Sono in perfetto accordo con le Vs. conclusioni. Moltissimo è mutato nel corso del tempo. I termini che una volta indicavano discipline tendenti all’unità della conoscenza, oggi esprimono realtà diverse e frammentate. Accade sempre così: il significato originario della parola si dimentica man mano che esso si accorda all’orientamento, spesso artificiale, di epoche diverse. Ed è tradita la radice, da cui la parola stessa ha tratto vita. L’età di Pitagora vedeva nel matematico l’adepto cui erano rivelate le verità più profonde, colui che si occupava di studiare la natura ed era amico della sapienza; la matematica consisteva dunque in tutto ciò che era da studiare, senza fratture, e non si discostava affatto dall’esperienza estetica.