Taggato: uanto è vero
-
AutorePost
-
Ricollegandomi al tema della Pace posto “Alla Sera” di Foscolo perché spesso di sera quando mi collego a Voi attraverso questo spazio Sacro la Pace allieta il mio cuore “guerriero”:
Forse perchè della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sì cara, vieni,
O Sera!E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al nulla eterno;
e intanto fuggeQuesto reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.Tutti noi ricordiamo con entusiasmo la giornata del 2010 in cui si sono celebrati i cento anni di Pragmatica Fondamentale della nostra Schola nella convention di Vico Equenpse a Castello Giusso.
Una giornata indimenticabile perché ricchissima di interventi e spettacoli straordinari, non ultima la mostra ragionata dei documenti originali d’Archivio della S.P.H.C.I.
E’ tutto sugli Atti presenti in Biblioteca.
Qui mi è venuta voglia di ricordare Candida Guida, la ricorderete, cantante lirica contralto, nativa di Vico.
Ci ha cantato alcune arie e alcune canzoni napoletane indimenticabili.
Io ricordo bene dalla Carmen, L’amour est un oiseau rebelle.
eccola quiCome dimenticare, tanaquilla9, quei meravigliosi momenti di Vico Equense? Ritornando a casa in auto, mi sentivo sollevato sul sedile, come se il persistere delle emozioni avesse annullato la gravità…Ricordo la bellissima voce di Candida Guida che fece inumidire gli occhi di tutti i presenti e ancora adesso , ripensandovi, l’emozione è fortissima. Come sempre, gli avvenimenti vissuti vengono elaborati nel tempo alla luce delle nuove acquisizioni e si rivestono di ulteriore significato, così come tutte le esperienze vissute nella fratellanza, il cui seme, nutrito nel tempo dalle elaborazioni che l’essere in trasformazione concepisce, comincia a fruttificare e il superfluo comincia a dissolversi. Buona domenica di fine agosto (finalmente!) a tutti.
Grazie Tanaquilla per aver rievocato e condiviso il ricordo di quel momento meraviglioso! Fa bene al cuore,sopratutto in certi momenti, rivivere le esperienze vissute insieme con l’amorevole guida del Maestro. Vi abbraccio Tutti e sempre grazie alla Miriam
Che belle note e che bellissimi ricordi se la memoria torna a Vico Equense! Sono passati tanti anni ma l’atmosfera di unità e gioia è rimasta impressa nel cuore..Avevo i miei figli ancora molto piccoli allora, sembra trascorsa una vita! Torno ad ascoltare Candida,interprete eccellente! A presto!
Cara Seppiolina l’interprete dela Carmen postata non è Candida Guida, ma Elina Garanca.
Ho cercato su youtube l’interpretazione della Guida ma non c’è essendo lei un contralto, mentre la Carmen è un ruolo per mezzo soprano e soprano. Nell’occasione del Convegno, promosso dalla Delegazione Generale della SPHCI a Castello Giusso, Candida accontentò gentilmente la nostra richiesta.Grazie Tanaquilla! Mi sono fatta prendere dall’emozione del brano e non ho capito più niente!!E a proposito di canto….ho ritrovato la performance di una della regine più famose: l’Ape regina!
Con canto della regina si intende il rumore emesso dalle api regine. Le regine adulte comunicano, infatti, attraverso segnali vibranti. Il canto è prodotto dal moto del volo, senza il movimento delle ali e l’energia della vibrazione risuona nel torace.
Inoltre, questo canto è un La naturale, cioè un La a 432 Hz. Molti musicisti sostengono che l’attuale sistema musicale intonato sul La a 440 Hz sia sbagliato perché innaturale!
Lo stesso Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano in cui chiese di ufficializzare l’utilizzo del diapason a 432 Hz “per esigenze matematiche”; Verdi, Mozart e altri musicisti accordavano la loro orchestra a 432 Hz.
