I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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  • wiwa70
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    A proposito di riscoperta e rivalutazione del femminile, ho trovato interessante la scoperta del più antico verso noto della letteratura italiana, della varietà italo-romanza, fatta da due studiosi Formentin dell’Università di Udine e Ciaralli dell’Università di Perugia, in un manoscritto dell’VIII sec. , tratto dalle Omelie di Origene, trovato a Wurzburg in Germania, trascritto da un monaco amanuense che costituisce l inizio di una Chanson de femme, una forma lirica, tutta al femminile e di molto precedente ai trovatori provenzali, nella quale a parlare è una giovane voce femminile in cui una figlia si rivolge a sua madre per essere rassicurata sui primi turbamenti amorosi(“Fui eo, madre, in civitate, vidi onesti iovene”); è stato spiegato essere un genere, molto importante nell’antica lirica romanza, sopravvissuto fino ad oggi nella poesia popolare moderna di tradizione orale, di cui però è molto difficile rintracciare le fonti, praticamente introvabili, anche a causa del fatto che le fonti cristiane trattandosi di genere popolare amoroso, condannarono questo tipo di poesia in quanto ritenuta immorale. Al momento, il verso rimane la più antica testimonianza poetica della nostra tradizione letteraria e mi ha fatto riflettere su quanto sia stato difficile far emergere nella storia le prerogative femminili e che lo squilibrio sul Femminile di cui parlavate, ha radici storiche antiche, presente in ogni strato o substrato culturale della società, rendendo la via verso l’equilibrio accidentata e ancora lunga fuori e dentro di noi. Un caro saluto a tutti

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Ho trovato questo in https://www.fondazionelevipelloni.org/le-donne-medico-nellantichita/ sulle donne e la medicina:
    “Siamo intorno all’anno 2700 a. C., antica età del bronzo: ed è qui che incontriamo quella che viene considerata la prima donna medico della storia. È Merit Ptah che visse in Egitto tra la II e la III dinastia. Il suo nome vuol dire “amata da Ptah“, il dio, tra l’altro, del sapere e della conoscenza. La sua tomba, con relativa immagine ed iscrizione, si trova a Saqqara. Viene definita dal figlio, che fu un Sommo Sacerdote, “medico capo” o “sommo capo”. Non dimentichiamo che l’Egitto verrà considerato dal mondo greco come la culla della medicina. Il fatto poi che Merit Ptah praticasse la medicina nella civiltà matriarcale faraonica egizio-nubiana con un rango di gran rilievo, deve essere considerata una cosa rientrante nella normalità di quel lontano periodo storico ed è questo uno degli aspetti più rimarchevoli. Un’altra famosa figura di medico donna dell’antico Egitto di cui abbiamo notizie specifiche fu Peseshet, che visse nel periodo della IV dinastia.”
    …per dire che mi piace credere che in ogni epoca le donne iniziate evolute quando hanno voluto o dovuto dire qualcosa l’abbiano detta, in un modo o nell’altro (vedi Petronilla cucinando) a prescindere dai limiti della profanità…
    …esattamente come oggi che riceviamo input evolutivi da una Donna, il Delegato Generale della S.P.H.C.I Fr+Tm+ di Miriam che ci unisce alla Catena Iniziatica Ininterrotta, a prescindere dalle brutture e volgarità della società in cui viviamo.

    Angelo
    Partecipante
    Post totali: 178

    https://www.storicang.it/a/merit-ptah-e-peseshet-prime-donne-nella-scienza_15460
    https://www.storicang.it/a/medicina-e-medici-nellantico-egitto_15762
    http://www.demetra.org/index.php/medicina-allopatica/50-medicina-dellantico-egitto/99-storia-della-medicina-dell-antico-egitto
    Ho trovato molto interesenti questi due articoli, che danno ampie spiegazioni sulla medicina egizia.
    La donna, credo, abbia sempre prodotto e partecipato, in maniera effettiva, al progresso della scienza e della medicina nell’antichità (come lo ha fatto in tutti i tempi), anche se il suo ruolo, da un mio punto di vista, veniva, in qualche modo nascosto agli occhi dei più, al fine della “salvaguardia” della figura maschile, che anche oggi, non deve essere “usurpata”.
    La donna, contenitore di vita, madre e amore, non può che essere il fondamento della storia umana.
    Un abbraccio fraterno a tutti i naviganti.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    articolo molto interessante, Mandragola11, anche la curiosità’ sull’origine della tecnica del bagnomaria.
    abbracci a tutti

