ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

Home/Il Forum della Schola/ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM
Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 1,130 totali)
  • Autore
    Post
  • tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Accolgo con entusiasmo l’invito dell’Admin Kremmerz, per fare un po’ di “satira bonaria e ironica” fra noi fratelli e sorelle, che ogni tanto ci vuole per sdrammatizzare certe assurdità che appaiono sul web a proposito del Maestro Kremmerz e della Sua Schola.
    Mi è capitato proprio di recente di visitare alcuni siti pseudo-filo-kremmerziani che hanno la pretesa di proporsi come supporto “disinteressato” per i ricercatori della verità e fanno solo pubblicità al NIENTE che nascondono.
    Propongo alcune di queste “assurdità” che, appunto, fanno sorridere per gli spropositi che contengono.
    In un articolo sulla Magia, ad esempio, si afferma che, poiché la conoscenza di se stessi e delle proprie virtualità è il fine ultimo di ogni ricerca esoterica, rinchiudersi in un sistema di insegnamento (di una scuola kremmerziana, steineriana, ecc.) equivale ad un processo di auto-castrazione…
    Immagino allora le tante scuole sapienziali dell’antichità affollate da cori di castrati dalle voci acute… i peripatetici, i pitagorici, gli eleatici…
    In un altro articolo, sempre sullo stesso spassosissimo sito, si afferma con una certa amarezza che la scuola del Kremmerz è ormai decaduta in struttura meramente cultuale (???).
    Anche in questo caso immagino altarini, vasche, statuine, fiori e podi per le attività di culto, disseminati fra noi miriamici svolazzanti e debitamente abbigliati con lunghe e candide vesti…
    In un altro sito, come in un supermercato, si offrono invece i riti kremmerziani (ovviamente non attendibili) a chiunque voglia cimentarsi, perché ormai l’aggancio iniziatico e gerarchico della Schola è cosa inutile, superata e superflua… dico solo che persino nel genere fantasy si è avuto il buon senso di far andare Harry Potter alla Scuola di Magia.
    Per il momento mi fermo qui…e mi viene di dire il contrario del famoso detto: NON credo quia absurdum…

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Purtroppo, essendo per naturale inclinazione “serioso”, anche se mi riconosco una discreta propensione all’ironia, devo ammettere che non mi diverto nel leggere sproloqui dettati dall’ignoranza più becera e spesso dalla malafede, specie quando a esser presa di mira è la storia della nostra Schola; così come non mi diverto nel prendere visione di video farneticanti e farciti di falsità sia storiche che concettuali. Quasi sempre, in queste circostanze, quando non si tratta di indifferenza, il sentimento prevalente è quello della commiserazione, mentre la conseguenza è il rafforzamento della convinzione a tirare diritto. Tuttavia non posso non raccogliere l’invito dell’amministratore e così provo a muovere qualche passo sul terreno del semi-serio ma non troppo, ricordando e raccontando un aneddoto estratto dal sacco dei ricordi della mia esperienza massonica, vissuta e conclusasi molti anni addietro. Riporto l’aneddoto perché credo che non sia poi del tutto estraneo a certe situazioni che si possono registrare al giorno d’oggi. L’aneddoto è il seguente: nel corso di una cerimonia di iniziazione, dove l’aspirante neofita, rigorosamente bendato come voleva la cerimonia, era una persona di una certa età e di nazionalità non italiana, quindi con qualche comprensibile difficoltà linguistica, alla domanda del Maestro Venerabile: “Profano, cosa avete sugli occhi?”, il malcapitato, male intendendo il suggerimento che gli veniva sussurrato all’orecchio dal suo accompagnatore, rispose senza esitazione: “Una belva”, invece che “una benda”.
    Ora, al di là del lato umoristico della cosa, riporto l’episodio perché lo stesso mi induce a una riflessione:la “benda” che, come è facile intuire, doveva rappresentare l’ignoranza che ottenebra la vista del non iniziato, si trasformò, per mero fraintendimento, in una belva, ossia nell’emblema di quanto c’è di più aggressivo in natura. E non è forse vero che l’ignoranza porta non di rado a diventare aggressivi, specialmente quando si sa o si “sente” che non ci è dato di mettere le mani su qualcosa che non ci appartiene? Il web, e non solo, mi pare ci offra numerosi esempi di come la benda si trasformi in belva affamata che però, assai verosimilmente, è destinata a rimanere tale.
    Buona serata a tutti i frequentatori del sito.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Anche uno spazio cosiddetto virtuale può essere “portatore sano” di sacralità. E in questo, se si è assistiti da scienza e conoscenza, non vi è differenza alcuna tra l’antica ritualità per la fondazione di una città e gli atti e fatti compiuti da Chi ha dato vita ed elabora in continuum questo sito … Sento già nelle orecchie l’eco di chi griderà alla blasfemia. Diranno: questo qui è proprio un controiniziato! Render sacro il web, figuriamoci!!!
    Al sottoscritto invece il nostro sito da un grande senso di libertà, allarga l’orizzonte, e testimonia come sia possibile riuscire a render sacro agni atto e fatto della vita …
    Un tassello in cui, “metter le mani in pasta” per riuscire, anche qui, a rendersi attivi tramiti dell’Intelligenza della Materia cavalcando sulle ali di Mercurio le dinamiche del web. Perché anche il web è Vita, non solo virtuale…
    Questo grazie alla Miriam e a Chi la Incarna su questa amata terra.
    Allegramente in barba a quanti vorrebbero spacciare il nostro sito come il loro appestatoio in cui, ci dispiace, sarà impossibile confinarci … come ben dicevano i Maestri Hahajah ed Harahel …

