I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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  • tulipano
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    Post totali: 83

    Sto toccando con mano questo meccanismo di attivazione e di contagio, per usare le parole di garrulo, contagio di Amore.Ognuno di voi lo concretizzo in una entità fisica e allo stesso tempo come Unica Entità. Sta diventando uno Spazio Sacro. Ha il sapore del Bene! Non riesco a spiegare ciò che provo, ieri in serata non vedevo l’ora di sbrigare le faccende di casa per leggervi! Non avevo mai sentito questo desiderio così forte! Buona giornata a tutti!

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    E’ bellissimo quello che dici Tulipano è una sensazione meravigliosa quest’essere contagiati dall’Amore della Catena. Lo tocchiamo con mano tutti i giorni…. siamo legati da un filo invisibile.
    Questa mattina mi sono svegliata con un sentimento di tristezza e malinconia, mentre cercavo di reagire dando un senso alla mia giornata è arrivata la telefonata di una Sorella, le sue parole sono state per me davvero benefiche….E’ la conferma che non siamo mai soli e questo spazio è una risorsa fondamentale!
    buon pomeriggio a tutti

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Ho visto il film-documentario di Patricio Guzmàn “Nostalgia della Luce” che mette insieme tre aspetti del passato che convergono nel deserto di Atacama: la ricerca astronomica, la ricerca delle donne cilene dei loro cari dispersi e lì sepolti, la ricerca archeologica. Ve ne parlo perchè porta a fare riflessioni interessanti sulla ricerca delle origini e sul ruolo della memoria. Nel deserto di Atacama in Cile le stelle si osservano bene per la completa assenza di umidità. Vi è il cielo più terso della Terra ed è uno dei luoghi più adatti alla studio del passato. Si può dire che è una porta sul passato. In Cile sono molte le persone interessate all’astronomia. La voce narrante inizia così: “un giorno la scienza si innamorò del cielo cileno. Un gruppo di astronomi scoprì che le stelle si potevano toccare con le mani nel deserto di Atacama. Avvolti nella polvere stellare gli scienziati costruirono il più grande telescopio del mondo” per cercare le origini dell’uomo oltre la luce, e delle galassie, scoprendo che “la materia terrestre è la stessa in ogni angolo del cosmo”. Ma anche gli archeologi vi rinvengono tracce del passato: mummie pre-colombiane e iscrizioni rupestri. “(Nel deserto) né insetti, né animali, né uccelli, eppure è denso di storia. Per 10.000 anni è stato una terra di passaggio, di transito. I fiumi di pietra fungevano da sentieri naturali, le carovane di lama e di uomini andavano fra gli altipiani e il mare”…”I telescopi sono una finestra sul cosmo”… Un astronomo intervistato dice: la luce che ci arriva dalle stelle viene da un passato remotissimo. Ma anche nel nostro quotidiano ogni segnale mette del tempo, anche pochi secondi, per arrivarci. Il presente in effetti non esiste.
    Il documentario è motivato dall’importanza che ha la memoria. La memoria delle origini. “La memoria ha una forza gravitazionale che ci attrae in continuazione. Chi ha memoria è in grado di vivere nella fragilità del tempo. Chi non ce l’ha non vive da nessuna parte”.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Oggi ho dedicato a questo thread le mie letture, dall’inizio, dai vostri racconti sul monte della Sibilla, gli incontri con la coppia di gufi reali, il condor, la risalita del fiume al contrario e poi i tanti luoghi affascinanti della nostra magnifica Italia.
    Alcuni di questi, in Sicilia e a Praga a me molto cari. Ho vissuto un bellissimo viaggio coi nostri occhi (in quanto non ho mai partecipato) grazie a voi per averli raccontati.
    Cara mara329 il film è un capolavoro, mi ricordo due anni fa circa ne rimasi molto colpito, anche quando parla di materia e memoria, analogicamente alle ossa dei prigionieri e alla polvere delle stelle, parti di una unità vivente.
    Vi racconto di un luogo di fronte il castello reale di Palermo, il parco d’Orleans, oggi giardino della residenza del presidente della regione Sicilia,ad oggi è l’unico parco ornitologico d’Italia, un pò triste per le gabbie come tutti gli zoo. Tuttavia da bambino ricordo il terrore/fascino che avevo per le gru, per le loro danze e per i loro versi ( suoni che mettevano letteralmente in subbuglio il mio essere, una sensazione netta ed indimenticabile). Ho trovato qualcosa nei vostri racconti sulla danza teatro delle gru, nella vostra esperienza a Montemonaco. Una connessione tra il vostro racconto e la magia di quel parco, e di un esperienza che non si può definire gradevole della mia infanzia ma che tuttavia associo al mio percorso evolutivo più profondo. Ce ne sono altre simili, magari col tempo ve le racconterò. Il parco si trova a pochi passi dalla torre delle 7 fate. Buona serata a tutti.