Nel 1939 fu il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels ad imporre il diapason a 440 Hz. Questa misura venne poi fissata come universale nel 1954 a Londra per praticità.
Perché alcuni musicisti sostengono che il LA a 432Hz sia il LA naturale?
In breve: nell’universo ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo vibra ad una determinata frequenza. Alcuni processi per noi fondamentali come la frequenza media del cuore, la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA ed il così detto “battito fondamentale del pianeta”, noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann” (cioè risonanze eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera) vibrerebbero tutti alla frequenza-base di 8Hz che corrisponderebbe, parlando di musica, ad un DO. A questo punto salendo di cinque ottave si arriverebbe ad un Do a 256Hz, scala il cui La é 432Hz e non 440Hz!
Inoltre, il suono ci arriverebbe completo, non distorto dalle vibrazioni delle molecole dell’aria. Questa frequenza farebbe risuonare il nostro corpo e la natura che ci circonda,dandoci notevoli effetti positivi sulla salute.
Fonte: http://www.ianuaapi.itForse qualche musicista potrebbe aggiungere qualcosa a questo articolo?
Molto interessante, seppiolina.
mi è venuta voglia di sentire quello che definiscono il canto delle balene, dei delfini e delle orche. E l’ho fatto. Suoni e ultrasuoni straordinari.
si, spero anch’io che un musicista ci fornisca qualche spiegazione.
I Pitagorici davano molta importanza alla musica che, insieme alla matematica, era alla base della conoscenza dell’Universo. Quindi non può essere esclusa dalle manifestazioni naturali.Molto interessante, seppiolina, l’insegnamento che ci arriva dal mondo delle api e meno male che, indipendentemente dai diapason scelti dai musicisti, la Natura suona armonicamente molto bene dappertutto nell’Universo il suo originario messaggio!
p.s. sarei curiosa di sapere da un esperto che c’entra la scelta di un certo diapason per praticità e con quali risvolti.
p.p.s. Ma della perfezione geometrica della rete formata dalle cellette esagonali ne vogliamo parlare?Ciao Mandragola!Incuriosita dalla tua domanda sulle cellette esagonali delle api, sono andata a sbirciare sul web, ricordandomi che tanto tempo fa,in occasione della lettura delle “Georgiche” di Virgilio, mi era capitato di leggere qualcosa a riguardo. La forma esagonale è l’unica che riesca a riempire completamente lo spazio tra una celletta ed un’altra. In realtà, le api le costruiscono tonde, ma poi la cera si adegua a prendere quella forma perché, appunto, le cellette sono tante e devono stare strette le une alle altre. Se fossero isolate, le cellette potrebbero essere rotonde, perché il cerchio occupa una superficie più ampia rispetto all’esagono. Ma l’isolamento non è contemplato in un favo, quindi si cerca di sfruttare più spazio possibile,utilizzando la minor quantità di cera. Come dire, il massimo risultato, col minimo sforzo!
Poi, da un punto di vista meccanico, è la forma più solida, perché non rischia di crollare, facendo collassare tutte le cellette.Qualcuno ha fatto notare che i lati dell’esagono sono 6, e nella tavola periodica, corrisponde al numero atomico del carbonio, chiamato ” la scintilla della natura”, ovvero la molecola che, per sua stessa composizione, si pensa abbia avuto un primo ruolo nella creazione della vita sulla terra. Ma…questo potrebbe essere una fantasia..!Sembra che la Natura abbia una predilezione per la forma esagonale; la Si ritrova un po’ dappertutto: anche gli occhi delle mosche hanno struttura esagonale. Il tutto sottostarebbe a leggi della fisica. Solo vai a capire a cosa si uniformano le leggi della fisica. Una curiosità: sono esagonali anche i crateri della luna.
A proposito degli esagoni ho trovato interessante questa spiegazione
Magari qualche Sorella o Fratello più ‘scientifico’ riesce af aggiungere lumi?
