-
AutorePost
-
Aggiungo, a quanto detto da Catulla, che si percepisce molto bene anche quando, chi ti fa da mangiare, lo fa per senso del dovere, perché utilizza il cibo preparato come sottile mezzo di potere e di giudizio…Quando cucino per i miei figli,forse non brillerò per fantasia, ma cerco di non farli sentire in colpa d’essere nati. Troppo cattiva? Mah…
L’altra volta si parlava della sublimazione, intesa, fisicamente e chimicamente, come il passaggio dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme senza passare da quello liquido. C’è un altro aspetto della sublimazione che attiene la psicologia, anzi la psicanalisi; il termine, introdotto da S. Freud “per indicare la trasformazione di impulsi istintuali primitivi, soprattutto sessuali, a livelli superiori e socialmente accettabili, e comunque di carattere non sessuale, come processo prevalentemente inconscio operante nella produzione artistica e creativa e nella sfera religiosa”. Tralasciamo gli appetiti sessuali e occupiamoci degli appetiti, o meglio, dell’appetito, scatenato dalla mancanza di cibo, che una volta introdotto secondo la voracità individuale ( che non sempre è sostenuta da parsimonia), risponde al tema proposto dall’Amministratore. Allora, stando alla definizione psicoanalitica, il cibo dovrebbe venire, oltre agli scopi nutritivi, costitutivi dell’organismo stesso, nonché riserva energetica per tutte le operazioni che il metabolismo richiede, essere trasformato e indirizzato per finalizzazioni diverse , di carattere “superiore”( vedi sfera psichica , mentale ed emozionale). I due aspetti, quello fisico-chimico e quello psicoanalitico, sembrano potersi considerare conseguenziali, anche se, a ben guardare, si potrebbe scorgere una simultaneità della loro azione. La filtrazione del cibo da parte dei cinque sensi implica già un intervento della psiche, come già osservato, per il corretto impiego da parte dell’organismo; ma la sublimazione, ad opera del “sesto senso” comporta “un intervento” per una diversa finalizzazione. E’ questo intervento che, a mio avviso, determina in maniera fisica e non fumosa quell’indirizzo verso “livelli superiori” altrimenti relegati in un non bene identificato “processo prevalentemente inconscio” di cui parla Freud. Mi sono fatto un po’ prendere la mano dalla sfera psicoanalitica? Perdonatemi: torno subito con i piedi per terra e auguro a tutti buon appetito!
effettivamente l’aspetto Amore non lo stavo considerando mentre è una parte integrante in tutto ciò che andiamo a fare ed attivare , e dal momento che la sola intenzione come dimostrato scientificamente viene percepita dalla natura circostante ,possiamo asserire che il cibo subisca tale influsso? e si carichi di energia benefica +o- in base alla nostra intenzione reale più profonda , e qui entra in atto la palestra di cui parla il Maestro .
mi domandavo una cosa l’amore è una vibrazione e come tale potrebbe avere un’emissione in decibel ? e se fosse possibile comparare tale emissione con il suono proveniente dallo spazio avrebbe la stessa frequenza ? scusate la mia dissertazione ma è un dubbio che mi sono posto e magari trovo una risposta grazieChe bella l’immagine che evochi caro Éris, mi sembra di vederlo quest’universo infinito e mi sembra di sentirlo questo suono melodioso che ti riempie e fa vibrare l’Anima, perché è Amore. Grazie!
CatullaOspite14 Giugno 2019 alle 14:40Post totali: 112Riflettevo stasera sul fatto che dei 5 sensi 4 sono nel cranio e 1 in tutto il corpo esterno.
Il SESTO senso sarà nel cranio, là dove converge ogni percezione compresa quella tattile del corpo tutto? Sarà la sintesi dell’intelletto che mette insieme le informazioni raccolte dallo sguardo, dall’udito, dal sapore, dall’odore e dal grado di comsistenza e calore?Riguardo ai meccanismi della nutrizione ‘psichicamente controllati e veicolati’ su cui ci invita a riflettere Admin, riporto il caso clinico di una sig.ra 49enne, che chiamerò Maria.
A Maria è diagnosticato in dicembre cancro della cervice uterina, stadio IVB (il peggiore). Tumore molto esteso, infiltrante utero, vagina, vescica, parametri, fascia meso-rettale, uretere dx, linfonodi pelvici, crurali, addominali, toracici e metastasi polmonari. Inoperabile. Prognosi severa, dovrei dire infausta.
