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  • m_rosa
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    Post totali: 574

    Innanzitutto ringrazio tanaquilla che con il suo post mi ha fatto ricordare quello splendido Convegno di Vico Equense, indotto a rileggere l’intervento del Fr Ernesto Cianciola e riflettere, ancora, sul significato di Pragmatica come Atto costitutivo. Sono d’accordo con il Professore che la indica come Atto Costitutivo in quanto costituisce quella base solida intorno alla quale, o meglio, grazie alla Quale, si crea la cosiddetta Compagine Miriamica; non so, caro ippogrifo, quanto tempo o quante vite siano necessarie perché queste basi diventino carne della nostra carne, atomi e molecole del nostro essere, però so che già la tensione all’informarsi a tali Ideali crea quel fermento che ci spinge a “fare”. C’è stato un filosofo, vissuto nella prima metà del ‘900 negli Stati Uniti, Johnn Dewey, che diede vita a un movimento pedagogico definito Pragmatismio (da prassi= quanto concorre a definire l’attività pratica come presupposto o complemento di una ideologia) che intendeva la conoscenza come azione che permette alla dimensione logica di fondersi con quella pratica, volta a trasformare una situazione apparentemente indeterminata ed incerta in un sistema ordinato. Ecco, la Pragmatica mette ordine ma solo mettendosi alla prova, sperimentando un modo di vita consono a quei 60 commi, possiamo, come dice Cianciola, unirci in un solo corpus con l’iDea.
    Bello anche il rimando che fa il Professore alla Donna e al Femminile, anche se non sono tanto convinta che nel passato le donne fossero maggiormente rispettate (non che oggi sia tanto meglio!) Comunque visto che domani è l’8 marzo, faccio i miei auguri a tutte le donne che lottano per affermare nella giustizia, se stesse.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Ho dimenticato di dire una cosa che io penso profondamente e che per me è importante: progredire nella Rosa non vuol dire affannarsi a raggiungere il Centro per diventare “stami e pistilli”, ma essere in coscienza un Petalo, in eterno un Petalo della Mistica Rosa, perchè questo significherebbe partecipare dello stato della Rosa x l’intero, cioè nella sua essenza UNA. Vale il chiarimento dato di recente dalla Direzione sul Serbatoio di Miriam.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Leggendo gli ultimi post, mi torna in mente, sempre con immenso piacere, quel 21 marzo 2010 a Vico Equense, nel giorno del Centenario. D’accordissimo con m_rosa, la Pragmatica mette ordine ma bisogna mettersi alla prova, pian piano l’Idea che presiede ad ogni comma deve trasmutarsi in sangue, cioè in conoscenza sperimentale e non solamente teorica, per “unirci, (aggiungo consapevolmente) in un solo corpus”. Di particolare sublime significato le parole di chiusura del Prof. Cianciola, riportate alla pagina 37 del Libro “Mito Utopia Scienza e Prassi nella Schola di Giuliano Kremmerz”, nel capitolo intitolato: “La Pragmatica Fondamentale come direttive etico-giuridiche universali”, che in chiusura recita: ”nella Pragmatica Fondamentale si stimolano a crescere quei diritti individuali che, potremmo dire, sviluppano l’essenza dell’uomo indipendentemente dal contesto sociale, quindi sono regole che tendono ad universalizzare l’essere”.
    Un caro saluto a tutti.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Visto che siamo giunti al giorno forse più augurale dell’anno, il 21 marzo, visto che esattamente 11 anni or sono più o meno a quest’ora stavo ripartendo da quella indimenticabile giornata a Vico Equense con un caro Fr e amico di sempre alla volta di Torino, ricordo sempre a me stesso quanto l’ultimo comma della Pragmatica Fondamentale (comma 60) sia quanto mai attuale e foriero di quel ricovero sicuro, solido, accogliente, contro le tempeste della vita umana che in un momento come questo si fanno sentire forse come non mai.
    Un caro saluto a tutti ed un augurio di buon inizio di Primavera.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Vi è mai capitato di star meglio dopo la lettura di un testo qui nella Biblioteca?
    Oggi, dopo essermi sorbita a scuola il Dantedì (700 anni dalla morte del sommo poeta) con l’interpretazione più profana che si potesse dare al messaggio di un’ermetista e Fedele d’Amore quale Dante è, dopo una tale pesantezza insieme a tutto il resto del meccanismo cosiddetto “formativo” scolastico, mi sono riconciliata col mondo attingendo alla “Tetralogia Ermeneutica sul Grande Arcano della Natura” di Giacomo Catinella, discepolo di Kremmerz, su Dante. Dopo un breve spuntino, riprendere il volume letto in passato, il riflettere su immagini e concetti collegati alla Prima-vera, all’uovo, all’Amore, alla purificazione, all’ouroboros, al Femminile…con semplicità e senza addentrarmi troppo nelle continue citazioni, mi ha fatto bene, aiutandomi a digerire (spero!) la strumentalizzazione di Dante.

