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admin Kremmerz
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Leggendo il post di A.Detommaso rivolto al “sottobosco k.zziano”, ecco subito mi è tornata alla mente la solare conclusione di Kremmerz a UNUS POLLENTISSIMUS OMNIUM dove il Maestro chiudeva la Sua Ode dicendo:

“…Tu che solo ai ciechi nascondi la tua luce, o SOLE, non negare il tuo raggio e la tua provvidenza a colui che leggendo senza la virtù dell’anima e del cuore voglia una prova sola per convertirsi alla verità. Ma se la PROVA non basta e il tentatore degli Dei, ostinato, ritenta ancora una prova senza la fede, sii clemente come sei magnifico. Perdona alla fragilità dei presuntuosi. Fa che il tuo demonio rosso non gli avvampi il sangue nelle vene e che il suo cervello non bolla per pazzia innanzi alle vaganti e fuggevoli immagini della lussuria dell’inesistente.
Perdona, o SOLE, e risparmia la tua collera terribile ai ciechi conduttori della cieca turba, ai Sofi maligni e ai giullari della sapienza umana.
Mentre essi negano, il Gallo canta, e l’alba della luce, delle anime, delle intelligenze si annunzia all’oriente, al di sopra alla catena serrata dei monti altissimi che precludono all’occhio umano la città di Dio.
Mentre essi deridono ciò che non veggono, accarezzano le pecore da tondere e i tordi grassi da pelare, cercano le carte monetate e il paradiso della suburra – fra tanto il Gallo ripete il canto, l’alba diviene aurora, il mondo si risveglia alla luce e lascia i gufi, padroni della lunga notte, nelle tane a divorare il cadavere della grande menzogna che li ha nutricati la vigilia.
A chi crede, a chi ama, a chi spera il senso vero della mia parola, che è la Tua Legge”.

Che aggiungere a tanta Luce?
Original author: catulla

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