Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso …

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  • Alef2006
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    Post totali: 222

    Un altro elemento che secondo me vale la pena investigare riguarda la musica immaginata che può essere di gran lunga più sublime di quella suonata. Il compositore, infatti, sente la musica in sé e poi la traspone sulla partitura e sullo strumento. Tuttavia la trasposizione a mezzo di onde meccaniche di pressione che ascoltiamo può essere molto più povera di quella sublime e pura che ha ispirato la composizione stessa. Chi ha avuto esperienze anche dilettantistiche da musicista avrà sicuramente udito in sé la musica nascere e poi avrà provato a suonarla in modo da approssimare nel migliore dei modi la musica udita in sé. Forse quindi lo strumento musicale per eccellenza è la nostra Mente.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Stamani mi è capitata questa iscrizione ritrovata su un pilone del tempio a Iside di File (Philae) in Egitto. La condivido con affetto fraterno e un pensiero devoto alla Madre.
    Io Iside, sono la Regina di questo paese d’Egitto, ed ho avuto Mercurio per Primo Ministro. Nessuno potrà revocare le Leggi ch’io ho fatte, ne impedire l’esecuzione di ciò che ho ordinato.
    Sono la figlia primogenita di Saturno, il più giovane degli Dei.
    Sono sorella e sposa d’Osiride.
    Sono la madre del Re Oro.
    Sono la prima inventrice dell’Agricoltura.
    Sono il Cane brillante fra gli Astri.
    La città di Bubaste è stata edificata in mio onore.
    Rallegrati o Egitto, che m’hai nutrita.
    Buona Domenica in particolare alla Direzione🌹.

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Della bellissima iscrizione che hai postato Mandragola, mi colpisce quando Iside cita Saturno come il più giovane degli Dei. Non so perché, me lo immaginavo il più vecchio! Ah! Ah! Ha qualcosa a che fare con il dio Tagete etrusco,che la leggenda vuole essere emerso dalla terra mentre un contadino arava?
    Mi incuriosisce il perché parli della costellazione del cane. Grazie Sorella, un saluto ai naviganti!

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    nel mese dei fiori..
    https://youtu.be/L6ycxGrVoVI

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Il “Cane brillante fra gli Astri”, una delle iscrizioni che compaiono sul Tempio di Iside di Philae, a cui Seppiolina fai riferimento, è perché in Egitto Sirio era considerata la stella più importante di tutto il firmamento. Era venerata con il nome di Sothis (con cui arriva in Grecia) e associata alla dea Iside, la componente al femminile della Trinità dell’Antico Egitto, unitamente appunto ad Osiride ed al figliolo Horus (rappresentato nell’iconografia del tempo con l’occhio del Falco, nello specifico il Pellegrino, il più Regale tra i falconiformi). Gran parte delle divinità Egizie, erano in relazione con Iside – Sirio, nella Costellazione del Cane o Canis Major. E’ evidente la connessione iconografica anche con Anubi, il Dio dalla testa di cane. Splende con particolare intensità a ridosso del Solstizio d’inverno (Stella di Natale), sembra indicarci la direzione da seguire a cavallo del nuovo anno che si annuncia, marca la direzione verso la quale la Terra e tutto il Sistema Solare (trainato appunto dall’Astro Dominante) stagione dopo stagione, anno dopo anno, si sta dirigendo. Colpisce poi che numerose civiltà, nei punti più disparati del Pianeta, venerano questa Stella nelle loro credenze e nei loro rituali, dagli Indiani del Nord America che la esaltano sotto nomi diversi ma della stessa matrice iconografica, i Cherokee la chiamano “Cane da guardia celeste”, i Lupi del Nebraska “Stella del Lupo”, in Alaska, gli Alaskan Inuit “Luna del Cane”. In Oriente invece è “La Stella del Lupo Celeste”. Poi ancora i Dogon di Mali, citati nel bellissimo libro “Da Atlantide alla Sfinge”, che se ricordo bene fa un riferimento al Libro di Robert K.G. Temple “The Sirius Mystery”, in cui compare che questa tribù aborigena aveva dimostrato di ben conoscere la natura binaria di Sirio, nota nella moderna astronomia solamente con l’avvento di potenti telescopi.

    Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.

    Fradamash
    Partecipante
    Post totali: 8

    Il post di Alef2006 apre ad un argomento a me molto caro: “La Fenomenologia Musicale”.
    Questa scienza studia gli effetti della “musica” sulla coscienza umana.

