brochure Astra-on-line

Stai visualizzando 15 post - dal 16 a 30 (di 33 totali)
  • Autore
    Post
  • Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da catulla2008
    Il 05 Agosto 2012 alle ore 13:39

    C’è voluto un po’ di tempo perché l’evento in me cominciasse a farsi parole… Infatti, come da tradizione, partecipare alla Vita della Miriam è un’esperienza e non una lezione. Proprio come nelle celebrazioni misteriche antiche, ciascuno acquisisce determinati sentimenti e la razionalizzazione segue e non precede l’in-segnamento. Più ancora, questi eventi, magistralmente concepiti, risvegliano corde e saperi sopiti in ogni essere, come è tipico dell’e-ducazione: dove il movimento va dal centro dell’uno alla sua periferia in simbiosi con la Rosa della Schola dal cui Centro parte il movimento generatore.
    Dunque sono qui, a ripercorrere con la memoria mista del cuore e della mente l’istante in cui i musicisti si sono fatti tramiti della Tavola di Smeraldo, commuovendo il pubblico, più o meno edotto alle geometrie armoniche, in un unico anelito alla perfezione solare. (Fra l’altro, nell’antica Roma lo smeraldo era dedicato alla dea Cerere in uno con la terra ed il grano!!!). L’anelito è divenuto poi palpitante e crescente nella rappresentazione delle Sibille: anch’esse tre, come Ermete, portavano le voci della Terra, del Fuoco e dell’Acqua, e si sono fatte (o Fate?) Una nell’auspicio di Amore conclusivo… Quell’auspicio che ha pervaso l’Aria notturna inondata di sole riflesso.
    Credo che ciascuno di noi convenuti abbia avuto percezione anche fugace della Intelligenza della Natura, Buona Stella, che nel profondo d’ogni cellula restituisce la visione del Vero… Ma dopo questo lampo, in modo fulmineo si è giunti al desinare del 2 agosto. Di là dal tipo e quantità delle portate, come dicevano gli antichi Greci tutto era “Bello e Buono” soprattutto perché pervaso dal magistrale “intento” di Amore che ne aveva fissate le molecole destinate a nutrirci. (In epoche più vicine alla Natura e ai suoi ritmi, i semi delle spighe furono l’emblema della realtà del raccolto e la promessa di quello futuro!!!).
    Ricordandomi che la Terra è la nutrice, sempre e comunque, auguro quindi a me stessa e a tutti coloro che hanno potuto fruire di questa esperienza ‘astra’ di saper coltivare al meglio, con gli strumenti a disposizione, l’eco che ha fatto vibrare la materia di cui siamo fatti e che mira a restituirci alla rete della Vita.
    Grazie S.P.H.C.I.! Grazie di esistere e di dare corpo alla Luce… on-line. In linea.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da mercurius3
    Il 05 Agosto 2012 alle ore 20:39

    Generalmente riesco a tradurre le idee ed emozioni in parole, benchè a volte sia più facile, a volte meno. Questa volta mi manca il traduttore mentale per farlo. Leggo nelle parole di Catulla la sintesi dei miei concetti, mentre io resto accovacciata su un pezzo di erba ancora dentro tutta l’atmosfera completa dell’evento: le ultime note vibranti della Tavola di Smeraldo continuano la loro “eco” e a provocarmi quella sensazione finale sospesa tra la terra e il cielo e nel mio profondo continuano un percorso vibratorio all’infinito. Il dialogo delle Sibille “oltre la storia e senza il tempo”, è vero, Catulla, si sono integrate in un Atto sconfinato d’Amore universale nel loro soffio univoco. E il pranzo rituale di Bene e Salute, dentro il corpo, come da apprendimenti di diete ermetiche, fa il suo lavoro scambiando e sanando.
    S.P.H.C.I. è sufficiente amarti e ringraziarti?!

