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Cara Buteo, grazie per la tua risposta rapida e esaustiva: come al solito riesci a chiarirmi tanti dubbi. Sto leggendo l’articolo da te postato sul vaccino basato su RNA: sono esterrefatto dal livello tecnologico che abbiamo raggiunto in questo campo che per me è del tutto sconosciuto. Da quello che ho capito le cellule possono produrre proteine. Riprendendo un passaggio dell’articolo: l’obiettivo è quello di far si che le cellule producano proteine Spike SARS-CoV-2 in quantità grandi abbastanza da fare scattare in azione il nostro sistema immunitario. Torniamo a noi, per far si che le cellule producano proprio quelle proteine e non altre è necessario passar loro un codice che propriamente eseguito restituisca come risultato la proteina.
E’ proprio qui la sconvolgente analogia con l’informatica: in un elaboratore il processore esegue un codice per produrre dei risultati, il codice è contenuto nella memoria volatile (quella che si azzera quando spegniamo il PC per intenderci). In questo caso noi passiamo il codice alla cellula attraverso l’RNA: la cellula a quel punto esegue le istruzioni scritte nell’RNA e produce le proteine Spike SARS-CoV-2. Le istruzioni scritte nell’RNA non sono codificate come sequenze di 0 e 1 (come avviene in un normale PC) ma come sequenze di simboli A, C, G, U e Ψ: questo non cambia la sostanza. E’ come se invece di parlare inglese parlassimo in italiano: cambia il linguaggio con cui vogliamo descrivere l’informazione ma l’informazione in se resta invariata. Hanno deciso di usare i simboli A, C, G, U e Ψ perché essi costituiscono l’alfabeto noto alla cellula (la quale non comprenderebbe una stringa di 0 e 1).
In pratica è come se questo vaccino sussurrasse alle cellule per persuaderle a produrre le proteine necessarie ad attivare la risposta immunitaria per sconfiggere il Covid-19. Non ci stanno iniettando un farmaco: ci stanno iniettando informazione: è assolutamente sbalorditivo! Poi mi chiedo se il meccanismo di trasferimento di informazione non si attui (senza che neanche noi ce ne rendiamo conto) per vie differenti dall’RNA anche quando usiamo altri farmaci (non basati su RNA).
Grazie Alef per aver tradotto in modo comprensibile l’articolo postato da Buteo, anche a me tutto ciò sconvolge, vorrei darle io alle mie cellule le informazioni necessarie per vivere in salute, mi fa paura lasciare tutto questo potere ad altri… ma tant’è, forse questa è la medicina del futuro al quale, dal momento, mi sento lontana
Cari Tutti, sono pienamente d’accordo con m_rosa. Rimaniamo sempre sorpresi da quelle che sono le nuove scoperte, in ogni campo. E’ giusto perchè la scienza affianca il nostro cammino. Ma le vera sorpresa è scoprire, dentro di noi, come tutto è in movimento, come tutto evolve, come tutto si trasforma.
Siamo la parte dell’Uno, e perchè no? Forse la risposta a tutte le nostre domande è dentro di noi, dobbiamo solo riuscire a mettere nel nostro Athanor le giuste materie, cuocerle alla giusta temperatura, con calma e senza fare esplodere il Vaso.
Forse, alla fine, scopriremo che le risposte sono solo celate dal non ricordo, ed allora, mi auguro, compiremo l’Opera nostra.
Un abbraccio Tutti Voi e scusate se sono a volte così lontano dall’essere stupefatto da ciò che la scienza produce, perchè sono convinto che ogni segreto è dentro di noi. Basta scoprirlo.La riflessione mi riconduce in quei luoghi talmente vasti e sconfinati di fronte ai quali non trovo altra risposta che ripartire dal piccolo, cioè dal microcosmo. Mangiare bene, cercare di non stressarsi inutilmente , volersi bene e cercare di godere di quello che si ha e nutrire i propri sogni, sempre.Quelli vecchi e quelli nuovi. Posso vagamente intuire le strade che l’evoluzione scientifica potrà intraprendere con queste nuove tecnologie ( di cui si parla nell’interessante articolo postato da buteo), ma sempre in ambito di astrazioni che apportano, ogni tanto euforie, ogni tanto paure per quello che potrà accadere con le nuove tecnologie applicate alle nostre cellule, timori legittimi certo, indiscutibilmente cara m_rosa. E perciò noi siamo sulla via della rosa, da individui e invece nella nostra unione diventiamo LA via della rosa. Perchè i naufraghi dispersi nelle vastità degli scenari contemporanei, possano trovare chi un appiglio, chi un caldo riparo a bordo, chi la rotta e chi la via. Intanto che fortuna essere fuori dalle acque di questi tempi!io già mi sto ( per usare un termine da pokeristi, anche se non ho mai giocato a poker 🙂 ) Cari saluti a tutti!
Giusto per procedere con il discorso sulla Rosa che avevo iniziato ( e aspettando di capirci qualcosa sul suo significato più profondo…) ho letto sulle proprietà terapeutiche di questo bellissimo fiore: la rosa nutre e lenisce; è un antinfiammatorio, regola la pressione, è un antidepressivo e, fin dall’antichità, è conosciuta la sua capacità afrodisiaca! A presto, un abbraccio a tutti.i naviganti!
Meihel in “L’ideale della Mystica Rosa” scrive che il termine Sebil-el-uard significa La via della Rosa, cioè “l’intero percorso della rigenerazione alchemica”. Il quale comprende ovviamente anche la salute, come scrivi Seppiolina, stimolandoci a questo tema molto bello.
L’aspetto terapeutico della Rosa per me è anche compreso nel mito dell’amore tra Afrodite ed Adone. la dea soccorre Adone morente e si ferisce i piedi con dei rovi. Dal suo sangue nascono le rose rosse. Morto Adone, Afrodite prega Zeus di farlo rivivere e cosi Adone rimarrà 4 mesi con Proserpina nell’Ade, 4 con Afrodite sulla terra e 4 a sua scelta. Da cui l’Amore che vince la morte, l’Amore che guarisce, l’Amore simbolo della rinascita.
Ho trovato la Rosa collegata al Silenzio, che sono poi i due termini di cui stiamo parlando. Appare nel medioevo cristiano, come eredità del mondo pagano. Una rosa a 5 petali era posta sul confessionale come simbolo di segreto e l’iscrizione sub rosae (sub rosa dicta velata est) indicava il porsi sotto il sigillo del silenzio. Non vi pare un detto relativo ai Misteri Iniziatici?Come è fatta una rosa? Cerco e trovo che fa parte delle angiosperme, piante dal seme protetto in quanto avvolto da un frutto. Le angiosperme hanno doppia fecondazione in quanto vi partecipano entrambi i nuclei spermatici del granulo pollinico: uno feconderà la cellula femminile, l’altro si fonderà col sacco embrionale formando tessuto di riserva che nutrirà l’embrione.
Mi ha ricordato Rupescissa quando diceva che “una vessica si separa o in due onde l’una sia giudice dell’altra”…: solo che in questo caso ciò che appare al pellegrino è una Rosa.A quanto detto da Catulla e Tanaquilla, che ho trovato davvero intrigante e ha catturato molto la mia attenzione, aggiungo una riflessione personale sulle proprietà della Rosa su elencate: “nutre e lenisce”. Continuavo a leggere queste caratteristiche terapeutiche e mi dava conforto solo il pronunciarle. Poi ho capito che….il concetto era noto, perché vissuto e sperimentato tantissime volte nel percorso terapeutico di Miriam. Lo so, sono un po’ melensa, ma è vero che la Rosa di Miriam ha nutrito il mio corpo e il mio spirito ( penso, ad esempio, che tale Nutrimento viene ufficializzato ogni anno con l’Agape di Solleone e poi con la possibilità di rimanere agganciata attraverso la quotidiana rituaria). E lenisce. Come un balsamo fresco su una ferita aperta, guarisce le nostre pene, i nostri affanni, le nostre grandi e profonde paure. Quindi, trovo una corrispondenza tra le virtù terapeutiche di questo meraviglioso fiore e la Rosa di Miriam.
Buongiorno, a proposito delle proprietà terapeutiche della Rosa può essere utile rileggere il Post del 10 febbraio 2018 in “Nuove frontiere della Medicina” in cui, partendo da ciò che il Maestro Kremmerz consiglia nelle Lunazioni, si è cercato di dare una spiegazione scientifica concreta del meccanismo di azione dei componenti essenziali contenuti nei petali di questo fiore finalizzati alla cura di alcune Patologie Oculari.Questi componenti hanno azione immunostimolante e immunomodulante a livello congiuntivale nelle forme di congiuntivite batterica o virale e nelle forme allergiche, soprattutto se applicati prima dell’esposizione all’Allergene, ne attenuano la risposta immunitaria e infiammatoria.
Da questo possono scaturire riflessioni sui principi naturali di azione della Catena Terapeutica.
Un caro Saluto a tutt/e.Ancora a proposito della Rosa, riprendo dalla Scienza dei Magi Volume 1° pagina 141: così il M. Kremmerz: “Un filo lega i discepoli al maestro e i discepoli tra loro – anche a loro insaputa. Immaginate un cerchio: nel centro situate il maestro o sole, (rappresentato graficamente dal cerchio con il punto centrale), e intorno alla circonferenza i discepoli o luna, (rappresentata dal quarto lunare in crescente, che simbolicamente guarda verso il sole). Da qui il concetto della Rosa Mistica, molti petali intorno ad un bocciuolo che ne è l’anima, lo spirito, la forza e l’intelligenza. Quindi si deve intendere per iniziato il discepolo che è uscito dal mare morto della volgarità ed è entrato nella irradiazione di un centro”. Aggiungo io, l’impressione forte che la conformazione della rosa evochi una immagine di potente espansione insita in questo meraviglioso fiore. Sempre nel Volume 1° a piè di pagina 314: “(1) Mi son diffuso sul simbolismo della Maria e della Concezione cristiana per far bene intendere a coloro che si chiamano spiriti forti che nella teosofia altissima la Maria e Concezione non sono che stati di luce mentale, lo stesso della Rosa mistica dei Rosacroce. La verità che pone di sotto i propri piedi tutte le immutabilità influenti sul mondo terreno (la Luna) è circondata da dodici stelle: sono le parvenze astrali che non mutano e splendono lo stesso e della stessa luce intorno alla testa sorridente della saggezza”. Il percorso di rigenerazione che il mito attribuisce ad Adone (su input di Afrodite), come ci ricorda Tanaquilla, implica 3 “step” di 4 mesi l’uno, per un totale di dodici mesi, un ciclo che si compie. E ancora alla pagina 370: ”La Rosa Mistica è Rosa di Amore. Il Romanzo della Rosa e le Corti di Amore dell’Evo Medio, le cantate dei trovieri e dei trovatori, i poemi di Brunetto Latini e di altri, non sono che romanzi della Carità nell’amore, e la romanza è amore per carità. Nessuno fu poeta senza amore; la poesia è dipinta come l’amore; ma nell’amore vi è la verità, cioè la carità in germe”. Una curiosità in chiusura: forse che possa essere accostabile il simbolo della Rosa a 5 petali citata da Tanaquilla, con il fiore di ciliegio a 5 petali (sakura), simbolo di perfezione nella cultura giapponese, a cui il l’iniziato deve anelare, lealtà, coraggio, onestà, purezza, fedeltà, legato all’arte del Bushido, l’ideale cavalleresco dell’antico samurai giapponese (Bushi). Come sempre, spero di non aver divagato, però mi viene spontaneo.
Con l’augurio a tutti di una buona domenica.
Sono andata a rivedere il post indicato da Bell. Anche il thread “Nuove frontiere della Medicina” andrebbe riletto per il suo grande interesse terapeutico. A proposito delle bacche della rosa canina sappiamo che erano usate già dai popoli raccoglitori sin dal Paleolitico perché se ne sono trovati i resti, insieme a nocciole ed altro.