    Infatti occorre precisare che il suono in quanto tale, cioè fenomeno acustico, di per sé non è sufficiente a definire la Musica, che nella sua complessa struttura genera e collega la coscienza umana a quel linguaggio primordiale che è presente in ognuno di noi fin dalla nascita che è il suono. Ricorderete il verso biblico: In principio era il verbo (suono) ect…

    Non basta quindi emettere suoni con strumenti o voci ben organizzati ed eseguiti perfettamente, tutto questo deve essere veicolato alla coscienza umana per essere compreso, altrimenti rimane un semplice evento sonoro.

    Il suono è una cosa, la Musica è ben altro!!!

    In questa apparente contraddizione vi è contenuta la Verità che che permette alla coscienza umana di com-prendere il pensiero originario che il compositore ha trasmesso nella propria musica, dando un ordine logico-temporale e fenomenico-sonoro alla propria Idea musicale, che funge quindi da ponte di collegamento e trasmissione. In questo sta il lavoro di ricerca della fenomenologia musicale, proporre un sistema di orientamento per tutti alla comprensione della musica.

    La trasmissione alla coscienza umana avviene quindi per mezzo della Musica, ovvero attraverso un passaggio temporale di eventi sonori concatenati tra di loro con una logica perfetta e coerente, (inizio; punto culminante; ritorno all’idea iniziale) tale da determinare alla coscienza dell’ascoltatore un percorso chiaro e netto, che sarà così in grado di com-prendere ciò che la musica sta trasmettendo.
    La domanda sorge spontanea direbbe un noto giornalista televisivo, ma come si fa a orientarsi senza essere musicisti?

    Purtroppo constatiamo che moltissimi musicisti sono “sordi” a questo tema, impegnati più al mostrare la loro bravura tecnica di esecutore che alla sostanza della musica che eseguono! (Sic)

    Provo a fare un esempio: vi sarà capitato di trovarvi ad osservare un dipinto o una scultura in un museo o piazza della vostra città, davanti all’opera sicuramente sarete rimasti affascinati dalla bellezza o impressionati dell’imponenza e questo ha fatto provare alla vostra coscienza sentimenti piacevoli o anche contrastanti (specie per le opere contemporanee di difficile comprensione), senza chiedervi come tutto ciò sia avvenuto dentro di voi.

    Per la musica ovviamente succede lo stesso, e questo perché tali opere sono state create con il linguaggio già conosciuto in modo naturale da noi fina dalla nascita, e che ci viene trasmesso da generazioni, lo comprendiamo semplicemente perché è dentro di noi, anche se non ne conosciamo i meccanismi che lo determinano.

    La sfida sta nel fatto del rendere consapevole questo processo, tale da permettere all’essere umano la piena coscienza di quanto avviene dentro e intorno a se.
    Questo è possibile con lo studio, la pazienza ma soprattutto con l’Amore per l’Arte.

    MI scuso per la lungaggine del post, e spero che questo argomento possa suggerire quelle ri-flessioni interiori comuni al Nostro Lavoro in Miriam, una Grande Opera che ci accomuna e ci unisce.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    E’ interessante quanto dici, caro Fradamash.
    Incuriosita, ti rivolgo qualche domanda.
    E’ importante comprendere il pensiero originale di ogni compositore? ci sono compositori che si ispirano ad archetipi universali e quindi una persona sensibile e preparata può coglierne il messaggio. E’ così? è questo il linguaggio naturale che noi conosciamo sin dalla nascita?
    Ma ci sono anche compositori che si ispirano a cose del tutto personali, magari anche artificiali. In questo caso non credo ci importi capirne il messaggio.
    A me capita sin da giovanissima, e senza averne capito fino in fondo il perché, di trovare commovente in modo spontaneo e anche mio malgrado, un certo tipo di musica. Sempre lo stesso. Voglio dire che se la cantano per strada o a casa devo andare via se non voglio commuovermi sino alle lacrime. E’ la musica andina, quella sonata con i siku (costituiti da una serie di canne di diversa lunghezza, aperte su e chiuse giù), simili al flauto di Pan.
    Ma, per capire di più, ho provato a sentire la stessa musica suonata con altri strumenti e così mi risulta indifferente.
    In base alla fenomenologia musicale si può meglio comprendere questa cosa?

