I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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  • m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    È vero seppiolina, è bello verificare ancora una volta e con il corredo di immagini visive, come la tradizione sapienzale in qualche modo e nei millenni si sia concentrata in alcuni luoghi specifici, è proprio quello che abbiamo fatto noi con le nostre ricerche. È stupefacente come gli input che provengono dalla Delegazione, una volta espressi, trovino eco nel mondo. Sono come dei semi che, messi a dimora nell’astrale, in breve tempo danno origine a dei magnifici frutti di cui tutti quelli che cercano si possono nutrire

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Tornando a quanto voluto dalla Delegazione Generale è impossibile nn richiamare “Dei sententiae sonantes” del 2018 annunciato nella brochure dalla bella immagine della Sibilla con in mano la melagrana.
    E ancora i giorni d’incontri a La Spezia con i manifesti sui quali campeggiava un albero carico di melagrane…
    Insomma un iconico frutto così vivo e presente nella Tradizione Iniziatica.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008
    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Vi ho seguiti e ho guardato anch’io la bella puntata su La dea del melograno. Non si può fare a meno di congratularsi e percepire quanto l’Autore abbia preso dalla nostra Tradizione.
    In particolare sulla melagrana consacrata alla Dea e Suo simbolo arcaico, che la Delegazione ha adoperato per le immagini a corredo delle Iniziative promosse e patrocinate e che il Kremmerz attribuisce a Maria, come avete ricordato e come è confermato dai link postati.
    Devo dire che ho apprezzato molto il rispetto col quale il narratore si pone di fronte agli argomenti relativi alle dee di Paestum e Lanuvio.
    Il collegamento astronomico tra i templi di Paestum orientati verso Spica, la stella nella costellazione della Vergine, è interessante.
    Ricordo che dal tempio di Hera cittadino proviene una delle rare attestazioni (VI sec. a.C.e unica in Occidente) del culto a Chirone, il centauro che insegnava la medicina agli eroi.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Grazie Admin per i link che ci riportano a tappe fondamentali del nostro percorso miriamico e grazie ai Fratelli e alle Sorelle per richiamare momenti vissuti assieme che sono importanti!
    A testimonianza che la medesima Sostanza Sapienziale circoli e si coaguli in luoghi particolari come dite, in quel di Montovolo o Monte Ovolo che diceva Seppiolina, oltre alla melagrana e al serpente, ci sarebbe anche la simbologia delle colombe, come a Erice, raffigurate col giglio sulla lunetta del portale della chiesa/cripta di Santa Caterina d’Alessandria, x alcuni costruita su un preesistente tempio a Pale e forse a Iside x i collegamenti con la Vergine nera.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Per molti anni il mio legame col sacro e con una voglia di approfondire, di capire..è legato a un piccolo luogo, terra di nessuno, perchè area di interesse storico. Un terreno incolto, piccolo, dove si trovava ( e ancora oggi) il rudere di una vecchia gebbia dell’acqua con accanto un albero di melograno. Quell’albero mi preannunciava le stagioni, era davvero il luogo in cui anche da bambino uscivo dal mondo ed entravo in una dimensione più personale e distaccata, un altro livello di realtà. Senza angoscia, senza scuola, senza dover condividerlo necessariamente, ma custodirlo. Qui oggi, condivido questo ricordo con voi,con l’idea che quel luogo sacro lo era davvero. Anche dopo aver rivisto i link di admin e gli approfondimenti televisivi. Un caro saluto a tutti

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Dal Post di Admin, torna subito alla mente il Convegno di La Spezia. Era il mese di ottobre 2017 (tempo bellissimo, clima gradevole, città splendida). Nella locandina della Convention, spiccava quel robusto albero di melagrana. Albero e relativo frutto, hanno ispirato molti artisti e poeti. A Firenze, nella Galleria degli Uffizi, Botticelli mette una melagrana nelle mani della Vergine, mentre contestualmente vi regge anche il Divin Fanciullo. Forse le due cose sono in qualche modo in correlazione? Forse che la melagrana, come la rosa, sia transitata nella simbologia come riferimento allo Stato di Purità? (Status senza il quale pare proprio non sia possibile concepire alcun Divin Fanciullo)…..
    Con l’augurio a tutti di una buona giornata.

