Guardando il volto di questo Fratello ritornato dal grembo della Miriam, riflettevo sul fatto che l’umidità, connaturata alla materia vivente e vitale, inutilmente viene rincorsa: così come è venuta, così si allontana come un rivolo che dopo essersi gonfiato in ruscello spumeggiante torna a inabissarsi. E così ritorna.
Kremmerz parla della “immortalità luminosa dello spirito intelligente della materia” e mi viene da pensare che questo fuoco interno che ci muove sia umidità radicale che rende turgido il faccino dei bimbi e sparendo avvizzisce quella dei vecchi; sfugge nella malattia e ritorna come ritorna la Primavera nel tripudio della salute.
Chissà allora che quando si parla di integrazione non si parli della Forza occulta e profonda capace di chiamare e richiamare proprio quell’umidità che porta la vita alle cellule e rende costante il calore, quella che in noi si fa sangue e linfa e fino al midollo comunica il messaggio di ogni atomo che si riconosce nell’io…
L’aspirazione e la respirazione di questo invisibile mondo ancora palpitano nel variegato profumo della Primavera e sulle magiche note di un compositore della Belle Epoque – che si disse rosacruciano – stanotte restituito dal nostro artista come la Miriam ha restituito lui.
Original author: shedyet