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Condivido alcuni contenuti del II film-documentario di Patricio Guzmàn “La memoria dell’acqua”. Vi confluiscono due aspetti collegati all’acqua in Cile, l’astronomico e l’antropologico. Voce narrante: “Dal deserto di Atacama gli astronomi cileni hanno scoperto acqua in quasi tutto il cosmo. C’è acqua su alcuni pianeti, vapore acqueo in alcune nebulose, ghiaccio in altri corpi celesti. Sulla terra e al di fuori di essa l’acqua è essenziale all’esistenza della vita…Sembra che l’acqua provenga dallo spazio e che la vita sia arrivata attraverso le comete che crearono i mari…Nella Patagonia occidentale a sud del Cile la Cordigliera delle Ande scompare nell’acqua e riemerge sotto forma di migliaia di isole. E’ un luogo senza tempo. Un arcipelago di pioggia… Quando l’acqua si muove il cosmo partecipa. L’acqua riceve la forza dai pianeti e la trasmette alla Terra e a tutte le creature viventi. L’acqua è un intermediario tra noi e le stelle. I primi abitanti della Patagonia, precedentemente all’arrivo dell’uomo bianco, vivevano in comunione col cosmo, lavoravano la pietra per garantirsi il futuro, viaggiavano via acqua, vivevano sommersi dall’acqua, mangiavano ciò che l’acqua portava con sè. Arrivarono 10.000 anni fa, erano nomadi dell’acqua, vivevano in tribù che si spostavano per i fiordi. Ogni famiglia teneva un fuoco acceso al centro della canoa. Tutti viaggiavano per mare. Ancora oggi non sappiamo come facevano a prevedere il tempo. Si stima che nel 19° secolo ci fossero 8000 persone con 3000 canoe che si muovevano in questo immenso arcipelago. Furono il primo e unico popolo marittimo del Cile. I Cileni di oggi hanno perso questa intimità col mare.Per gli indigeni e gli astronomi l’acqua è una idea, un concetto inseparabile dalla vita. Per i nativi americani ogni cosa è viva. L’acqua è viva e ha uno spirito. E’ fonte di musica. Tutto ciò che si muove produce suono e l’universo è movimento quindi sta producendo suono in continuazione. Tutto è acqua…perciò non v’è nulla di strano se gli astronomi dicono che l’universo è pieno d’acqua…Un oceanografo ha detto che l’azione del pensare somiglia all’oceano. La legge del pensiero è la stessa dell’acqua che è sempre pronta ad adattarsi a tutto. E’ forse per questa ragione che gli uomini hanno vissuto qui per migliaia di anni a temperature polari. Gli indigeni della Patagonia credevano dopo la morte di trasformarsi in stelle: in esse vi erano gli spiriti degli antenati. Del pari gli astronomi cercano di avvicinare l’universo. In entrambi i casi vi è il desiderio di recuperare qualcosa, una origine, che conosciamo già intrinsecamente. “Siamo tutti ruscelli di una stessa acqua (Raùl Zurita)”. Nel 1883 arrivò l’uomo bianco e iniziò l’eclissi del mondo indigeno, vissuto fra le stelle e l’acqua. Ad oggi restano 20 discendenti diretti degli indigeni, chiamati dagli Spagnoli Patagones a causa dei grandi piedi.

