Eventi e Segnalazioni

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  • mandragola11
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    Post totali: 658

    grazie molte per la news mara329, c’é tutto il tempo per andarci magari prenotando online per evitare code interminabili. L’argomento è molto interessante

    Tricia
    Partecipante
    Post totali: 4

    Grazie, mara329

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Vi segnalo alcune news dalla Borsa Internazionale del turismo archeologico di Paestum del 2018 che ho visitato nei giorni scorsi, e che spero possano essere di qualche interesse:

    – Circa gli studi sulla Magna Grecia, animati ormai dalla volontà di superare la lettura anglosassone, nel convegno “Identità e appartenenza. Modelli interpretativi a confronto” si afferma che sarebbe più giusto oggi parlare di ex colonie della Magna Grecia. Infatti i Greci immigrati, pur unendosi alle popolazioni locali, non riuscirono ad insediarsi e a modellare in modo greco le comunità. Quindi è errato presupporre una identità collettiva in Magna Grecia improntata dai Greci mentre è giusto parlare di una buona cultura delle società indigene. Né i Greci avrebbero potuto in pochi secoli portare a livelli così alti di cultura le società a loro preesistenti.
    – La figura di Ulisse fu ben accetta negli ambienti anellenici ed etruschi perché Ulisse non è il colonizzatore, ma l’uomo che si integra, si unisce. Gli Etruschi accettarono le integrazioni, le influenze, ma non gli insediamenti.
    – Le tre lingue della manifestazione identitaria dei popoli italici furono: latino, greco e osco.

    – Tra i reperti dell’arte paleolitica si vanno ad aggiungere le statue-stele di Arco (TN) del 3000 a.C. recentemente ritrovate. Queste, maschili, femminili ed asessuate, danno la misura delle decorazioni e degli indumenti dell’epoca (come ad es. il pugnale portato al collo). Alta stele ritrovata nel 2013 è in in Val Venosta, la Stele di Vezzano.

    – Nel 2014 ultime scoperte di eroi o giganti nella necropoli di Mont’e Prama in Sardegna.

    – Nel 2017 scoperta una piccola Pompei in Francia, una città romana abitata dal I sec. d.C. Vienne, già famosa per il suo teatro romano e per un tempio, fu un importante nodo nella strada che collegava la Gallia settentrionale con la provincia della Gallia Narbonensis, la Francia meridionale di oggi.

    – Nel 2018 ha aperto il Museo di Troia (Turchia). E’ ubicato sulla collina di Hissalrik, ove Heinrich Schliemann trovò negli anni 70 dell’800 le rovine della città cantata da Omero. Ospiterà gli artefatti ritrovati nella zona, molti dei quali sono però sparsi nei musei del mondo in 44 nazioni diverse, non tutte disposte a collaborare.

    – Nel 2019 usciranno alcuni libri con gli ultimi studi sulle grotte del paleolitico in Francia: Cheveux, Lascaux e Cosquer sul Mediterraneo (parzialmente sommersa). Molto sfruttata la tecnologia al servizio dell’arte preistorica in Francia con le repliche delle grotte visitabili.

    – Forse, sempre nel 2019, dovrebbe aprire sull’isola di Procida (Campania) un Museo virtuale sui reperti micenei trovati sull’isolotto di Vivara che affianca Procida. Gli ultimi recenti scavi hanno fatto riaffiorare ulteriori reperti che testimoniano l’incontro sull’isolotto di Vivara di Micenei. Fra questi una tavoletta riportante una forma di pre-scrittura, che rappresenta una scoperta di rilievo scientifico mondiale.

    – Nel 2019 dovrebbe riaprire ai turisti Palmira (Siria), come si sa in gran parte distrutta.

    – In poche ore un reperto archeologico scavato di frode o rubato in Italia può attraversare 3 o 4 paesi stranieri e arrivare in nord America. Così per i reperti rubati in Iraq. Il British Museum, ad esempio, ha restituito da poco reperti antichissimi a Baghdad trafugati in Gran Bretagna da un commerciante d’arte. Si riparla anche del carro etrusco di Monteleone che si trova oggi al Metropolitan di New York. Pare che uno storico di Ivrea abbia individuato 4 italiani che fecero viaggiare illegalmente la biga oltre oceano, attraverso il recupero di alcune lettere.

    – Sempre più attenzione a valorizzare i cammini e le vie per sostenere la crescita dei borghi, e dei territori meno turisticizzati, come ad esempio la valle del Mercurion nel territorio interno del Pollino.
    – Sempre più un turismo culturale di esperienza. Il futuro dell’archeologia è legare i monumenti alle persone. Alcuni siti archeologici sono identitari del popolo che li ha costruiti.

    – La Borsa chiude come al solito con uno spaccato sulla melograna, simbolo per eccellenza di Paestum sin dal V secolo a.C. con Hera che la porta in una mano nel suo santuario alla foce del Sele e come decorazione di tutte le tombe lucane del territorio. Si sa che è un superfrutto, cioè ricco 3 volte in più di antiossidanti rispetto ad esempio al te verde. E’ anche cardio-protettivo, antimicrobico e antitumorale. Ultime ricerche ancora in corso hanno poi fatto luce sulla interazione della melograna con il microbioma intestinale che dà luogo ad una molecola in grado di contrastare l’invecchiamento muscolare e che coinvolge i mitocondri.
    L’ultima immagine è un risotto con scampi e melograna… sarà buono?

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Grazie tenaquilla per le tue segnalazioni, credo che potranno esserci utili per i nostri lavori, oltre che per qualche piacevole e interessante viaggetto.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    molto interessante.. bello che ci sia ancora interesse per la biga di montelone.. grazie..

    ondina
    Partecipante
    Post totali: 80

    Grazie Tanaquila per il report puntuale sicuramente molto utile!
    Sembra proprio che il punto di vista degli studiosi stia cambiando… si riconosce sempre maggior dignità ai popoli italici…finalmente!
    A presto

    cogitoergosum
    Partecipante
    Post totali: 31

    Volevo segnalare che nel cielo viaggia una nuova cometa scoperta da pochissimi giorni. Sarà visibile con un binocolo dall’Italia in particolare il 27 novembre. La cometa ha una luce verde con un debole coda.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    interessante.. grazie cogitoergosum!

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Purtroppo ciò che si vede, ormai da troppo tempo, qui al nord è una coltre compatta di nuovo vi grige!!! Comunque speriamo in cieli più sereni

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    fino al 27 gennaio a Rovigo, la mostra: “Arte e Magia”

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Ho visto ‘Il primo re’, appena uscito nelle sale: brutale, truculento senza cedimenti melodrammatici. Non conoscevo così la nostra storia e ringrazio gli autori per avercela proposta. Inviterei, se posso, gli utenti del forum a vederlo. Non tanto per approfondimento storico, ma perché con sottile abilità gli autori ci fanno intravvedere l’errore, il fraintendimento, senza dircelo. Dove e quando si è compiuto? Ritengo a una soglia importante, cruciale, dalla quale, proprio nel ‘cammino’ che percorriamo, è possibile per me, forse per alcuni di noi, in ogni momento, non appena ci si ritrovi (o ci s’illuda di trovarsi) un gradino più su e poi un po’ più su… cascare… Può essere che non concordiate affatto con me, o che notiate ed evidenziate altro di importante, e vi ringrazierei se lo segnalaste.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Ho visto il trailer di ‘Il primo re’ che promette davvero bene. La critica è ottima. Mi hai incuriosita buteo, vedo la programmazione nella mia zona

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Cara Buteo ho visto il film Il primo re e mi fa piacere il confronto. Sono d’accordo con te sul fatto che ognuno – se non si sta molto attenti – può cadere dal gradino sul quale crede di stare. Ma nel film non ho ravvisato questo monito; mi è sembrato che aderisca piuttosto ad una logica ebraico-cristiana, tanto che durante la visione mi sono chiesta se stessi vedendo la storia di Romolo e Remo o di Caino ed Abele, o del sacrificio di Isacco.
    Mancano elementi storici e simbolici importanti. E poi non mi è piaciuto che la Roma del film nasca dal dolore per aver ucciso un fratello, così come al finale conclude Romolo.