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Mi era capitato di imbattermi in una puntata di Vitalia e mi aveva colpito perchè il taglio della trasmissione mi risuonava e ora ho capito il perchè. Mi sono scaricato Raiplay e sto cominciando a vedere sistematicamente le puntate. E’ una fortuna che il servizio pubblico dia la possibilità, anche per un pubblico più vasto rispetto agli addetti ai lavori, di avvicinarsi a certi argomenti “italici” connessi con la nostra Tradizione, penso che possa essere utile anche per me quando mi capita l’occasione di parlare della Fratellanza a chi non la conosce. Nel senso che ci sono più elementi per evidenziare quanto il nostro percorso sia concreto e connesso ad altri elementi disseminati nella natura, nella storia e nella cultura della nostra Italia.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 367

    Ciao a tutti! Leggendo l’epopea mesopotamica di Gilgamesh, la prima e più antica opera letteraria considerata tale, che non conoscevo,sono rimasta molto sorpresa nel constatare che sembra riscrivere il mito della Creazione biblico/ patriarcale per come lo conosciamo, a partire dal simbolismo del serpente,il quale ruberà, mangiandola di nascosto,una pianta miracolosa detta dell’irrequietezza, con le spine(la rosa)la quale lo renderà immortale, facendogli cambiare subito pelle in segno di rigenerazione (piuttosto che la mela ,frutto della conoscenza del bene e del male, narrata solo succesivamente)per la quale la figura dell’eroe, figlio della Dea Ninsun, la grande Regina,che guiderà i passi del protagonista,si metterà in viaggio per donare l’immortalità non solo a sé stesso ma a beneficio di tutta la sua Comunità;il viaggio che affronterà prevede una tappa obbligata nell’oltretomba, per salvare il suo amico e compagno, il suo alter ego, Enkidu, creato con l’argilla, dalle mani della Dea-Madre( e non di un Dio!)Signora degli Dei, che ne disegna la forma, dopo un rito purificatorio dell’acqua,con lo scopo di rendere più altruista e meno egoista e prevaricatorio il figlio/eroe. La Dea dirà a suo figlio:”Quella stella sarà il tuo compagno colui che ti recherà aiuto nel momento del bisogno, simile a te quanto il tuo riflesso”. Enkidu, “l’Uomo selvaggio”, creato dall’argilla, d’altro canto, grazie all’unione amorosa con una donna, acquisirà l’Intelligenza, oltre alla forza che lo contraddistingue, e accompagnerà il fratello/amico in tutte le sue avventure, recitando la formula:”Tien stretta la mia mano, andiamo come un sol uomo, dimentica la morte e persegui la vita,unendo la forza di entrambi…una corda a tre fili è difficile da rompere” abbracciandosi e dopo il giuramento, intraprenderanno la via della foresta. Per cercare l’immortalità, Gilgamesh dovrà superare molte prove(vedi Ulisse, Enea, Ercole, Dante)e per questo si farà aiutare da una Guida/Sacerdote Spirituale,che immortale lo è già diventato, e che aveva ripristinato i riti di culto delle divinità astrali, che parlerà all’eroe in segreto della pianta miracolosa le cui spine lo pungeranno ;tra le tante, c’è quella di non dormire per sette notti, che l’eroe non supererà, quella di trovare la pianta miracolosa in fondo alle acque, che il serpente furbo ruberà e mangerà, divenendo immortale; quella di trovare la Montagna sacra che dà la vita, e all’interno di un cerchio, dormire per avere in sogno le indicazioni oracolari e profetiche degli Dei(rito dell’incubatio)ecc. E’ presente anche il mito di fondazione delle mura di Uruk, ad opera dei Sette Saggi e del Santo Eanna, dove si custodivano i sacri tesori. Infine un verso del poema rivela la natura divina “doppia” dell’eroe fondatore, quando Gilgamesh chiede aiuto al Dio Sole Samas, questi prendendo le sembianze di un toro celeste lo salva, mentre un altro essere divino gli offre dell’acqua: dunque, l’eroe ha un duplice Dio, il primo, Il Sole, che lo protegge e l’altro, considerato secondo l’interpretazione ufficiale, il Dio personale del re. Chi è dunque, il Dio personale piuttosto che il Dio Sole? S’introduce, forse,il tema dei gemelli, l’ombra, il riflesso , lo specchio, alcune espressioni che indicherebbero in psicanalisi l’altro da sé, che mantiene col soggetto un legame forte, rappresentando il suo contrario e il lato oscuro e inespresso di noi? In termini spirituali, chi è il nostro ‘doppio’ ? Questo tema lo ritroviamo anche nella letteratura latina ,con le Metamorfosi di Apuleio, oppure in Dante, quando inserisce nei gironi infernali le anime di alcuni personaggi corrotti ancora viventi? O ancora in Oscar Wilde quando nel ‘Ritratto di Dorian Gray’, il dipinto che rappresenta l’Idea primigenia e originale dell’Essere, si trasformerà in un essere mostruoso, laddove il protagonista perde la sua innocenza, attraverso ogni sorta di nefandezza, separando completamente l’etica dall’estetica dell’essere umano, che si potrà concludere solo bruciando il dipinto nel fuoco? Tematiche ancestrali,di migliaia di anni fa,nate con l’Uomo che, attraverso i miti, in ogni tempo e spazio, sicuramente attraggono ancora tanto e ci parlano dell’Origine della Vita.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ricordo wiwa che l’argomento di un poema mesopotamico sulla creazione – l’Enuma Elish – cui la Bibbia si sarebbe ispirata, ad esempio sul tema del Diluvio universale, lo discutemmo al Centro Elissa di Montemonaco, anni fa, non ricordo l’anno preciso.
    In origine era Tiamat – donna (Mummu) con Apsu (acque primordiali dell’Abisso). Dal corpo di Tiamat nacque ogni cosa, essendo chiamata per nome.
    E si parlò pure di una grande dea Mesopotamica che compariva all’origine: la Signora di tutti gli Dei, Belit-ili; Matrice universale, Mammi, Nintu; Prima Madre Nammu; Nobilissima Signora o semplicemente Nobilissima. Come anche dei miti come della discesa agli inferi di Inanna/Istar.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Ricordo anch’io Tanaquilla che se n’è parlato e molto approfonditamente. A distanza di tempo è veramente particolare come la guida della D+G+ – precorritrice ad es.delle successive conquiste in campo archeologico e antropologico – ci abbia condotti a inquadrare le origini della civiltà europea e mediterranea in modo diverso dalla visione comune.