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    E cosa non dire della cultura delle donne tanto intellettuali quanto guerriere nel lontano Giappone, le Onna-Bugeisha, nobildonne guerriere appartenenti alla stessa classe nobiliare dei samurai (detta Bushi), e, durante l’età di mezzo, alle donne giapponesi, diversamente da quanto accadeva in Occidente, veniva impartita un’educazione intellettuale e marziale nello stesso tempo, e, credo, da lì ad avvicinarsi anche alla terapeutica, non passava poi così tanto.
    La prima in ordine di tempo, fu l’Imperatrice Jingu, secondo secolo d.C., che sostituì il marito morto in battaglia, alla guida del Governo e quindi anche dell’esercito.
    Quello che come al solito colpisce, è che alla stragrande maggioranza di noi tutti, è giunto solamente l’eco mascolino dell’arte del Bushido, i Samurai nell’immaginario collettivo sono solo al maschile, gli ultimi echi di questa casta di donne filosofe, intellettuali con la I maiuscola e parimenti guerriere, ha tenuto fino alla fine del 1700, poi l’ondata potente dell’affermazione patriarcale ha invaso anche il Sol Levante. Ma come detto prima, così è stato per almeno un paio di millenni.
    Ultima, ma non ultima cosa, parecchi ritratti di Onna-Bugeisha, legate a periodi storici diversi, ne ritraevano anche la bellezza, quasi a voler dire che l’etica nobilissima che le caratterizzava dentro, trovava poi l’espressione con il mondo esterno nell’estetica, che ne contraddistingueva molte di queste nobildonne.
    Un caro saluto a tutti.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    sapevo che la divinita’ nazionale giapponese e’ donna, Amaterasu, e non me lo spiegavo in un paese cosi militarista, ma ora grazie alla tua spiegazione garrulo mi e’ piu’ chiaro.
    ps: ad okinawa, isola dove e’ nato il karate (nonche’ uno dei luoghi piu’ longevi del mondo) ci sono ancora delle donne sciamane. saluti a tutti

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Mi riferisco al post di wiwa del 9 ottobre. Ho letto un libro, poco tempo fa, che narra in modo romanzato la vita di una donna del XII sec nota come Maria di Francia, le cui origini storiche rimangono a tutt’oggi controverse. Il libro, ambientato in Inghilterra, narra la storia di questa donna, probabile figlia illegittima di re, inviata, in età già adulta, a svolgere la funzione di Badessa in un convento di clausura benedettino in completa decadenza che, grazie al suo spirito indomito, alla sua cultura, alla sua capacità di empatia, riesce a far rinascere a nuova vita. Con coraggio e tenacia e valorizzando le capacità (legate alla terapeutica ma non solo) di ogni singola suora trasforma il convento in una enclave tutta femminile, autosufficiente e scollata dal potere del clero che non sopporta l’indipendenza di spirito e di azione di questo gruppo di donne. Di Maria di Francia rimangono una serie di brevi componimenti poetici che narrano quasi tutti episodi di amor cortese in cui viene esaltato il sentimento di Amore che se vero e fedele, dona le più grandi gioie. Questa lettura mi ha richiamato alla mente Maria l’Ebrea e la dedica a Maria che il Maestro Kremmerz fa come introduzione alla Porta Ermetica e come lo stesso Principio, sotto diverse “maschere” si sia manifestato e si manifesti nella Storia.

    Daniel56
    Partecipante
    Post totali: 47

    Segnalo questo articolo di un web magazine locale su di palazzo storico di Bari di cui non avevo conoscenza ed aldilà del merito architettonico mi ha colpito che proprio di fronte c’è una scuola che s’intitola Pitagora. Una coincidenza o forse una testimonianza della presenza della Tradizione Ermertica in terra di Bari. Buona lettura.
    https://www.barinedita.it/reportage/n4649-bari-corso-cavour–tra-sfingi-scarabei-e-ibis-si-svela-il-mondo-esoterico-di-palazzo-borracci

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Graze Daniel. E’ interessante vedere la casa di un Maestro della nostra Fratellanza. Peccato che il giornalista continui ad ascrivere il tutto alla Massoneria. Comunque sia si capisce che dell’avv.Giacomo Borracci rimane nel mondo barese un ottimo ricordo.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 366