    mercuriale2011
    Partecipante
    Post totali: 164

    Credo che quando qualcosa è autentica lo è senza limiti temporali, proprio come la S.P.H.C.I Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam, tra le cui peculiarità vi è la capacità quella di adattarsi ai tempi affinché il suo messaggio possa sempre arrivare a tutti i ricercatori sinceri e di buona volontà!

    Rrosalinda
    Partecipante
    Post totali: 29

    Ho cercato la traduzione della frase in latino “ecce quam bonum….” ed è “ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme” ed è insieme che diveniamo uno legati da un denominatore comune. E anche se sul web ci sono personaggi che credono di elargire verità assoluta posso solo dire mi dispiace per loro che ignorano. Un saluto

    catulla2008
    Partecipante
    Post totali: 244

    Chiunque faccia parte della nostra Fratellanza conosce queste parole e ne ha sperimentata, seppure virtualmente, la balsàmica magia capace di scendere fino nelle profondità dell’anima. I video nel web che mostrano personaggi sotto a un albero o mentre agitano le mani davanti alla telecamera sono buffi da questa prospettiva ma potrebbero diventare fuorvianti per chi li guarda senza avere strumenti o riferimenti. Sono tutti maschi, mi viene da notare, forse perché il tipo dello scettico come del predicatore in voga sono al maschile da lungo tempo. E mentre ripenso ai Fratelli della nostra compagine mi rendo conto che, di fatto, i medici, gli ingegneri, gli artigiani sono molto diversi da queste figure da rete alla grande-fratello. Leggerezza ci vuole comunque è dunque prendiamo con leggerezza la loro chiacchiera da venditori pensando che ha una logica, dopotutto, in questa nostra società spesso assurda. Dopo aver udito al TG di gente che possiede case a propria insaputa, che incontra esponenti del malaffare a propria insaputa, che ha eredità, barche, redditi a propria insaputa, essere iniziati a propria insaputa in effetti mancava. Spero solo che il cuore puro dei ricercatori veri non si lasci scoraggiare da tanta sceneggiatura grottesca e perseveri nella tensione a una Schola Tradizionale. L’esperienza insegna che la Miriam attende tutti coloro che con disinteresse e propensione al Bene vogliono lavorare per essere migliori: a propria ” saputa”, s’intende!

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Sentite, ho trovato sul web un sito che mi ha fatto ridere a crepapelle!
    Propongono l’iniziazione alchemica e sapete come?
    Con uno spray!
    Ti spruzzano un profumo, tu aspiri e… ti trasmuti!
    Ancora rido e non riesco a smettere!

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    quindi caro ippogrifo11, potremmo capire che quell’iniziando era un iniziato, perche’ non ha ascoltato cio’ che gli suggeriva la corrente profana di rispondere, ma il suo “ipse dixit”…
    questo invito alla leggerezza mi fa pensare al matto dei tarocchi, che anche nello scritto di kremmerz me lo figuro come uno che ride sempre, e che nella realta’ delle corti facendo ridere faceva passare delle verita’ scomode che altri non potevan permettersi di dire per non farsi tagliare la testa..
    un caro saluto a tutti

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    una barzelletta ermetica (tratta dalla scienza dei Magi)

    Un ricco ebreo passeggiava nel suo giardino e accortamente ghermì un uccellino per la coda.
    Ma la sua meraviglia fu grande quando sentì che l’uccellino parlava e gli diceva:
    — Potente signore, lascia ad un povero uccellino la libertà e la vita; a che cosa io ti posso servire? Non sono bello per le mie piume, non canto armoniosamente, non valgo neanche per un buon boccone perché sono magro… Deh! lasciami, che se mi lasci io ti dirò tre massime che formano la scienza di tutti i tempi.
    — Ebbene, disse l’ebreo, se è così, dimmi le tre massime e io ti darò la libertà.
    — Eccoti servito — rispose l’uccello — se vuoi non esser pazzo ricordati di queste tre cose:
    1.° non PENSARE MAI A QUELLO CHE É PASSATO E CHE NON TORNA PIÙ.

    2.° non DESIDERARE QUELLO CHE NON PUOI AVERE.
    3.° non CREDERE ALLE COSE IMPOSSIBILI.
    —Bravo! disse l’ebreo, le tre massime mi piacciono, e mantengo la promessa.
    Apri la mano e l’uccellino volò via.
    Ma appena posato su di un albero, cominciò a ridere pazzamente,
    L’ebreo sconcertato gli domandò:
    — Uccellino, perché ridi?
    — Rido perché c’è da piangere sulla debolezza della ragione umana. Tutti gli uomini hanno la superbia della ragione e per questo deviano dalla verità e perdono tutto.
    Ed a qual proposito dici ciò?
    — Dico ciò perché mi hai concesso a buon mercato la libertà e seguendo la tua ragione hai perduto un tesoro, perché è vero che io non ho belle penne, è vero che io non ho un bel canto e non sono un buon boccone; ma se tu avessi aperto il mio ventre vi avresti trovato un brillante grosso tre volte un uovo di gallina e saresti il più ricco della terra.
    L’ebreo restò stupito. Indi disse:
    — Ma sciocco sei tu che preferisci la tua libertà alla tiepida stanza in cui ti avrei messo e ti metterei, con erbe sempre fresche e grano sceltissimo… perché non vieni?
    Ma l’uccello continuò a ridere e disse:
    — Voi altri uomini sapienti non dovete mai dimenticare ciò che avete appreso, e mai la ragione dovete offuscare con il desiderio. Sono passati appena pochi istanti e ti ho dato tre massime ed ora le hai già dimenticate? Ti ho detto non pensare alle cose passate, e tu ci pensi. Non desiderare ciò che non puoi avere e tu scioccamente desideri che io venga a farmi squartare. Non credere alle cose impossibili, e tu credi che il mio corpicino racchiuda un brillante più grosso del mio corpo.
    Così ridendo si allontanò e l’ebreo restò per la seconda volta compreso di meraviglia.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    C’è un filo sottile che lega insieme la notizia stravagante dello “spray trasmutatore” riportata da Mandragola e la storiella ermetica citata da Guglielmo Tell: il filo è quello della credulità umana e della labilità della ragione, come appunto la storiella ci insegna. Eppure questo filo deve indurci a riflettere su quello che probabilmente sta dietro alla propensione verso ciò che è contrario a ogni logica sensata e che fa credere sia possibile trasformare il proprio essere in quello che non è grazie a una “ricetta”, a un “formulario” più o meno misterioso o accreditato, all’intervento di un “essere prodigioso”, o anche semplicemente a uno spray, per l’appunto. In altri termini, si pensa che un “intervento esterno”, comunque lo si voglia immaginare, possa per effetto di un colpettino di bacchetta magica sostituirsi a un percorso progressivo di crescita, di strutturazione, di maturazione. Ossia a un percorso evolutivo che richiede tempo, che si alimenta di “vita vissuta”, che si concretizza per tappe graduali e che per questo risponde a quella legge inviolabile di giustizia che esorta a non desiderare quello che non si può avere.
    Forse può essere utile richiamare la seguente immagine figurata alla mente di tutti coloro che pensano che sulla via dell’iniziazione si possa invece fare diversamente: supposto che uno spray trasmutatore o un qualunque altro mezzo analogo siano nella realtà delle cose, si immagini di spruzzarlo o di utilizzarlo su un feto in via di sviluppo. Davvero si crede che, ipso facto, il feto si trasformi in un essere umano adulto, strutturato, maturo?

