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Ho partecipato con grande emozione al dono che il Del+ Gen+ ha elargito a tutti noi in questo unico e solo giorno in cui si celebra la Donna e alle parole dei nostri Maestri •L.J. Aniel e •Jeliel, che ci hanno richiamato al valore dell’essere femminile e al suo ruolo determinante nel percorso evolutivo e riequilibrante delle Forze Universali. Sole e Luna: nell’Universo visibile – specchio dell’invisibile – la Luna svolge un compito fondamentale per la vita sulla terra stabilizzando il suo asse e la rotazione, evitando che il pianeta mostri sempre lo stesso emisfero verso il Sole, rendendo così impossibile ogni forma di esistenza. Il Perfetto equilibrio dinamico Sole – Terra – Luna a livello macro, si riflette sull’intera umanità. La Donna è la sintesi, il necessario comprimario, custode e creatrice della vita, senza della quale il Sole solitario arderebbe sterilmente. Gli uomini dovrebbero capire il valore e il mistero che è in ogni Donna e quindi rispettarla per ciò che in realtà rappresenta. Sia sempre lode alla Miriam e a chi la rappresenta su questa terra per la sua incessante e indefessa opera.
E’ l’augurio più bello che abbia mai ricevuto! Ed è arrivato in un momento particolare! Leggere le parole dei Maestri, ascoltare il dono che Admin ci ha fatto mi sono scesi lacrimoni di gioia. Gioia di appartenere alla Grande Miriam! Grazie ai Maestri di esistere!
entrare in questo sito è come arrivare in un’oasi di pace, sembra di essere in un giardino incantato pervaso da un intenso profumo di rose e mimose, come dice catulla. Mentre fuori….proprio ieri girava sul web una lettera di protesta di alcune donne indirizzata al Dizionario dei Sinonimi Treccani che, alla voce Donna, associa tanti di quesi sinonimi offensivi che di sicuro non posso riportare. Leggere per credere!
Grazie infinite Maestro Iah-Hel, ascoltare la tua dedica alla Suprema Miriam oltre che avvolgere il cuore fa pensare e riflettere su quanto la Sua Grande Potenza di Vita sia in ogni dove, ovunque, in ogni cellula, in ogni respiro, in ogni emozione, in ogni bellezza, nella Natura Tutta e quindi nel contempo sembra ancora più Luminosa e Immensa nella Sua infinita semplicità o almeno è così che ho avuto, attraverso il tuo dono, la sensazione di percepirla se solo si riesca sempre a respirarla in ogni atto, pensiero o azione quotidiana …. grazie ai Maestri L.J.Aniel e Jeliel per i loro pensieri di Amore e di Augurio per tutti gli uomini e le donne, per l’intera umanità affinché si possa sempre più camminare verso consapevolezza e conoscenza rispettando e riconoscendo quanto di Sublime è contenuto nel Femminile …. quel rispetto che purtroppo vedo ancora così lontano in una umanità che cerca ancora troppo di soffocare e violentare e opprimere quel femminile in ogni sua manifestazione e essere … a mio modesto parere proprio perché così lontano è da lontano che si dovrebbe ripartire e capovolgere la storia dell’umanità, non per ribaltarla (o forse si!?!) ma per rispetto di verità, e quindi portare alla luce tutto quanto in essa è stato occultato e volontariamente distrutto per convenienza e potere ….. volevo per questa ragione condividere con voi uno scritto di una donna di cui ho sentito parlare per la prima volta ieri (ahimè solo nella giornata dell’8 Marzo) …. il suo nome è Enheduanna poetessa e scrittrice accadica vissuta nel XXIV sec. a.C., nonché sacerdotessa del dio Nanna a Ur ….. il titolo di questa opera è: Signora di tutti i “Me”
Signora di tutti i Me, risplendente di luce
Donna virtuosa, vestita dello splendore divino, diletta del Cielo e della Terra
Sacerdotessa del dio An, con il grande diadema
Colei che ama la tiara consona alla grande sacerdotessa
La cui mano impugna (tutti) i sette Me
O mia Signora, tu sei la guardiana di tutti i grandi Me
Tu hai riunito i Me, tu hai legato i Me alle tue mani