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da filosobek88
    Il 06 Agosto 2012 alle ore 20:14

    Scriveva il Maestro Kremmerz: “La musica è l’espressione più esatta dell’armonia dei tre elementi costituenti l’uomo; l’armonia dei suoni è l’espressione, come legge, della loro reciprocità” (SM Vol. I p.223).
    Ecco, noi tutti – materia, energia e vita – siamo stati catturati da questo evento voluto e ispirato dalle Gerarchie nel momento in cui la notte è più suggestiva e pregna della luce e della forza della nostra Stella. Sotto un cielo particolarmente terso e, nel contempo, gravido di forza, ci siamo sentiti il miracolo di una cosa unica con la Natura. E quando poi le Sibille ci hanno ricordato quanto il femminile intelligente abbia informato le generazioni del passato, come del presente, non ho potuto fare a meno di levare gli occhi verso quella volta scura, Vergine Madre dell’Universo che gli Egizi immaginavano come Donna curva…
    Questa Madre di ogni nostro tempo e sostanza, è una realtà oggi scientificamente più vicina grazie alle recenti scoperte che restituiscono consistenza all’antica idea di etere. In quella, ogni pensiero fugace sarebbe creazione e il solo immaginare un tale stato dà la misura del nostro essere bambini rispetto a una tale responsabilità.
    Fortunatamente c’è il modo per educarsi e crescere ciascuno secondo i propri tempi e i propri ritmi in una reciprocità dei nostri componenti regolata dal nostro stesso passo: questa è Schola, voluta dai Mandanti del Maestro Kremmerz e di tutti i Maestri dopo di Lui fino all’attuale Maestro Jah-hel la cui forza e il cui Amore disinteressato continuano la testimonianza della Miriam come espressione umana di quella Grande Madre che contempliamo nei cieli. Non posso contenere il mio grazie a questa grande Donna non per la ‘persona’ ma per la realtà del suo Essere che continua l’Opera del Fondatore della S.P.H.C.I.: sempre presente e sempre disponibile, mai prevaricante, vera e costante dimostrazione, punto per punto, di come la Pragmatica Fondamentale sia un programma operativo, evidenza tangibile di come si possa concretamente agire per il Bene e la Salute e contemporaneamente propiziare un nuovo modo di pensare che rispetti la Natura dentro e fuori l’essere umano.
    L’armonia di un Essere integrato è, in effetti, contagiosa quanto la Musica e, soprattutto, efficace anche senza bisogno di grandi cornici.
    Ti fa sentire UNO. Nell’UNO. Ed è Bello sentirsi così. E fa Bene e fa venire la voglia di fare per essere e per trasmettere: proprio come una musica che continui a cantare anche quando il concerto è finito.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da mandragola11
    Il 06 Agosto 2012 alle ore 23:29

    Mi associo totalmente alle belle parole che avete espresso per l’incontro dell’Agape!
    Sì, filosobek, credo di aver percepito tangibilmente anch’io il senso dell’UNA, dell’unità espressa proprio dallo spirito di fratellanza fra gli esseri viventi presenti con noi all’evento, minerali vegetali animali umani e altre energie invisibili, compreso lo spirito del luogo, figli/e tutti/e della stessa MATER-IA, la VITA.
    Nel cogliere l’occasione per ringraziare ancora tanto la Direzione della Schola per tutto quanto elargisce a piene mani, auguro a me stessa e a tutto il blog che il nutrimento che stiamo metabolizzando sia il fermento che possa, agendo nel principio vitale del nostro essere più profondo, renderci sempre più degni tramiti della Miriam, pro salute populi!

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da corolla-
    Il 07 Agosto 2012 alle ore 08:57

    Esperienza senza pari. Ricordo ancora lo splendido concerto allestito alla luce della luna piena. Applausi meritatissimi ai Maestri che hanno mirabilmente arrangiato in una coltissima musica da camera i contenuti espressi dalla Tavola di Smeraldo. L’esecuzione intensa e armoniosa, nella cornice umbra, pervasa da antiche atmosfere, ha fatto affiorare nei presenti emozioni e riflessioni profonde…

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da ippogrifo11
    Il 07 Agosto 2012 alle ore 11:51