    guglielmo tell
    Partecipante
    Post totali: 214

    ancora in fermento il mondo dell’omeopatia italica, la discussa medicina inventata dal tedesco hannemann su ispirazione del mago paracelso. il ministro della salute ha dichiarato infatti che, si, i medici posson somministrare rimedi omeopatici a patto che richiedano solo compensi omeopatici. divise le organizzazioni di categoria in merito alla posizione da prendere ma sembra che l’idea che prevarra’ sia di accettare la proposta del ministro pagando pero’ le tasse sui ricavati nello steeso modo.

    Fleurdelys
    Partecipante
    Post totali: 27

    E, a proposito delle false iniziazioni e delle scuole di magia per corrispondenza, restando nell’ambito delle favole, mi viene in mente la celebre fiaba di Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore” in cui si racconta di due impostori che raggirano un imperatore vanesio offrendogli abiti confezionati con un tessuto così prezioso, da non poter essere ammirato da persone stupide o indegne del loro ruolo.
    I due truffatori dopo aver finto la tessitura della stoffa, mimano la vestizione del sovrano con l’abito immaginario con tale convinzione, che il sovrano, prima, e la corte tutta, poi, pur non vedendo nulla, per non tradire la loro incapacità di vedere e quindi la loro inadeguatezza, si sprofondano in complimenti per la magnificenza del tessuto, facendo così il gioco dei due abili furfanti. E anche il popolo, per non tradirsi, sta al gioco fino a quando un bambino, nella sua ingenua semplicità, non svela l’inganno ad alta voce. I due lestofanti, nel frattempo, si allontanano impuniti con la ricompensa pattuita.
    Gli imbroglioni si assomigliano tutti e, in fondo, il loro modo di agire, tragico per le vittime, è comico per chi osserva la macchinazione. Il segreto per non restare intrappolati nelle maglie delle trame di questi delinquenti ce lo suggerisce lo stesso Maestro Kremmerz quando ci invita a restare ben ancorati alla realtà e a credere soltanto a quello che possiamo sperimentare personalmente. Le strade facili, che non richiedono pazienza, esercizio e studio sono sicuramente più invitanti di quelle più accidentate ma se è vero che “per aspera ad astra”…

