Negli anni ottanta del ‘900 “La pietra angolare miriamica” pubblicata all’inizio del mandato dell’attuale Delegazione Generale fu un dono sconvolgente. Ricordo di averla letta tutto d’un fiato. Fu il mezzo tramite il quale veniva evidenziata la sequenza ortodossa della trasmissione, ben documentata in tutte le fasi determinanti il passaggio del testimone iniziatico dal Maestro Kremmerz fino ad allora. Una sola domanda mi coglieva impreparato. Il perché dei tanti omissis, domanda alla quale mi son dato risposta negli anni trovando più volte conferme.
Quello che a tanti risulta ostico comprendere è il fatto che non è nella disamina degli atti e fatti più strettamente privati che si sostanzia la trasmissione iniziatica, ma al contrario in ciò che più “impersonalmente” ne abbia sostanziato la missione. Intendiamoci questo non preclude di riscontrare più volte, anche nelle azioni più disparate, l’integrazione dei Maestri. Di concerto tutti quegli omissis avevano lo scopo di mettere a nudo il filo conduttore di un’opera che al di là delle umanazioni che l’hanno rappresentata gettava il seme di un riconoscimento sovraindividuale attraverso la disamina di quegli atti contingenti che il Maestro Benno ben sottraeva alla mera burocrazia. Difficile capire? Direi proprio di si e lo fu in certa misura anche per me finché non iniziai a coglierne il vero senso. Nel testo di allora, disseminato di vere perle ad opera del Maestro Iah-Hel, si andava tracciando una linea di demarcazione invalicabile nei confronti di tutti quelli che avevano tradito il pensiero e l’opera voluti dal Capitolo Operante alla fine dell’Ottocento e di cui fu tramite esecutivo Giuliano Kremmerz: l’attualizzazione ai tempi moderni di un’opera intramontabile nei millenni, il servizio alla MIRIAM pro salute populi.
Il tradimento più smaccato non riguardava tanto pratiche alchemiche insulse prive di ogni fondamento, ma il tenace e profanissimo voler ricondurre il tutto alla personalità umana dei singoli individui che nel tempo avevano dichiarato più o meno arbitrariamente di rappresentarne la continuità ortodossa.
Così La pietra angolare miriamica, alla fine degli anni ’80, suscitò notevole scalpore gettando lo scompiglio negli orfani della Ceur (alla quale mi ero iscritto in giovane età) specie dopo la morte di Carlo Coraggia, e in quelli del Virgiliano, specie dopo la morte di Vinci Verginelli, e negli epigoni dei vari nuclei irregolari costituitisi dopo la morte del Kremmerz, sempre e comunque in barba alla PRAGMATICA FONDAMENTALE.
Ma si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio tanto che di lì a poco iniziò un lavorio costante per tentare di demolire, (peraltro senza mai riuscirvi) quanto l’attuale Delegazione andava operando nel rendere testimonianza della VERITA’. Il tutto riscontrabile nei testi, pubblicati principalmente da un editore ben conosciuto erettosi con i suoi collaboratori a giudice super partes, sulle attività sociali dei singoli, (i cosiddetti kremmerziani ante litteram), i loro caratteri, passatempi e quant’altro … ricavandone fumose quanto strumentali contraddizioni; operazione volta ad appropriarsi tout court dell’opera della Miriam delegittimando i Maestri ortodossi che nel tempo l’hanno rappresentata. Degni figli del rampantismo degli anni ’80 in cui tutto sembrava comprabile o scippabile, come novelli lanzichenecchi lanciati al sacco di Roma, le fila di questi demolitori della verità si sono sempre più allargate.
Non hanno però letto bene la storia … e oggi come allora un nuovo Rinascimento, iniziato oltre cento anni fa, nutrendosi con radici sempre più salde ha continuato per gemmazione spontanea a penetrare e vivificare sempre più i vari campi del sapere.
Ecco così a incrinare definitivamente quel disegno perverso, il secondo step nel 2010, con la pubblicazione dei Cento anni di Pragmatica Fondamentale testo ben più denso di testimonianze ortodosse e per la prima volta arricchito da seri ed inaspettati riscontri scientifici nell’opera Terapeutica della Miriam e sui Maestri ortodossi che l’hanno testimoniata, offerti dai relatori in occasione della presentazione del libro a Castello Giusso di Vico Equense. Che vivo ricordo di quei giorni !
Cento anni di Pragmatica Fondamentale: un patto mai interrotto tra i Numi, la Schola e l’Umano genere. Un percorso Tradizionale che si comprende man mano che se ne sperimentano ed incarnano le tappe evolutive.
Certo nei media ciò che è “Impersonale” ha difficile visibilità perché la società si nutre di autoreferenzialità con un focus puntato sugli atti e fatti dei capi bastone di turno. Disegno opposto quello della Miriam/Vita, eterno principio collaborativo di rinascita, di cui lo spirito miriamico di fratellanza sarà la più tangibile testimonianza. Opera la cui curvatura, nelle parole del Maestro Benno, non è visibile dall’occhio umano, limitato e contingente.
La Delegazione annuncia la nuova trilogia: contribuirà a spazzar via definitivamente i resti del ciarpame che ancora imperversa? Forse non è questo il suo scopo anche perché l’umanità per distinguere il bene dal male ha sempre dovuto guardare alle loro opposte manifestazioni! Ma di certo potrà offrire un’ancora ancor più certa agli impreparati e a coloro che sinceramente sono in “cerca” della verità, a tutti noi e sicuramente a molto altro, per i tempi futuri, che non ci è dato d’intravedere.
Grazie Maestro M. A. Iah-Hel, grazie di cuore per l’infaticabile lavoro …
Original author: Diogenonn–