Subreply To: AUTOFAGIA? Nihil sub sole novi!

admin Kremmerz
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Condivido quanto espresso da Gelsomino. L’attenzione per il cervello è come la bocca per lo stomaco: fagocita elementi che poi elabora e – in qualche modo – archivia disfacendosi di quanto non ritiene (parola non casuale) utile. Quindi saper scegliere gli oggetti della nostra attenzione, anche in momenti del giorno che non necessariamente precedano il sonno, è importante quanto la scelta degli alimenti ma… presuppone già una sorta di ‘separazione’ interiore tra la mente che valuta, ragiona e decide e quella che il Maestro Kremmerz definiva ‘la nostra carcassa’. Quindi una distinzione tra il padre carcassa e il piccolo Mercurio-Ermete (in proposito vedasi su questo sito al link https://www.kremmerz.it/new/il-principio-vitale-e-la-terapeutica-ermetica/).
Il percorso, semplice a dirsi, è arduo a realizzarsi e richiede l’allenamento costante alla consapevolezza e all’assunzione di responsabilità, note caratterizzanti del cammino iniziatico ortodosso in seno alla Tradizione della Schola ma poco affascinanti per la brama spicciola di realizzazione.
L’educazione del sensi (di cui in questo sito al link https://www.kremmerz.it/new/leducazione-ermetica-dei-sensi-lalimentazione/) evidenzia appunto la necessità di sviluppare praticamente una capacità di gestione che normalmente per l’essere umano sociale si allinea alle convenzioni culturali e lavorative ma non all’intelligenza della propria operatività né al raggiungimento di una condizione determinata (fra l’altro impossibile a chi non abbia già sperimentato e, quindi, conosciuto).
Original author: sal

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