Tu hai raccolto i Me, tu hai stretto i Me al tuo petto
Come un drago tu hai lanciato il veleno sui territori dei nemici
Quando tu ruggisci alla terra come il dio Iskur, la vegetazione non può resisterti
Come un diluvio discendi dalla tua montagna
O potente del cielo e della terra, tu sei Inanna“Dedicato al simbolo più sintetico e sublime del Femminile nell’Universo: alla nostra Grande Miriam”, ci dici Admin. Cos’è la Miriam, Admin? Tu celo dici in questi versi e io ancora non lo colgo. Non riesco a immaginare l’Universo, e nemmeno o ancor meno il Femminile nell’Universo. E sento ancora quel retrogusto catto-cristiano di un’entità superiore che tutto dirige e governa, che negli anni ho rifiutato, perché inammissibile… se fosse questo, allora non mi occorrerebbe la Miriam. Semplicemente mi riprenderei la Vergine Santa degli anni infantili, che dall’alto vede protegge guida e ama. È la simbologia a confondermi? Una simbologia del cui significato vero la religione ha fatto scempio appropriandosene? È difficile per me scrostar via quanto di spurio è stato apposto fin dagli anni più teneri, quando il pensiero e la lettura del mondo andavano strutturandosi. E allora riascolto e rileggo le parole che invii. Come non posso guardare il sole, cerco qualcosa che ne sia un riflesso. Come la luna riflette la luce del sole? Ancora simboli, e ancora vuoti se non ne leggo il significato vero. Dove trovo in concreto le tue parole e immagini? Dove, se non nella madre? La madre vera, quella che in sé aveva assemblato le molecole a creare l’uovo, frutto reale della sua carne, la cellula totipotente cui occorrevano solo i corrispondenti cromosomi per esser completa e avviare se stessa a una replicazione esponenziale, andando a inseminarsi nella carne dell’utero per accrescersi e prender forma, assorbendo tutto da quel corpo. Così la madre involontariamente nutre, ma non dirige, non determina. La neonata cellula evolve da sé in tutto il suo potere e dall’utero prende tutto quanto occorra, proprio come il seme che s’interra da lì prende tutto per germogliare… Così germoglia ognuno di noi…e poi?…
Certo, cara Buteo, hai ragione: tanti ringraziamenti x qualcosa che nn si capisce, che nn si sa cosa sia….! Ma il simbolo nn svela, bensì RI-VELA… e i veli vanno alzati ad uno ad uno, uno dopo l’altro, con pudicizia, perché la verità non dia scandalo agli ingenui fanciulli che si baloccano specchiandosi in LEI…
Cos’è la Miriam? Te lo ri-velerò da bocca a orecchio mentre ti guarderai allo specchio… Ti abbraccio.È vero che la festa della Donna, l’8 marzo, è ormai diventata un qualcosa di convenzionale, purtroppo alla stessa stregua di San Valentino,della Festa della mamma e cose varie. Purtroppo è così che si è evoluta la cosa negli anni. Ma non è nata così. Nel 1972, in Piazza dei Fiori a Roma, scelta perché simbolo della resistenza di Giordano Bruno nei confronti della prepotenza della Chiesa,migliaia di donne si riunirono pacificamente per protestare contro la violenza di genere, in ogni sua forma e a tutti i livelli. Furono accerchiate da poliziotti con manganelli che le bastonarono insultandole con frasi del tipo ” il vostro posto è a casa con i figli”. Gli stessi mariti delle donne le apostrofarono al motto di ” bambine tornate sui marciapiedi “. Ma la protesta fece scalpore, richiamò personalità internazionali e titoli sui giornali. I tempi erano maturi perché dei cambiamenti avvenissero davvero e questo si concretizzó,seppur tra alti e bassi. Ecco perché l’8 marzo, ecco perché Roma fu scelta per dare una svolta alla libertà delle donne. Buona serata a tutti!
Come una sorgente di idee, intuizioni, slanci di creatività, forza, coraggio, creatività. Come una legge fisica che tutte le altre contiene, e poi su tutto la fortuna di apprendere costantemente dalle parole ancora vive del mio incontro con la Del+ Gen+,dai maestri, dalle sorelle e dai fratelli.