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    mi permetto solo di aggiungere al tuo interessantissimo post, caro Fradamash, che “scienza e coscienza” coniugate da quella forza che è Amore sono proprio ciò a cui aspiriamo col nostro percorso evolutivo nel seno della Miriam!

    kridom
    Partecipante
    Post totali: 177

    Il tuo post, Fradamash, mi ha richiamato un’esperienza molto particolare che ebbi in passato con la musica. Durante il periodo del Carnevale 2012, assistii alla sfilata delle scuole di samba nel Sambodromo (ebbene si, in Brasile oltre agli stadi di calcio ci sono anche i sambodromi) di Rio de Janeiro.
    Faccio una premessa, in Brasile c’è una forte influenza delle religioni animiste di origini africane che hanno identificato in molti santi cattolici le loro divinità originarie e, nelle tradizioni popolari così come nella samba e nella capoeira, il riferimento alle divinità del candomblè è sempre presente.

    Ritornando al carnevale, quando cominciò la sfilata della scuola della Portela e io, appena la musica e il canto partì, cominciai a piangere. La sfilata della Portela durò 1 ora e mezza e io piansi per tutto il tempo. Tutte le altre scuole che hanno sfilato non mi hanno provocato simili emozioni. Il canto della Portela cominciò con le parole “Mio Re, il Signore di Bonfim illumini il cammino della Portela…” e io sono commosso anche adesso che lo scrivo. Il canto continua con “sono venuto per festeggiare”…le divinità (mia aggiunta) e prosegue con riferimento alla città di Salvador de Bahia.

    A me è sembrato che quella Musica, con la M maiuscola come l’ha scritta Fradamash, stesse parlando direttamente a me e che il Signore di Bonfim (che è anche il nome della divinità Oxalà/Cristo) avrebbe illuminato il mio cammino spirituale. Anche il passo del “sono venuto per festeggiare” mi è parso un riferimento alla mia presenza lì, al mio ritorno quasi dovessi chiudere un cerchio. Queste sono state le mie emozioni e il mio successivo tentativo di darmi una sorta di spiegazione, che non spiega granchè ma più di questo non saprei esprimere.

    Questo è, Fradamash, ciò che tu intendi per cercare di comprendere che cosa vuol trasmettere la Musica? ma il compositore della parte musicale e del testo voleva parlare proprio a me o io sono entrato in connessione con qualcosa che non era nemmeno voluta dal compositore (che è, mutatis mutandis, anche la domanda di tanaquilla)?

    Vi mando, per vostra eventuale curiosità, il video della Portela del 2012.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 367

    Bellissimi i vostri video! Dalla musica primordiale della Lira a 7 corde che incanta, alle parole di Eduardo De Filippo sul Profumo di Rosa e di Amore…mi hanno ricordato le parole di W. Shakespeare:” Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserverebbe il suo profumo?” Anche in questo tread si respira un buon profumo…. Una buona giornata a tutti voi

    Fradamash
    Partecipante
    Post totali: 8

    Carissimi, provo a rispondere ai vostri quesiti nel modo più sintetico possibile, ma occorre precisare che tale campo ha una vasta platea di argomenti correlati, che vanno dal semplice produzione del suono alla percezione dell’ascoltatore e ci vorrebbe uno spazio molto ampio per affrontare tutto con una logica chiara ed esaustiva.

    Alla domanda di Tranquilla9 che pone un problema annoso soprattutto per i compositori, rispondo che non c’è nessun obbligo da parte dell’ascoltatore a comprendere il pensiero originale del compositore e questo per la semplice ragione che l’idea originale ti arriva così com’è ma ognuno di noi percepisce il suono in modo assolutamente personale.
    Per questo ci si potrà commuovere o essere completamente indifferente ascoltando la musica, poiché il fenomeno sonoro va inevitabilmente a “scuotere” la nostra coscienza e questo provoca un immediata reazione positiva o negativa a seconda la propria capacità di recepire. Le suggestioni da te provate fin da tenera età nell’ascolto della musica “andina” sono coerenti con il tuo modo di percepire che ti è stato donato alla nascita e che hai nel tempo consolidato nelle tue esperienze quotidiane.


    @m_rosa
    era esattamente quello che ho cercato di dire nel mio post che, condivido pienamente ed in modo assoluto.

