Taggato: Natale
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Nn possiamo distinguere l’uomo dal suo habitat nn possiamo pensare alla salute dell’uno senza considerare anche la salute dell’altro” mi sono segnata questa frase qualche giorno fa perché ci credo profondamente, e ora la ritrovo nelle parole di mandragola. Hai ragione Sorella, è sempre più insopportabile assistere a questo scempio della Vita, nei corpi delle donne, con i femminicidi in vertiginoso aumento, e anche in tutte le innumerevoli situazioni in cui sulle donne si abbatte la scure che trancia qualsiasi possibilità di crescita e quindi di libertà. Così come trovo insopportabile l’inquinamento incontrollato, il buco nell’ozono che si allarga sempre di più, gli esperimenti nucleari che violentano il pianeta….se non avessi la coscienza che la Miriam, come la corrente magmatica che scorre incessantemente sotto la crosta terrestre e che, a momenti erutta, circoli nell’Universo e su questa Terra manifestandosi immancabilmente tutte le volte che che si creano le condizioni giuste e necessarie (e qui nn posso non rivolgere un pensiero riconoscente al Maestro Kremmerz e si suoi mandanti e a tutti Coloro che dopo di lui hanno contribuito alla diffusione dell’Idea) beh se non avessi questa certezza, dicevo, sarebbe, scusate il termine, un casino!!!
Concordo pienamente con te, cara m_rosa…
Il tuo post cara Mrosa, mi ha fatto venire fuori una domanda che tengo dentro da un po’, ma si può stare bene a scapito di chi ci circonda? Se la Vita è una rete,fatta ad anelli, concatenati l’uno all’altro, la risposta dovrebbe essere no! A me ferisce molto l atteggiamento predatorio e prevaricatorio nei confronti dell’habitat naturale ma comprendo anche che il Vero Bene è qualcosa che prevede una profonda conoscenza di sé e di cosa è terapeutico a 360 gradi e questo,credo, sia prerogativa di Chi ha raggiunto un grado di coscienza e consapevolezza elevati. Trovo invece che nella Tradizione Ermetica si vada nella direzione della ecosostenibilità e rispetto della vita e questo è molto importante a mio parere oltre che di grande attualità. L’altro mito da sfatare è che questa saggezza millenaria sia prerogativa dell’Oriente perché così non è…sono rimasta annichilita dalle pratiche che adotta la cosiddetta Medicina Tradizionale Orientale per ottenere dei preparati medicamentosi,in particolare quelli a basa di bile, prelevata dagli orsi della luna, così chiamati per la falce lunare che hanno sul petto. Catturati fin da cuccioli, tenuti in gabbie scandalosamente piccole, con dei cateteri attaccati all’ intestino, viene prelevato loro il succo biliare per tutta la vita, tra atroci sofferenze, nelle cosiddette fattorie della bile. Una giovane veterinaria ha voluto verificare e introducendosi all’interno di una di esse, guidata dai lamenti,sì è avvicinata alle gabbie e,ha raccontato, che si è sentita toccare da una zampa di un’orsa rinchiusa che le chiedeva aiuto; lei, in modo del tutto sovranazionale, ha risposto prendendo quella zampa tra le sue mani( cosa che non ha mai più fatto!), scambiandosi un lungo sguardo d intesa. Da quel momento la giovane donna ha dedicato tutta la sua vita professionale a liberarli e curarli per ridonare loro la salute, organizzando campagne di sensibilizzazione con successo a favore dei medici del sud est asiatico, per dirottare le prescrizioni di questo farmaco verso prodotti di sintesi, risultati altrettanto efficaci. Mi chiedo se una Tradizione Terapeutica si possa considerare ancora tale se utilizza modalità di crudeltà e sofferenza per curare e guarire esseri viventi? D altro canto, la medicina occidentale non fa di meglio, utilizzando cavie per esperimenti, ma almeno non si fa chiamare ” Tradizionale”!!!Per fortuna,di contro,esiste un farmaco, l Amore, il più potente dei principi attivi, che può essere utilizzato anche con il più semplice dei viatici(acqua o sale o olio e poco altro),in grado di potenziare qualsiasi farmaco della scienza ufficiale, orientale o occidentale che sia,rispettoso di tutto il vivente, che non prevede effetti collaterali di sorta, alternativa vera futura della medicina? Una buona domenica a tutti
Wiwa, è davvero crudele quanto racconti sugli orsi.
Meglio togliere la vita che sottoporre a simili torture a vita.
Una medicina giusta, una terapia corretta non dovrebbe far male a nessuno.
Ciò che più mi ripugna di questo mondo, oltre quanto avete detto, è la consuetudine consolidata del nascondere i propri sporchi obiettivi sotto una falsa veste di bontà e solidarietà. Così per tutto o quasi.Collegandomi a wiwa, Il M. Kremmerz diceva che ciò che fa bene al figlio non può che far bene pure alla madre, ma poi crescendo che succede? Ognuno ha una propria traiettoria un proprio tragitto da perseguire e nn è detto che ciò che faccia bene a uno faccia bene anche ad un altro. Certo ci sono delle pratiche immonde come quella degli orsi che citavi tu, o degli animali seviziati come cavie che fanno accapponare la pelle, è vero che qualcuno potrebbe obiettare che molti farmaci che curano patologie umane anche importanti, sono arrivati ad ottenere un risultato positivo grazie anche alle sperimentazioni fatte sugli animali, ma io mi chiedo se non si sarebbero ottenuti gli stessi risultati senza coinvolgere delle creature inermi e come sarebbe andata la storia della medicina, e non solo (penso anche alla cagnetta Laika lanciata nello spazio) se avessimo concepito l’idea che la Vita va rispettata in quanto tale, in tutte le sue forme
In linea con i vostri post, care Sorelle, e riguardo ciò che diceva Tanaquilla sulla ” falsa veste di bontà” ,riflettevo sul fatto che mistificazione ,casualmente,ha la stessa matrice di misticismo… quest’ultimo, infatti, non è forse una lente deformante attraverso cui leggiamo la realtà, lente talmente deviante ,a volte,da farci diventare ciechi? Penso ai vari ambiti dell’esistenza,dalle scienze umane alle religioni, è un concetto applicabile ad ogni aspetto della umanità, dove casualmente, è sempre il femminile e la parte creativa di noi, quella preferibilmente attaccabile e attaccata…basti pensare che esistono luoghi dove le donne non solo non possono studiare e lavorare, ma si devono coprire il volto integralmente o possono parlare con l altro sesso, solo grazie a intermediari per il timore da parte degli esponenti della propria cultura, di essere contaminanti e impure,in nome di un vero e proprio travisamento dell’ordine naturale e dell’origine della Vita: in effetti,non sono forse le donne che hanno messo al mondo e cresciuto questi uomini che non si ricordano più neanche di chi sono figli.. oppure dobbiamo pensare che credano ancora di essere stati portati dalla cicogna?? ( anzi, il cicogno!!)
Quest’ultima riflessione di m_rosa mi fa molto riflettere: come sarebbe andata la storia della medicina se avessimo concepito l’idea che la Vita va rispettata in quanto tale, in tutte le sue forme? E’ un interrogativo dal respiro molto ampio che suscita molte altre riflessioni. Provo a elencarle per non perdermi e non avendo, ovviamente, una risposta al quesito posto le riflessioni saranno interrogative:
– se l’umanità vivesse in sintonia con la Natura forse tante patologie non esisterebbero?
– vivere in sintonia con la Natura implica necessariamente un innalzamento della durata della vita media dell’umanità?
– quando l’uomo viveva in sintonia con la Natura la durata media della sua vita era molto inferiore a quella odierna?Oltre ai quesiti però vale ciò che ho sperimentato sulla mia pelle: in passato sono stato colpito da malattie abbastanza gravi e quando le ho scoperte la voglia di farcela ad ogni costo per sopravvivere era più forte di qualsiasi rimorso per gli animali sfruttati per portare alla sintesi dei farmaci che mi somministravano e che poi hanno concorso alla guarigione. Il punto è proprio questo: se voglio vivere in armonia con la Natura, per coerenza non dovrei rifiutare i farmaci basati su sperimentazioni animali anche se questa scelta comporterebbe la mia Morte? Dovrei concludere che per rispettare la Vita dovrei accettare la Morte? E’ però anche vero che ogni volta che mangio una foglia di insalata stermino migliaia di batteri… Alla fine del ragionamento mi rendo solo conto che Vita e Morte sono due facce della stessa medaglia ma non ho alcuna risposta alle tante domande del mio post.
Scusate se sono stato prolisso.
Vi abbraccio perplesso
Alef
Forse se nn si dovesse lottare per la sopravvivenza (la famosa legge della giungla dove il più forte si ciba del più debole) saremmo su un altro pianeta! Tant’è, come dice Alef, nn è possibile nn distruggere, con il solo fatto di vivere, altri organismi, dai vegetali in su, però,forse è possibile farlo con un po’ più di senso critico (noi miriamici la chiamiamo Educazione Ermetica) e un rispetto maggiore per la Vita
Grazie m_rosa del tuo commento: poche parole ma molto rasserenanti. Ti Abbraccio.
La storia dell’orso raccontata da Wiwa è terribile e inaccettabile, ma nel mondo IN-civile in cui viviamo, con la scusa che è necessario per il bene comune (vedi vaccini), il fine giustifica sempre i mezzi, anche i più inumani e amorali.
Sono rimasta sconvolta quando in televisione hanno passato le immagini delle donne di Kabul sedute tutte in fila e completamente coperte dal burka nero: l’impressione è stata di vedere tante donne morte! Credo che debbano esserci intenti ed interventi politici comuni per salvare le tante donne schiavizzate e rese mute. Nel mio piccolo, da civile e da donna, ciò che mi viene da pensare è lavorare su me stessa e sulla mia autonomia, su più piani e più livelli. Se almeno nel nostro Paese, nonostante le contraddizioni che ancora ci sono, riusciremo a non regredire, forse potremo indirettamente aiutare chi, da quelle terre di prigionia, vorrà e riuscirà ad evadere. Una Via come la nostra, dove non solo il femminile viene compreso e protetto, ma che è punto nevralgico di una millenaria Tradizione terapeutica, è un esempio e un obbiettivo e ci aiuta a non dimenticare noi stessi, le nostre origini, donne e uomini, assieme.
Perché anche in quelle terre così indurite, esistono uomini capaci di ergersi a protezione delle donne e dei loro diritti: e questo è un pensiero incoraggiante…Cara seppiolina, sono d’accordo con te che l’unica via è di agire nel proprio ambito, iniziando da noi stessi, purificandoci e prendendo pian piano coscienza del nostro piccolo ruolo nella rete della vita. La Miriam ci consente questo ed è una possibilità immensa x fare giustizia. Per questo eterna gratitudine all’UOMO, con la U maiuscola, che è stato l’Aureo Maestro Kremmerz.
Che si può fare di altro? Per me è utopico pensare di scardinare sovrastrutture millenarie in certe culture che sono state capaci di nutrire l’idea che la Vita è generata da un principio maschile. Oltretutto qual è quell’essere in natura che mutila e oltraggia, distruggendone sistematicamente le funzioni naturali, colei che lo ha plasmato nel suo seno nutrito e fatto nascere e attraverso cui può rinascere? Non c’è! Mi sembra talmente aberrato l’impianto di questa società che penso ci sia solo da prenderne le distanze (pur vivendoci) e cercando di non farsi influenzare, come tante volte ci ricorda la nostra Gerarchia.
Ma se fino a pochi decenni fa in Italia, la “civilissima” Italia, c’era in vigore il delitto d’onore!!
p.s. a proposito di coerenza: in Vaticano la pena di morte è rimasta in vigore fino al 2001.
Cara Mandragola sinceramente io non vedo nulla di amorale e/o inumano e/o terribile e/o inaccettabile nella inoculazione di un vaccino. Però, come al solito, questa è la mia umile e personale opinione terra terra. Rispetto posizioni differenti come la tua pur non condividendole affatto. Se poi non ho compreso sino in fondo la tua affermazione in cui crei un parallelo tra i vaccini e i trattamenti terribili riservati agli orsi allora ti chiedo scusa. Ti abbraccio. Alef
Caro Alef, a parte che nn leggo che mandragola abbia fatto il parallelo che dici… ma semmai incluso fra quanto si fa per il bene comune anche i vaccini più o meno obbligatori! Fatti pure tutti i vaccini che vuoi, anche le terze quarte e quinte dosi con la benedizione di noi tutti e della Miriam, ma non esagerare con la strenua difesa delle tue opinioni a ogni piè sospinto…e tranquillizzati, che nessuno te le tocca!
Fraterni abbracci. -
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