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Mi ha incuriosita la Torre delle 7 fate di Palermo (Torre d’acqua?) che citi, G-B. Sembra legata a leggende. C’è qualcosa di interessante che sai al proposito G-B?

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Cara mara329, la Torre d’acqua delle sette fate è contornata da numerosi racconti popolari e ci sono due testi, uno molto importante dell’antropologo G. Pitrè, ti cito un passaggio preso dal web : ” ti Fati […] la notti cci vinìanu sette donni di fora, tutti una cchiu bedda di ‘n’àutra (In questo cortile delle Sette Fate […] la notte venivano sette donne “di fuori” una più bella dell’altra).

    Queste donne si portavano qualche uomo o anche qualche donna, secondo le loro preferenze – continua l’antropologo nel suo testo – e facevano vedere loro cose mai viste: balli, suoni, feste, cose grandi. E se li portavano sopra il mare, fuori fuori, e li facevano camminare sull’acqua senza farli bagnare. Ogni notte facevano questa magia.

    Per “donne di fuori ” si intendevano (e intendono) delle creature magiche: un po’ fate, un po’ streghe, comunque legate al mondo degli incanti, in grado di interagire tanto con i vivi quanto con i morti, legando i due mondi. Donne in carne ossa, capaci di apparire e sparire e di conoscere i meriti e le colpe di chi camminava sulla loro strada.

    Poi c’è un altro testo interessante che non riesco a trovare al momento, “Fate, sibille e altre strane donne” della professoressa Elsa Guggino, docente di Storia delle Tradizioni Popolari all’Università degli Studi di Palermo e fondatrice della casa editrice Folkstudio.

    E la cosa più interessante è sentire le storie della gente… sono prevalentemente sogni, confusi, divertenti, ma tutti accomunati.
    Sarebbe bello farne una raccolta. Buona giornata.

    mara329
    Partecipante
    Post totali: 88

    Grazie G_B. Molto interessanti le “Donni di fora” siciliane. Mi pare che creature simili si trovano in altre regioni italiane e europee, come in Sardegna le Janas. Il numero 7 le unisce alle 7 sorelle o 7 madonne della transumanza (di cui una nera), dai Sibillini all’Abruzzo, Campania, Basilicata, Gargano, Marsica, Puglia, Roma, Calabria, Piemonte. Mi sono un po’ informata, le donne di fuori sono belle, hanno piedi simili a zampe, stanno nel mondo di mezzo, una fata maggiore le governa, una sorta di Grande Madre, fanno fare esperienze magiche a uomini e donne, giuste, danno auspici, suscettibili alle offese, sono vestite di nero, bianco e rosso. Medievali, assomigliano molto alle ninfe d’età pre-classica. Mi ricordano tanto il Monte Sibilla e la sua leggenda.
    E’ particolare come sia ricorrente questo tema pur con le debite varianti. Può darsi che si tratta di quanto scrive il Maestro Kremmerz nei Dialoghi? Il passato dell’umanità sarebbe frutto di ignote civiltà, e vi sono un po’ ovunque gli stessi “elementi simbolici e immaginativi come zampillanti da una sorgente unica originale, e ignota storicamente a noi”.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Cara Mara, la tradizione delle Fate pervade l’Italia tutta, con nomi diversi, narrazioni diverse, fiabe e favole locali, sempre però attente ad interpretare il linguaggio di Mater Natura, dalle “Donni di fora” citate, alle “Masche” nelle vallate piemontesi, di cui tra l’altro, la nonna materna, da piccolo, molto me ne parlava, pare per un’esperienza diretta di suo papà, per quanto ricordo. Stessa cosa vale per moltissime aree europee, specialmente al Nord, ma non solo. D’altronde, quando dai Dialoghi fai riferimento alla frase del Maestro:” Chi vi dice che il culmine della progressione mana non sia stato raggiunto in epoche lontanissime?”, aggiungo che in altro scritto il Maestro ha posto un’altra domanda, proprio sul fatto che i nostri proavi potrebbero essere venuti da Occidente e non da Oriente. Nelle Tradizioni Orientali di cui qualcosa ho letto, in realtà non molto ma ho letto, non ho incontrato simili riferimenti magari celati in culti o credenze popolari. Forse, in tutto il Continente Europeo, è proprio il Monte Sibilla lo Spazio Sacro per eccellenza in cui questa Tradizione Occidentale si cela.
    Un caro saluto ed una buona serata a tutti.

