Forse sarò utopista, uno non collegato alla realtà, ma credo che tutto ciò a cui stiamo assistendo, e in riferimento particolare alle vicende che interessano vari forum e siti web, dove imperversano aggressività, prevaricazione , volgarità e altro, sia correlabile alla mancata fortuna, o storia, o propria condizione temporale, di non poter attingere a quella fonte di Bene che è la Suprema Miriam dell’Aureo Maestro Kremmerz di cui la Schola ha ultimamente pubblicato, nel nostro sito, uno dei Suoi scritti dal titolo “ Lo spirito di fratellanza secondo Giuliano Kremmerz” , dal quale mi permetto, perdonatemi ma non posso farne a meno, di estrapolare quanto segue:
“Nella società umana, come in tutte le società animali, gli esseri si giovano dei mezzi che sono messi a loro disposizione per soddisfare i propri bisogni e farsi innanzi bramosi di dominio e signoria. La società che riunisce gli uomini e dovrebbe affratellarli è, contrariamente a tutto ciò che si scrive nei libri, un campo chiuso di lotte continue tra uomini, tra famiglie, tra classi – e la lotta negli strati bassi è per la sola esistenza o pel pane, negli strati più alti è pel dominio e per la ricchezza o per gli onori. (SM,I,138) – Siamo fratelli, fratres tutti noi che seguiamo gli stessi studi, le stesse investigazioni, lo stesso ideale. Fuori qualunque ordine monastico, nel passato, si chiamarono fratelli i Cabalisti sparsi per il mondo, gli Alchimisti e gli Ermetisti, tutti investigatori del grande arcano della natura umana. Fratelli che personalmente ci conosciamo o no, che discorriamo insieme o che non ci vediamo mai, o che non ci siamo conosciuti né ci conosceremo mai…Il sentimento della solidarietà umana si presenta a noi quando pensiamo ai nostri simili, partecipanti al beneficio trovato, investigato e raccolto da noi…Questa è la Maria ideale, la Myriam, scritta all’ebraica e cabalisticamente, che è la maternità di una tanto enorme accolta di fratelli che hanno succhiato lo stesso latte e son dispersi nell’universo alla continua ricerca del Grande Arcano della Natura. (D,63-65) – Colui il quale si iscrive alla Fratellanza deve aver già compreso che il mondo universo non è estraneo all’uomo e che l’uomo è un tutto completo con la società umana di cui è una cellula infinitesima. Quindi egli non considera gli uomini come esseri singoli, estranei a lui per una individualità in eterno, ma come sangue del suo sangue, carne della sua carne, pensiero del suo pensiero. Questa teoria dell’unità, parrà a prima vista una utopia come quella dell’uomo perfetto, ma non la è, perché nel fondo dell’uomo più volgare esistono quotidiane ed ininterrotte prove che egli non è estraneo neanche alle cose considerate inanimate che colpiscono i nostri sensi. Gli uomini meno proclivi ad occuparsi del loro prossimo, si commuovono del pianto di un bambino martoriato, del lamento di un sofferente, delle grida di una vedova, delle lacrime di un’orfana. Che significa tutto ciò se non un senso misterioso di verità che è nel fondo di ogni essere pensante, il quale avvisa che il pianto, il lamento, le grida, le lacrime lo riguardano più da vicino di quanto apparentemente creda? La civiltà e il progresso dei popoli moderni sono fondati sulla maturità di questi sentimenti. Per le quali ragioni tutti coloro che si sentono uniti alle gioie e ai dolori dei propri simili, sono esseri perfettibili fino all’assoluta santità e diventano soldati anonimi di una grande società di perfettibili che lavorano pel bene dei meno progrediti.”
Un caro saluto a tutti.
Original author: holvi49