    “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per continuare il miracolo della Cosa Una”.
    E così, mentre la musica diffondeva in basso, in un’atmosfera pregna di magica suggestione, le proprie note come minuscole, invisibili stelle vibranti, in alto, nel cielo notturno, si diffondevano in rapida successione i filamenti luminosi delle stelle cadenti, ad attestare in modo vivo, concreto e inconfutabile il messaggio pandeo veicolato dalla sintesi analogica.
    Quello della sera precedente il plenilunio di solleone è stato e resta un evento indimenticabile, scandito prima dalle note musicali e poi dalle parole delle Sibille cui facevano da cornice immagini di indiscutibile bellezza ed efficacia espressiva. Un evento vissuto dai presenti – nel presente – con partecipazione commossa, ma lanciato con sapienza – e magistrale preveggenza – lungo la traiettoria delle infinite possibilità del divenire.
    L’avvenimento serale ha fatto da prologo a quello del giorno successivo: l’Agape rituale statuita dalla mai revocata Pragmatica Fondamentale. Momento conviviale, sacrale e magico, la cui dimensione si sostanzia oltre, molto oltre l’apparenza del “pranzo collettivo” rispetto al quale è ben altra cosa.
    Di tutto questo non possiamo che ringraziare la S.P.H.C.I. e il Centro che la vivifica con Amore attraverso l’opera infaticabile della Delegazione Generale. A noi, Miriamoci ortodossi, resta il compito di dimostrare la nostra gratitudine nell’unico modo possibile: renderci omologhi, nei pensieri, nelle parole e nei fatti a quanto ci viene donato con materna benevolenza.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da corolla-
    Il 07 Agosto 2012 alle ore 19:06

    E ogni volta all’Agape, in presenza delle superiori amorevoli gerarchie, percepiamo un pò di più il valore di questo speciale convivio. Consapevoli delle attivazioni positive che l’Agape produce a livello personale e generale e dell’unità che si crea tra i fratelli, formulo vivi auguri miriamici per l’anno a venire, a chi ha partecipato e a chi non era presente.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da lucius
    Il 08 Agosto 2012 alle ore 13:07

    Anche io ho trovato stupendo e magistrale il concerto con le musiche composte da Sergio Rendine( il livello musicale era molto elevato – da cultori-) e ottimamente interpretato dai musicisti dei quali mi ha impressionato, ancorpiù della impeccabile esecuzione, l’umiltà nel mettersi al ‘ servizio ‘ della I- DEA.
    Sono stati momenti molto intensi e coinvolgenti sui diversi piani. Grazie a loro , ma soprattutto alle superiori gerarchie che hanno concepito tutto questo.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da segezia810
    Il 13 Agosto 2012 alle ore 22:40

    In questi giorni è abbastanza comune legare un desiderio alla scia di una stella cadente, meteora fulgida che segna il cielo notturno raccogliendo sogni. Così, viene da pensare al perché sia nata questa usanza che tanto riecheggia le parole sentite all’Evento di Astra on-line: “… cogliere la propria buona stella”.
    Cosa succede a quella scia di luce? Ebbene, assorbita dal buco nero delle pupille viene raccolta dalla retina il cui compito è quello di trasformare in impulsi elettrici le informazioni ricevute dalle reazioni fotochimiche che vengono attivate dalla radiazione luminosa. Però, se a quella reazione foto chimica uniamo la chimica della nostra emozione utilizziamo la ‘spinta’ della luce per veicolare in noi l’intenzione che è del nostro desiderio e che diventa in-formazione per il sistema nervoso. In pratica, utilizziamo la scarica di energia luminosa perché ciò che era semplice ‘desiderio’ diventi memoria delle nostre cellule e, quindi, per ‘dare corpo’ al sogno.
    Shakespeare, ne “La tempesta” (recentemente ripresa e storpiata da una nota pubblicità a scopo meramente commerciale) fa dire al mago Prospero che “siamo anche fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.
    L’ermetico autore voleva significare che, alla fin fine, noi siamo il nostro sogno, siamo quello che sogniamo di essere e, in ultimo, siamo proprio quello che desideriamo. Il che mi ricorda una fiaba, di quelle che si ascoltano da bambini, in cui una vecchia Fata diceva all’eroe giunto fino a Lei: “Bisogna fare attenzione a desiderare”- E il giovane di rimando: “A causa della nostra ambizione?” – “No,…” – rintuzzava la Donna in modo sibillino – “…a causa della stupidità. Perché i desideri, poi, si avverano. Sempre.”
    A tutti, Buon Ferragosto e Buone Notti di mezz’estate!

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da mercuriale2011
    Il 17 Agosto 2012 alle ore 22:26

    Veramente belle e profonde le parole di Segezia, non avevo mai pensato che ci potesse essere una spiegazione scientifica dell’esprimere un desiderio alla vista di una stella cadente. Alla luce di quanto detto intuisco l’importanza dell’emozione che si prova di fronte a un cielo stellato pulsante di vita, e come la visione ermetica sia sempre concreta e riferita a meccanismi naturali.
    Un caldo saluto a tutti e buona luna!!!

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da Alfiero121
    Il 17 Agosto 2012 alle ore 22:44

    Sebbene con qualche ritardo, desidero esprimere i miei ringraziamenti alle gerarchie per la magnifica serata del 1 agosto e del successivo pranzo rituale Agape, in particolare al Maestro ivi presente al quale rivolgo i miei rispettosi saluti rinnovandogli la mia infinita stima

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 18 Agosto 2012 alle ore 19:56

    I postati di Sannitica e Segezia del mese di luglio u.s., mi hanno fatto tornare alla mente quanto scritto da Frances A. Yates in “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica”. In tale opera, l’Autrice, citando a sua volta il “De occult. Phil.” di Agrippa, scrive testualmente “ ….. Agrippa sottolinea la necessità che il mago sia esperto di matematica, perché, grazie alla matematica, si possono attuare << senza alcuna virtù naturale >>, e cioè con mezzi puramente meccanici, operazioni meravigliose, come la colomba volante di legno costruita da Archita, le statue semoventi costruite da Dedalo, le statue parlanti di Mercurio ( ecco che le fantastiche statue parlanti dell’Asclepius vengono qui considerate meraviglia di scienza applicata ), e così via. Il mago che conosca la filosofia naturale e la matematica, e s’intenda anche di meccanica, può compiere operazioni prodigiose. Perciò, dice Agrippa, il mago deve includere fra gli elementi fondamentali della sua preparazione la conoscenza delle discipline fondamentali che possono produrre simili meraviglie”.
    Nel “De imaginum compositione” ripreso dalla Yates nell’opera anzicitata dedicata al Nolano, ecco estendersi il concetto matematico puro, per certi versi tecnocratico e pragmatico analizzato sopra, in un’armonia più flessibile, per cui “poesia, pittura e filosofia sono tutt’uno, aggiungendovi in questa sede la musica. La vera filosofia è musica, poesia o pittura; la vera pittura è poesia, musica e filosofia; la vera poesia o musica è sapienza divina e pittura”.
    Sempre nel merito di quanto scritto sopra, il Nolano dissente dall’Agrippa circa il concetto della formazione magica con mezzi puramente meccanici o come ho definito prima “tecnici”, proprio perché vi aggancia un percorso evolutivo di progressiva purificazione, e questo traspare più o meno prepotentemente in tutte le Sue opere, in particolare cito un passo della traduzione del De Rerum Pricipiis, Tascabili Fragmenta – Napoli, che testualmente riporta:”In conclusione, non esiste alcuna azione fisica, medica e magica, la quale non rifletta l’azione divina circa queste cose inferiori. E, di conseguenza, secondo il modo che è proprio a ciascuna di esse, non bisogna osservare in tutte le cose una ragione del luogo di genere unico, di modo che tu possa di volta in volta considerare in quale utero, in quale terreno, in quale vaso, in quale aere, in quale acqua, in quale connessione, in quale corpo si produca qualsiasi effetto”.
    Un saluto a tutti.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 20 Agosto 2012 alle ore 16:15