    seppiolina74
    Partecipante
    Post totali: 271

    Si Mandragola, è capitato anche a me di sentirmi più serena ed appagata! Pensavo,l’altro giorno, che ero fortunata a poter leggere un libro dalla biblioteca on line perché quel testo non l’avevo in casa e normalmente avrei dovuto aspettare l’opportunità di un prestito…che, oltretutto in questa fase, chissà quando mi sarebbe capitato tra le mani! Quanta fatica ho fatto a capire ( con tutto il mio essere) l’utilità e la bellezza di questo Spazio sacro, di questo strumento! Non ero mai stata indifferente o concettualmente lontana da questa preziosa iniziativa offerta dalla Delegazione…eppure, sono stata lenta a “carburare”!! Forse era troppo nuova per essere… vera!! Chi ci aveva mai pensato che una Tradizione iniziatica autentica potesse transitare da un canale telematico? Verrebbe davvero da pensare che la Verità sia sorprendentemente moderna e all’avanguardia! In ogni caso, tiro un sospiro di sollievo, perché è proprio grazie al Sito che abbiamo potuto stringerci in un abbraccio fraterno forte e coeso, anche in una notte buia come quella vissuta in questi mesi. Un aiuto così, non si dimentica! È come un amore. Ti fa desiderare di ritornare, perché non hai mai conosciuto un bene più grande e dunque, torni a cercarlo,come fosse la cosa più preziosa che possiedi,l’unica che valga la pena di salvare in mezzo al marasma della tempesta.
    Auguro una serena notte ai naviganti, a presto!

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Altrove abbiamo parlato dei Tarocchi dal punto di vista filosofico del Maestro Kremmerz: il pazzo, gli amanti, la morte. Come ha già scritto Admin sono leggibili sul ns. sito nell’appendice del volume “ORACOLI”.
    Stamattina, approfittando del bel tempo, ho riletto gli amanti e la morte all’aperto fra il profumo dei fiori, sotto il cielo italico, come scrive il Maestro Kremmerz.
    Qualcun altro li ha riletti? Sono da Nobel… e fanno bene. Voglio dire che aprono la mente e la accarezzano.
    Non avevo mai fatto caso che Mediterraneo ha radice Med (o math) che, come scrive il Maestro Kremmerz in una nota (n. 10 pag. 180), al pari di Prometeo, “è assonante in tutti i vocaboli che contengono l’idea concreta della ragione e della misura: met-omai=penso, cogito; med-eri= tener cura, curare, medicare; Mathesis; mathe-maticus; remed-ium”.
    Quindi l’antica cultura mediterranea (e italica) ha queste prerogative, ragione, misura, cura, contenute nel suo stesso nome.

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Grazie della condivisione, Seppiolina e tutti. Anche per me il Forum e la Biblioteca sono di grande aiuto in questi tempi per certi versi bui… ma hai perfettamente ragione, non siamo soli, l’aiuto è tangibile.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Seguendo la corrente del sito ho riletto da “Oracoli” i Tarocchi di G.Kremmerz. Bellissime le pagine sull’amore, in rari momenti sono riuscita ad avvicinarmi al sentimento, o meglio, stato di essere di cui parla il Maestro e sicuramente questo periodo, con la riturata rigenerante che stiamo compiendo, è uno dei più propedeutici per avvicinarvisi. Riporto poche righe che mi sembrano molto attinenti con ciò che stiamo facendo. “L’amore comincia ad acquisire carattere sacro quando mette l’animo umano nello stato di mag o di trance. Materia più grave e materia più sottile sono prese nell’uomo da uno stato di magnetismo così profondo, che comincia prima la intuizione e poi la sensazione di un mondo che non è umano, ma che nell’ipersensibilità di uno stato di essere speciale, attinge ad una fonte umana”