    Le tematiche poste da Kridmon sono molteplici e ci vorrebbe molto tempo, ma voglio sottolineare la parte POP (da popolo) ovvero quel linguaggio conosciuto e trasmesso da generazioni in generazioni dalla gente comune. Questo linguaggio cosiddetto POP, in realtà è l’unico vero linguaggio che accomuna tutti gli esseri umani, nasce e si consolida la sua storia e tradizioni nel tempo fino a identificarsi con un intero popolo o nazione, ed è quindi compreso da tutti.
    È esattamente questo il meccanismo che permette di veicolare il pensiero originale di una composizione musicale, che è il risultato dell’esperienza e della storia sedimentata nel tempo dal compositore e che ne permette la comprensione, ma potremmo dire anche dell’arte più in generale, poiché le espressioni di comunicazione nel mondo sono molteplici.
    L’esperienza personale di Kridmon nel “vivere” direttamente, senza intermediari (ascolto con mezzi elettronici) l’evento sonoro, dimostra in modo inequivocabile che se ciò che ascoltiamo è concepito e costruito secondo le Leggi naturali conosciute, (la parte ritmica ha un’importanza speciale) inesorabilmente arriverà la percezione netta dell’idea musicale, anche se non hai mai conosciuto quel particolare popolo o la sua civiltà, poiché le leggi della Natura sono comuni a tutti gli esseri viventi, compresi animali e piante, e a quel punto comprendendo, la nostra coscienza reagisce ed entra in partecipazione (vibrazione) con quanto percepito.

    In questo modo ognuno di Noi avrà il suo personale messaggio che leggerà secondo la propria consapevolezza ed evoluzione, poiché siamo tutti simili nell’umanità pur mantenendo la nostra diversità nell’unità.

    Spero di aver dato ulteriori spunti di riflessioni, e sono sempre a disposizione, qualora ce ne sia la possibilità, ad approfondire alcune tematiche di questo vasto campo, soprattutto dal punto di vista delle analogie con il Nostro percorso in Miriam.

    Un abbraccio fraterno in Miriam a tutti Voi.

    g_b
    Partecipante
    Post totali: 102

    Care Sorelle e cari Fratelli, Buongiorno in questa “prima feira di luna”per restare in ritmo di samba. Portela nel video di Kridom mi ha dato una grande linfa vitale e voglia di essere li a danzare in mezzo a tutti quei colori. Certo come non condividere il pensiero di Fradamash, in effetti più l’arte è grande, più l’artista è vicino ad un linguaggio universale e viceversa. In genere, io penso, quella abitudine ad arroccarsi in zone “inarrivabili”per complessità , di espressione, di linguaggio e di intenti di certa arte (anche in musica), rivela l’insicurezza, il tentennare e perchè no, un talento non straordinario dell’artista. Cara m_rosa tu parli d’Amore e creazione e qui è il cuore dell’Arte. Mi arriva tutto il pensiero e la verità di quella musica brasileira,come ce l’hai descritta nella tua esperienza caro Kridom.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Mi chiedo, dato che il fenomeno sonoro scuote le nostre coscienze, se il modo soggettivo di percepirlo e di viverlo potrebbe essere il frutto delle esperienze di altre vite e non solo di questa.
    Parli, Fradamash, di un linguaggio comune a tutta l’umanità grazie al quale si può comprendere il messaggio originale di ogni musica. “Questo linguaggio cosiddetto POP, in realtà è l’unico vero linguaggio che accomuna tutti gli esseri umani, nasce e si consolida la sua storia e tradizioni nel tempo fino a identificarsi con un intero popolo o nazione, ed è quindi compreso da tutti”.
    L’Ermetismo dice che il linguaggio è universale se le parole corrispondono al retto sentimento della idea-madre. (Si può rileggere sul sito dalla Parola al Maestro “La Parola, il Silenzio e il Linguaggio nell’Ermetismo”).
    C’è qualcosa in comune col linguaggio di cui parli?

    Fradamash
    Partecipante
    Post totali: 8

    Cara tanaquilla9, per quel poco che posso sapere e dall’esperienza come musicista e ricercatore nella Via ermetica della Nostra Schola, l’analogia che posso suggerire è quella del suono inteso come “vibrazione” e quindi linguaggio in tutte le sue declinazioni a partire dalla Parola che, come sappiamo, ha un valore proprio ermetico-magico attraverso la quale è possibile risalire sino al vertice della montagna! Ovviamente come l’enunciato dell’Aureo Maestro Kremm-erz intende.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Si, Fradamash, sembra che la vibrazione sia ciò che muove tutto, all’origine di tutto, che attira e respinge. Sono molti i passi ermetici dei nostri Maestri che toccano l’argomento vibrazione in relazione al Magnetismo, alla Catena, alla Terapeutica Ermetica, alla Parola, alla Volontà e alla operatività rituale ermetica.
    Si potrebbe dire che ognuno vibra in risposta e in armonia con una data vibrazione e perciò una musica appassiona e commuove mentre l’altra lascia indifferenti.
    Quindi se esistono parole potenti che muovono ritmicamente l’etere per produrre degli effetti di bene, di salute e di evoluzione, può esistere anche una musica che abbia questi effetti?

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