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
    Post totali: 1008

    Caro Fleurdelys, anche la tua giustissima osservazione rischia però di negare le miriadi di situazioni diverse e le altrettante diverse esperienze in cui l’essere in cammino può trovarsi a vivere! Occorre essere aperti e possibilisti a 360°!
    Mi spiego: ogni regola contempla delle eccezioni… ogni verità possiede mille tasselli e sfaccettature… ogni iniziando, o iniziato, si porta dietro il suo bagaglio, il suo così detto io storico o, per qualcuno, il suo Karma…
    Ed è in considerazione di ciò, che l’esistenza delle scuole iniziatiche, nei secoli e nei millenni, ha sempre avuto un senso ed è stata ed è una benedizione!
    Il non credere, se non supportati dalla propria esperienza, è giustissimo, ma essenziale è pure l’oggettivazione della propria esperienza entro un paradigma valoriale di solo bene che travalichi il proprio ego e rientri in una legge di verità e giustizia sovrumane.
    Le antiche scuole iniziatiche detenevano e custodivano conoscenze e valori umani e sovrumani assoluti, frutto dell’esperienza non dell’uno ma dei molti componenti la così detta Catena delle iniziazioni che si sono avvicendati nel corso del tempo. Come poter pensare che tutto questo patrimonio millenario non continui anche oggi a transitare attraverso una Schola e, al contrario, si sia potuto frammentare per divenire appannaggio di qualche tronfio pappagallo?
    Ma dove saremmo arrivati, a PORTOBELLO?

    Volevo inoltre ricordare al carissimo e “serioso” ippogrifo11 che è vero che la via iniziatica è perigliosa, lunga e dura da percorrere, ma è anche vero che c’è chi nasce a questo mondo avendone già macinato diversi chilometri e superato numerose tappe, per riprendere da dove ha lasciato ed andare oltre.
    E pure questa evenienza ci porta a riflettere sul senso e sulla benedizione dell’esistenza di una vera Schola iniziatica che svolge anche in tal caso il suo ruolo di custode del percorso già compiuto dall’iniziato ermetico e di referente oggettivante i risultati già conseguiti.
    A chi fa bene a “non credere” nella S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam come Schola iniziatica a tutt’oggi ininterrottamente operante, andrebbe però chiesto: come mai è qui che è giunto tutto il materiale iniziatico autentico (e no pantofole, no bastoni o fermacravatta ecc. del Kremmerz!) proveniente da archivi insospettati? E come mai è qui che gli antichi Maestri ritornano per essere riconosciuti e riprendere la loro missione terrena? E come mai tutti i suoi appartenenti di ogni ordine e grado (e non sono pochi né stupidi), ciascuno per il proprio livello di coscienza, sono concordi nel ritenerla l’Unica e la Vera fra le tante imitazioni?
    MISTERO DELLA FEDE, O DELLA CONOSCENZA?
    Personalmente credo a tutto quello che so.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Tanto per ridere un po’ sulle difficoltà che si incontrano nel proporre la medicina ermetica disinteressata e gratuita in questo nostro mondo scettico e mercificato
    Una volta, dopo che avevo tentato di spiegare l’idea e il funzionamento della terapeutica ermetica, l’interlocutrice, in quel caso, mi fa: “sai, con i nostri stipendi non posso permettermi molto, per caso queste cure sono mutuabili?”

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 270

    Vorrei testimoniare e condividere,pur non in riferimento ad un episodio in particolare, di come in tanti anni vissuti da miriamica, l’atteggiamento del Maestro e di molti fratelli, sia sempre stato estremamente…accogliente,ben disposto,sereno, nei confronti di chi si avvicinava alla Fratellanza,smussando spesso proprio con un sorriso o con una battuta “liberatoria ” quel quid di emozione dovuta a timidezza e ingiustificate ansie…Il saper sorridere dei nostri limiti è diventato motivo di apertura,anzi di chiarezza e di una sana e pragmatica visione della vita!Perché,dopotutto, la scelta fatta a monte da ognuno di noi di iniziare un percorso di luce e salute, è motivo di gioia,anche laddove si fa fatica e si combatte. Platone scriveva: ” per chi intraprende cose belle,è bello soffrire,qualsiasi cosa gli tocchi”.Un caro saluto a tutti

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 1,130 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy