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Cari Tutti, segnalo (visto il periodo) che nel III Fascicolo della Rivista IBIS si propone una lettura molto interessante della Pasqua.
Nel mentre annoto i Vostri suggerimenti per le mie prossime letture.
Sto cercando di operare prima una scansione in ordine cronologico per poi approfondire temi specifici.
Questa Biblioteca, non mi stancherò mai di riscriverlo, è un concentrato di Sapienza e Amore e i suoi contenuti sono rivoluzionari e potenti perché mi obbligano a guardare la realtà con una prospettiva del tutto nuova e questo cambio di prospettiva si riflette anche nella lettura di me stesso e nella forza necessaria a correggermi per migliorare.
Un grande abbraccio
Alef
Ciao a tutti! Nella nostra preziosa biblioteca, cercavo un riferimento bibliografico relativo all’esperienza dell’elemento “fuoco” organizzata ,tempo fa, con un’escursione sul vulcano, a cui non ho partecipato ma di cui ho sentito parlare dai racconti di una Sorella: qualcuno lo ricorda? Mi potete aiutare? Volevo capire di più sul suo significato… Un caro saluto e buona giornata a tutti voi
Wiwa, sull’elemento fuoco vedi anche nelle Disp.n.2 (materiale interno alle Accademie).
Nella sua opera il M Kremmerz parla in Diverse pagine di questo elemento. Recentemente abbiamo parlato della carta del Pazzo e nell’appendice al testo ‘Un secoli di missione” c’è il paragrafo “Il pazzo preludia alla piromagiaa”, magari può essere utile per il tuo approfondimento; eventualmente, e con l’aiuto di altri fratelli/sorelle, cerchiamo altri riferimenti. Buona giornata (qui il sole è tornato a splendere e tutto è molto più allegro)
Si Wiwa, nel Novembre del 2005 (vedi Attività e Curriculum dell’Associazione sul sito) fu organizzata una visita guidata al Monte Nuovo e al Vulcano Solfatara di Pozzuoli in Campania, preceduta da una conferenza sul simbolismo ermetico del fuoco. Questa esperienza seguiva ad altre occorse nel territorio sibillino di Montemonaco nei periodi estivi in cui il +++++Maestro ci educava alla comprensione analogica degli elementi.
Uno degli aspetti che ricordo dell’esperienza alla Solfatara, antico cratere vulcanico ancora attivo, ma in stato quiescente con fumarole, è che il Maestro ci fece notare come, avvicinando della carta infuocata ad una fumarola, cioè aumentando la temperatura o fuoco in un punto, non solo si intensificasse lì il getto di vapore, ma la stessa intensificazione e accelerazione era comunicata alle altre fumarole nei dintorni, che parimenti emettevano più gas, per un processo chimico che si dice avvenire “per simpatia” fra elementi collegati fra loro. Di qui la possibile analogia sulla capacità trasformativa e comunicativa del Fuoco.
Oltre quanto già è stato consigliato da mandragola e m_rosa, dalla Parola al Maestro sul sito, ti ricordo:
Il simbolismo del Sole e la filosofia del fuoco, nella Schola Philosophica-¬‐ Hermetica-¬‐Classica-¬‐Italica Fr+ Tm+ di Miriam di Giuliano KremmerzGrazie, care Sorelle! Non vedo l’ora di immergermi nelle letture indicate e di poter respirare, per quanto possibile, le suggestioni e l atmosfera dell’esperienza e allo stesso tempo cercare di carpirne i meccanismi ermetici insiti…un caro abbraccio alla Direzione e a tutti voi
Ultimamente, ho riletto, la spiegazione sulla Croce Essenica sulle Dispense e ho capito un sogno che ho fatto tanti anni fa.
Allora mi sono chiesta: “Perchè proprio ora?”
Il motivo è che, i pregiudizi e le sovrastrutture con le quali leggevo quello che era scritto, erano, per me, più “importanti” e più “fidate” delle parole scritte.