Il post di Seppiolina mi fa venire subito in mente l’importanza delle api nell’ecosistema dell’intero pianeta. Sono la garanzia nei secoli del perpetrare della biodiversità nel mondo green garantita per le diverse famiglie vegetali mediante l’impollinazione di cui le api ne sono i vettori, ma di questi tempi stanno soffrendo parecchio, causa i molteplici interventi umani che stanno mettendo in crisi la natura in molti suoi aspetti e modalità di espressione. A proposito dell’intelligenza delle api nella loro struttura sociale, ricordo un video visto tempo fa su come abbiano raffinato una tecnica di difesa dell’alveare dai calabroni. Siccome i calabroni che vanno alla ricerca di prede si dividono, ed ogni singolo esemplare esplora una porzione di territorio, quando trova nidiate di altri insetti o piccoli animali presenti nella dieta della specie, nel caso le prede siano non singole ma abbondanti o molteplici, informa il gruppo emettendo onde sonore a distanza oppure rientrando “alla base” per poi ripartire in branco verso il sito alimentare individuato. Si è visto che quando un singolo calabrone entra in un alveare, oltre a fare potenzialmente una strage di api in prima battuta, se riesce in qualche modo ad avvisare i propri conspecifici, le api sono “panate”. Ebbene, la tecnica utilizzata e infallibile, al punto che i calabroni pare continuino a visitare gli alveari da soli quando sono in avanscoperta, sta nel fatto che appena entra nel favo il nemico, tutte le prime sentinelle ed anche le seconde e terze file si raggruppano a ridosso del calabrone al punto da formare una mucchio unico che fa salire la temperatura di tutta questa massa “critica” ben oltre i 40 gradi, facendo letteralmente bollire l’intruso, con poche perdite nelle sentinelle, in quanto le api sono meno sensibili alle fonti di calore rispetto al nemico. Davvero geniali.
Con l’augurio a tutti di una buona serata.Su questo argomento delle forme esagonali in natura,a parte le cellette delle api, di primo acchito mi viene in mente il fiore della vita e tutti i lavori che sono stati fatti sui Sibillini col +++++Maestro. Noi ci abbiamo lavorato su questo in modo concreto, toccato con mano e vissuto l’esperienza dei fiori della vita a 6 petali, oltre ai libri che sono poi pubblicati (che sono qui nella Biblioteca online) e che io c’ho a casa.
Questo argomento insieme ad altri lavori su altre piante (ricordo sul castagno una Sorella parlava della radice a fittone mentre eravamo tutti insieme in un bosco) lo abbiamo constatato in natura, cioè dal vero: nei borghi abbiamo cercato fiori della vita con le stelle a 6 punte e nei boschi i fiori a 6 petali…
Perchè poi siano 6 e perchè si chiami fiore della vita, c’è da studiarci, ma le chiavi le abbiamo avute dal nostro Maestro, il Delegato.
Se c’abbiamo capito qualcosa ci sarebbe da vedere un attimo … magari c’è chi ha capito tutto! Perchè no?…Interessanti le notizie emerse dai vostri post: la rete formata dalle cellette esagonali nell’alveare sarebbe il prodotto di un processo mediante il calore agente sulla cera, che trasformerebbe automaticamente da cerchi in esagoni le cellette delle api, formando la rete perfetta che, come dice Holvi, si ritrova poi dappertutto. Se non sbaglio tale sviluppo da cerchio in esagono l’abbiamo visto proprio nella formazione del fiore della vita, giustamente ricordato da Dafne X le tante esperienze sul campo col D+G+ e le ricerche accademiali. In effetti spunti di collegamento ce ne sono…
Nota negativa: le api sono tra le più sfruttate x scopi utilitaristici perfino come produttrici di una plastica totalmente biodegradabile e capaci di ricostruire pezzi di opere architettoniche degradate … tipo stampanti 3D…!
Finirà che l’uomo sfrutta? Finirà questo patriarcalismo contro natura?? -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.