Questo è lo specchio in cui mi rifletto, come nella canzone di Aznavour cantata dalla Pausini nel video di Admin.
Un augurio, seppur in ritardo in giorni di trambusto, a tutte!Buonasera a tutti
Nel mese di Febbraio partirono alcune ricette gastronomiche, rendendo questa sezione, nostro soggiorno magico ,un luogo di libero, a volte ameno, incontro. Cosi, ho pensato che nel mese di marzo, qualche altra ricetta non ci sarebbe stata male.
Vi racconto
Stamattina mi hanno portato dei bellissimi carciofi viola, di cui Tanaquilla ci consiglio’ un’ottima ricetta.
Ma l’ortolano aveva insieme anche delle artistiche e coloratissime bietole arcobaleno, cosi chiamate perché invece di essere completamente verdi, hanno le coste colorate di rosso, arancione e giallo (NB. Non alludono a provenienza da zone covid). La loro colorazione è data dal potassio, ferro, calcio, fosforo e magnesio e sono depurative e disintossicanti
Pertanto, propongo una gustosa ricetta barese che non puo’ mancare di orecchiette fresche
Gli ingredienti per questa ricetta sono: bietole, orecchiette, filetti di acciuga, uno spicchio d’aglio, peperoncino, olio e sale.
Nell’acqua bollente e salata, si calano le bietole , dopo averle pulite, lavate e tagliuzzate, comprese le coste colorate. (se si vogliono conservare i colori c è un trucco , dopo la prima bollitura si scolano e si immergono in una coppa col ghiaccio. Lo shock termico conserva il colore)
Contemporaneamente alle bietole, si calano le orecchiette, perché il tempo di cottura è lo stesso , 15’, piu’ o meno
In una padella larga si scalda l’olio con uno spicchio d’aglio e peperoncino
Si, scola la pasta e le bietole versandole nella padella, facendo amalgamare.Se qualcuno è a dieta, o intollerante al glutine, e non vuole utilizzare la pasta, può cambiarla con dei pomodorini, mettere il tutto in una terrina, cospargendo col formaggio e mettendo sotto il grill del forno per pochi minuti facendo fare la crosticina.
L odore è piacevole e abbastanza mediterraneo…Buongiorno, a questo punto è arrivato il momento della condivisione della mia ricetta, premettendo che proporrò domani a pranzo il piatto di mercurius3! Dunque un piatto semplicissimo, un primo: prendete un mazzetto di finocchietti selvatici, fateli lessare in acqua salata ( non esagerate col sale) e poi metteteli da parte conservando l’acqua di cottura. Tagliate delle patate a dadini e mettetele a bollire nell’acqua del finocchietto e nel frattempo tagliuzzate quest’ultimo per bene. Una volta cotte bene le patate, lasciandole comunque solide, aggiungete dello zafferano e il finocchietto nella pentola assieme ad un filo d’olio. Non appena riprende a bollire unite della pasta corta e fate cuocere, è una minestra ma non proprio .Diciamo il classico piatto di pasta in umido, quindi servite con un pò di brodo a piacere. Servite con un pizzico di formaggio o per i vegani anche senza! A presto..
Ci sono talmente tanti spunti interessanti in queste nostre pagine che finisce che inizio , grazie agli input ricevuti, a ricercare e leggere e poi dimentico la cosa principale: ringraziare La Del+ e i Maestri per il loro Amore e costante vicinanza a noi tutti!
Un caro saluto.Qui condividiamo cibi che mangiamo con la mente, e riversiamo interrogativi, dubbi e dolori. Partecipiamo entusiasmi, ricordi, scoperte, ma anche ansie e vittorie sui nostri limiti. Ci diciamo tutto ciò che conta per noi, e intanto viviamo le nostre vite apparentemente distanti.
E tutto questo mi ricorda quanto scriveva il Maestro J. M. Kremm-erz su: “…l’Amore che unisce anime senza eccezioni, senza particolarismi, senza interesse…che al tempo stesso vivono dello stesso desiderio, dello stesso particolarismo, dello stesso interesse, in una comunione di bene profondo”.
A presto Sorelle e Fratelli!“Il minestrone di mamma”, è così che identifico questo piatto quando ne parlo perché mia madre, quando lo preparava, è proprio così che lo chiamava, minestrone, anche se di quello classico non ha proprio nulla a che vedere, infatti gli ingredienti principali sono solo due, la verza, quella riccia, e le patate …. la ricetta è molto semplice e anche abbastanza veloce …. si mette in una pentola la verza, dopo averla lavata e tagliata a strisce, insieme al sedano, mondato e fatto a listarelle, con acqua fredda q.b. e si porta ad ebollizione….. siccome a me piace un po’ denso, io ne aggiungo sino al livello della verdura cruda, ma la quantità d’acqua è soggettiva a seconda del proprio gusto, si può anche aggiungerne durante la cottura purché sia già ben calda …. al bollore si aggiungono le patate, tagliate preventivamente a piccoli tocchetti, sale, pepe, una manciata di prezzemolo tritato, qualche pomodorino a pezzetti, uno spicchio d’aglio finemente tritato e olio EVO q.b. verso la fine della cottura e quindi dopo 20/25 minuti e si lascia ancora cuocere per una decina di minuti …. può essere gustato da solo come zuppa o unito a cereali, a me piace molto il mix riso, orzo e farro ma, come si dice dalle mie parti, “la morte sua” è unirlo a pasta corta, come conchiglie o ditaloni, chiudendo il tutto con una abbondante spolverata di formaggio romano grattuggiato …. può sembrare un po’ strano ma parlare di questa ricetta mi fa tornare tanto indietro nel tempo, in sapori e profumi lontani, in emozioni profonde, in condivisioni non più possibili fisicamente ma che restano come impronta d’amore nel cuore …. cucinare è per me molto bello, mi piace, mi rilassa (anche perché ahimè mi piace molto mangiare) ma penso anche che non sia solo un atto propedeutico alla nutrizione del nostro corpo fisico ma che in contemporanea posso essere traslato ad un atteggiamento di sperimentazione e di verifica per la nostra vita …. d’altronde magari gli ingredienti sono sempre gli stessi ma poi sta ad ognuno, nella sua specificità, a seconda delle proprie possibilità, riuscire ad amalgamarli per un migliore risultato …. beh ora tralasciando questo discorso che ovviamene filosofico non è, né tanto meno potrebbe, ma solo frutto dei miei soliti voli pindarici quando lascio il pensiero andare, e con voi diventa molto facile sentirsi a proprio agio, credo proprio che mi procurerò gli ingredienti, visto che parlandone me ne è venuta voglia, e lo preparerò per domani in quanto mi sembra anche adatto per il nostro “pasto vegetariano” …. allora buon appetito a chi vorrà sperimentarlo ma soprattutto Buona Luna Nuova a tutte/i voi ….
Cara decla credo che l’alimentazione, al di delle ricette che ci scambiamo, abbia in realtà un ruolo molto importante nelle nostre vite di moriamici. Se intelligentemente assunta ci aiuta a venire a capo di tanti malesseri e fastidì. Dici così perché mi è capitato, non molto tempo fa, di soffrire di disagi a tutta la zona addominale (gonfiori, acidità, ecc ecc) e dopo aver verificato che non ci fosse nessuna patologia riscontrabile con gli esami eseguiti, ho tolto dalla mia dieta il glutine, così, semplicemente per provare (o forse no, in effetti avevo “chiesto” di trovare un rimedio) ebbene devo dire che sto benissimo, rinata!!!
Tutte appetitose le ricette che ci avete regalato, e da provare. Ricette e ricordi.
Il finocchietto selvatico per me è legato all’amore sensuale per la vita e mi ricorda giornate estive di libertà assoluta passate fra i muretti a secco della costiera amalfitana tra le cui fessure nasce, a strapiombo sul mare brillante. E colline verdi, fra le più belle al mondo, ove l’arbusto mediterraneo si piega al vento e diffonde il suo aroma. E’ una pianta vicina al mito, a Dioniso e ad Adone.
E’ bello vedere la relazione delle piante con le divinità e scoprirne le analogie.
Il finocchietto selvatico mi ricorda anche Salina, antica Dydime, ove per la prima volta mangiai un brodo di finocchietto selvatico. -
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