Voglio ringraziare il Delegato Generale per il Bene e la Salute che ci ha trasmesso, per i Maestri e per i Fratelli….Il tuo post, cara abbat, fa riflettere. Quante volte capita che leggiamo o ascoltiamo parole magistrali filtrandole attraverso le maglie strette delle nostre sovrastrutture, del nostro egocentrismo, delle nostre paure…con il risultato di non comprenderle, o peggio, di deformarle, quando basterebbe ascoltare e seguire le indicazioni ricevute, senza troppo arzigolarci sopra, perché le indicazioni ci sono sempre, belle chiare e lampanti, siamo noi che non ci siamo sempre! Però in questo periodo di post Kons voglio mantenere viva, il più possibile e il più a lungo possibile, la forza positiva che questo rito mi ha dato, e dunque mi dico, e dico, facciamo tesoro anche degli errori, guardiamo a ciò che sta succedendo in questo periodo nella natura, stanno sbocciando i fiori e presto arriveranno i frutti, e noi, per fortuna, siamo parte della natura!
Osservando,durante una passeggiata , una mostra d’arte, interagendo semplicemente col mondo, percepisco tutto come sentendomi al centro dello spazio.
Ci sono, seduto o in movimento, e attorno il mondo, l’opera del cielo, la natura.
Questo a un primo livello, però c’è di più, c’è un rapporto, una unione.
In questa immagine tratta da “Harmonia Macrocosmica” 1660, A.Cellarius, si vede bene la stratificazione Aristotelica dei 4 elementi: La terra-il globo (terra e acqua), poi c’è l’Aria e infine lieve e puro, il FUOCO posto al confine con la Luna.
Tornando alla passeggiata, analogicamente all’immagine, ciò che accade a volte è che osservando la natura,il mondo attorno, si finisce col guardare a se stessi, e li davvero iniziano i moti, i rimproveri, (personalmente) una feroce autocritica. In passato, col metodo soggettivo che indagavo attraverso forme di meditazioni, respirazioni, l’esperienza iniziava a sbiadire su questo livello di indagine-coscienza. Diciamo su una specie di riflesso o specchio che la natura restituiva. Nella preparazione alla via oggettiva del metodo ermetico, grazie al confronto coi Maestri, c’è la trasformazione, la trasmutazione: le autocritiche , i perturbamenti, sono il carburante, la legna, che alimenta la voglia di migliorarsi, di conoscere e conoscersi, di andare oltre i personalismi e di liberarsi dalle gabbie sovrastrutturali e pregiudiziali.E c’è la possibilità di indirizzare lavorio interiore a qualcosa di molto positivo per chi ne ha bisogno.
Perché si intravede tangibilmente, la purezza e l’Amore della nostra VERA natura.<img src="<img src=”https://i.ibb.co/MS2d54n/Andreas-Cellarius-World-Map-study-of-the-Earth-based-on-Ptolemys-theories-1660-engraving-from-Harm-M.jpg” alt=”Andreas-Cellarius-World-Map-study-of-the-Earth-based-on-Ptolemys-theories-1660-engraving-from-Harm-M” border=”0″ />” alt=”Harmonia Macrocosmica, (tolemaico)” />
Sto leggendo Il Commento alla Tavola di Smeraldo del Maestro Hahajah: apre dei punti di vista nuovi, sconvolgenti e luminosissimi sulle uniche Verità che vale la pena investigare.
Dopo aver condiviso questo pensiero dettato dalla mia lettura più recente della nostra Amata Biblioteca vorrei però condividere alcuni dubbi legati alla lettura de “La Via della Rosa” dove per la prima volta ho sentito introdurre il concetto di “Cellula Madre”.
Da ciò che spero di aver compreso, questa cellula sarebbe la prima cellula creata all’atto del concepimento. Successivamente, ho letto molti dei Vostri post che richiamano la Cellula Madre in vari contesti.
I dubbi che sono i seguenti:
1) se la Cellula Madre vive in un organo specifico (che io non conosco) cosa avviene nel caso in cui quell’organo venga trapiantato?
