ennesima potenza e quindi esercitare la neutralità nei confronti della marea montante di rumore che sgorga da ogni tipo di media mi sta costando un bel po’ di fatica e non sempre riesco a surfare sulla marea, talvolta cado dalla tavola da surf e mi insozzo. Spero di riuscire ad imbrigliare e dominare il propulsore ad impulsi che mi alimenta quanto prima in modo da poter planare a debita distanza dalla marea rumorosa delle opinioni comuni. Vi abbraccio. Alef

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Riflettendo BELL sulla notizia che riporti, vediamo che questo virus è sempre di più attivo e invasivo. Comunque, grazie mille! perché bisogna essere informati il più possibile onde non rischiare e prevenire.
    A proposito di fluidi e di acque, che ne pensi delle tracce di coronavirus ritrovate nelle acque sotterranee di Parigi, utilizzate per il lavaggio delle strade? Sarà stato attivo e virale capace di attaccarsi e mutare? gli scienziati giustamente senza dati precisi e certi non si esprimono. Intanto è di 4 ore fa la notizia, riportata da La Stampa online, dell'”Istituto superiore di sanità: tracce di Rna coronavirus nelle acque di scarico a Roma e Milano, sono “spia” di focolai epidemici- l materiale genetico del virus Sars-Cov-2 può essere trovato nelle acque di scarico, permettendo quindi di usare questo tipo di campionamenti come «spia» della presenza di un focolaio epidemico”. E anche questo senza dubbio può aiutare molto.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Caro Alef, il tuo post di ieri circa il dualismo impulsività/neutralità, porta l’attenzione su un problema che attanaglia tutti, in dosi diverse ovviamente, ma è un meccanismo che, come ci ricorda Ippogrifo, porta per un verso o per l’altro a sposare opinioni. Anche qui la musica è sempre la stessa: bisogna diventare il più possibile consapevoli della faccenda e degli equilibri in gioco, in modo da limare ogni volta che si può il bisogno innato di schierarsi, e, anche quando pare che una determinata categoria di fatti sia stata codificata dalla Scienza, tenere in debito conto che tutto è in divenire, rapportato sì alla conoscenza scientifica, ma relativamente al tempo, nel processo forse infinito di evoluzione dell’umano sapere.
    Un caro saluto a tutti.

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Caro, Alef, mi trovo anche io d’accordo con garrulo e ti porto un’esperienza specifica che mi è capitata con la mia vicina di casa che l’altro giorno mi ha girato un video dell’intervista del Premio Nobel Luc Montagnier sul coronavirus in cui afferma, tra le altre cose, che:
    1. il virus presenta tracce di hiv per cui sarebbe stato manipolato dall’uomo
    2. il virus scomparirà con l’estate
    3. il 5G (il nuovo standard per la telefonia mobile in corso di implementazione ovunque) ha effetti sulla diffusione del coronavirus.
    Questo mi ha dato lo spunto di approfondire, per quanto posso, questi aspetti e mi sembra di poter riassumere quanto segue:
    1. altri studiosi con curricula accademici importantissimi rispondono che è come dire che in un libro ci sono alcune parole che si trovano anche in altri libri, per cui quei pezzetti di RNA del Covid 19 uguali all’HIV sono troppo piccoli per poter dire che sono frutto di un innesto fatto dall’uomo
    2. altri studiosi dicono che non è vero, molti altri ancora che non si sa
    3. premesso che ho scoperto un mondo sul 5G che viene collegato a quasi tutti i mali e i complotti del pianeta, nessun ricercatore/biologo/infettivologo ecc… trova collegamenti con il coronavirus, se poi il 5G faccia male alla salute c’è chi dice si, c’è chi dice no e c’è chi dice che bisogna fare decenni di studi per capirlo e che dopo 20 anni non sappiamo ancora se il 1/G/2G/3G hanno effetti sull’uomo oppure no.
    Di conseguenza, alla vicina che mi chiedeva un’opinione, le ho risposto che è troppo presto per capirci qualcosa ma che spero che Montagier abbia ragione sul fatto che il virus come per magia si estinguerà con il caldo per non tornare mai più. Per il resto dovremo aspettare per capirci qualcosa ed è inutile schierarsi pro o contro qualcosa, altrimenti finiamo per fare le chiacchiere da bar sport se è meglio Coppi o Bartali oppure se è meglio Maradona o Pelè.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Ciao Alef2006, a proposito di quanto hai postato negli ultimi dieci giorni di marzo, consideravo come, spesso, disponiamo solo di informazioni frammentarie e scarne, se non fuorvianti, e comunque insufficienti a farci comprendere cosa ci stia accadendo intorno. E consideravo anche come possa verificarsi una qualche coincidenza rischiarante. Per me questa è stata l’aver rivisto, una decina di giorni fa, ‘Braveheart’, film del 1995, ispirato a un eroe scozzese vissuto nel XIII sec. Non so se la narrazione ripercorra eventi storicamente documentati o piuttosto sia una lettura dell’autore, ma poco importa. Quello che importa è la storia in sé: narra le gesta di quello che diverrà l’eroe di un popolo soggiogato in lotta contro un popolo predatore, e le parallele ‘gesta’ degli aristocratici e del re del popolo soggiogato e di aristocratici e re del popolo predatore.
    E una volta in più mi accorgo di come il racconto di leggende e fiabe, nel trasportarci in un mondo mitico, tocchi le corde di fantasia emotività e stupore, stimolando la capacità di percezione. È possibile che emergano immagini e intuizioni a dipanare le spire in cui sono avviluppati processi e accadimenti, e che si rendendo visibili fatti, dei quali non abbiamo informazioni veritiere. O, ancora, che si affaccino plausibili interpretazioni, che mi auguro passino, prima o poi, al vaglio di dati oggettivi.
    Devo dire quindi che ho molto apprezzato sia il post del 22 marzo in cui Kridom, conoscendo i dati, con due semplici calcoli, ci chiarisce l’insussistenza d’ipotesi accusatorie, sia il richiamo al pragmatismo di Ippogrifo (31 marzo). E condivido con Kridom (01 aprile) l’importanza che dà all’etica nel nostro lavoro quotidiano, cioè nell’attività di ognuno, ponendola alla base del benessere collettivo.

