Non ci siamo ancora, ma si spera che l’umanità potrà un giorno beneficiare “delle energie terrestri e cosmiche” senza nulla danneggiare, né se stesso né ciò che lo circonda. Ieri sera mi ha stupita che in una trasmissione televisiva di divulgazione scientifica si siano paragonati analogicamente i polmoni dell’essere umano deputati alla respirazione, al respiro della Terra attraverso gli alberi. Ma non solo; è stata valida anche la chiosa finale della trasmissione in cui si chiariva che la Natura si rinnoverà sempre, e che sopravviveranno quegli organismi che si sapranno adattare alle nuove condizioni. Chi è in pericolo, invece, è l’essere umano se continua ad ignorare chi sia e quanto ogni sua cellula sia collegata al mondo universo.