ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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  • catulla2008
    Partecipante
    Post totali: 244

    Benvenuto Alessandro e concordo sul fatto di essere sempre vigili. Dubitare, senza indugio o pregiudizio, è indice di tensione alla verità, anche se questa solitamente non è facile né comoda. Purtroppo si è spesso propensi a considerare il proprio pensiero o il proprio sentire come “il pensiero” oppure “il sentire”, ciò che insegna che anche di noi stessi è bene dubitare in quanto nessuno è immune dall’influenza del proprio ambiente e della propria storia e quello che pensiamo o sentiamo solitamente ne porta tutto il peso e il colore.
    La difficile opera di spersonalizzazione che mira al recupero di quanto vi è in noi di più vitale e intelligente rende la Tradizione Ortodossa sostanzialmente differente da tutte le volgari imitazioni che neanche riescono a imitarla in quanto proprio predicanti ‘ALTRO’ da tale lavorio. Si vede infatti in giro un gran darsi da fare per trovare la pillola magica che darà il potere di questo o di quello: acume mentale, giovinezza, magnetismo attrattivo, imperio sui simili e così via. Produce molto meno seguito parlare di pazienza, impegno, dedizione, attenzione al peggio di noi, tensione a quanto ci spoglia più che a quanto ci veste o riveste.
    E poi tutti i papassi cadono nel momento in cui si tratta di METTERE IN PRATICA. Perché come ho sentito spesso ripetere da un Maestro: “tra il dire e il fare c’è…il fare”.
    E lì casca l’asino.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Concordo con il post di Catulla. I dubbi su sé stessi vanno ricercati e posti in essere in modo da avere materiale “scomodo” su cui lavorare. Ma, siccome siamo esseri in cammino, il lavorio introspettivo va sistematicamente portato avanti, tentando di smantellare idee fatte, pregiudizi, influenze ambientali e via di questo passo. Anche in campo scientifico, mi pare valga lo stesso principio, secondo cui un qualunque ricercatore compie il “miracolo” quando nel campo dello scibile va sinceramente alla ricerca delle smentite alle proprie tesi o conclusioni, e non viceversa delle conferme, che inesorabilmente, se quanto scoperto è degno di nota, tenderà ad affermarsi al di là delle aspettative soggettive. Quindi, pare proprio che soltanto spersonalizzandosi progressivamente dai bisogni egocentrici che, beninteso, sono parte integrante e sostanziale della vita di tutti, si procede gradualmente in una direzione diciamo così più luminosa.
    Un caro saluto ed una buona giornata a tutti i naviganti.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Mi collego alla “satira bonaria ed ironica” di questo thread per evidenziare un fenomeno sociologico che mi stupisce e prende sempre più piede, quello di persone che come lavoro remunerato decidono di occuparsi della crescita personale altrui. Ma non una crescita qualunque: fra gli altri, oggi c’è chi si titola “facilitatore transpersonale” di evoluzione, espansione della coscienza e trasformazione globale (!!!), con tanto di scuola e diploma certificato. Gli aspiranti seguendo dei corsi possono arrivare nientedimeno che a bandire ogni aspetto egoico e integrarsi nel Sé Profondo attraverso un metodo che ha radici orientali e contemplative.Sic!

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Bastasse un diploma a sancire un cambiamento…. Però, se con un pensiero positivo vogliamo bene niziare la giornata, possiamo constatare come la gente cominci a capire che per cambiare le cose bisogna iniziare a cambiare se stessi, è già un passo avanti! Buon inizio settimana a tutte/i

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Stamattina andando al lavoro ho sentito alla radio che a scuola l’insegnante non sarà più solo un formatore ma un facilitatore, un counselor, per cui evidentemente come dice Tanaquilla questi concetti circolano eccome…
    Sempre a proposito di comunicazione di tendenza, ho anche sentito definire la Vergine María come la più grande influencer della storia.
    Sarà che qualcuno cavalca l’onda delle mode per … tirare l’acqua al suo mulino?

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 2 mesi fa da mandragola11.
    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ciao, m_rosa, e ciao mandragola. Mi associo subito alla positività cui accenna m_rosa e all’analisi e all’ironia di mandragola. Temo che le nuove figure professionali (tipo i facilitatori, chiamati anche terapeuti) e i loro metodi possano dare solo l’illusione di un cambiamento. E’ un po’ come nelle diete: alcune persone finché seguite dal dietologo dimagriscono; una volta ritornate al proprio regime re-ingrassano. Come i teosofi di inizi ‘900 alcune scuole che formano i facilitatori affermano che lo spirito umano è già sano, la guarigione è nella natura dell’essere che è già illuminato e ognuno può dialogare col suo maestro interiore. Tutto è facile dunque con l’aiuto di un facilitatore. Troppo, davvero troppo semplicistico.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Allora, anche a voler essere seri è veramente dura!
    trovo online sul ruolo del facilitatore in corsi altisonanti:
    sei in ritardo? Lo avvisi e lui a sua volta avvisa
    Hai sbagliato strada e sei senza il navigatore? Lui esplora e ti dice che strada fare
    Hai un senso di fastidio ad andare ad un appuntamento? Lui ti spiega che puoi non andarci
    Lo so che sembra ridicolo, ma vi assicuto che intorno a questa figura ironia e sarcasmo si sprecano!

    Scherzi a parte, seriamente invece mi pare che questo non faccia che accrescere nelle persone la sfiducia in se stessi e l’idea quindi di dover dipendere da qualcuno che agisce al posto loro, ovattandoli in una bella bolla …

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Mi associo a Tanaquilla. Ricordo, agli inizi degli anni ’90, mentre con un gruppo di amici si era alla ricerca di dare un senso alla vita e forse si iniziavano a sentire gli input dello spirito, che uno di noi ad un certo punto affermò di aver compreso, non ricordo bene dove, che dentro ogni persona c’era già tutto. Bisognava “solamente” imparare ad ascoltare. Ascolta oggi, ascolta domani, posso a distanza di tempo affermare che l’udito, almeno il mio, avrebbe avuto necessità di immediata visita specialistica presso un bravo otorino, onde evitare il più possibile distonie nelle percezioni. In fundo, battute a parte, quando sento che “ognuno può liberamente dialogare con il proprio maestro interiore”, la risposta immediata che mi viene è sempre la stessa:” Bastasse questo!!!”.
    Un caro saluto ed ancora una buona serata a tutti.

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    come diceva quelo.. la rispost e’ dentro di te… eppero’… e’ sbagliata!

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    Buongiorno carissimi. Ho letto con attenzione le riflessioni sul facilitatore.
    Metto fuori analisi quello che ha la pretesa di far “espandere la coscienza al fine di trasformazione globale” (che mi suona più
    come forma di plagio mentale!)
    Rifletto invece sul post di Mandragola, sull’insegnante facilitatore. Ebbene si, credo, dopo anni di sperimentazione sul campo, che oggi più che mai, il docente abbia il ruolo di dipanare le difficoltà psicologiche, le incertezze, favorendo l’autoconsapevolezza ed una migliore salute mentale. Le condizioni della società, ed in particolare della famiglia sono fragili, spesso assenti. I giovani cercano, anzi, nell’insegnante un riferimento per avere certezze, uno che faciliti il percorso della crescita. Va da se che il docente miriamico è doppiamente facilitatore, rispettando la personalità, amando senza invadenza,soprattutto rispettando e cercando di capire con una presenza vera. Quando tutto ciò viene a mancare da adulti si ci imbatte in una illusione pericolosa, cioè quella di aver bisogno di un “transpersonale” e lì…che la Myriam la mandi buona!
    Ieri sera vi ho pensati, avevo in mente di raccogliervi vicino al camino e raccontarvi una cosa…poi stamattina questa storia del “contrafforte” umano, ha rapito la tastiera.
    Ma in un modo , o nell’altro sono stata con voi
    Un fraterno abbraccio

    Buteo
    Partecipante
    Post totali: 218

    Caro guglielmo tell, ti devo dire che da qualche giorno o mentre sono in auto o mentre mi affaccendo in qualcosa di poco impegnativo, mi risuona in mente ‘la rispost e’ dentro di te… eppero’… e’ sbagliata!’ e rido, rido… Perché? Non lo so! Forse per quanto ci illudiamo, pardon, mi illudo di conoscere, di aver capito, di sapere… e la sana ironica sciacquata dal nostro italico stivale mi riporta a star coi tacchi a terra..

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Cari guglielmo tell e buteo mi avete fatto davvero ridere allegramente pensando ai colloqui interiori pieni di errori e alla sciacquata terra terra dello stivale! ahahah

    Mercurius3
    Partecipante
    Post totali: 191

    In effetti,questo tread è quello che preferisco di più. Per carità parlare di medicina, di natura , di scienza e di fenomeni legali all’universo non è affatto da mettere in seconda fila. Anzi…Ma qui c’è il clima della famiglia, cioè quando si parla non si scelgono le parole più specifiche, come necessario per gli argomenti scientifici.
    Qui vale il “raccontiamoci”. E vi dirò di più. Noi per un discorso di equidistanza usiamo i nick, ma io nel leggere la spontaneità degli interventi sento la voce degli amici, riconosco le espressioni di quando parlate spontaneamente.
    E questo è sentirsi, volersi bene. Essere fratelli di questa casa. E’ bello anche che i viaggiatori occasionali, o non ancora materializzati, si uniscano ai racconti, che pur vari,sono densi di umanità, intimistici ed interessanti.
    E questo ancora una volta, grazie a chi concepisce e consente queste aperture, che sembrano semplici, ma noi necessitiamo di semplicità, di imparare a dire meglio “viva la vita vissuta con te”.
    Per quello che mi riguarda poi, lo jucundum non me lo faccio mancare.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    È proprio vero, cara Mercurius3, abbiamo bisogno di semplicità, di immediatezza, di genuinità, insieme alle considerazioni o agli interventi un tantino più impegnativi. Passare di qua è come fare una capatina a casa, anche solo per un momento, giusto per vedere se ci sono novità o per respirare una boccata di confortevole familiarità. Questo spazio serve anche a questo: darci modo di alimentare e rinsaldare l’unione che ci affratella, oltre che tenere la porta aperta per chi viene a farci visita, perché ci vuole conoscere o anche solo intavolare uno scambio o un confronto di opinioni.
    Buona serata ai naviganti: la Stella Polare è sempre al suo posto e a guardarla non si sbaglia rotta.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 2 mesi fa da ippogrifo11.
    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Hai ragione Mercurius! sembra proprio di sentire la voce dei “naviganti”…ci si rende conto che le distanze sono annullate e ciò ci fa sentire sempre più uniti
    Un caro saluto a tutti

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