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La Miriam è Amore.Quindi la Via della Rosa ossia la Via dell’Amore è una Via alchemica che porta all’essere Amore .Quindi si riceve e di da quel che si è .Quindi diventare consapevoli di quello che riceviamo e diamo significa diventare consapevoli di ciò che siamo.
Buona domenica a tutti!
Per Mandragola:
Provo a uscire dal senso figurato e chiarire meglio quanto intendevo.
Le nostre azioni producono sempre delle conseguenze, dentro e fuori di noi. Il ‘dare’, quando esercitato entro il perimetro del ‘giusto e necessario’ e dell’ortodossia, attiene alla condizione e alla funzione di tramite, che implicano neutralità, equilibrio e consapevolezza, via via maggiori man mano che si procede sulla via dell’integrazione. Travalicare questa funzione, per personalistiche velleità, per una distorta visione di ciò che è giusto e di ciò che è bene, o anche solo per fraintendimento, significherebbe spostarsi dalla condizione di neutrale equilibrio e generare così uno scompenso (in senso figurato i ‘debiti’), per ripianare il quale, se e quando ancora possibile, sono richiesti lavorio ulteriore, energia e tempo necessari per individuarne le cause, demolire strutture e sovrastrutture non allineate allo scopo o condizionanti,rimuovere i detriti e rimettere le cose in ordine.
Spero di aver chiarito meglio quanto espresso nel post precedente, col quale intendevo mettere a fuoco solo un aspetto, come ho detto per me cruciale, del ‘do ut des’; un aspetto che, come giustamente rileva Diogenonn, è strettamente connesso all’esercizio della terapeutica ermetica, ma che penso possa estendersi a 360 gradi nel nostro agire da Miriamici.
Un caro saluto a tutti.Con parole semplici, cara Silvana, hai enunciato il nostro percorso evolutivo-terapeutico. Chi lo segue e inizia a camminare sente l’anelito ad uno stato d’Amore. Cho lo realizza, grazie alla Miriam e al lavorio ermetico, arriva a conoscere se stesso. Come a dire che è l’Amore che regge l’Universo ed è la sua essenza.
Certamente, caro Ippogrifo, d’accordo con te: chi si volge ad ambizioni personalistiche o attribuisce maggiore importanza ai propri interessi, devia da questo cammino che alle volte richiede ad ognuno di noi scelte non sempre facili.
O, meglio, che hanno l’apparenza di essere difficili perché ci sembra di dover rinunciare a qualcosa, ma che invece non ci fanno rinunciare ad alcunché se non ad una nostra visone distorta e ci restituiscono a noi stessi, cioè al cammino della “Via della Rosa” e dell’Amore. A me è successo molte volte.Ora ho capito Ippogrifo, grazie. L’idea che esistesse una modalità per dare quello che non si ha, non mi tornava, anche perchè ogni forma di “personalistica velleità” si traduce sempre in una mera illusione di essere quello che non si è e di avere quello che non si ha.
Giustamente come dici è vero che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze, buone o cattive, che si pagano o si riscuotono in “debiti/crediti” che ci portiamo dietro. Questo mi sembra plausibile.Buona domenica di ☀️ a tutto il Forum!
p.s.
Stamattina mi sono svegliata molto presto….ho pensato al Sole che invochiamo e grazie al quale ognuno, iniziato e non, rivolgendosi a Est può dire “io mi oriento”, io ci sono nello spazio sacro di Madre Natura. E allora, ho pensato che di tutta quella vita che mi arriva dal Sole, esattamente come per la Vita che mi arriva dal Centro del Sole/Rosa di Miriam l’esigenza di mostrare una gratitudine forte e profonda, di contraccambiare, è la stessa.
Osservavo il pettirosso in giardino e l’alloro maestoso, pronto per le sperimentazioni delle Lunazioni e mi dicevo che con la loro scintilla divina, svolgono il ruolo che la Mater-ia gli ha assegnato… semplicemente, senza crisi, senza velleità.
Riflettevo sul come noi, invece, prima di ritrovare questa dimensione spontanea dobbiamo lavorare per risanarci, riequilibrare mente e corpo. E allora chiudevo la mia riflessione (anche per il bisogno urgente di un caffè) con la considerazione che essendo la Terapeutica Carità e quindi gratuita, è ovvio che non ci venga chiesto nulla in cambio! Prima c’è da risanarsi, da ritrovarsi nelle funzioni intelligenti del nostro essere, prima di Essere davvero produttivi!
Come dice Silvana, “diventare consapevoli di quello che riceviamo [aggiungo dalla VITA] e diamo significa diventare consapevoli di ciò che siamo.”, nell’Armonia della Magna Mater.Concordo con te ippogrifo x quanto riguarda il nostro agire sempre più ortodossamente inteso e la dove la manifestazione dei nostri “personalismi” ci devia le rettifiche e gli aggiustamenti caratteriali hanno sicuramente un costo a volte anche alto da pagare.
E quindi in ambito strettamente terapeutico trovo superfluo il “se giusto e necessario”, basta seguire come hai ben detto ed è stato ripetuto infinite volte le poche regole ortodosse. E tenerle bene a mente.
Estendere questo concetto oltre il perimetro strettamente terapeutico operativo a 360 gradi nel nostro mondo relazionale (famiglia, lavoro, amicizie ecc ecc) è un dovere oltre che una gioia e molte possono essere le modalità comportamentali x espandere il profumo della Rosa, cosi come infinite sono le tipologie umane. Primo fra tutti con l’esempio … cosa nn sempre facilissima.
Tenendo sempre la barra dritta verso il rispetto altrui e il diverso da noi riconoscendo che i limiti del nostro prossimo sono in nuce anche i nostri.
Qui in primis nn mi appellerei tanto al “se giusto e necessario” ma al vecchio e mai tramontato “buon senso italico”…
Buona domenica a tutti.Una cosa che sempre mi torna in mente quando si parla della Legge del Do ut Des, sta nella differenza tra l’idea profana del dare ed avere, nobile principio se in consapevole equilibrio, ed il dare come tramite della Catena Terapeutica, con neutralità e consapevolezza, svincolandosi da qualsiasi forma di aspettativa, operando semplicemente per il bene, in tutto e per tutto, senza coinvolgimenti personalistici (quindi massima attenzione su questo fronte, ricordo sempre a me stesso), che rappresenterebbero forme di sovrastrutture fuorvianti.
Un caro saluto ed una buona festa a tuttiCara Silvana anch’io mi unisco a Tanaquilla nel dirti che con parole semplici hai centrato il nostro cammino verso la Rosa. Veramente toccante, credimi. E La via della Rosa è anche il titolo di un libro in cui vi sono delle vere perle scritte dall’attuale Del+ Gen+ Maestro M.A. Iah-Hel. Lo trovi se nn l’hai già letto nella nostra biblioteca on-line
Un caro salutoGrazie di cuore Diogenonn,seguiro’il tuo consiglio.
Noi umani di tanto in tanto e in modo consumistico ci ricordiamo che l’amore va celebrato e oggi è un giorno dedicato a questo. Però è innegabile che aleggia un certo fermento nell’aria e allora come si conviene ognuno di noi lo raccoglie e lo rimette a Lei Regina Eterna e Eterna Rosa … perché lo restituisca a tutti rigenerato e traboccante Luce e Salute.
una breve storia della rosa:Bello questo flash sulle rose. Quando si schiudono sembra che i petali si aprano all’infinito e che il centro della rosa sia sempre più profondo.
Grazie DiogenonnSull’amore tra due persone ci sarebbe tanto da scrivere, ma al di fuori di questo ci sarebbe da dire per come è nata questa festa che non ha niente secondo me a che vedere con l’Amore di cui parlavamo prima che è completamente diverso, cosmico, è il tutto, tu fai parte del tutto e il tutto fa parte di te e per questo c’è da fare un grande cammino non facile.
L’Amore è forse solo quello che dà senza chiedere nulla, come le rose che profumano l’essenza meravigliosa che emanano, ma non ti fanno pagare niente, non ti chiedono nulla per quel profumo.
Noi in fondo dell’Amore conosciamo poco o niente… più niente. Per capirne qualcosa noi miriamici facciamo un cammino che è lungo, siamo tutti pellegrini. E tornando alla favola di Amore e Psiche, che conosco bene, lei lo vedeva solo di notte, quindi con altri occhi, non con quelli del giorno. Potrei dire una sciocchezza, ma Psiche di notte, cioè quando non è inquinata dalle cose profane, deve usare altri sensi, percepire con altre antenne che noi miriamici stiamo cercando di sviluppare. L’Amore è tutto, è come la rosa che profuma nell’aria e si espande all’infinito, come l’acqua di cui qualcuno ha parlato che è ciclica, esce dalla Madre Terra nutre tutti, evapora e ritorna alla terra e non vuole niente. Allora il San Valentino è solo la festa dell’innamorati, di cosa non lo so, ma comunque innamorati. Ma l’Amore è un’altra cosa, ho sempre pensato che è eterno, è puro e attraversa i secoli. Se proprio vogliamo pensare al San Valentino e a due innamorati con amore puro mi viene in mente i due ragazzi che si amano senza chiedere nulla In nome della rosa di Eco.Che bel quadro di rose Diogenonn!
L’impatto con questo insieme di rose è davvero bello, diogenonn, anche la storia della rosa mi è piaciuta.
Circa il buio, cara Dafne, si può anche pensare ad una interpretazione di questo tipo, che integra quanto dici su una maggiore purità. Psiche vedeva Eros solo nelle ore notturne perché non doveva vederlo in volto. Questa era la condizione di Eros: non essere individuato.
La fanciulla lo perde quando, istigata dalle sorelle, con una lampada ed un pugnale gli illumina il volto e lo vede. Il dio allora abbandona la povera Psiche… -
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