    Mag
    Ospite
    Post totali: 112

    Durante il lockdown la Natura ci è stata molto vicina, ci ha confortato con il canto degli uccelli, ci ha dato speranza con il risveglio delle piante, guardare un albero ci ha infuso coraggio.L’umanità è legata agli alberi da un rapporto ancestrale, la sacralità di un bosco o di un singolo albero sopravvive in ogni cultura. Gli alberi mutano con le stagioni, perdono le foglie, sembrano morire ma poi rifioriscono secondo un ciclo continuo che ripete la creazione dell’Universo. Dopo il lockdown abbiamo sentito l’esigenza di recarci nel bosco e condividiamo con voi queste immagini. Speriamo che sempre più persone apprezzino la Natura e la rispettino.

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    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Grazie Mag per aver condiviso queste bellissime immagini….sembra di sentire il profumo delle ginestre!
    Spero di poter tornare presto a passeggiare insieme nei boschi
    buona serata a tutti

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Ho letto solo un accenno a una Processione dei Misteri che si svolge a Taranto durante la Pasqua.Sembra che la Madonna, al pari di Iside e di altre Dee Madri, vada alla ricerca del corpo del figlio per farlo rinascere. Qualcuno ne sa qualcosa?

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 366

    Mi unisco alla magia dei racconti misteriosi sulle fate e delle emozionanti immagini naturali postate da Mag, condividendo con tutti voi la lettura di un libro intitolato “Il miracolo biologico delle farfalle” del naturalista L. Mateos, che in questi giorni mi sta appassionando molto.”In Natura, il processo di trasformazione del bruco in farfalla è magico ma anche quotidiano. Per compierlo esso affronterà ogni genere di pericolo, fino ad arrivare al momento del cambiamento vitale definitivo. Pertanto sceglierà un luogo sicuro dove costruirsi un solido rifugio di seta(crisalide)e dare inizio ad un processo straordinario ma anche il più traumatico che esista in Natura. Infatti dovrà decomporsi fino a liquefarsi in un ‘brodo proteico’; del suo vecchio esoscheletro resteranno intatti solo il cuore e il cervello; a partire da essi ricostruirà con fatica una nuova struttura più resistente, con lunghe estremità che prima non aveva, occhi per vedere ciò che non vedeva ed ali potenti ed elastiche per poter volare. In questa prima fase del bruco, nulla lascia presagire ancora la sua forma finale,solo un pò il colore…preda facile dovrà crescere il più velocemente possibile(può acquisire una lunghezza venti volte maggiore di quella iniziale)e mimetizzarsi,rendendosi invisibile, fino a trovare un luogo sicuro per compiere la propria metamorfosi”. Mi sono chiesta come deve essere creare qualcosa dal nulla, senza saperne neanche la forma, e cosa guida tale processo…questo processo di Cre-azione può ricordare quello della Pro-iezione, che consente di vedere nitidamente qualcosa ancor prima di realizzarla? Così forse è successo agli artisti rinascimentali che vedevano nella pietra grezza già l’opera finita(Michelangelo)o gli utopisti(T.Campanella) che visualizzavano la Città Ideale o l’Uomo Vitruviano di Leonardo? Proiettare, mi domando, non è forse come lanciare un seme nel futuro e attendere con inesorabile incrollabile fiducia, la nascita del futuro germoglio, avendolo già visualizzato prima? Un caro saluto a tutti i naviganti

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    Nel ricercare notizie sulla Processione dei Misteri che si svolge a Taranto (post di m_rosa) mi sono imbattuto nel Vangelo (ipocrifo) secondo Maria, che mi ha colpito nel suo contenuto. Qualcuno di Voi ne conosce la storia? Ci sarebbe molto da discutere su quanto in esso riportato, in quanto esplicita dei passi in convergenza con quanto espresso dalla nostra Schola. Quanto possiamo imparare da tutto ciò che non fa parte del nostro “corredo istituzionale”, semplicemente aprendo la nostra mente e il nostro cuore.
    Lo riporto qui di seguito:
    IL VANGELO DI MARIA MADDALENA TESTO INTEGRALE.
    Il Vangelo di Maria Maddalena è un testo in lingua copta risalente al secondo secolo dopo Cristo (150 d.c.) derivante da un proto-testo precedente mai ritrovato che però era già molto diffuso ed affermato tra le prime comunità cristiane.Questo Vangelo andò perduto con l’estinguersi dello Gnosticismo e, per secoli, se ne conoscevano solo alcuni brevi passi citati dai Padri della Chiesa per confutare le tesi gnostiche.Nel 1896 il Museo di Berlino acquistò un papiro proveniente da Akhmim, poco più a nord di Nag Hammadi, nell’Egitto meridionale, località che poi divenne famosa per i numerosi ritrovamenti del 1945 di Vangeli Apocrifi ed altri scritti.Questo papiro, codificato col numero 8502, contiene il Vangelo di Maria, l’Apocrifo di Giovanni, la Sophia di Gesù Cristo e gli Atti di Pietro.Purtroppo il papiro è danneggiato proprio nella sua prima parte che riporta il Vangelo di Maria: mancano le prime sei pagine e le pagine da 11 a 14, in tutto quindi 10 pagine.In questo Vangelo si evidenzia la figura di Maria Maddalena come discepolo prediletto del Signore. Solo a lei Gesù avrebbe comunicato un insegnamento superiore.Purtroppo gran parte di questo insegnamento era contenuto nelle pagine da 11 a 14, mancantinel papiro a nostra disposizione, ma ciò che leggiamo nelle pagine 15, 16 e 17 ci rivela la natura decisamente gnostica di questa rivelazione.Mentre Pietro ed Andrea sono restii ad accettare questa superiorità di Maria Maddalena sugli altri apostoli, Levi (Matteo) dichiara apertamente che il Signore la amava più degli altri, come, d’altra parte ci riferisce il Vangelo di Filippo.Riportiamo dunque il testo integrale in italiano di quanto rimane di questo Vangelo:
    MANCANO SEI PAGINE…………………………………….
    La materia sarà distrutta, oppure no?Il Salvatore disse: “Tutte le nature, tutte le formazioni, tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra, e saranno nuovamente dissolte nelle proprie radici. Poiché la natura della materia si dissolve soltanto nelle radici della sua natura.Pietro gli disse: Giacché ci hai spiegato ogni cosa, spiegaci anche questo.
    Che cosa è il peccato del mondo? “.Il Salvatore rispose: “Non vi è alcun peccato. Siete voi, invece, che fate il peccato allorché compite azioni che sono della stessa natura dell’adulterio, che è detto “il peccato”.“Per questo motivo il bene venne in mezzo a voi, nell’ essenza di ogni natura per restituirla alla sua radice. E proseguì dicendo: “Per questo vi ammalate e morite, perché voi amate ciò che è ingannevole, ciò che vi ingannerà. Chi può comprendere, comprenda”.“La materia diede origine a una passione senza uguali, che procedette da qualcosa che è contro natura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo”.“Per questo motivo vi dissi: Fatevi coraggio! Se siete afflitti, fatevi coraggio, in presenza delle molteplici forme della natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda”.Ciò detto, il Beato li salutò tutti e disse:“La pace sia con voi! Abbiate la mia pace! State all’erta che nessuno vi inganni con le parole: “Vedete qui” o “Vedete là”. Il Figlio dell’uomo è infatti dentro di voi. Seguitelo! Chi lo cerca lo trova.