Ho visto che nell’introduzione al romanzo “il ventre di cristallo” presente in biblioteca, viene citato “il pendolo di Foucalt” poiché a sua volta citato da U. Eco nella sua opera controversa)che stavo leggendo in questi giorni (ad essere onesti lo sto ascoltando con un audiolibro durante le sessioni di lavoro). Vorrei proporre, se mi è concesso, una piccola analisi su quest’ultimo romanzo anche se non presente in biblioteca, se qualcuno di voi come presumo l’avesse letto. Personalmente non riesco a capire ( non l’ho finito, quasi) se davvero lo scopo di questa enorme lavoro di ricerca di Eco abbia come unico scopo il tentativo di beffeggiarsi di tutto il suo stesso lavoro attraverso i suoi stessi personaggi. Sarebbe completamente un’opera sull’autolesionismo in sostanza e forse ridimensiona tanto l’autore, osannato ed acclamato ( non sensa meriti sia chiaro) nelle cattedre di tutta Europa. Ma non vorrei esprimere giudizi, mi piacerebbe molto sentire qualche vostro parere. Nel frattempo vi auguro buon pomeriggio …
Purtroppo non posso esserti utile perché non ho letto Il pendolo di Foucault. L’avevo fra le mani tanti anni fa, ne lessi le prime pagine e non ho mai proseguito. Dovrei averlo ancora in casa. Sono tanti anni che non leggo un romanzo. Me lo hai ricordato e in questi giorni riprenderò Il Ventre di Cristallo, che ricordo poco.
Ho letto il Pendolo di Fucault una priva volta dirante gli anni del liceo e non ci ho capito granchè, mi era sembrato un libro molto oscuro con tutte quelle digressioni rispetto alla storia principale. Poi l’ho riletto alcuni anni fa in una luce ormai diversa, in quanto ero già parte della Fratellanza e quindi avevo qualche elemento conoscitivo in più sull’ermetismo rispetto agli anni dell’adolescenza.
Credo che Eco volesse prendere in giro varie teorie complottistiche, che erano e sono diffuse anche nel mondo dell’occultismo e dell’ermetismo. Ci sono state trasmissioni televisive andate avanti per anni seguendo il filone narrativo complottistico, dai misteri di Rennes le Chateau agli Illuminati, dai Templari ai rettiliani ecc… Direi che Eco volesse fare ironia proprio su tutto questo. Nel libro, Eco descrive genericamente anche una storia del pensiero ermetico, come se fosse una storia nella storia, nonchè tratta dei movimenti di protesta degli anni ’70, come altra digressione. Queste stesse tecniche narrative erano usate comunemente da scrittori di epoche precedenti ed Eco, da buon semiologo, mette in atto con padronanza tecniche che ben conosce. Inoltre Eco si diverte a giocare con i rimandi, come aveva già ampiamente fatto nel Nome della Rosa. Per esempio il protagonista del Pendolo, Casaubon, rimanda ad un letterato del XVII secolo che aveva dimostrato che il Corpus Hermeticum non proviene dall’antico Egitto ma è stato redatto in epoche successive ed ha influenze gnostiche, e via di seguito…Grazie Kridom, quanto dici è vero, sono d’accordo perchè mentre lo leggo percepisco questo livello di ironia e complessità. Per questo mi sembrava riduttivo dare voce alla mia percezione superficiale che vi ho descritto nel post precedente. In realtà si muovono più “placche” nel romanzo, ed è per questo che mi piace definirlo tellurico. Perchè ti accompagna tra scosse e provocazioni, in una “storia del pensiero ermetico” come dici tu, che è comunque un lavoro enorme. Posso certamente dire che è uno dei libri più controversi e straordinari che mi è capitato di leggere. Ho visto che poi Eco ha definito Dan Brown de ” il codice Da Vinci” come uno dei suoi personaggi, dopo esser stato costretto a leggerne il libro da amici redattori !! Buona serata a tutti!
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