Il post di Damara merita una riflessione: per quanto ho compreso in questi anni, l’intervento della Catena Miriamica si attiva mediante l’anello che viene in contatto con la persona che ha richiesto l’aiuto, permettendo che l’energia di natura terapeutica venga letteralmente veicolata verso l’obiettivo individuato, cioè l’attacco su tutti i fronti possibili alla patologia dichiarata. Ma tale aiuto, in primis tende ad attivare il principio di auto guarigione insito nella parte più profonda di ogni essere, e credo che ogni squilibrio a livello fisico, psichico o psicofisico, dipenda a livello causale da un corto circuito nella trasmissione di informazioni tra questi diversi livelli dell’essere umano considerato nella sua globalità. Pertanto, se si riesce a riattivare questo flusso di comunicazione energetico/vibrazionale, e quindi rimettere perfettamente in moto il principio innato di auto guarigione che tra l’altro permette alla vita di esplicare il suo mandato biologico, ecco che inesorabilmente gli effetti terminali saranno poi visibili sul corpo fisico. Però esiste ancora un altro aspetto della questione: essendo la componente energetica in gioco, mi pare di natura sì terapeutica, ma anche evolutiva, in quanto tali componenti sono praticamente inscindibili, questa ulteriore specifica caratteristica attiva contestualmente anche quel microgranello di granum salis che, per dirla in fretta e furia, fa bene anche all’operatore, in quanto anche quest’ultimo, trovandosi nella condizione di anello ricetrasmittente, si ritrova “meccanicamente” inondato da questo quid di energia finalizzata.
Un caro saluto a tutti.