    Alef2006
    Partecipante
    Post totali: 222

    Caro Kridom, sino a quando si parla col vicino non posso che darti pienamente ragione. Tuttavia, talvolta siamo chiamati nella vita profana a decidere se (per esempio) installare il 5G nel proprio comune oppure no. In quel caso, bisogna operare delle scelte basandosi sulle conoscenze scientifiche note al momento: decidere significa prendere una posizione. Pur sapendo che si potrebbe sbagliare si decide e quindi si prende una posizione. Idem per quanto riguarda le previsioni di uscita dalla pandemia: i dati sono affetti da rumore ma non sono né i primi e né gli ultimi dati affetti da rumore ed esistono branche del sapere specializzate nell’analisi dei dati rumorosi. Anche in questo caso, sino a quando si parla col vicino ci si può astenere dal prendere posizione, ma quando bisogna decidere se riaprire un’azienda per evitare che chiuda per sempre privando del lavoro dieci nuclei familiari allora bisogna operare delle scelte e quindi prendere una posizione. Lo stesso vale per i medici che somministrano farmaci sulla base di ciò che è noto, pur sapendo che tra dieci anni si potrebbe scoprire che i farmaci somministrati oggi in realtà hanno effetti collaterali ad oggi ignoti. Ciò che voglio dire è che saremo sempre chiamati ad operare scelte concrete, anche in assenza di certezze assolute, ed in quel caso non potremo restare neutrali ma dovremo necessariamente scegliere e quindi prendere implicitamente o esplicitamente una posizione assumendocene la responsabilità.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Gli antichi condottieri ricorrevano a oracoli e ad arti divinatorie per acquisire la strategia propizia. L’Imperatore Giuliano (l’Apostata) fece strage di uccelli con l’aruspicina. E tuttavia, all’ultimo, non ottenne favorevoli indizi. A Ulisse parlava Atena. Gli suggeriva mosse, predisponeva il campo, confondeva i nemici. Direi… decisamente meglio. Fortunato, non aveva che seguire le istruzioni. Ulisse un predestinato? Un prescelto amato dalla Dea. Be’, un bel raccomandato! Uhm… e se fossero le parole di Atena nell’aria, nel bel venticello primaverile, a disposizione di tutti? E se fosse il solo Ulisse ad avere orecchie per sentire? La Dea parla e solo lui ascolta, solo lui comprende, solo lui agisce… Ovvio giustificarsi dicendo che solo a lui parli…
    Eh sì, caro Alef, concordo con te che un conto siano chiacchiere fra amici e un conto sia avere la responsabilità di un popolo. Non è scusa accettabile che sia occorso un evento inatteso, nuovo, di dimensioni inimmaginate. Può essere colto impreparato un soldato, ma non il Generale che riveste l’onore e l’onere di condurre la battaglia e dalla cui scelta strategica dipenderà la vittoria o la sconfitta del suo popolo. È la differenza fra il Generale che vince e quello che perde… Il Generale che perde ha avuto meno informazioni, meno risorse, meno altro? Considererei ciò un demerito, non un’attenuante. E il Generale che vince? forse ha sentito la voce della Dea…
    Mentre scrivo, su Sky art si trasmette uno spettacolo di musica e scienza dall’Orto Botanico di Palermo. Parla il neurobiologo Stefano Mancuso. Dice che l’organismo vegetale non è strutturato in organi, le competenze sono diffuse e non c’è organizzazione gerarchica. L’albero sente vede digerisce… agisce con ogni sua parte. È un’organizzazione distribuita e possiamo farcene una vaga idea pensando a internet, wikipedia, dove non c’è una cabina di comando. L’albero, come ogni vegetale, semplicemente percepisce in ogni sua parte, e quindi in tutto se stesso, lo stato dell’ambiente e i mutamenti che avvengono, e, senza input gerarchico, ogni sua parte adegua se stessa…

    anima critica
    Partecipante
    Post totali: 31

    Prendo spunto dalle considerazioni di Buteo su generali e piante.
    Nella stragrande maggioranza delle cosiddette democrazie occidentali i governanti sono espressione dell’elettorato e talvolta, loro malgrado, si trovano a dover rivestire il ruolo di generali, con responsabilità e oneri annessi. L’ideale sarebbe avere governanti che, all’occorrenza, sapessero trasformarsi in generali onniscienti e, novelli Ulisse, fossero in grado di ascoltare e comprendere la voce della Dea e assumere le decisioni appropriate alla bisogna. Purtroppo, per avere generali di tal fatta, bisognerebbe che gli elettori fossero essi stessi in grado di riconoscere nei candidati le qualità richieste, cosa che presupporrebbe che tali qualità non fossero a loro estranee. O no? Ma, mi domando, se così fosse, ci sarebbe ancora bisogno dei generali? Ed ecco che ci si troverebbe nella condizione degli alberi, integrati nella natura e nell’ambiente in ogni loro parte e perciò non necessitanti di una mente pensante che prenda decisioni e impartisca input. Ma, mi domando ancora, noi comuni mortali siamo in questa condizione? Mi pare proprio di no, e così ci tocca prendere dei semplici soldati e dare a loro l’uniforme dei generali, sperando di avere azzeccata la scelta giusta o che, alla peggio, non facciano troppi danni. Pandemia docet. E non solo in Italia.

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