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Riconosco che l’ambientazione ‘primordiale’ del film abbia indotto a chiedermi se fossero veramente così primitive le popolazioni italiche dell’VIII sec. a.C., coeve a quegli etruschi, che ho sempre percepito civili e raffinati. Ma, forse, il particolare storiografico assume secondaria importanza perché qui a parlare è il mito e nel mito la narrazione si pone al di fuori del tempo e dello spazio. Sappiamo che il mito è tale perché vive in ogni epoca: forma le coscienze, è raccontato ai giovani, perché entri e agisca in loro attraverso l’analogia e li trasformi.
    La primitività, la brutalità, l’uso del protolatino hanno rievocato anche in me il contesto ebraico-cristiano, come rappresentato ne ‘La passione di Cristo’ del 2004 (che non mi è mai interessato vedere). Non riesco però qui a cogliere la divisione manichea fra Male e Bene dell’Antico Testamento, dove Caino è il Male e Abele è il Bene. Sono gli Albani il Male e sono i Romani il Bene? O è Remo il Male e Romolo il Bene?
    Io ho visto due eroi, due uomini che sono ‘fratelli’ e che pensano e agiscono in sintonia. Cosa li spinge? il Bene? Direi piuttosto l’inesorabile legge di Natura che dà vita o dà morte.
    Tutto il branco, in entrambi i popoli, è composto da uomini ‘forti e brutali’, Romolo e Remo inclusi. Quale la differenza fra loro e gli altri? La forza fisica? Sì, forse, ma direi piuttosto l’intelligenza e l’astuzia, la capacità di attuare una lucida strategia. Fra i due fratelli c’è unità di mente e di cuore. Di più, c’è Amore: sono ‘la foglia e il suo dorso’, dirà la Vestale. La loro non è lotta per il potere e non è lotta per il bene: è lotta obbligata per la sopravvivenza di se stessi in primis e degli uomini coi quali fanno gruppo poi, consapevoli di essere reciprocamente gli uni indispensabili agli altri. La vittoria, di cui i fratelli si rendono artefici, dà loro lo scettro del comando. La regalità è riconosciuta sul campo perché lì è conquistata (come è in ogni settore delle cose umane, come è per l’iniziato la conquista della propria evoluzione). E sarà Remo ad assumerla in sé, perché l’amato fratello è ferito e ed è in lotta fra la vita e la morte. Non per questo lo abbandonerà, anzi. Remo prosegue guidando da solo il piccolo drappello che è diventato il suo popolo, difendendo strenuamente il fratello, fino a quando non cadrà. Quando cade Remo? Quando sarà chiesto all’Aruspice di leggere il destino di quel popolo nelle viscere dell’animale sacrificato. È lì che Remo, percorrendo il solco scavato nella sua mente dal pensiero di essere egli il Re, fraintende, convinto che ormai la regalità sia cosa sua. E crede di dover compiere il destino. Non questo aveva detto la Vestale. La foglia si sarebbe staccata dal suo dorso, uno dei fratelli avrebbe ucciso l’altro: solo allora il destino si sarebbe compiuto, solo allora uno dei due fratelli, e non dice quale, sarebbe stato il Re.
    Ecco perché rispetto alle elucubrazioni mentali, il mito mi affascina. Le immagini del mito sono una fantasmagoria della vita da cui si emana un flusso che entra e amplia la coscienza, che guida e indica ostacoli, pericoli…

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Segnalo una mostra che ha tutta l’aria di essere molto interessante, anche, eventualmente, per le nostre ricerche, dal titolo “Le Civiltà e il Mediterraneo” dal 14 febbraio al 16 giugno, al Palazzo di Città e al Museo archeologico di Cagliari. Si tratta dell’esposizione di oltre 550 reperti archeologici, provenienti da musei sia italiani che stranieri, che cercano di dimostrare la tesi che il Mediterraneo del secondo millennio avanti Cristo fosse il baricentro di un mondo interconnesso dove una serie di traffici collegava la Spagna al Mar Nero, la Siria al Nord Africa, e dove svolgevano un ruolo fondamentale le isole, come Creta, Cipro e in particolare la Sardegna che fungeva da crocevia. Certo la tesi non è nuova, l’interesse sembra risiedere nella ricchezza dei reperti e nell’evidenziazione di una via di collegamento caucasica, in cui erano convogliate le merci che, via fiume, scendevano dal nord Europa. Per chi può, buona visita!

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