    Ancora una considerazione sul post di sannitica del luglio u.s., a proposito del Dogmatismo in qualunque forma si presenti. Come giustamente Giordano Bruno ne poneva l’attenzione, sui pericoli che potenzialmente contrastavano il “Libero Pensiero” da intendersi come libertà di coscienza, o meglio di espansione progressiva di coscienza (etimologicamente da “cum scientia”).
    In tale concetto che ben si aggancia alla conquista graduale di una Scienza Integrale, in sintonia ma parimenti scevra dalla morsa dei dettami dell’apparato Scientifico cd. Positivista, di cui il ‘600 ne intravedeva i primi bagliori, ogni formula dogmatica rappresenta una costrizione alle potenzialità di investigazione nel Libro Onnisciente della Natura Universale, che la Mente Umana ha invece le potenzialità di porre in essere.
    Dal punto di vista critico, il discorso si potrebbe estendere al ruolo delle istituzioni religiose e/o politiche – scientifiche, ma è più motivante affrontare la questione in termini Ermetici, ed a questo proposito tengo a citare un frammento del Maestro Kremmerz nell’Avviamento alla Scienza dei Magi che testualmente recita: “Nella grammatica volgare, superstiti ruderi della grammatica ideale (1) (cioè grammatica delle idee assolute primitiva), il verbo o parola per eccellenza è il sostantivo essere. L’Ens latino è l’Ente; e la Mens del latini è un composto di Ens, cioè una consonante di possesso (quasi sincope di Meus) che precede il sostantivo participio indicante l’ens cioè l’Ente, quello che esiste ed è.
    Quindi fermandoci al senso riposto delle parole (2) (Oh! Se la filologia si facesse così quante cose si sarebbero svelate), Ente è l’idea assoluta dello Spirito Universale di Dio – e Mente è il vocabolo delle idea relativa dello spirito Universale incarnato e definito nel corpo umano………. L’intelligenza è lo sforzo della Mente per concepire, assorbendone le virtù, l’Ente da cui trae origine – inteligo quasi in te lego, da cui intellectus che i neoplatonici molto usarono nella armoniosa lingua italica e in Dante si trova appunto (2) (Col debito permesso dei commentatori!) in questo senso”.
    Un saluto a tutti.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da catulla2008
    Il 26 Agosto 2012 alle ore 01:18

    Nella Roma antica oggi sarebbe stata la festa del ‘mundus’. Fatta una conca in terra, a complemento speculare della conca celeste (“come è in alto così è in basso”) il Mundus Patet era l’integrazione compiuta dalla mitica Proserpina – tra il tempo visibile trascorso con la madre e quello infero in compagnia dello sposo – sul piano della Terra. Perché per festeggiare l’equinozio, cioè quando il sole, nell’autunno, dopo un momento di equilibrio, comincia la sua discesa fino a ridurre il giorno al minimo, ebbene perché tale festa vi sia occorre creare le condizioni, ovvero una terra sufficientemente ‘monda’ nella quale ‘entrare’ per riproporre il miracolo della creazione.
    Con il rito che si compiva oggi (nella conca si calava il LAPIS NIGER la pietra nera) Roma tornava ad essere UNA proprio come succedeva ad Atene … Lì era uso donarsi un ramo fiorito su cui venivano appesi addobbi e piccoli regali da tenersi in casa per tutto l’anno a propiziarlo: e anche il ramo indicava l’unità in quanto, insieme con i frutti si accompagnavano gli intenti augurali (doni) che congiungevano il lavoro della natura a quello umano per iniziare un nuovo ciclo. Tra i Volcanalia (23 agosto) e gli Opiconsivia (25 agosto) la ricorrenza del Mundus segnava pure la consacrazione del grano mietuto prima che questo venisse riposto nel granaio sotto la sovrintendenza delle Vergini Vestali… (Belle idealmente come la Lama XXI dei Tarocchi dove la fanciulla chiude il ciclo avvolta da una spira elicoidale).
    Chissà perché questa ricorrenza così materiale, arcaica, fortemente simbolica, mi richiama alla mente quel passo dove il Maestro Kremmerz dice” Un contadino che con il punteruolo fa un buco nella terra, vi gitta un seme e dopo una stagione raccoglie il frutto fa tutte le quattro operazioni espresse nel tetragramma divino… Questa operazione tanto sciocca e comune del villano è simile a quelle che l’uomo fa per riprodurre se stesso ed è simile a qualunque operazione di creazione in tutti i regni della Natura. (Vedi in questo sito ne La parola del Maestro – 13 luglio 2006 – La Natura secondo la Filosofia Ermetica di G. Kremmerz – SM,I,185)
    Nelle cose più semplici, proprio vero!, risiede la meraviglia più grande.

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 307

    Originariamente postato da catulla2008
    Il 26 Agosto 2012 alle ore 01:22

    P. S. Ho rimandato il POST che per disguidi di internet non ero riuscita a trasmettere il 24 (l’altro ieri). Per questo la parola ‘oggi’ va riferita a quella data e non al momento odierno.

Stai visualizzando 15 post - dal 16 a 30 (di 33 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy