La foto del secolo: il buco nero

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  • seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 270

    Leggendo dei Criptocromi, mi è venuto da pensare subito ad un detto popolare che potrebbe,forse, avere un nesso parlando di orientamento e organi di senso.Quando si dice, nel dubbio…
    ” seguire il proprio naso “! Ho sempre pensato ci si riferisse all’intuito, ma perché proprio il naso, per gli odori? O perché, magari, anche nell’olfatto sono presenti particolari recettori simili a quelli della retina di cui parlava Bell? E se tali ricettori magnetici fossero presenti su tutto il nostro corpo ( la pelle è, ad esempio, l’organo più esteso che abbiamo, quello che è più a contatto con il mondo esterno e grazie al quale si creano attrazioni o repulsioni, come fosse un’antenna sempre pronta a captare onde magnetiche intorno a se)? Sarebbe dunque plausibile pensare ad una sinergia di ricettori magnetici ( tutti tipi di proteine?) che attraversano il nostro corpo e lavorano in concordanza, come a formare una “rete trasmittente” sempre accesa? Saranno tutte fantasie…ma le domande sono scaturite copiose! Grazie a chi ha posto l’accento su questo interessantissimo argomento. Un abbraccio

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Domande belle e stimolanti, cara Seppiolina74! Come te, attendo fiducioso che chi possiede le competenze appropriate ci fornisca qualche lume. Poi, sempre che abbia bene inteso quanto scrivi, mi permetterei solo di sostituire la “rete trasmittente” con “”rete ricevente”, visto che parli di recettori. Trovo comunque molto interessante il concetto di pelle intesa come organo e, in particolare, come organo di interfaccia tra il nostro organismo e l’ambiente che ci circonda, concetto che mi pare sia suffragato dalla scienza, ma anche su questo attendiamo conferme o aggiustamenti di rotta.
    Un caro saluto a tutti i naviganti.

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Forse l’espressione “sentire a pelle” si riferisce alla capacità di quest’organo, tramite i recettori, di percepire la positività/negatività dell’ambiente esterno con cui si interfaccia. Sono sempre stata dell’idea che l’uomo arcaico possedesse fin dalla nascita la piena efficienza di questi recettori che ne consentivano l orientamento. Con il tempo però, a causa dell’evoluzione sociale e l’insorgere di sovrastrutture di cui egli stesso è stato artefice, questa efficacia è andata in parte perduta. Mi sorge una domanda: figure come la sfinge o le sirene, quindi esseri metà uomo e metà animale, possono riportare l’attenzione sulla riappropriazione delle potenzialità di queste facoltà di cui gli animali sono detentori pur mantenendo la caratteristica che ci rende uomini?

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Estremamente sensibile e ricettrice, la pelle forse rappresenta la prima forma di contatto fisico con il mondo e con l’alterità, grazie al quale l’organismo diviene un sistema sensibile in grado di provocare diverse sensazioni che vengono tenute unite dall’epidermide e allo stesso tempo distinte. La pelle, elemento organico, e’ nello stesso tempo anche immaginario, presentandosi come sistema di protezione della nostra individualita’e contemporaneamente come primo strumento di scambio e di esperienza con gli altri.
    Ho sempre pensato alle immagini, specialmente quelle dipinte, come capaci di attivare quei meccanismi di relazione tra il nostro io più profondo e arcaico e la tradizione del modo di rappresentare la realtà. Tutti gli elementi visivi in gioco provengono da un’archeologia mnemonica della storia del pensiero umano, individuale e collettiva e sono sempre composti da una superficie complessa di “pelli”, percepite come parti del nostro corpo e delle sostanze che lo compongono, i pigmenti difatti sono anch’essi metalli o minerali o sostanze organiche. Quindi secondo me figure mitologiche, per rispondere a tulipano, posso certamente fare questo, ma già a partire proprio dalla materia e dal modo in cui sono composti e realizzati o immaginati. Auguro a tutti una serena notte e buona luna nuova.

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Molto interessante l’ipotesi che il terzo occhio o il sesto senso possano essere degli “organi” fisici costituiti proteine / recettori che sono già presenti nel nostro organismo e che il percorso ermetico li possa potenziare al fine di integrare delle capacità che sono presenti in forma inconsapevole in qualcosa che possa essere utilizzato in modalità più consapevole oltre che più intensa. È vero, ippogrifo11, che questi recettori possono costituirebbero una rete ricevente ma potrebbe essere che noi stessi emaniamo qualcosa tramite la pelle o gli occhi e che quindi vi siano anche delle proteine / trasmissori di tali influenze verso l’esterno.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Anche tulipano, dopo seppiolina e wiwa con altre domande interessanti! Pensando ai quesiti mirati proposti da BELL che ringrazio per la sua costante disponibilità, pure a me viene di formulare altre domande…!
    Mentre anch’io come ippogrifo attendo con fiducia lumi, e comunque ci rifletto su, ho trovato che partono in Germania i primi esperimenti per spiegare l’origine del magnetismo cosmico.

    https://globalscience.globalist.it/cosmo/2018/03/13/magnetismo-universale-2020945.html

    BELL
    Partecipante
    Post totali: 79

    Partendo dal detto ”sentire a pelle” e riportandolo a dati scientifici è interessante annotare una proprietà fisiologica di questo organo che è emersa da uno studio di Ricercatori Canadesi dell’Università di Vancouver.
    La nostra pelle, che in campo anatomico/fisiologico va considerata come un organo, aiuta l’Apparato Uditivo a sentire e a distinguere i suoni: la pelle percepisce dei leggerissimi flussi d’aria inudibili che accompagnano i suoni, la cui percezione ci aiuta a distinguere un suono dall’altro. L’onda sonora sposta dei leggerissimi flussi d’aria che non sono udibili; a diversi suoni o sillabe sono associati differenti flussi d’aria, ma finora non era chiaro se e come questi flussi potessero essere funzionali all’udito. I ricercatori hanno scoperto che tali soffi sforano la pelle e che le sensazioni tattili da essi provocate, veicolate dal sistema nervoso periferico al cervello, aiutano le nostre orecchie a sentire e a percepire in modo chiaro ciascun suono senza confonderlo con altri; come se la pelle aggiungesse sensibilità al nostro udito. Infatti mentre ascoltiamo delle parole in presenza di soffi d’aria creati artificialmente, il nostro udito ne viene disturbato anche se di per sé quei soffi non sono udibili. Se consideriamo che la nostra pelle è il nostro organo più grande per dimensioni questa caratteristica fisiologica associata alle onde sonore apre a molte considerazioni sulla capacità “ricevente”del nostro essere inteso in senso unitario.

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Interessante, Bell, e questa notizia doveva essere già nota alla tradizione ermetica. Il M. Kremmerz scrive che i 5 sensi sono fisiologicamente riconducibili al tatto, laddove modificazioni delle papille tattili sono la cornea, il timpano, le mucose nasali e quelle del palato. (Scienza Magi, Vol.I pag. 294-295).
    Chissà se i non udenti sono aiutati a percepire ciò che si dice da questi soffi.
    L’onda sonora mi richiama alla mente il magnetismo che si trasmette e si riceve attraverso il suono o la parola.
    Le figure mitiche di cui stiamo parlando, che vivono sul confine tra il mondo umano ed animale, secondo me, sono state creazioni degnissime delle culture arcaiche. Esse identificavano sempre un territorio preciso, quasi a indicare che in quel luogo si professava un certo tipo di conoscenza.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Sulla funzione della pelle e la sua rispondenza alle onde sonore forse non a caso gli strumenti musicali antichi avevano le corde fatte di pelle animale, tratta in particolare dalle viscere.
    Sul collegamento fra pelle, musica, magnetismo e alle reazioni che induce, ricordo come fosse ora la pelle d’oca che mi ha provocato l’ascolto di “O Sole mio”, suonato col Theremin (le mani agiscono toccando solo il campo magnetico provocato dallo strumento) in la “Vittoria del Sole sulle tenebre e della Salute sulla pandemia” postato da Admin! Che ancora ringrazio…

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Sai mandragola11 ho pensato la stessa cosa dopo aver scritto il post! Le incombenze familiari mi prendono nei momenti migliori!Uffa! Ma sono felice che tu abbia scritto quello che avevo in mente!Ringrazio anch’io per quel regalo! Che sensazione meravigliosa!

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 270

    Mi riaggancio a Mandragola che ha citato la “pelle d’oca” perché in effetti, osservando la reazione della pelle ad uno stimolo ben preciso,seppur vario,ingrandendo nel dettaglio, la peluria si solleva automaticamente come si trattasse di innumerevoli antennine ( per alcuni antennone…ah ah!!).Che l’organo della pelle sia molto delicato, lo si evince anche dalle tante malattie di stampo psicosomatico che lo affliggono ( dermatiti, eczemi,ecc.) e che evidenziano uno strettissimo rapporto della persona con il mondo circostante,nelle relazioni in particolare. Ovvio che non è l’unico organo che reagisce,anzi, però è quello in questo senso più manifesto. Avevo letto che nella fase gestatoria, al momento della formazione dei vari organi, cervello e pelle si sviluppano assieme e che spesso, chi soffre di problemi alla pelle, soffre anche di disturbi del sonno.Ho letto male Buteo?

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Ritornando un poco indietro il video della chiacchierata sui monti sibillini con una volpe l’ho ricevuto da un’amica su whatsapp il 16 maggio in tarda serata dopo che se ne era parlato su questo thread. L’amica non sa del forum della Schola. Quindi è stata una coincidenza o una sincronicità?

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Buona domenica alla D+G+, ai Maestri e al Forum!
    Cara mara329 non so se è coincidenza o sincronicità, anche per gli animali come per noi a un certo punto arriva una mano d’aiuto. Il video è molto carino, forse la tortina ha salvato la pelle della volpe.
    E a proposito di pelle, cara seppiolina, quanti modi di dire che identificano simbolicamente la pelle con la stessa vita: fare la pelle, vendere cara la pelle… banale dire che sulla pelle ci stanno le tracce del nostro vissuto, i segni lasciati dal tempo e dalle nostre esperienze. La pelle ci racconta e noi ci riconosciamo in questo nostro fodero.
    Ovidio (met.) racconta nel mito che Marsia, il satiro scorticato da Apollo per averlo sfidato e perso in una una gara di musica, urlando di dolore diceva “mi stai spogliando da me stesso!”,del mio io/individualità come interpretano alcuni, o nel senso rigenerante della muta che gli animali fanno annualmente (ciclo del Sole)? Dante chiama la pelle vagina equiparandola al fodero della spada, mentre invoca Apollo di fare a lui quello che fece a Marsia.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Il video postato ieri da Mara sulla volpe dei Sibillini, mi rallegra da un lato e mi rattrista dall’altro. Sicuramente siamo in presenza di una Signora Volpe molto affamata, forse con cuccioli in tana ma con poco latte viste le mammelle troppo in rilievo per quanto riesco a scorgere, forse ancora rimasta sola per la perdita del compagno caduto vittima di qualche disgrazia, evenienza sempre presente in Natura. Aspetto positivo è la botta calorica della merendina che apporta zuccheri e carboidrati più che mai utili nella contingenza. Aspetto negativo, la totale perdita di timore nei confronti dell’uomo, che per la volpe allo stato brado deve sempre e comunque rappresentare una qualche forma di pericolo, dalle doppiette, alle esche, alle trappole. Definirei questa bella signora “imprintata”, forse ha avuto esperienze di vicinanza all’uomo in passato in qualche modo, oppure, e glielo auguro se così non è, una estrema espressione di mancanza di cibo che la spinge verso un essere che potrebbe potenzialmente nuocerle, ma l’amore per i pargoli nella tana la spingono ad un rischio estremo pur di trovare cibo e in questo momento convertirlo in latte. Per altri versi è il rischio estremo che la pernice bianca di montagna, quando una volpe si avvicina troppo al nido costruito a terra in anfratti coperti da idonei cespugli, si finge ferita ad un’ala facendosi avvicinare molto oltre la distanza di sicurezza, per distrarre il predatore dalla traiettoria precedente attraendo su di sé l’attenzione, come al solito, a qualunque costo. Qui, inutile dirlo, faccio il tifo per la pernice, anche se, in Natura, la componente tifo, il buono, il cattivo non esistono, è una estensione emotiva tipicamente umana, esiste solo l’istinto a cui ogni specie, secondo il proprio impianto genetico, è ineluttabilmente agganciata.
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti

    holvi49
    Partecipante
    Post totali: 112

    A parte l’espressione di gioia del conciatore che andò in pensione ( “ Non sto più nella pelle!”), viene facile pensare che la pelle, il più grande organo del corpo umano, si possa considerare il limite estremo di esso, almeno al livello tangibile dei nostri sensi, cioè “fisicamente” tangibile, poiché sembra, da quanto emerso da numerosi studi, che detto limite scompaia quando si cominciano a considerare tutte le elaborazioni corporee che attraverso la pelle e dalla pelle stessa, si diffondono nell’ambiente esterno. In queste elaborazioni vanno incluse anche quelle di natura elettromagnetica che accompagnano i processi del metabolismo cellulare, essendo l’intero organismo una immensa centrale dove alla più piccola particella, di natura elettrica, in movimento, si accompagna un campo magnetico, come già ricordato in altri post. Allora , tutto il nostro essere profondo che si esprime nelle vicissitudini che ci caratterizzano, è contenuto in questo “fodero di carne”, ed attraverso di esso si relaziona col mondo circostante, emettendo e ricevendo, elaborando, quindi, il cosmo nel quale è immerso e di cui è espressione.
    Grazie a tutti i Maestri per la testimonianza di questa Grande Opera.

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