    mandragola11
    Partecipante
    Post totali: 658

    Belle le parole del Maestro che hai riportato, m_rosa. Un abbraccio fraterno…

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    A proposito del Khons ( stiamo parlando di una favola in altro thread, ove compare questo dio egizio) ricordo a chi è interessato un capitolo “L’Antica Medicina Divina e Templare – Serapide e Kons”(pag. 75-84) in “Giuliano Kremmerz l’eredità isiaca e osiridea dell’Egitto sacerdotale”, nella Biblioteca. A pag. 82 si parla proprio del Kons, dio sacerdotale legato a Tebe e guaritore per eccellenza.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    Come ho già detto nel post in risposta ad Angelo, ho ripreso in mano “Ritorno alla sorgente primordiale” e ho riletto in particolare il capitolo intitolato “L’alchimia terapeutica dell’essere”. Al di là della parte attinente al titolo è molto utile, anche, tutta la parte dove l’Autrice, Anna Maria Piscitelli, spiega in modo oltremodo chiaro le finalità dei vari circoli dell’Organigramma della Schola, molto utile per quei Fratelli e Sorelle, novizi e anziani, che si possono chiarire meglio dove, il percorso intrapreso nel seno della Fratellanza, potrà condurli. Il Maestro pone una domanda fondamentale alla quale, per fortuna nostra, dà anche una risposta, “Cosa avviene –si chiede- all’Essere che si incammina su questa via supportato dagli strumenti che il Maestro elargisce (vero lievito virtuale), confortato dal solidale sostegno dei componenti la Catena e stimolato al confronto fraterno e amorevole delle potenzialità e dei limiti propri con gli altrui?”

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    E’ davvero importante rileggere “L’alchimia terapeutica dell’Essere” di Anna Maria Piscitelli, ricordato da m_rosa.
    Da questa istruttiva e indispensabile lettura prendiamo sempre più coscienza di come evoluzione e terapeutica camminino di pari passo e della mirabile scienza che anima la Schola di cui facciamo parte che ci modella di passo in passo.
    Rispetto alla domanda su riportata da m_rosa, laddove il Maestro parla anche del “confronto fraterno e amorevole…”, ricordiamoci tutti, e specie in questo momento in cui non ci è possibile incontrarci, che questo forum è, a tutti gli effetti, un luogo di incontro e di sperimentazione, ove ognuno aspetta di sentire gli altri anche per chiarire se stesso sul piano della salute e della coscienza evolutiva.

    m_rosa
    Partecipante
    Post totali: 574

    E aggiungo una cosa, tanaquilla, con questa modalità di scambio abbiamo avuto la possibilità di esprimere i nostri pensieri a 360°, tanti sono i thred del nostro sito, ogni riflessione trova il suo posto, senza contare che poter avere tempo e spazio privato per meglio focalizzare ciò che vogliamo comunicare, ci aiuta a mettere meglio a fuoco i nostri pensieri. E poi, vuoi mettere…aver la consapevolezza che il Maestro legge tutto ciò che diciamo e se prendiamo uno svarione, ci può riallineare all’Ortodossia in tempo reale, è una bella fortuna! ciò in altri tempi non sarebbe stato possibile. Buona giornata

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165

    Stimolato dai vostri post, sono andato anch’io a rileggermi “L’alchimia terapeutica dell’Essere” e vi ho trovato (o ritrovato?) chiarificazioni illuminanti sulla strettissima interconnessione che intreccia insieme, come i due serpenti del caduceo, terapeutica ermetica e percorso evolutivo. Fondamentali anche le sintetiche quanto magistrali fissazioni, come istantanee scattate da osservatori sapienti, delle prerogative pertinenti e corrispondenti ai cerchi dell’organugramna della Schola. Infine, la sensazione riconfermata, ove mai ve ne fosse stato bisogno, della solidità del terreno sul quale poggiano i passi del nostro cammino e, in proposito, non si può che condividere l’invito di Tanaquilla a considerare questo forum per come fu concepito, sin dall’inizio, dalla Ragione che lo rese fruibile: un luogo di incontro e di sperimentazione, non sostitutivo o surrogante di modalità più dirette, ma a queste complementare e, per molti aspetti, persino integrativo.

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