    Wiwa sono interessanti le tue riflessioni. In alcuni esempi che citi ci vedrei l’anelito dell’uomo a eternizzarsi, che conduce Dante alla Candida Rosa, che spinge Faust nella ricerca dell’Eterno Femminino e Dorian a scindersi in un ritratto, tutti personaggi uniti dall’amore per una donna/simbolo: Beatrice, Margherita, Sibyl…

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    …Faust l’ho aggiunto io…

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Qualcuno ha visto la puntata la Taranta di Vitalia? Bello il collegamento tra Puglia e Campania attraverso il Dionisismo, quello dei culti di grotta dei Messapi e quello più codificato della Villa dei Misteri e del tempio extraurbano di Dioniso a Pompei. Bello il nesso tra danze menadiche e la Taranta. Tra Asclepio e S.Paolo. Bello il significato del nome di Galatina nel Salento: latte di Atena dal pozzo sacro primordiale che c’è in città.
    Una puntata che evidenzia benissimo come le tradizioni nei secoli si mescolano e spesso si svolgono negli stessi luoghi anche per migliaia di anni.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 367

    Grazie, care Sorelle per le vostre segnalazioni!
    Invio un augurio a tutti voi,utilizzando le parole di supplica dell’eroe alla Dea Madre:
    “Ingaggerò una lotta dall’esito incerto;
    Percorrerò sentieri sconosciuti.
    Donami la tua benedizione,
    perché ho deciso di intraprendere questa impresa,
    sicché io possa in futuro nuovamente entrare attraverso la grande porta di Uruk
    E celebrare e partecipare
    Alla festa del Nuovo Anno, negli anni futuri che verranno.
    Sia celebrata la festa e che la gioia vi regni”

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Ho visto anche io la puntata sulla Taranta e anche quella sul serpente. Effettivamente ho trovato connessioni interessanti rispetto alle nostre cose. mi ha colpito il riferimento dell’incubatio presso il pozzo sacro di Athena a Galatina, che quindi forse aveva una diffusione molto oltre i templi di Esculapio (e infatti l’abbiamo vista anche presso la Grotta di S. Michele).
    Nella puntata sul serpente, poi, ho trovato interessante una sorta di rituale che fanno i bambini disegnando dei cerchi concentrici per terra e mettendosi in circolo recitando una filastrocca in cui evocano la dea dei Marsi Angizia (sorella di Circe e di Medea).

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