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garrulo1
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Un caro saluto ed un augurio a tutti di Buone Feste, avrò più tempo in questo periodo post-Natale di essere presente nel Sito. Vorrei riallacciarmi ai post di Macrobio e Chicco59 incentrati sull’importanza del silenzio. Vero è che, come scrive Sylva, che proprio nel buio, condizione analogica al silenzio, le cose vengono incubate e poi, se sterili non sono, inevitabilmente prenderanno forma. Nel Volume III della Scienza dei Magi, alla pagina 118, compaiono alcune magistrali righe che danno l’idea immediata dell’importanza dell’allenamento in tale direzione. La sintesi, per come riesco ad esporla, sta nell’educazione a non piegarsi alla costante necessità di formulare e soprattutto esporre poi le idee, ed a non cedere alle sistematiche pressioni delle idee altrui manifestate attraverso la parola ad opera di chicchessia. Ma, in un sistema sociale una volta più complesso ed interattivo, nel quale tutti siamo perfettamente inseriti, il “non parlare e non sentire”, diventa un vero e proprio esercizio di volontà finalizzata, diversamente sarebbe un obiettivo impossibile. D’altronde, la volontà va provocata mediante esercizi inibitori, altrimenti i sensi ordinari la vincono. Questo allenamento, se diventa costante, come citato nel Volume di cui sopra alla pagina 237, produce effetti paragonabili a miracoli, ma che altro non sono se non conseguenze naturali dell’allenamento. Quindi si desume che la volontà subisce un vero processo di educazione, ovviamente posto in essere con scienza e coscienza, altrimenti o non produce effetti oppure sono difficilmente verificabili, ed inoltre tende a rafforzare progressivamente una condizione di benessere ed equilibrio soggettivo, in quanto, terra-terra, innanzitutto contiene la dispersione di energie. In chiusura, agganciandomi al post di Macrobio, voglio citare una massima estrapolata dal Libro di Mulford, che rende secondo me bene l’idea di quanto importante sia l’attenzione e la coltura del pensiero, tenendo sempre ed in primis presente, che, le buone parole e le buone opere, dipendono inequivocabilmente dai buoni pensieri. La massima menziona in proiezione, una ”chimica futura nella quale si riconoscerà che il pensiero (aggiungo umano ma non solo, visto che è presente e proporzionato allo stato di sviluppo di ogni essere), è una sostanza reale tanto quanto lo sono gli acidi, gli ossidi e tutti gli altri corpi chimici conosciuti”.
Ancora una buona serata a tutti.

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