Reply To: Verba volant, scripta manent

Anonimo
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Originariamente postato da ippogrifo11
Il 16 Novembre 2012 alle ore 14:02

Davvero topico il post di Fler95 che ci riconduce all’essenza di una fondamentale verità: gli avvenimenti della vita fanno da specchio alla natura dell’essere, alla natura profonda, autentica, quella non mistificata dalla vernice illusoria che vorrebbe rappresentarci a noi stessi, ancor prima che agli altri, per ciò che non si è e non si può essere per inviolabile legge di giustizia. La stessa Giustizia, evidentemente, che inibisce l’ingresso – o la permanenza – nel recinto delimitante lo spazio e il tempo della continuità iniziatica ortodossa a chi non vi è chiamato. Oppure a chi vi sia impedito perché frastornato e inebetito da anagrammatica “stereo-fobia”. Per contro, è appena superfluo annotare che chi all’interno del recinto è stato invece ammesso per storia personale, per omologia di natura o, più semplicemente, per adesione all’impegno di vivere per il Bene, proprio e altrui, non si distrae a ogni rumore, latrato o grugnito che sia, proveniente dall’esterno. Neppure può rispondere alla pretesa di altri che, trovandosi invischiati nel fango sollevato dal loro stesso agitarsi, vorrebbero che si affannasse a fare pulizia in uno spazio che non gli è connaturale, né per inclinazione acquisita e né tanto meno per compiti che non gli sono pertinenti.
Pertanto, facciamo tesoro del monito e delle assicurazioni che ci vengono dalla Direzione, nell’attesa che le storie vere, non quelle artatamente manipolate con finalità e pretese ingenuamente destabilizzanti, rendano giustizia alla Storia e che i fatti documentati spazzino finalmente via quelli immaginati nelle proiezioni della propria insipienza. Perciò, l’anticipazione in tal senso annunciata dalla Direzione della Schola non può che giungere benvenuta.
Ai nostri fratelli nell’I-Dea-le, certi della sostanza, documentata e non mistificata, della storia nostra e dei nostri Maestri, consapevoli dell’impegno mai men che etico profuso dai Dirigenti, sorretti dall’evidenza delle esperienze entro le quali sole si circoscrive la nostra azione, ai nostri fratelli, dunque – e soltanto a loro, oltre che agli aspiranti e ai ricercatori sinceri – sarà innanzi tutto indirizzato quanto necessario perché si rinsaldino nella scelta già operata o in via di divenire attuale. Così è sempre stato, per l’Ordine e per la Miriam ortodossa, e così sarà sempre. Agli altri, a tutti gli altri, come ribadito dai Maestri presenti e passati, non dobbiamo nulla, né risposte né dimostrazioni di alcun genere.

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