Edotta sulla Fratellanza Magico Terapeuica di Miriam, Maria ha iniziato il ‘trattamento’ ermetico, ancor prima di quello antiblastico. Ha chiesto quali gli alimenti indicati e controindicati: io non avevo competenza, le colleghe oncologhe, per onestà intellettuale, si sono astenute da qualsiasi indicazione. Non c’è infatti ad oggi evidenza dell’efficacia di una dieta verso un tumore.
Maria non si scoraggia: indaga ricerca legge. Si confeziona una dieta personale eliminando e introducendo alimenti. Ne esce una dieta particolare, ma nel complesso equilibrata.
In gennaio inizia protocollo chemioterapico con cisplatino e paclitaxel per 3 cicli. Cadono i capelli, c’è malessere nell’immediato post-terapia, ma non effetti collaterali di rilievo.
Il 1°step valutativo è a marzo. Il risultato incoraggia le colleghe oncologhe a proseguire con altri 3 cicli. È di questi giorni la rivalutazione strumentale, che mostra la pressoché completa remissione del tumore in tutte le sedi precedentemente infiltrate e assenza di metastasi.
Cosa sta funzionando? L’efficacia degli antiblastici è provata, ma questo di Maria è un risultato che va aldilà di ogni più rosea previsione e che all’Istituto Oncologico di riferimento non era ancora capitato. È possibile che la dieta abbia avuto un effetto parallelo o potenziante il farmaco? E cosa è stato efficace: gli antiblastici? la dieta? la terapia ermetica?
Non sono in grado di rispondere come medico. Posso esprimermi in veste miriamica, ma più autorevolmente potranno dire i Maestri. Io ho visto Maria guidata da un qualcosa che apparteneva a lei e sul quale io, medico, non avevo il diritto di interferire con consigli o veti. Posso ipotizzare che l’intervento terapeutico ermetico abbia agito da attivatore dei meccanismi cellulari responsivi all’azione dei farmaci antiblastici. E posso ipotizzare che in Maria abbia agito e agisca l’Hermes, attivato dalla corrente terapeutica ermetica alla quale Maria ha subito fatto ricorso, guidandola nella scelta istintiva di quei nutrienti che, posso ulteriormente ipotizzare, stiano giocando il loro ruolo verso la guarigione.
A Maria, ora in attesa che lunedì il collegio dei medici si esprima sul proseguimento antiblastico/radioterapico, formulo il fervido augurio di salute e luce e la ringrazio per l’essere per me prova eclatante dell’efficacia della medicina ermetica.
Ai Maestri della nostra Fratellanza il sentito ringraziamento per l’aver reso e rendere disponibile a chiunque ne faccia richiesta un così potente strumento di guarigione ed evoluzione.Grazie Buteo della bella testimonianza e grazie alla Miriam che comanda alla Vita
Non c’è, né può esserci, un “dire autorevole” sulla testimonianza riportata da Buteo. Innanzi a un’azione così patente del Bene non resta che prenderne atto con umiltà, nel rispettoso silenzio dovuto a quanto trascende l’umana comprensione, ma con la indefettibile gratitudine verso la Vita, verso l’Opera e le innumerevoli modalità attraverso le quali Essa si concretizza.
A noi, iscritti praticanti di ogni ordine e grado, non deve interessare se a propiziare il processo di guarigione, quando questo si attiva, sia la chemioterapia, la dieta, la Terapeutica Ermetica o tutte e tre le cose assieme; non deve interessare a Chi o a Cosa ascrivere la titolarità dell’apparente “miracolo” quando esso avviene e si propone sotto la veste dell’enigma scientifico. Un giorno, forse e sperabilmente, la scienza umana sarà in grado di dare contezza dei meccanismi che presiedono all’azione della Scienza Hermetica e delle leggi che ne governano le applicazioni, ma a noi, oggi, esseri in itinere sulla via dell’evoluzione e dell’ascenso ermetico, deve fare da guida il solo impegno, liberamente sottoscritto, per il quale ci rendiamo “tramiti” consapevoli e dunque strumenti di “contatto”: di contatto tra la volontà profonda di guarigione dell’ammalato e la Miriam Suprema, fonte e dispensatrice di Luce e Salute.
•JelielUna testimonianza che lascia il segno. Ti ringrazio di averla condivisa con tutti noi!
Anche riproposto in questo sito
è l’aforisma ermetico citato da Kremmerz come antico rompicapo degli alchimisti del secolo XVII: “la vita comanda alla vita”. Così come credo anch’io, sulla scorta di parecchie esperienze simili a quella riportata da Buteo, esiste un principio vitale che genera la vita in tutta la materia, e che la nutre, la accresce e la rigenera.
