La foto del secolo: il buco nero

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  • m_rosa
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    che belle parole, immagini, suggestioni, ci regalate, cari Fratelli e Sorelle, che
    con-dividete con tutti noi le vostre esperienze, leggervi è un pò come leggersi dentro, perché le cose che facciamo, pensiamo, sulle quali lavoriamo e ci dibattiamo, mi sembra proprio siano le stesse per tutti. L’anelito alla Luce, l’Amore per l’I-Dea-le, il sentirsi fratres in unum, e poi la lotta quotidiana per uscire dalla proprio bolla egioca e, come dice ippogrifo, “dilatare i nostri istanti di consapevolezza”. Auguro bei sogni a tutte/i

    mandragola11
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    Post totali: 658

    a parlare del tempo per tutto questo…tempo, non so perchè ma mi sono venuti in mente i continui richiami che il Maestro Kremmerz fa al dio del tempo, Saturno, nei Dialoghi sull’Ermetismo. Ne riporto un breve stralcio tratto qui sul sito in:

    “Discepolo. – Vi prego di non parlare troppo di questo Saturno interruttore perpetuo dei nostri dialoghi.

    Giuliano. – Siate paziente, che è proprio il Dio della inquietante necessità della vita e della trasformazione. Man mano che nel corpo saturniano umano si addensano esalazioni e nubi della materia elementare costituente il Saturno, la vaporosa nuvolaglia si condensa in materia cerebrale e in tutta la rete nervosa, ed è sensibile a tutte le impressioni e alle reazioni dei contatti.”

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da mandragola11.
    garrulo1
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    Post totali: 458

    Ancora qualche considerazione sul fattore tempo: il post di Mandragola mi ha rimandato alla lettura dei primi due Dialoghi, in cui il Maestro Kremmerz, qua e là, affrontava il dilemma del Tempo.
    Da qui ad una fugace rilettura della Porta Ermetica, che mi ha fatto tornare alla mente un concetto chiaro, ma che ogni tanto, se non ci si sofferma a riconsiderarlo, è un dato della quotidianità come tanti altri. Nei sogni, il tempo e neanche lo spazio non esistono come invece li viviamo durante le attività di veglia: tutto un procedimento successivo di esperienze si svolge in un attimo, le barriere ordinarie (sovrastrutture?) decadono, ed ecco forse anche la chiave di approccio all’aspetto simbolico per quanti sono in grado di accedere a quest’altro aspetto della Realtà, e della possibilità di estensione della Coscienza anche durante la fase del sonno.
    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.