    Ciao a tutti! In linea con i vostri post, ho trovato molto interessante la lettura della biografia di Christine de Pizar, la prima scrittrice europea, figlia del medico-astrologo di Bologna, Tommaso da Pizzardo che si trasferì alla Corte di Francia per rendere i suoi servigi ai reali. La figlia crescerà seguendo le orme di suo padre, il quale la farà studiare(era l unica donna alla corte di Francia che conosceva il latino!)e sposerà un uomo che ama(cose molto rare nel 1360!)Sarà grazie al padre, che entrerà in contatto con la medicina di Ildegarda e Trotula da Salerno, la Medichessa della Scuola Salernitana, di cui cita alcune ricette, tra cui la cura del corpo, secondo il suo motto che la cura della bellezza è funzionale per entrare in armonia con la Natura. Il suo pensiero è vivace, profondo e davvero moderno, già rinascimentale in pieno Medioevo, anticiperà di un secolo l’opera di Machiavelli, scrivendo su ciò che dovrebbero essere le buone qualità di un Principe e scrive di una Città ideale fatta dalle Donne e per le Donne, la Citè des Dames, in cui ogni pietra fondante è costituita da una Dea-Donna o Dama che hanno fatto la storia dell’Umanità. Scriverà a questo proposito: ”Nessuna città ,nemmeno Parigi, ci aveva mai concesso la parola. Noi donne non abitavamo nessun mondo e nessun libro, e nessun libro aveva mai scritto il mondo secondo noi, e ci aveva descritte”. Considerata strana perchè dice “di sentire le voci” che altro non sono che parti di se stessa con cui dialoga e si confronta: Dama Ragione, Dama Rettitudine, Dama Giustizia ma soprattutto Signora Fortuna con cui discute spesso animatamente, quando si chiede cosa la determina e determina gli eventi della vita degli uomini. Femminista ante-litteram ai potenti che le commissionano l’opera in quanto le donne possono parlare solo di figli in quanto madri, lei risponde che la donna è madre di ogni cosa: figli, libri, opere, botteghe, battaglie, vendette, spiegando che la visione femminile “è più per la vita che per la morte, più per la pace che per la guerra, a prescindere se abbia figli o meno, crea vita, è per Natura sacra, rilega, raccoglie, tiene insieme le cose più disparate, possiede uno sguardo rilegante.” La sua frase che colpisce di più , a mio parere, è stata quella che dice: “lungi dal crearsi dal nulla, le idee si propagano e svolgono per innesti” e a proposito di innesti, nasce spontanea la domanda come mai l Umanesimo e il Rinascimento di cui lei è stata precursore, e che portava in sé anche oltre i confini italici, è un fenomeno che attecchisce, si sviluppa e fiorisce, in certi termini, principalmente in Italia? A pensarci bene anche l etimologia della parola può darci delle indicazioni…. un caro saluto a tutti

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Interessante il tuo post, cara wiwa. Piacerebbe anche a me leggere la biografia di cui parli, mi dai titolo e autore? Grazie e buona serata

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Cara Wiwa interessante la tua segnalazione. Mi hai indotta a informarmi. Trovo interessante specie l’evidenza del suo ingresso nel campo delle lettere, come ”un nuovo punto di vista dal quale scrivere, quello delle donne”. Interessante per l’idea della funzione civilizzatrice della donna, al contrario della maschile volta alla guerra e per la ricerca di uno spazio autonomo e libero. Un’opera che lei con coraggio rivendica ma che a tutt’oggi non si è esaurita.
    In questo campo come negli altri, a mio parere, il nostro +++++Maestro ha fatto, con le Idee e coi fatti, e in linea con l’autentica Tradizione Ermetica, una chiarezza mai espressa e mai applicata tanto chiaramente, educando sia uomini che donne.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Bello davvero il Tuo post Wiwa. Ben fa comprendere, anche ai più restii ad ammetterlo, l’importanza del Femminile in tutta la Storia dell’Umanità, e, mi spingo oltre, oserei dire della Creazione in generale dove, per come la metabolizzo e la vivo io, tutto fa capo ad una Coscienza Originaria (termini al Femminile), che poi, forse per necessità ontologica di contemplare sé stessa o forse per innumerevoli altre ragioni, si sdoppia, e da qui la frammentazione in parti infinitesimali dell’Universo/a dove ogni cellula o frazione infinitesima della Matrice Originaria conserva l’impulso del ritorno in grembo alla Divina Madre! Bene, scrivo mentre rifletto, chi è nel mondo che meglio interpreta l’impulso della Creazione cioè l’Amore? Chi sente la carne dell’altro come fosse la propria? La madre per il proprio figlio. Mi è sempre rimasta impressa l’intensità e la sincerità con la quale la mamma di un caro amico e collega colpito da un brutto male, guardando verso di me, ma vi erano anche altre persone presenti in quel frangente, disse: ”Perché non è successo a me”!! E poi ancora, nel celebre dipinto di Raffaello Sanzio “La Scuola di Atene”, quando Platone ha l’indice destro rivolto verso l’Alto, fa proprio riferimento al Mondo o Campo delle Idee Madri che se captate vanno poi vissute dai discepoli finchè letteralmente non si “innestano”, portando verso la Conoscenza, frutto però dell’esperienza, il vero obiettivo di tutte le Tradizioni e della vita umana a tutto tondo!!
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 366

    Cara mrosa il libro s intitola ” Un giorno e una Donna” di N. Bortolotti. Concordo con te, cara Tanaquilla, sul fondamentale ruolo del nostro +++++ Maestro,la quale porta avanti con dedizione e generosità oltre che con scienza e coscienza la sua Opera educativa e terapeutica Pro Salute Populi nei nostri tempi incerti e difficili,vero e proprio faro nella notte! Buona giornata a tutti

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Personaggio molto affascinante Christine…e la frase dove si dice che la visione del femminile rilega, è per sua natura rilegante perché mette insieme, custodisce e tramanda il Sapere. Si è giustamente portato l’esempio del Delegato Generale, che anche quest’opera ha compiuto! Penso concretamente alle tante pubblicazioni, ex. i Quaderni o La Pietra Angolare, ecc.sono state pensate, realizzate e divulgate gratuitamente al mondo attraverso di Lei.
    Dante chiamò nella “Vita Nova” tali Stelle con l’epiteto di ” Sapientissime Donne” e mi vennero i brividi per l’emozione, perché capii di essere stata testimone del passaggio di una di Esse. Mi sento fortunata!

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