La Scienza Ermetica, suppongo non a caso detta anche ‘scienza sacra’, ne studia e applica le leggi secondo l’intelligenza dell’operatore. E da quando esiste una SCHOLA ITALICA in cui questa Scienza è confluita, attraverso l’operatore si esprime la Catena Orante nella sua unità. Va da sé che quanti più saremo a farci tramiti di questa Scienza tanto più si potrà dare risposta a coloro che, come Maria, di fronte allo squilibrio e al male cercano e si attivano e si adoperano, fiduciosi che la guarigione possa arrivare quando la mano aperta di Chi può incontra la mano tesa di Chi chiede.
L’esempio di Maria è emblematico e infonde a sua volta coraggio e trasmette impulso a chiunque si sia adagiato sulle proprie magagne, anche meno gravi.
Colgo l’occasione per segnalare che a Pisa la biologa molecolare Debora Angeloni dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna ha individuato nella proteina Mical2 l’alleata silenziosa che nutre i tumori: braccio destro del loro fattore di crescita è l’agente finora sconosciuto che si risveglia per alimentare i vasi sanguigni soggiogati dai tumori.
http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2019/06/13/e-una-proteina-a-nutrire-i-tumori.-scoperta-tutta-italiana_79842b99-2042-450a-88b7-f465023e37bd.html
Mi viene da considerare che – appunto – il principio vitale, che nutre ogni forma vivente, forme tumorali comprese, può anche distruggere, ma è la voglia di non arrendersi, anch’essa espressione dello stesso principio vitale, che nella medicina ci consegna ogni nuova scoperta tesa a riequilibrare l’unità, e nell’applicazione della Scienza Ermetica che la coadiuva, può portare il ‘miracolo’.Hai ragione Buteo, rimgraziamo l’Opera di Kremmerz che ha reso possibile in modo semplice e diretto la sperimentazione della Terapeutica Ermetica a tutti, iscritti e non alla S.P.H.C.I.
Sperimentazione che diventa ancora più mirata quando è il medico, che ha cognizione scientifica delle patologie e dei meccanismi fisiologici, a farla.E’ vero di fronte ad una tale testimonianza si rimane con un rispettoso senso di gratitudine verso la Vita, i Maestri, l’Opera, la sperimentazione della terapeutica ermetica.
E come tante riflessioni su eventi della nostra Vita, il ringraziamento alla Myriam non ha parole, se non mantenere con onore il Patto con Lei e con noi stessi che continuamente sperimentiamo il Suo intervento di Bene, di Salute e di Amore. E quando ci nutriamo col metodo Kremmerziano “mangiamo” Amore
Fondamentale considerazione quella di Mercurius sull’elemento Amore nella nutrizione.
Ricordo, quando i fanciulli erano piccoli, che parlando con il pediatra, leggendo quanto disponibile in materia, gli addetti ai lavori convenivano sul fatto che, più i bambini proseguono nell’alimentazione con il latte materno e più il sistema immunitario si rafforza, tra l’altro ponendo le basi per una buona risposta immunocompetente per tutta la vita. Difatti, il latte materno contiene le giuste dosi di complessi multivitaminici, minerali, proteici ecc, calibrati apposta da madre natura per la bisogna dell’infante. Ma, mi viene da aggiungere, la carta vincente non potrebbe proprio annidarsi nel fattore Amore, presente all’ennesima potenza nel rapporto interattivo tra madre e figlio/a, tale da rendere il menù a base appunto di questo latte, somministrato per i giusti tempi e nelle idonee quantità, il presupposto per un buon stato di salute di tutta un’esistenza.
Con l’augurio una buona domenica a tutti i naviganti.Sempre in materia di cibo e nutrizione: mi capitò di leggere un libro intitolato “Le forze che dormono in noi”. In un capitolo dedicato appunto all’alimentazione, si portava molto l’attenzione sullo stato mentale nell’atto di mangiare, con molte raccomandazioni ad una sempre maggiore “dose” di consapevolezza tra i pensieri e quindi le emozioni che ne scaturiscono mentre si è intenti a consumare il pasto. L’autore si spingeva fino al punto da considerare addirittura prevalente un cattivo pensiero rispetto ad un buon cibo, nell’operazione metabolica che l’organismo nella sua complessità di elaborazione pone in essere, quando riceve contemporaneamente sia l’uno che l’altro. A parte le considerazioni in tale ambito, che non conosco come possano tramutarsi in un dato controllabile, però in tutti gli scritti che affrontano il problema da tale angolatura, compaiono su per giù le stesse indicazioni, per cui vale davvero la pena di porre in essere uno sforzo costante in tale direzione per affrontare ogni pasto con il giusto stato d’animo.
Un caro saluto ed una buona serata a tutti. -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.