    holvi49
    Partecipante
    Post totali: 112

    Giorni fa mi sono imbattuto in una trasmissione, credo fosse su RAI 3, nella quale un fisico, trattando il tema i rapporti tra Natura ed astri, ebbe a dichiarare, alla presenza di tanti studenti presenti nello studio nonché alle migliaia di persone in collegamento, che non esisteva nessuna prova scientifica sulla influenza della Luna nelle coltivazioni o in tutte le altre influenze, ritenute reali, dell’astro notturno sulla vita della terra. Si tratta solo di credenze divenute ormai tradizione della vita rurale. Quindi, secoli di osservazione, di sperimentazione pratica e risultati conseguenziali buttati al vento. Tutte sciocchezze: è inutile che i contadini si prodighino a imbottigliare il vino , a seminare, o raccogliere o a compiere una infinità di operazioni riferendosi alle fasi lunari. E le unghie che crescono o si tagliano in determinati periodi lunari? E i capelli? Per non parlare di tutte le altre implicazioni di Selene con la fisiologia umana. Non è vero niente, lo ha detto la Scienza. La scienza o lo scientismo? Scientismo: “il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze”. Eh si, perché qualunque fenomeno che non sia sottoponibile all’indagine secondo i metodi, e quindi ai mezzi sperimentali, in possesso della scienza non verrà mai considerato un fenomeno fisico reale. Questo significa che lo scienziato, sedicente tale, per limitazione mentale, o per partito preso o per mancanza di appropriata intuizione, non è in grado di operare con gli “strumenti” che il fenomeno per sua natura richiederebbe, dichiarerà che esso fenomeno è solo frutto di credenza o immaginario collettivo nella migliore delle ipotesi, quando non relegabile nel l’àmbito delle sciocchezze che da sempre hanno caratterizzato la semplicità umana. Allora l’essere umano è separato da tutta la natura in cui vive, così come è separato l’atomo nelle sue parti costituenti, così come è separata ogni parte dell’universo dove i mondi sono entità distinte e dove gli unici rapporti di reciprocità sono frutto di “comprovate” forze gravitazionali o altre di cui non se ne conosce la natura se non il fatto che devono rispondere alle equazioni ad hoc costruite dagli astrofisici per spiegare ciò di cui non si riesce a venire a capo. E veniamo al buco nero, se no mi si dice : ma che c’azzecca tutto sto po’ po’ di disquisizione? Giusto. Dal momento che sono fermamente convinto (anche per qualche piccola esperienza pratica che me ne ha fornito prova) che siamo in continua osmosi con quanto ci circonda e informa, e siccome è stato ribadito che l’essere umano è in armonia con tutto il creato devo arguire che il mio essere uomo (generalizzato) è l’espressione , in misura infinitesima, di quanto si può osservare nell’universo. La Tavola di Smeraldo sostiene che ciò che è in alto è come ciò che è in basso: in tutte le accezioni. Quindi tutto ciò che si trova “là fuori”, lo devo trovare “qui dentro”, se no non ha senso. Allora dove trovo il buco nero? ( non cominciamo con le solite frecciatine!). Questo fenomeno astrofisico, di cui non è ancora chiara la natura , sembrerebbe un campo in cui tutto scompare (sempre secondo le “conoscenze” che abbiamo della materia e dei fenomeni elettromagnetici), da dove nulla può venir fuori data la enorme forza gravitazionale(?) che lo caratterizza, ma che purtuttavia manifesta la sua presenza nell’intorno cosmico. E dico intorno cosmico perché non riesco ad esprimere diversamente ciò che veramente potrebbe essere, poiché le nozioni che abbiamo ci fanno immaginare questo nostro universo come un gran vuoto dove palle di fuoco si consumano o si scontrano senza apparente motivazione. E mi riesce davvero difficile immaginare un “vuoto” nel vuoto. E che dire di un Sole che non fa altro che bruciare Idrogeno fino ad esaurimento? Ma questa operazione fa sì che intorno si manifesti tutta la vita che conosciamo. Spegnete il sole: non c’è più niente. Fermate il cuore finisce la vita. Analogia? Si. Dove trovo il buco nero? Ne parlò Tanaquilla in un suo post : Il quale è un abisso profondissimo del quale – dicono i Maestri – non si intravede il fondo.
    Buona domenica a tutti.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Caro holvi49, vedo che l’argomento ti appassiona particolarmente, ma non te la prendere se la scienza umana è ancora così piena di chiusure e contraddizioni, personalmente ti capisco, ma niente di nuovo sotto il sole!
    Nel link seguente dell’Unione degli Astrofili Italiani vi sono rimandi ad altri link che affrontano la questione da altri punti di vista. Ciao.

    http://divulgazione.uai.it/index.php/Influssi_lunari

    holvi49
    Partecipante
    Post totali: 112

    Infatti: niente di nuovo sotto il sole. La mia era una considerazione senza amarezza:non ne avrei motivo. Grazie per il link, mi sono molto divertito a leggere “l’ufficialità”

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 366

    A proposito di origine della vita cosmica ho trovato questa news interessante! Un caro saluto a tutti
    https://www.lastampa.it/2019/04/20/scienza/ecco-la-prima-molecola-delluniverso-la-scoperta-a-anni-luca-da-noi-MiTdxdGWCabRjbfkBg4yfN/pagina.html