2) La Cellula Madre è una cellula che vive la nostra incarnazione senza mai rinnovarsi oppure muore e si rigenera ciclicamente?
3) L’eventuale rigenerazione può avvenire in qualsiasi organo oppure si ripresenta sempre nel medesimo organo?Chiaramente i dubbi 2 e 3 sono stati generati nel tentativo di ipotizzare un meccanismo di rigenerazione della Cellula Madre trapiantata.
Guardavo prima in La Via della Rosa a p. 81 che dice delle cose molto interessanti a proposito anche dei mutamenti e di tante cose di cui abbiamo parlato sul Forum.
Mi ha colpito perché l’ho ritirato fuori e guarda caso sono andata a finire proprio in questa pagina che sembra fatta apposta per darmi un aiuto in questo momento, perché ti fa capire che le malattie e i mutamenti che ci affliggono sono sempre da imputare al nostro Io interiore e quindi dovremmo guardare meglio dentro noi stessi per capire le cose. Lui, il libro, lo dice, l’Ermetista fa questo lavoro. Mi ha un pochino stupita la concomitanza… Magari se qualcuno lo legge poi mi dirà che ne pensa.Cara Dafne, intanto ti ringrazio per avermi spinta a rileggere quella pagina della Via della Rosa, che in effetti è proprio ricca di spunti di riflessione. A me personalmente colpisce la sintesi con cui si definisce qual è il lavoro che ogni ermetista, dunque ognuno di noi Sorelle e Fratelli, deve compiere per arrivare a integrare il proprio principio evolutivo nel nostro essere per utilizzarlo per il nostro e per l’altrui benessere. Su una cosa non sono tanto d’accordo con quanto dici, credo,si, che alcuni mali che ci affliggono sono sicuramente retaggio di altre vite però possono esserci anche mali che ci causiamo qui e ora, con condotte sbagliate, con alimentazioni scorrette, col non mettere abbastanza attenzione a quello che facciamo o a come lo facciamo. Che ne pensi/pensate?
D’accordissimo con m_rosa: in alcuni casi, imputare a retaggi atavici determinati squilibri fisici o psicofisici, è forse una modalità di scarico di responsabilità, in quanto è ipotizzabile che non si comprendano appieno i rapporti causa/effetto quanto mai attuali che, probabilmente, presiedono ai malanni di questa vita. Poi chiaro che la componente atavica vi entra, è uno dei fattori formanti l’uomo nuovo di cui il Maestro Kremmerz parla nell’Avviamento, ma ritengo non vada enfatizzato oltre misura, altrimenti ho come l’impressione che non stimoli ad andare oltre nel tentativo di conoscere se stessi. Forse è un po’ quello che succede nell’analisi di alcune patologie quando si va a parare sulla genetica, ripeto forse, non riuscendo ancora a centrare la vere cause del pathos in questione.
Con l’augurio a tutti di una buona giornataAnche la patologia ereditaria ha, per me, le sue cause, le quali man mano che approfondiamo la conoscenza di noi stessi, si manifestano lampanti ed è allora che noi incominciamo a lavorare per sradicarle.
Ma sono più radicate di quelle dovute a problematiche recenti o occasionali e, credo, molto difficili da debellare.Anch’io concordo con quanto dici m_rosa. L’esperienza personale conferma alcuni aspetti da te riportati nel post. Oltre al fatto che alcune malattie dipendano dal retaggio di vite passate, alcuni mali ce li causiamo noi, faccio riferimento in particolare al termine di condotta sbagliata, intendendo per condotta sbagliata quell’incapacità di vedere e percepire la sofferenza che sovrastrutture, ed educazione hanno soffocato il proprio modo di essere, provocando lo squilibrio minimo o grande che sia, trasformandosi in malattia. Il riavvolgere il nastro del film della propria vita e il rivedere, non rivivere,( perché ciò comporterebbe ulteriore sofferenza) le proprie azioni con serenità e senso critico credo sia un aspetto del Metodo Ermetico che ognuno di noi a secondo delle proprie capacità mette in pratica! Vi abbraccio!
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