Molto attuale il tema del microbiota intestinale di cui parlava Fluentess, sfida sempre attuale della ricerca medica che pare nasconda i segreti della longevità e salute umana. Ho sentito in una trasmissione scientifica che è personale ed unico come le impronte digitali,le quali tra l’altro si formano durante la gestazione e che si costituirebbero grazie al fatto che ogni feto toccherebbe le pareti placentari in un modo unico e irripetibile. Questo mi ha ricordato stranamente, i primi uomini che, infanti dell’umanità,rappresentarono nelle grotte con disegni e graffiti le proprie immagini interiori esprimendo così il proprio rapporto col divino, per costruirsi una identità come esseri pensanti e lo fecero toccando e scolpendo le interiora delle grotte in cui vivevano e si rifugiavano! Ancora una curiosità,riguardo alla simbologia della lettera M presente nei ultimi due Quaderni Accademiali, è che non la ritroviamo solo nei reperti neolitici, ma anche nei tratti genetici animali in particolare nel gatto e più precisamente nel gatto egizio, che esportato in Europa, diventerà soriano o europeo. La sua convivenza con l’uomo comincia 7000 anni fa con lo sviluppo dell’agricoltura stanziale in Mesopotamia. La scienza ha approfondito il tema associando la M sulla fronte al mantello tigrato, ma rimane un mistero. In compenso, ci sono delle leggende al proposito, legate alla Natività del Bambino: la notte della nascita di Gesù nella stalla erano presenti, oltre al bue ed asinello, anche una gattina tigrata, gravida,la quale diede alla luce i suoi cuccioli proprio la notte della nascita del Bambino. Dopo averli allattati e fatti addormentare, la gattina andò a riscaldare Gesù. Questo gesto fece grande tenerezza a Maria,che accarezzò subito la gattina tigrata sulla fronte, lasciandole appunto il segno della “M”, suo monogramma. Anche per gli Egizi, il gatto aveva i tratti della Dea protettrice Bastet, simbolo di fecondità e amore materno; mentre la sorella di Bastet, Sekhmet, era una leonessa, e aveva come animale sacro il gatto. Del resto anche il comportamento di questi adorabili felini è improntato al femminile: infatti,fra i gatti non esiste una struttura gerarchica come nei cani,secondo la logica del branco, ma sono legati alla terra, dunque l’essere umano viene considerato come una madre sostitutiva che procura cibo e garantisce protezione. L’ altro modo di riconoscere l’umano come una “mamma” è quello di “impastare” in quanto le zampe si muovono come le braccia di un uomo quando impasta la farina, ed è un’azione tipica dei gattini sotto allattamento che in questo modo stimolano la lattazione dalle mammelle materne, rassicurandola sul buon esito della nutrizione!Infine veniva considerato magico nei riti ancestrali della Dea Madre e del Principio Femminile Universale, forse anche per le sue peculiarità terapeutiche?
Dal punto di vista energetico, il gatto può essere considerato come un trasformatore di energia, in grado di aiutarci a guarire e a stare meglio: la sua innata tendenza è quella di assorbire le energie negative che si accumulano nella nostra aurea, , o negli ambienti e trasformarle e trasmutarle: non è raro vedere un gatto accucciato in braccio al proprio Umano quando questo non sta bene. Il gatto, inoltre, dimostra di essere estremamente sensibile alle reti energetiche sotterranee, captando i campi elettrostatici e magnetici, Per la loro particolarità di saper trasformare le energie, possono sostare sopra i nodi di Hartmann geopatogeni, intersezioni di linee del campo magnetico terrestre che avviluppano tutto il Pianeta, che tanto infastidiscono gli esseri umani senza restarne disturbati, lo fanno con consapevolezza, arrivando a cercare questi punti, perché in questo modo caricano elettrostaticamente il loro pelo che si pulisce meglio e a fondo. In particolare,vengono usati nella Pet-therapy per curare le malattie reumatiche. Nell’immaginario collettivo inoltre il gatto è legato alla Luna, simbolo Isideo per eccellenza!
Original author: wiwa70