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Ci tenevo a riprendere l’inizio della discussione avviata da Alef sulla foto del secolo inerente il buco nero, o meglio l’elaborazione dei dati che hanno consentito di trasformare onde radio colte dagli apparati radio telescopici in un soggetto identificabile e sopratutto con colore definito.
    Tanaquilla ci ha ricordato che l’elaborazione strumentale ci indica l’ombra del buco nero, oltre non si va. Questa affermazione mi fa nuovamente riflettere sul fatto che, l’ombra testimonia una realtà di cui è l’espressione, il ragionamento diventa matematico, riconduce verso l’Unità dei fattori e degli eventi. D’altronde, terra terra, ogni volta che vediamo un’ombra, tentiamo immediatamente di decifrare quanto vi presiede, immediato nei fenomeni fisici ordinari, non decifrabile, al massimo latente al cospetto di una concatenazione di avvenimenti che, con ogni probabilità, determinano la Vita nell’Universo.
    Un caro saluto ed una buona serata a tutti.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Riprendo l’argomento proposto tempo fa da Alef2006 perché ho letto un articolo ove si riparla del buco nero al centro della galassia. Pare che da maggio 2019 l’area che si trova poco fuori l’orizzonte degli eventi, ossia il punto di non ritorno del buco nero, risulti due volte più luminosa rispetto alle osservazioni precedenti.Cosa che fa riflettere gli astrofisica che si chiedono in che modo e se l’evoluzione delle galassie sia influenzata dall’esistenza e dall’attività del buco nero.
    Il buco nero mette sotto gli occhi come la forza di attrazione sia sempre esistita, e sia alla base dell’esistenza, una legge fondamentale. Chissà se gli antichi dissero che Venere era una dea primigenia, (all’inizio era raffigurata come pietra nera) pensando a questo.
    E chissà come questa osservata attività del buco nero influenzi ora la nostra vita.
    Buona domenica a tutti

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    E sì Tanaquilla, il Tuo post sulla forza di attrazione che l’esistenza e l’attività del buco nero pongono in evidenza, mi rimandano a quanto citato dal Maestro Kremmerz, oggi vado a memoria, se ricordo bene in uno dei primi Dialoghi, dove il Maestro attribuiva proprio alla forza magnetica presente nell’Universo, il Magnetismo, il ruolo di “Pronubo dei primi amori tra gli elementi, e anche, Responsabile dell’attrazione verso il Centro di ogni Vita al suo albore”.
    Ancora una buona domenica

    mens.libera
    Partecipante
    Post totali: 17

    Sul buco nero fotografato e in generale su tutti gli altri si potrebbe riflettere della loro funzione nell’Universo. Gli ultimi studi ci dicono che essi non solo stabiliscono la trama geometrica dello spazio-tempo – come se fosse una rete interconnessa – attraverso la loro enorme e inimmaginabile forza di gravità. Essi consentono quindi l’equilibrio tra i corpi celesti, galassie comprese, regolando i reciproci moti relativi, e sono anche un elemento di creazione e rigenerazione stellare. Dopo aver assorbito i corpi che hanno catturato nella loro sfera di influenza, li riemettono sotto forma di getti di gas, radiazioni e onde gravitazioni. I gas fortemente energetici con il tempo si condenseranno raffreddandosi, dando nuovamente luogo a stelle e quindi a pianeti che esse illumineranno, cioè la vita. Questo è un meccanismo cosmico a cui fa da specchio quello nel microcosmo. Come fu indicato nel Quaderno dell’Accademia Pitagora lo Zero – a cui è assimilabile il buco nero – è il complemento necessario dell’Uno per determinare le creazioni sia sul piano matematico che in quello reale. Nei versi del nostro Credo si fa riferimento a tutto questo sistema rigenerativo-trasformativo-evolutivo. La Natura riproduce identici meccanismi e schemi su scale diverse: dall’atomo alle galassie, e gli esseri umani sono parte di questo immenso ordine regolato delle stesse Leggi, appunto universali, e valide a cui sono sottoposti tutti.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    A proposito di buchi, porte e varchi, giro una news Ansa del 24 settembre scorso:

    “Scoperta la ‘porta delle comete’: si trova oltre l’orbita di Nettuno e ed è il passaggio, finora insospettato, che permette di penetrare nella zona più interna del Sistema Solare. La scoperta, in corso di pubblicazione sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, è stata annunciata a Ginevra, nel Congresso europeo di scienze planetarie, dal gruppo dell’Istitutto Spaziale dell’Università della Florida coordinato da Gal Sarid e dal gruppo dell’Università del Texas ad Austin guidato da Jordan Steckloff.
    La scoperta del loro varco di accesso al Sistema Solare potrebbe cambiare adesso la nostra comprensione dell’evoluzione delle comete”, osserva Sarid. I planetologi hanno scoperto la porta delle comete studiando, attraverso simulazioni al computer, la traiettoria della cometa 29P/Schwassmann-Wachmann 1 (SW1), che appartiene alla famiglia dei Centauri, ossia le comete che seguono orbite caotiche nella zona compresa tra Giove e Nettuno e che provengono dalla fascia di Kuiper, la regione al di là dell’orbita di Nettuno.”

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Buongiorno a tutti, vi faccio una domanda, che rapporto c’è tra magnetismo e frequenza? Sono due attributi della stessa forza o sono due cose differenti? Mentre del magnetismo abbiamo esperienza( noi miriamici diretta) che mi dite sulla frequenza? Grazie

    tulipano
    Partecipante
    Post totali: 83

    Ciao m_rosa,e buongiorno a tutti, mi piace questa tua domanda, mi porta a fare una riflessione mia molto semplice e che i fratelli o sorelle più competenti approfondiranno ma soprattutto chiariranno. Io credo che i due attributi siano in un certo senso complementari, se è giusto il termine usato,uno potrebbe determinare l’altro.La frequenza credo sia il numero delle volte che avviene un dato fenomeno. Nel caso dell’elettricità per esempio, più è alta più il campo magnetico aumenta.Il percorso Miriamico mi porta conoscere, con la sperimentazione su noi stessi, questi fenomeni e a comprenderne l’importanza. Buona giornata a tutti!

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Una breve riflessione sul post di m_rosa, breve perché in un terreno così complicato da mettere a fuoco, non sono in grado di dire più di tanto. In fisica, per quanto mi ricordo, il campo magnetico con la relativa forza che lo contraddistingue, è generato nello spazio in ragione del movimento di una determinata carica elettrica, o anche da un campo elettrico che credo si possa intendere come un coagulato di singole cariche. Se non vado errato, qualunque frequenza che ha come unità di misura l’Hertz, rappresenta quel determinato numero di eventi che si vanno ad analizzare, che sistematicamente si ripetono nell’unità di tempo di un secondo. Più che l’oscilloscopio è il frequenzimetro che ci dice il numero ripetitivo di oscillazioni di una determinata forma di onda, nel timing di 1 secondo. Credo che così possiamo definire la frequenza, come unità di misura di un determinato campo magnetico che andiamo ad osservare. Alla fine del Quarto Dialogo, il Maestro Kremmerz attribuisce all’immensità del magnetismo, una forte responsabilità all’origine della Vita, in quanto “polarizzò l’atto della separazione e della sintesi, e diresse e comprese, accompagnando il fulmine irrequieto di luce e di suono, la nascita della forza indistruttibile che raccolse nelle sue spire, come serpente infinito, la causa della attrazione al centro di ogni vita al suo albore”. L’Amore però, come precisa il Maestro, già sorvolava il tutto, ricordando ai primi atomi “Io sono la Vita!”.
    Con l’augurio a tutti di una buona giornata

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