“Andate, dunque, e predicate il Vangelo del Regno. Non ho emanato alcun precetto all’infuori di quello che vi ho stabilito. Né vi ho dato alcuna legge come un legislatore, affinché non avvenga che siate da essa costretti”.Ma essi rimasero tristi e piangevano forte dicendo:“Come possiamo andare dai gentili e predicare loro il Vangelo del Regno del Figlio dell’uomo? Se essi non risparmiarono lui, come saremo risparmiati noi?”S’alzò allora Maria, li salutò tutti, e disse ai suoi fratelli:” Non piangete, non siate malinconici, e neppure indecisi. La sua Grazia sarà per intero con voi e vi proteggerà. Lodiamo piuttosto la sua grandezza, giacché egli ci ha preparati e fatti uomini”.Così dicendo, Maria volse al bene la loro mente ed essi incominciarono a discutere sulle parole del Salvatore.Pietro disse a Maria: “Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne. Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, ma non noi; quelle che noi non abbiamo neppure udito”.Maria rispose e disse: “Quello che a voi è nascosto, io ve lo comunicherò”.Ed Ella iniziò a dire loro le seguenti parole:“Io vidi il Signore in una visione, e gli dissi: “Signore, oggi ti ho visto in una visione”.Egli mi rispose e disse: “Beata, tu che non hai vacillato alla mia vista. Là, infatti, ove è la mente, quivi è il tesoro”.Io gli dissi:“Signore, adesso dimmi: colui che vede la visione, la vede attraverso l’anima oppure attraverso lo spirito?”Il Salvatore rispose e disse:“Egli non vede attraverso l’anima, né attraverso lo spirito, ma la mente, che si trova tra i due, è quella che vede la visione e
    ……………………………………………….MANCANO QUATTRO PAGINE……………………………………………….
    E la bramosia disse:“Non ti ho vista quando sei discesa, ora invece ti vedo mentre sali in alto. Come mai, dunque, tu mi menti dal momento che mi appartieni?”.L’anima rispose: “Io ti ho veduta, mentre tu non mi hai né vista né conosciuta. Io ti facevo da vestito, ma non mi hai riconosciuta”.Ciò detto, ella se ne andò via allegra e gioiosa.
    Andò poi dalla terza potenza che si chiama ignoranza. Questa domandò all’anima:“Dove Vai? Sei stata presa nellamalignità, ma sei stata presa. Non giudicare!”.L’anima disse:“Perché mi giudichi, mentre io non ho giudicato? Io sono stata presa, sebbene io non abbia preso. Non sono stata riconosciuta. Ma io ho riconosciuto che il tutto è stato disciolto, sia le cosee nature terrestri sia le celesti”.Dopo che l’anima ebbe lasciato dietro di sé la terza potenza, salì in alto e vide la quarta potenza. Essa aveva sette forme. La prima è l’oscurità; la seconda è la bramosia; la terza è l’ignoranza; la quarta è l’emozione della morte; la quinta è il regno della carne; la sesta è la stolta saggezza della carne; la settima è la sapienza stizzosa. Queste sono le sette potenze dell’ira.Esse domandarono all’anima: “Da dove vieni, assassina degli uomini? Dove sei incamminata, superatrice degli spazi?”.L’anima rispose e disse:“Ciò che mi lega è stato ucciso, ciò che mi circonda è stato messo da parte, la mia bramosia è annientata e la mia ignoranza è morta. In un mondo sono stata sciolta da un mondo, in un typos da un typos superiore, dalla catena dell’oblio, che è passeggera. D’ora in poi io raggiungerò, in silenzio, il riposo del tempo, del momento, dell’Eone”Ma Andrea replicò e disse ai fratelli:“Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti, sono sicuramente insegnamenti diversi”.Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al Salvatore:”Ha Egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?”.Maria allora pianse e disse a Pietro:“Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore? “.Levi replicò a Pietro dicendo:“Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi.Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell’uomo perfetto, formarci come Egli ci ha ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un’ulteriore legge, all’infuori di quanto ci disse il Salvatore”.Quando Levi ebbe detto ciò, essi presero ad andare per annunziare e predicare.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Cara Wiwa, non mi sembra che il bruco crei dal nulla, in verità non credo che si possa creare qualcosa dal nulla, tu stessa dici che della vecchia forma rimangono il cuore e il cervello (guarda caso!) dunque qualcosa c’è, non credi?

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